Sparatoria a Würenlingen, comune del cantone di Argovia.L’uomo ha ucciso
suoceri, cognato e una quarta persona. Poi si è tolto la vita
Strage in famiglia in Svizzera. Sabato sera un uomo di 36 anni,
separato, con precedenti penali, ha ucciso i suoceri ed un cognato,
prima di ammazzare un’altra persona e di suicidarsi. Lo riferisce
l’agenzia di stampa svizzera Ats citando la polizia locale e precisando
che si tratta di un delitto passionale. L’omicida, secondo quanto
riferito dal capo della polizia criminale Markus Gisin, era sposato e
padre di tre bambini. Viveva però separato dalla moglie, che ha anche
l’affidamento dei bambini.
Continua qui
domenica 10 maggio 2015
Berlusconi, selfie a Rapallo e corna sulla testa a bambino
"Ti nomino mio consulente", dice al piccolo che gli aveva anche dato consigli sulla cifra a cui avrebbe dovuto vendere i selfie
Nessun discorso ma tante strette di mano e selfie. Silvio Berlusconi ha preferito intrattenere così le molte persone che lo hanno aspettato in piazza del Polpo a Rapallo piuttosto che replicare il comizio di Genova. Berlusconi, accompagnato da Francesca Pascale e dal candidato alla presidenza della Regione per il centro destra, Giovanni Toti, è stato accolto dal sindaco Carlo Bagnasco, giovane 'forzista'.
Molti i siparietti, tra cui uno con un bambino di 11 anni che ha dato a Berlusconi il biglietto da visita del negozio di sua mamma. "Presidente, ci venga a trovare - ha detto il bimbo - vendiamo articoli da regalo e tante cose belle". "Ti nomino mio consulente", ha risposto Berlusconi dopo che il piccolo gli aveva anche dato consigli sulla cifra a cui avrebbe dovuto vendere i selfie e le foto autografate. Il 'cav' si è poi divertito a fare foto con alcuni bambini, ad uno ha fatto le corna sulla testa.
Continua qui
Genova, Berlusconi inciampa sul palco: "Questa è la sinistra"
Tassista violentata a Roma, c’è un fermo
È un italiano di trent’anni. Subito ascoltato dagli inquirenti in Questura
Un romano di 30 anni è stato fermato col sospetto di essere l’uomo che ha aggredito, rapinato e violentato la tassista di 43 anni a Piana del Sole a Roma mentre era in servizio. L’uomo in questo momento si trova in Questura, dove viene sentito dagli inquirenti e dai magistrati che stanno lavorando al caso.
Continua qui
Un romano di 30 anni è stato fermato col sospetto di essere l’uomo che ha aggredito, rapinato e violentato la tassista di 43 anni a Piana del Sole a Roma mentre era in servizio. L’uomo in questo momento si trova in Questura, dove viene sentito dagli inquirenti e dai magistrati che stanno lavorando al caso.
Continua qui
sabato 9 maggio 2015
Ferdinando Carretta è un uomo libero: vive a Forlì con i soldi dell'eredità
Ok magistrato sorveglianza. Nel 1989 uccise genitori e fratello
Ferdinando Carretta a 52 anni è un uomo libero e potrà vivere a Forlì,
dove ha acquistato un appartamento con i soldi dell'eredità ottenuta
dopo l'uccisione dei genitori e del fratello, avvenuta il 4 agosto 1989
nella loro casa di Parma. Il magistrato di sorveglianza di Bologna -
riferisce la Gazzetta di Parma - ha accolto la richiesta del suo legale.
A Forlì Carretta ha passato gli ultimi 9 anni in una comunità, dopo
averne scontati altri sette e mezzo nell'Opg di Castiglione delle
Stiviere.
"Dopo tanto tempo, ora voglio solo fare una vita tranquilla, pensare al futuro. Sto bene e vorrei solo essere dimenticato", ha detto Ferdinando Carretta al quotidiano. "Ogni volta che si parla di ciò che è successo sto male, ogni volta che esce qualche notizia che mi riguarda sto male, voglio solo ricominciare a vivere".
