Armi urticanti: spunta anche una Jpx Jet Protector ricaricabile, da 300
euro. Sono legali, ma comunque sequestrate: ora si accerterà se il
porto in luogo pubblico è consentito
«Un uomo mi ha sparato, in strada, lo sto inseguendo, aiutatemi»: la
concitata telefonata al 112 di un automobilista ha fatto pensare al Far
West in via Milite Ignoto, ad Alessandria. Spari, fughe, inseguimenti,
sirene, in pieno giorno. I carabinieri hanno dispiegato tutte le
gazzelle e i militari necessari per braccare l’uomo armato: il
Radiomobile in strada, la centrale operativa a coordinare l’operazione
dal comando. Ci sono riusciti in pochi minuti. Solo che alla fine non
c’è stato nessun arresto, né alcuna denuncia, nemmeno un ferito. Perchè
dalla pistola in realtà non era uscito un proiettile, ma peperoncino:
quello che sembrava sangue era infatti «solo» liquido urticante.
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lunedì 23 marzo 2015
La Lega: “Quelli che sono morti a Tunisi ci criticavano, chiamandoci razzisti”
Frase choc di Gianna Gancia, capogruppo Lega Nord in Regione, durante la
conferenza stampa di presentazione della manifestazione di sabato. Poi
corregge il tiro: “Parlavo di Fassino e Chiamparino”
È la stessa Gancia che subito dopo si è corretta di fronte ai giornalisti - «Pardon, mi sono espressa male: Chiamparino e Fassino dicevano che eravamo razzisti, basta retorica» - rivendicando le battaglie anti-Islam portate avanti dalla Lega in tempi non sospetti: compresa la famosa maglietta indossata anni fa da Calderoli, oggetto di un caso nazionale e internazionale.
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Alessandro Mondo
Torino
«Quelli che sono morti a Tunisi ci criticavano, dicevano che
eravamo razzisti: mi rendo conto che si tratta di un’affermazione
forte». Così Gianna Gancia, capogruppo Lega Nord in Regione, durante la
presentazione della manifestazione organizzata dalla Lega sabato, ore
16, in piazza Solferino: presenti Matteo Salvini e Roberto Cota.È la stessa Gancia che subito dopo si è corretta di fronte ai giornalisti - «Pardon, mi sono espressa male: Chiamparino e Fassino dicevano che eravamo razzisti, basta retorica» - rivendicando le battaglie anti-Islam portate avanti dalla Lega in tempi non sospetti: compresa la famosa maglietta indossata anni fa da Calderoli, oggetto di un caso nazionale e internazionale.
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Miracolo a Milano, al mendicante spunta il braccio amputato
Francia e Spagna al voto. Vince Sarkozy, non c'è ciclone Le Pen
UMP 31%, FN 24,70%, PS 19.90%
UMP-UDI (Centrodestra) vincitore indiscusso del primo turno delle amministrative in Francia con il 31% dei voti, Front National al 24,70%, Partito socialista 19,90%. Questo l'ultimo sondaggio CSA per BFM-TV. Un calcolo teorico delle alleanze politiche a livello nazionale, dà centrodestra e sinistra al 37% ciascuno. Fermo al 24,70% il FN, senza alleati.Marine Le Pen in Francia e Podemos in Andalusia: il Front National non sfonda ma si afferma come antagonista di primo piano dei socialisti al governo e della destra di Nicolas Sarkozy, protagonista del grande ritorno delle amministrative.
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domenica 22 marzo 2015
Perotti, il megadirettore di Incalza tra ville e attici da sogno. La moglie: “Non ha prezzo”
Un attico a Roma con vista su Piazza Navona, una casa a Milano dietro via Montenapoleone “vista Madonnina”, un’abitazione fiorentina dal valore di 1,3 milioni di euro, una tenuta a Montepulciano (Siena) e una villa, sempre a Firenze, dal valore “incalcolabile”. E’ questo l’”impero immobiliare” messo su da Stefano Perotti, recentemente arrestato per l’inchiesta fiorentina sulle Grandi Opere, che ha poi portato alle dimissioni il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Anche se molti di questi beni sono intestati alla moglie di Perotti, Christine Mor,
gli inquirenti scrivono: “Non emerge in alcun modo che Mor svolga
attività idonea a produrre redditi significativi. E’ l’attività di
Perotti l’unica in grado di consentire l’accumulo di capitali”. E poi
specificano: “Attività intrisa di reati contro la Pubblica amministrazione”. Philippe
Perotti, che risulta tra gli indagati, raggiunto nella sua abitazione
fiorentina, non commenta l’accaduto. I vicini, svegliati pochi giorni fa
dai Carabinieri che lo cercavano, ne parlano come un qualsiasi
condomino.
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Meteo: la primavera non decolla, da mercoledì nuova fase maltempo
Attese piogge in tutta Italia, più intense e diffuse al Nord, sul medio e basso Tirreno e sul basso Adriatico
Nelle ultime ore il tempo è peggiorato per l'arrivo di una perturbazione
dalla Spagna, dopo una breve tregua di inizio settimana a partire da
mercoledì il nostro Paese sarà alla prese con una nuova fase di maltempo
dovuta a due perturbazioni, una in risalita dalla penisola iberica e
l'altra in discesa dall'Europa settentrionale. Sono queste, in sostanza,
le previsioni meteo per i prossimi giorni.
Domani, spiegano i meteorologi del Centro Epson Meteo, ci sarà "nuvolosità variabile e irregolare su gran parte dell'Italia con schiarite più ampie al Centronord e nubi più insistenti nelle regioni meridionali. Sarà ancora possibile qualche debole precipitazione isolata al Sud e nelle zone interne del Lazio. I venti saranno in attenuazione ovunque e le temperature in aumento".
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Meteo: spettacolare arcobaleno sul porto di Ancona © ANSA |
Domani, spiegano i meteorologi del Centro Epson Meteo, ci sarà "nuvolosità variabile e irregolare su gran parte dell'Italia con schiarite più ampie al Centronord e nubi più insistenti nelle regioni meridionali. Sarà ancora possibile qualche debole precipitazione isolata al Sud e nelle zone interne del Lazio. I venti saranno in attenuazione ovunque e le temperature in aumento".
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Pirati strada: morto a 15 anni a Monza
Guidatore ricercato. Ragazzo stava andando a giocare a calcio
Un quindicenne, Elio Bonavita, è morto, e sua madre è in gravi condizioni, dopo un incidente stradale, accaduto stamani nei pressi della Villa Reale di Monza, causato da una manovra di un'auto che ha determinato lo scontro di una vettura contro la macchina dove si trovavano il ragazzo e la mamma. Il pirata ha poi proseguito la sua corsa investendo altre vetture prima di allontanarsi. E' ora ricercato dalla Polizia locale. L'adolescente stava andando a una partita di calcio.
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Monza, 15enne morto nello schianto: si è costituito il pirata. E' un 40enne brianzolo
“Malato”, faceva l’istruttore di sub: vigile licenziato a Mondovì
Savona - Ispettore di polizia di Mondovì si assenta dal lavoro “per
malattia” e viene pizzicato a fare l’istruttore subacqueo in un centro
immersioni di Alassio: a scoprirlo sono stati i finanzieri della
compagnia di Albenga, che nell’ambito di un’attività di contrasto al
lavoro nero si sono concentrati su una società alassina operante nel
settore del diving, imbattendosi appunto in questo “indisciplinato”
dipendente pubblico.
I finanzieri, a seguito di appostamenti ad hoc, hanno individuato, tra i vari istruttori, un funzionario della polizia Locale che è risultato beneficiare, proprio in quei giorni, di un periodo di assenza dal lavoro per una presunta lombalgia grave che lo “affliggeva”, a più riprese, dall’inizio del 2014, per una durata complessiva di oltre 40 giorni. In realtà l’uomo (A.M., le iniziali), invece di essere a casa bloccato da dolori lancinanti, era piuttosto in forma e si trovava in Riviera a svolgere una vera e propria «seconda attività lavorativa» di istruttore subacqueo e conduttore di natanti adibiti alle escursioni in mare.
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I finanzieri, a seguito di appostamenti ad hoc, hanno individuato, tra i vari istruttori, un funzionario della polizia Locale che è risultato beneficiare, proprio in quei giorni, di un periodo di assenza dal lavoro per una presunta lombalgia grave che lo “affliggeva”, a più riprese, dall’inizio del 2014, per una durata complessiva di oltre 40 giorni. In realtà l’uomo (A.M., le iniziali), invece di essere a casa bloccato da dolori lancinanti, era piuttosto in forma e si trovava in Riviera a svolgere una vera e propria «seconda attività lavorativa» di istruttore subacqueo e conduttore di natanti adibiti alle escursioni in mare.
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Attacco a Tunisi: il video che mostra i terroristi nel museo Bardo
Il video
La Francia aspetta il ciclone Le Pen
Oggi primo turno delle amministrative. Il Front National potrebbe diventare il primo partito
Subito dietro, al 29%, ci sono, stando alle ultime rilevazioni, i neogollisti dell’Ump alleati con i centristi dell’Udi.
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Paolo Levi
Parigi
L’ennesimo exploit del Front National, la vittoria finale dei
neogollisti, e la débâcle della maggioranza socialista: la Francia è
chiamata oggi alle urne per il primo turno delle elezioni provinciali in
programma su tutto il territorio della République, fatta eccezione per
Parigi, la metropoli di Lione e alcuni territori d’oltremare. Secondo l’
ultimo sondaggio realizzato dall’istituto Ifop, il partito anti-euro di
Marine Le Pen raccoglie per le preferenze del primo turno oltre il 30%
delle intenzioni di voto, confermando lo statuto di primo partito di
Francia ottenuto nel voto europeo dello scorso anno.Subito dietro, al 29%, ci sono, stando alle ultime rilevazioni, i neogollisti dell’Ump alleati con i centristi dell’Udi.
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sabato 21 marzo 2015
Cantine, ditte e consorzi. In sessanta dalla provincia di Alessandria al 49ª Vinitaly di Verona
Quest’anno si spera di battere tutti i record, consolidando così la
collaborazione fra Regione, Unioncamere e Consorzio Piemonte Land of
Perfection
La «spedizione»
Dalla provincia di Alessandria, partecipano: La Caplana (Bosio), La Chiara (Gavi), Accornero Giulio & Figli (Vignale Monferrato), Fratelli Facchino (Rocca Grimalda), Alemat (Ponzano Monferrato), Angelini Paolo (Ozzano Monferrato), Antica Distilleria di Altavilla di Laura Raimondo Mazzetti (Altavilla Monferrato), Bergaglio Nicola (Rovereto di Gavi), Bollina Srl (Serravalle Scrivia), Botto Pier Luigi (Ricaldone), Boveri Luigi Michele (Costa Vescovato), Bricco dei Guazzi (Olivola Monferrato), Broglia Gian Piero (Gavi), Cantina Alice Bel Colle, Cantina del Monferrato (Rosignano), Cantina Iuli (Montaldo di Cerrina), Carlo Grosso & Figli (Montaldeo), Casa Wallace – Covibio (Cremolino), Cascina I Carpini (Pozzol Groppo), Cascina Montagnola (Viguzzolo), Castellari Bergaglio (Rovereto di Gavi).
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Vinitaly
Giorgio Longo
Alessandria
Vini bianchi o rossi, con o senza bollicine; grappe. Sono i
prodotti di 60 aziende vinicole della provincia (ditte, cantine e
consorzi) al Vinitaly, a Verona da domenica a mercoledì. A questa 49ª
edizione gli espositori piemontesi saranno seicento, su un totale di
oltre 4 mila. Quest’anno si spera di battere tutti i record,
consolidando così la collaborazione fra Regione, Unioncamere e Consorzio
Piemonte Land of Perfection.La «spedizione»
Dalla provincia di Alessandria, partecipano: La Caplana (Bosio), La Chiara (Gavi), Accornero Giulio & Figli (Vignale Monferrato), Fratelli Facchino (Rocca Grimalda), Alemat (Ponzano Monferrato), Angelini Paolo (Ozzano Monferrato), Antica Distilleria di Altavilla di Laura Raimondo Mazzetti (Altavilla Monferrato), Bergaglio Nicola (Rovereto di Gavi), Bollina Srl (Serravalle Scrivia), Botto Pier Luigi (Ricaldone), Boveri Luigi Michele (Costa Vescovato), Bricco dei Guazzi (Olivola Monferrato), Broglia Gian Piero (Gavi), Cantina Alice Bel Colle, Cantina del Monferrato (Rosignano), Cantina Iuli (Montaldo di Cerrina), Carlo Grosso & Figli (Montaldeo), Casa Wallace – Covibio (Cremolino), Cascina I Carpini (Pozzol Groppo), Cascina Montagnola (Viguzzolo), Castellari Bergaglio (Rovereto di Gavi).
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Vinitaly
Crisi: Coldiretti, triplicati gli orti urbani, a 3,3 mln mq
57 capoluoghi provincia li hanno messi a disposizione cittadini
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Gli orti urbani in Italia sono triplicati in due anni e hanno raggiunto il record di 3,3 milioni di metri quadri. E' quanto emerge da un' analisi della Coldiretti in occasione della presentazione della prima rete di "tutor dell'orto" promossa dalla Fondazione Campagna Amica. "Le coltivazioni degli orti urbani - sottolinea Coldiretti - non hanno scopo di lucro, sono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e forniscono prodotti destinati al consumo familiare. Oltre a rappresentare un aiuto per le famiglie in difficoltà, concorrono a preservare aree verdi residue tra le aree edificate destinate altrimenti all'abbandono e al degrado". A livello nazionale sono 57 le amministrazioni comunali capoluoghi di provincia che hanno messo a disposizione orti urbani per la cittadinanza.
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Latina: aste truccate, arrestati un giudice e la moglie, indagata anche la suocera
In manette in tutto 8 persone: fra loro commercialisti, una cancelliera del tribunale e un imprenditore
LATINA - Un sistema di corruzione consolidato all’interno del tribunale fallimentare di Latina: è quanto scoperto dalle procure della Repubblica di Perugia e Latina, dopo mesi di indagini, anche di carattere patrimoniale, che hanno portato all’arresto - tra carcere e domiciliari - di otto persone: tra loro un giudice del tribunale e a moglie. Le ordinanze sono state eseguite dalla squadra mobile pontina guidata da Tommaso Niglio.
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Pensione sempre più lontana, l'età cambia ancora: sale a 66 anni e 7 mesi
ROMA - Si alza ancora l'età pensionabile: tra il 2016 e il 2018 gli
uomini andranno in pensione a 66 anni e sette mesi. È quanto si legge in
una circolare dell'Inps che chiarisce quanto disposto da un decreto del
ministero dell'Economia che fissava in quattro mesi l'aumento dei
requisiti per l'accesso alla pensione in relazione all'incremento della
speranza di vita. Per il 2019 si fisserà un nuovo adeguamento alla
speranza di vita.
DONNE Le donne del settore privato andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni e sette mesi (66 anni e sette mesi nel 2018) mentre le lavoratrici autonome andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e un mese (66 anni e sette mesi nel 2018).
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DONNE Le donne del settore privato andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni e sette mesi (66 anni e sette mesi nel 2018) mentre le lavoratrici autonome andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e un mese (66 anni e sette mesi nel 2018).
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Fallimento Delphis, al Retail chiude il ristorante. In 40 senza lavoro
All'inizio doveva essere uno stop di quattro settimane "per ferie". Poi
però è intervenuto il tribunale di Genova che ha certificato il crac
della società di ristorazione che gestisce, tra gli altri, anche
l'insegna di Giò Mangia alla cittadella del commercio di Serravalle
Scrivia
SERRAVALLE SCRIVIA – Un cartello dice “Siamo in ferie”. Sull’altro c’è scritto “Chiuso per inventario”. Ma le notizie che arrivano dal tribunale di Genova parlano di fallimento per la Delphis srl, la società che gestisce, tra gli altri, il ristorante Giò Mangia al Retail Park di Serravalle Scrivia. Sono 40 le persone rimaste senza lavoro, suddivise nei tre esercizi commerciali della Delphis: il ristorante del Retail, la birreria Bicu del Porto Antico a Genova, e un locale a Casalecchio di Reno in provincia di Bologna.
I locali sono stati chiusi il 2 febbraio scorso, ufficialmente per un mese di ferie. La riapertura doveva avvenire il 2 marzo. Ma appena tre giorni dopo il tribunale del capoluogo ligure ha formalmente dichiarato il crac, nominando un curatore fallimentare. Da allora, quindi, serrande abbassate da Giò Mangia.
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SERRAVALLE SCRIVIA – Un cartello dice “Siamo in ferie”. Sull’altro c’è scritto “Chiuso per inventario”. Ma le notizie che arrivano dal tribunale di Genova parlano di fallimento per la Delphis srl, la società che gestisce, tra gli altri, il ristorante Giò Mangia al Retail Park di Serravalle Scrivia. Sono 40 le persone rimaste senza lavoro, suddivise nei tre esercizi commerciali della Delphis: il ristorante del Retail, la birreria Bicu del Porto Antico a Genova, e un locale a Casalecchio di Reno in provincia di Bologna.
I locali sono stati chiusi il 2 febbraio scorso, ufficialmente per un mese di ferie. La riapertura doveva avvenire il 2 marzo. Ma appena tre giorni dopo il tribunale del capoluogo ligure ha formalmente dichiarato il crac, nominando un curatore fallimentare. Da allora, quindi, serrande abbassate da Giò Mangia.
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venerdì 20 marzo 2015
Boko Haram fa strage di 'spose schiave'
Militari scoprono cadaveri in pozzi villaggio riconquistato
Decine di donne massacrate da Boko Haram sono state scoperte dall'esercito nigeriano gettate nei pozzi insieme ad altri cadaveri, al momento della liberazione del villaggio di Bama: lo affermano diversi media nigeriani e internazionali, che ipotizzano si tratti di donne rapite e rese spose-schiave dai terroristi islamici.
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Kamikaze nelle moschee, massacro di sciiti: adesso l’Isis apre il fronte di guerra in Yemen
Doppio attentato a Sanaa: almeno 137 morti, decine di feriti. Rivendica il Califfato
Oltre 135 morti e decine di feriti è il bilancio ancora parziale di un attacco a colpi di kamikaze contro due moschee houthi di Sanaa con cui lo Stato Islamico (Isis) apre il fronte di guerra in Yemen.
L’OFFENSIVA DEL CALIFFO
Le esplosioni sono avvenute oggi all’ora di massima affluenza nelle moschee di Badr e al-Hashoosh quando almeno tre kamikaze si sono fatti esplodere fra centinaia di fedeli houthi, il movimento ribelle che controlla la capitale dopo aver rovesciato il governo sunnita. Lo Stato Islamico di Abu Bakr al Baghdadi ha annunciato lo scorso novembre di aver creato proprie cellule in Yemen e con un’esplicita rivendicazione ha affermato di essere il mandante della strage odierna.
I KAMIKAZE TRA I FEDELI
Testimoni locali affermano che uno dei kamikaze è entrato dentro la moschea, mischiandosi ai fedeli houthi, prima di farsi saltare in aria e quando i sopravvissuti correvano in cerca di fuga verso l’uscita è stato il secondo a farsi esplodere, proprio davanti all’entrata. Fra le vittime c’è l’imam della moschea Badr, Al-Murtada bin Zayd al-Mahatwari. L’attacco alla seconda moschea è avvenuto quasi contemporaneamente.
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Oltre 135 morti e decine di feriti è il bilancio ancora parziale di un attacco a colpi di kamikaze contro due moschee houthi di Sanaa con cui lo Stato Islamico (Isis) apre il fronte di guerra in Yemen.
L’OFFENSIVA DEL CALIFFO
Le esplosioni sono avvenute oggi all’ora di massima affluenza nelle moschee di Badr e al-Hashoosh quando almeno tre kamikaze si sono fatti esplodere fra centinaia di fedeli houthi, il movimento ribelle che controlla la capitale dopo aver rovesciato il governo sunnita. Lo Stato Islamico di Abu Bakr al Baghdadi ha annunciato lo scorso novembre di aver creato proprie cellule in Yemen e con un’esplicita rivendicazione ha affermato di essere il mandante della strage odierna.
I KAMIKAZE TRA I FEDELI
Testimoni locali affermano che uno dei kamikaze è entrato dentro la moschea, mischiandosi ai fedeli houthi, prima di farsi saltare in aria e quando i sopravvissuti correvano in cerca di fuga verso l’uscita è stato il secondo a farsi esplodere, proprio davanti all’entrata. Fra le vittime c’è l’imam della moschea Badr, Al-Murtada bin Zayd al-Mahatwari. L’attacco alla seconda moschea è avvenuto quasi contemporaneamente.
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MAPPANO - Addio al «Mercatone Uno»: 70 lavoratori a casa
Fine delle speranze: il supermercato «Mercatone Uno» di Mappano di
Caselle chiude per sempre. In provincia di Torino chiuderà anche il
supermercato gemello di Brandizzo. Settanta persone perdono il posto di
lavoro. Un vero e proprio dramma occupazionale per una zona, quella del
basso Canavese, già ampiamente provata dalla crisi economica. La
proprietà del Mercatone Uno (che, in passato, è stato anche lo sponsor
ufficiale del "pirata" Marco Pantani) con sede a Imola ha deciso di
chiudere 39 dei 79 punti vendita sparsi in tutta Italia: compresi quelli
di Mappano e Brandizzo.
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Mercatone Uno verso la chiusura. Assemblea e sciopero, posti a rischio
Mercatone Uno, nubi nere sul punto vendita di Serravalle
MALTEMPO estremo tra mercoledi 25 e giovedi 26 sull'Italia? Previste piogge preoccupanti!
La depressione che si scaverà tra mercoledi 25 e giovedì 26 sul nostro Paese e che tenderà poi ad isolarsi sul meridione entro venerdì 27 potrebbe determinare accumuli di pioggia particolarmente abbondanti sull'alto Piemonte.
Quando entra in gioco l'Africa in una situazione di maltempo,
la situazione può farsi delicata. Quando scende aria fredda sulla
Francia e sul nostro Paese si scava una depressione con richiamo di aria
umida e mite in risalita dal nord del continente africano e a stretto
contatto con quella fredda, i meteorologi si preoccupano,
anche se siamo a marzo, anche se il mare generalmente non risponde in
maniera cattiva come potrebbe fare tra fine estate ed inizio inverno.
C'è però da tener conto dei numerosi imbuti geografici del nostro Paese, dell'accumulo di umidità sulle Alpi Lepontine e Pennine, così come sulle Prealpi Orobie, poi tra Adamello e Presanella e le Dolomiti del Brenta, e infine le Prealpi Venete e Carniche.
C'è da sperare che gli accumuli precipitativi risultino almeno in parte di tipo nevoso, ma questo dipenderà essenzialmente dalla quota dello zero termico, che ancora ad oggi risulta ballerina, ma che comunque dovrebbe attestarsi fortunatamente al di sotto dei 1500m, impedendo alla massa d'acqua di precipitare a valle nei fiumi, colmandoli sino all'esondazione. Su questo poi ritorneremo poi con precisione nei prossimi giorni, quando capiremo quale sarà l'impatto esatto dell'aria fredda nel sud Europa.
C'è però da tener conto dei numerosi imbuti geografici del nostro Paese, dell'accumulo di umidità sulle Alpi Lepontine e Pennine, così come sulle Prealpi Orobie, poi tra Adamello e Presanella e le Dolomiti del Brenta, e infine le Prealpi Venete e Carniche.
C'è da sperare che gli accumuli precipitativi risultino almeno in parte di tipo nevoso, ma questo dipenderà essenzialmente dalla quota dello zero termico, che ancora ad oggi risulta ballerina, ma che comunque dovrebbe attestarsi fortunatamente al di sotto dei 1500m, impedendo alla massa d'acqua di precipitare a valle nei fiumi, colmandoli sino all'esondazione. Su questo poi ritorneremo poi con precisione nei prossimi giorni, quando capiremo quale sarà l'impatto esatto dell'aria fredda nel sud Europa.
Le zone in cui il modello prevede le precipitazioni più abbondanti risultano quelle del Biellese-Verbano-Cusio-Ossola, con accumuli sino a 204mm ma pioverà tantissimo anche a Milano, con rischio di esondazione per il Seveso e per il Lambro.
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CONFERMATO il guasto del tempo tra martedì 24 e venerdì 27 marzo: ecco i dettagli.
METEO A 15 GIORNI: il bel tempo stabile non si vede ancora...
Tunisia, governo: Attentatori addestrati in Libia. Corteo nel cuore della città: "No al terrore"
TUNISI - Li hanno
sottovalutati, i sospetti erano nel mirino della polizia ed erano
indagati, ma non si pensava potessero portare a termine un attacco di
questa portata. Oggi il segretario di Stato per gli affari della
sicurezza tunisino, Rafik Chelly, ha spiegato che gli autori della strage di Tunisi avvenuta mercoledì
si erano addestrati nelle fila dello Stato islamico in Libia per
rientrare in Tunisia proprio attraverso il Paese vicino. Secondo Chelly
gli attentatori si trovavano nel Paese già a dicembre. "Sappiamo - ha
dichiarato citato dai media locali - che si sono addestrati in alcuni
campi per tunisini takfiri (ramo ultra radicale dell'islam, ndr), in Libia, a Sabrata, Bengasi o Derna".
E oggi Tunisi torna di nuovo in piazza contro il terrore proprio nel giorno del 59esimo anniversario dell'indipendenza del Paese. Un centinaio di manifestanti ha dato vita stamane a un corteo contro il terrorismo nella centrale Avenue Bourghiba, nel cuore della città. Sullo striscione che apre la manifestazione si legge: "Il terrorismo non è musulmano né tunisino".
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E oggi Tunisi torna di nuovo in piazza contro il terrore proprio nel giorno del 59esimo anniversario dell'indipendenza del Paese. Un centinaio di manifestanti ha dato vita stamane a un corteo contro il terrorismo nella centrale Avenue Bourghiba, nel cuore della città. Sullo striscione che apre la manifestazione si legge: "Il terrorismo non è musulmano né tunisino".
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"So che Renzi vuole far fuori Delrio"
LE TELEFONATE
Gli indagati interessati agli equilibri di governo. Chiamata in causa pure la Lorenzin
Dall’intervento di un prelato per procacciare voti al ministro Lorenzin e all’europarlamentare Alfredo Antoniozzi fino ai presunti scontri di palazzo tra Matteo Renzi e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio passando per gli incontri tra un imprenditore arrestato e il marito di Alessandra Mussolini e per i tentativi dell’ex parlamentare Angelo Sanza di «procurare una collaborazione lavorativa» al figlio Manuele. Negli atti della maxi inchiesta fiorentina sui grandi appalti continuano a spuntare i nomi dei più importanti politici italiani. In molti casi sono solo citati dagli indagati durante alcune conversazioni intercettate ma in altre occasioni sono loro stessi a parlare al telefono.
LUCA LUPI Da questa inchiesta emerge che non è inusuale chiedere lavori e consulenze per i figli. Da lunedì scorso si parla dell’assunzione del figlio del ministro Maurizio Lupi su richiesta esplicita del capo del Dicastero. Circostanza sempre negata dall’esponente Ncd. Nelle carte degli inquirenti toscani c’è però un’intercettazione tra Lupi e Incalza nella quale parlano proprio di Luca Lupi. L’8 gennaio 2014 i Ros ascoltano: Incalza «Si?». Lupi: «Ma sei sempre a mangiare ca..o?». I: «No! Quale mangiare? Dimmi tutto». L: «Dove stai?». I: «Al Ministero sono». L: «Ma stai lavorando?». I: «Certo! ... adesso alle 4 abbiamo la riunione». L: «Ascolta ... se fra un quarto d’ora ti mando questo che è venuto da Milano a Roma a far due chiacchiere?». I: «Chi? ... dimmi tutto ... dimmi». L: «Nel senso di avere consulenze e suggerimenti eccetera». I: «Dimmi chi viene... dimmi!». L: «Viene mio figlio Luca». I: «Quando vuoi... ma figurati! Nessun problema!». L :«Quando vuoi... Dimmi a che ora te lo faccio venire in modo che». I: «O adesso o alle cinque quando finisce il Tesoro». L: «No allora conviene che venga adesso così». I: «Io sto qua». L: «Okay ... ciao». I: «Ciao». La situazione però crea diversi malumori tanto che l’ex dg della metropolitana di Milano, Giuseppe Cozza, si sfoga al telefono con Burchi: «Poveretto... ha poi diritto di lavorare anche questo ragazzo adesso... però è lo schifo di vedere questo... questo veramente monopolio di tutti i lavori di Perotti che poi se li ruba alla MM». Cozza risponde spiegando le presunte «pressioni» subite dal ministro per fare lavorare gli imprenditori adesso indagati. Sempre a proposito di Lupi junior ci sarebbero alcune telefonate tra il ministro Lupi e l’imprenditore Claudio De Eccher – sotto interdittiva antimafia della Prefettura di Udine – per far lavorare il figlio Luca. Dopo una telefonata tra il Ministro e De Eccher, il 9 gennaio Cavallo richiama l’imprenditore «e gli prospetta l’esigenza di fissare quanto prima un incontro in quanto gli deve presentare "il figlio", alludendo a Luca Lupi, riservandosi le ragioni». L’accordo, però, salta.
REGALO ALLA MOGLIE DI LUPI I contatti del Ministro con gli imprenditori erano frequenti tanto che nel gennaio 2014, in occasione del compleanno della moglie di Lupi, Cavallo e Perotti si recano a cena a casa del capo del Dicastero portando un «bel regalo». Quella sera parlano dell’esigenza di incontrare il figlio Luca «per definire le sue cose». Anche l’imprenditore De Eccher pensa al Ministro. Il 19 febbraio, prima che si celebrasse l’«evento Infrastrutture e Trasporti» Cavallo avvisa De Eccher che bisogna versare un contributo di partecipazione di 5.000 euro.
DELRIO Anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio viene più volte citato nelle intercettazioni. Non per favori da elargire ma viene preso di mira da chi è poi finito sul registro degli indagati. Il 26 marzo Giulio Burchi, indagato, parla con Cinzia Gelati, responsabile dei rapporti con la stampa della società Metropolitana Milanese Spa che chiede all’imprenditore chi sia Raffaele Tiscar: «Era uno che era in Compagnia delle Opere... fiorentino... assessore a Firenze... - risponde l’indagato - Adesso è vicesegretario generale a Palazzo Chigi... l’hanno messo a fare il vice di Bonaretti perché Renzi vuol far fuori Delrio e Bonaretti». Gelati: «È quello lì di Reggio Emilia... Bonaretti». B: «Sì...un cretino». G: «Va bè». B: «Un cretino assoluto».
PAURA INTERCETTAZIONI È dalla stessa telefonata che si evincono i sospetti di alcuni interlocutori sulla possibilità di essere ascoltati dagli inquirenti al cellulare. Lo stesso Burchi infatti raccomanda a Cinzia Gelati «di non chiamare telefonicamente Franco Cavallo – scrivono i militari del Ros - facendole capire di aver saputo che questi potrebbe essere interessato ad attività d’intercettazione».
LORENZIN E ANTONIOZZI Anche il ministro Beatrice Lorenzin e l’europarlamentare Alfredo Antoniozzi vengono chiamati in causa in alcune intercettazioni. Proprio come nel caso di Maurizio Lupi, altri indagati si sarebbe mobilitati per raccogliere voti in favore dei due politici. Nel maggio 2014, a ridosso delle elezioni europee «Franco Cavallo chiede a tale Nicolò di procurargli del materiale elettorale che deve consegnare a un po’ di preti che gliel’hanno richiesto» scrivono gli inquirenti. «Nicolò – afferma Cavallo al telefono - solo per dirti io avrei bisogno di un po’ di materiale... perché mi han chiesto un po’ di preti... Scusami a me interessava solo il santino... Noi chi portiamo qui? Lui e la Lorenzin?». Nicolò risponde: «Sì .. diciamo lui, Lorenzin e Antoniozzi».
CHAMPAGNE E METRO Dopo vestiti, gioielli, biglietti aerei, borse e dolci mancava solo lo champagne. Tutti regali che avrebbero pagato gli indagati per «avere il favore» di personaggi in posti chiave della politica e dell’imprenditoria. Durante una telefonata tra Perotti e Pelucchi, i due parlano di alcuni funzionari pubblici cui dovrà essere fatta pervenire in regalo un bottiglia di champagne «sulla base di valutazioni utilitaristiche ben esplicitate nelle parole del Perotti: Adesso ho visto il nome di uno che non mi viene in mente proprio chi sia... io ho dei dubbi su quello di Metro C... perché sicuramente quello dopo... io non lo leverei... sinceramente non lo leverei... no... non è solo per quello... è che... è chiaro che non è una cosa di domani... si farà poi la seconda tratta... quindi... secondo me conviene tenerseli buoni... poi... che ca..o... una bottiglia di champagne mi sembra una cosa... no?»
COOP ROSSE E IMMIGRATI Gli affari dei 51 indagati passano dalla Russia al Medioriente fino all’Africa, dove, ormai da anni, partono migliaia di immigrati che arrivano sulle nostre coste. Nel 2014, si legge nelle carte della procura di Firenze, si parla di un appalto in Libia da 350 milioni di euro sul quale la cricca vorrebbe mettere le mani. La gara è per controllare i flussi di immigrati. Il 7 maggio dello scorso anno infatti Davide Vaggi, indicato dai carabinieri del Ros come consulente di Impregilo e delle cosiddette Coop Rosse, accenna a Perotti l’esistenza di un «grosso appalto in Libia dell’importo di 350 milioni di euro per la predisposizione da parte della Selex (gruppo Finmeccanica) di una rete di controllo per l’immigrazione». I due parlano al telefono: «Dovrebbe essere un sistema di controlli – spiega Vaggi - nel sud della Libia... tra il Niger la Libia ed il Ciad eccetera... che si chiama Southern Border Controlling Illegal Immigration System... dove metà di questi 350 milioni... dovrebbe essere opere civili... piste e tutto perché non c’è niente lì... Tu li conosci questi qua della Selenia? ... Ci sarà anche da fare una direzione lavori su questi lavori... Selex... soprattutto adesso che sta venendo fuori tutto questo casino... gli immigrati che arrivano... Lo so perché il mio amico, quello che ci fa da sponda in Libia... lui ha già presentato l’offerta pochi giorni fa... solo per imprese italiane». Stefano Perotti risponde: «Prendo un po’ di informazioni e ti faccio sapere».
ALLUVIONATI Il rapporto tra Incalza e Maurizio Lupi ha portato i due a discutere della questione degli alluvionati in Liguria. All’epoca del disastro un gruppo di parlamentari chiedeva che fossero stanziati soldi ulteriori per l’emergenza. In un’intercettazione, l’arrestato e il Ministro avrebbero affermato di opporsi alla proposta.
FLORIANI Anche il marito di Alessandra Mussolini,
Mauro Floriani, sarebbe entrato in contatto con il principale indagato
della maxi inchiesta, Ercole Incalza. I militari del Ros infatti hanno
intercettato diverse telefonate appurando che i due si sarebbero
incontrati più volte a Roma. Ettore Incalza, intercettato, «viene
chiamato – scrivono i militari - da Floriani, risultato coinvolto
recentemente, in un procedimento penale della Procura della Repubblica
di Roma riferito ad un contesto di prostituzione minorile».
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Codice etico ministero Infrastrutture: mai regali sopra 150 euro. Firmato: Lupi
Di Battista parla di “ultimi giorni” Lupi fa le corna
Orrore in Francia: corpi di 5 neonati trovati in un congelatore
Nella casa di una coppia. A scoprire i bimbi sarebbe stato l'uomo. La donna ricoverata in ospedale
I cadaveri congelati di cinque neonati sono stati trovati nell'abitazione di una coppia a Louchats, in Aquitania, nella Francia sud-occidentale. Lo riferisce l'emittente televisiva Bfm. E' stato l'uomo, 40 anni, a scoprire il primo cadavere, di un neonato, su cui sono in corso accertamenti per stabilire le cause della morte. La donna, 35 anni, è ricoverata in ospedale.
Fonte
I cadaveri congelati di cinque neonati sono stati trovati nell'abitazione di una coppia a Louchats, in Aquitania, nella Francia sud-occidentale. Lo riferisce l'emittente televisiva Bfm. E' stato l'uomo, 40 anni, a scoprire il primo cadavere, di un neonato, su cui sono in corso accertamenti per stabilire le cause della morte. La donna, 35 anni, è ricoverata in ospedale.
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giovedì 19 marzo 2015
Tunisia: 9 arresti. Trovati i corpi di due italiani dispersi. L'Isis minaccia nuovi attacchi: è stata solo la prima goccia
L'Isis festeggia il blitz jihadista al Bardo. Ministro Sanità: 25 morti
Trovati i corpi dei due italiani dispersi dopo l'attacco terroristico al
museo del Bardo. Sale così a 4 il bilancio dei connazionali uccisi. La
Farnesina comunica che ha "effettuato un primo riconoscimento
fotografico dei due connazionali che finora risultavano irreperibili",
attraverso personale dell'Ambasciata a Tunisi e dell'Unità di Crisi,
appositamente inviato in loco, ha avuto accesso all'obitorio
dell'ospedale Charles Nicolle.
Intanto i jihadisti hanno
rivendicato, minacciando nuovi attacchi: "Quello che avete visto" a
Tunisi "è solo la prima goccia di pioggia". Lo denuncia su Twitter Rita
Katz, direttrice del Site, il sito che monitorizza il jihadismo sul
web.
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