TUNISI - Li hanno
sottovalutati, i sospetti erano nel mirino della polizia ed erano
indagati, ma non si pensava potessero portare a termine un attacco di
questa portata. Oggi il segretario di Stato per gli affari della
sicurezza tunisino, Rafik Chelly, ha spiegato che gli autori della strage di Tunisi avvenuta mercoledì
si erano addestrati nelle fila dello Stato islamico in Libia per
rientrare in Tunisia proprio attraverso il Paese vicino. Secondo Chelly
gli attentatori si trovavano nel Paese già a dicembre. "Sappiamo - ha
dichiarato citato dai media locali - che si sono addestrati in alcuni
campi per tunisini takfiri (ramo ultra radicale dell'islam, ndr), in Libia, a Sabrata, Bengasi o Derna".
E oggi Tunisi torna di nuovo in piazza contro il terrore proprio nel
giorno del 59esimo anniversario dell'indipendenza del Paese. Un
centinaio di manifestanti ha dato vita stamane a un corteo contro il
terrorismo nella centrale Avenue Bourghiba, nel cuore della città. Sullo
striscione che apre la manifestazione si legge: "Il terrorismo non è
musulmano né tunisino".
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