Continua qui
Regionali Marche, spese pazze: liste ripulite? No, un candidato su 10 indagato
La Procura di Ancona ha chiuso l'inchiesta e 24 nomi su 250 sono nei
fascicoli della magistratura: sono consiglieri (o ex) accusati di avere
utilizzato i rimborsi per spese non giustificate: dalle cene di lusso a
pacchi di portachiavi. E tra gli esponenti sotto inchiesta ci sono il
governatore uscente Spacca (che ha mollato il Pd e si è ripresentato con
Fi, Ncd e Udc) e il candidato presidente di Lega e Fdi Acquaroli
Alle Regionali nelle Marche potrebbe partecipare un nuovo partito: si potrebbe chiamare “Pdip”, il Partito degli indagati per peculato. Il 10% dei candidati (24 su circa 250) al prossimo voto del 31 maggio ha ricevuto infatti tre mesi fa l’avviso di fine indagini dalla procura di Ancona, con l’accusa di avere utilizzato i rimborsi ai gruppi in consiglio per presunte spese non giustificate durante le ultime due legislature. Mentre ora i pm valuteranno se chiedere il processo e mentre in altre parti d’Italia le inchieste hanno portato a una “ripulitura” delle liste (in Emilia Romagna, per esempio, solo 12 candidati su 507 erano coinvolti nelle indagini sulle spese, in Liguria sono 11), nelle Marche questo non sembra essere un problema. Anzi, tra quei 24 ci sono anche due candidati alla presidenza: uno è il presidente uscente Gian Mario Spacca, alla guida della Regione per due legislature con il centrosinistra e oggi ricandidato a un terzo mandato con i centristi e Forza Italia; l’altro è Francesco Acquaroli, che si presenta sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia.
Continua qui
Alle Regionali nelle Marche potrebbe partecipare un nuovo partito: si potrebbe chiamare “Pdip”, il Partito degli indagati per peculato. Il 10% dei candidati (24 su circa 250) al prossimo voto del 31 maggio ha ricevuto infatti tre mesi fa l’avviso di fine indagini dalla procura di Ancona, con l’accusa di avere utilizzato i rimborsi ai gruppi in consiglio per presunte spese non giustificate durante le ultime due legislature. Mentre ora i pm valuteranno se chiedere il processo e mentre in altre parti d’Italia le inchieste hanno portato a una “ripulitura” delle liste (in Emilia Romagna, per esempio, solo 12 candidati su 507 erano coinvolti nelle indagini sulle spese, in Liguria sono 11), nelle Marche questo non sembra essere un problema. Anzi, tra quei 24 ci sono anche due candidati alla presidenza: uno è il presidente uscente Gian Mario Spacca, alla guida della Regione per due legislature con il centrosinistra e oggi ricandidato a un terzo mandato con i centristi e Forza Italia; l’altro è Francesco Acquaroli, che si presenta sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia.
Continua qui
Sergio Marchionne, nel 2014 ha guadagnato 187 milioni di euro. Lordi
Circa 187 milioni di euro lordi. Tanto ha incassato nel 2014 l’ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne. A fare i conti in tasca al manager è stato Il Sole 24 Ore
che ha sommato le varie voci che compongono la somma. A partire dagli
emolumenti da lui percepiti in Fca (6,5 milioni di euro, 4 dei quali di
bonus) e Cnh (1,28 milioni di euro), le gratifiche straordinarie
arrivate da Fca (50 milioni in azioni e cash), i profitti registrati
grazie all’esercizio delle stock option (un centinaio di milioni) e le
azioni gratuite ricevute (17,28 milioni).
Continua qui
Continua qui
venerdì 8 maggio 2015
Roma, tassista 43enne violentata e rapinata da un cliente
L'uomo si è fatto accompagnare in una stradina di campagna, dove ha minacciato la donna con un coltello costringendola a un rapporto orale
Una tassista 43enne è stata violentata e rapinata da un cliente a Roma, nel quartiere Aurelio. Come ha raccontato la donna alla polizia, intorno alle 7 di venerdì mattina l'uomo le ha chiesto di essere accompagnato in una strada di campagna a Ponte Galeria. Qui ha tirato fuori un coltello e poi l'ha costretta a un rapporto orale. Dopo aver rubato l'incasso del turno di notte, è scappato.
Continua qui
Valcerrina: strade allagate e campi danneggiati
Il violento nubifragio ha colpito soprattutto San Candido e Corteranzo, problemi di viabilità anche tra Gaminella e Gabiano
Continua qui
La strada provinciale fra Gaminella e Gabiano invasa dal fango |
VALCERRINA (AL)
Un violento temporale di acqua, vento e soprattutto grandine si è
abbattuto su una parte del Monferrato creando disagi alla circolazione.
Poco dopo le 17 la violenta perturbazione si è abbattuta principalmente
sulla zona della Valcerrina con grandinata intensa fra San Candido e
Corteranzo, ma la tempesta ha interessato anche la prima parte della
valle e la zona in direzione di Gabiano. Da verificare i danni provocati
alle colture, in pieno germoglio, soprattutto l’uva. Problemi di
viabilità fra Gaminella e Gabiano dove la strada, per oltre cento metri,
è stata invasa da una fiumana di fango.Continua qui
Voto Gb: trionfo di Cameron, laburisti ko Maggioranza assoluta dei seggi per i Tory
Il premier: "Battuti pure i sondaggisti". Flop Labour, Miliband verso l'addio. Boom per l'Snp, Ukip non sfonda e Farage si dimette. Tonfo LibDem, Clegg lascia
"Un futuro migliore per tutti" e la foto di un abbraccio a sua moglie. Così il premier britannico David Cameron commenta a caldo su Twitter il trionfo dei conservatori alle elezioni britanniche con la conquista della maggioranza assoluta dei seggi: "Una nazione, un Regno Unito, ecco come spero di governare". Flop per il leader laburista Ed Miliband, che twitta: "Una notte molto difficile e deludente per il labour". E pensa all'addio.
Continua qui
Il bambino nascosto in valigia verso l’Europa
Il papà, ivoriano, voleva far in modo che il bimbo arrivasse in Europa.
E l’unico modo in cui ha pensato di farlo è stato pagare una giovane
per nasconderlo in valigia
Continua qui |
Camera e Senato aboliscono i vitalizi ai parlamentari condannati
Per condanne superiori ai due anni per reati di mafia, terrorismo e
contro la Pubblica amministrazione. Boldrini: "Segnale forte di
moralizzazione". Grillo: "C'è l'inghippo". La decisione presa dagli
Uffici di presidenza. In mattinata scontro Sposetti-M5S
ROMA - Dopo una lunga discussione negli Uffici di Presidenza di Camera e Senato, riuniti dalle 14, è arrivata la decisione finale: deputati e senatori con condanne superiori a due anni per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica amministrazione non riceveranno più l'assegno vitalizio.
Alla Camera hanno votato a favore Pd, Sel, Scelta Civica, Fratelli d'Italia e Lega. Non hanno partecipato al voto Forza Italia, M5S e Ap, anche se gli esponenti di Ncd e Udc, pur non partecipando al voto, sono rimasti in aula, mentre azzurri e pentastellati sono usciti fuori al momento del voto. Situazione più complicata al Senato, dove ancora non è stato raggiunto un accordo e i numeri nell'ufficio di presidenza sono più stretti.
E' stata necessario uno sforzo maggiore al Senato, dove i numeri nell'ufficio di presidenza sono più stretti. M5S e Gal (Grandi autonomie e Libertà) hanno votato contro, mentre Forza Italia ha abbandonato la riunione. A favore si sono espressi Pd, Sel, