Un attico a Roma con vista su Piazza Navona, una casa a Milano dietro via Montenapoleone “vista Madonnina”, un’abitazione fiorentina dal valore di 1,3 milioni di euro, una tenuta a Montepulciano (Siena) e una villa, sempre a Firenze, dal valore “incalcolabile”. E’ questo l’”impero immobiliare” messo su da Stefano Perotti, recentemente arrestato per l’inchiesta fiorentina sulle Grandi Opere, che ha poi portato alle dimissioni il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Anche se molti di questi beni sono intestati alla moglie di Perotti, Christine Mor,
gli inquirenti scrivono: “Non emerge in alcun modo che Mor svolga
attività idonea a produrre redditi significativi. E’ l’attività di
Perotti l’unica in grado di consentire l’accumulo di capitali”. E poi
specificano: “Attività intrisa di reati contro la Pubblica amministrazione”. Philippe
Perotti, che risulta tra gli indagati, raggiunto nella sua abitazione
fiorentina, non commenta l’accaduto. I vicini, svegliati pochi giorni fa
dai Carabinieri che lo cercavano, ne parlano come un qualsiasi
condomino.
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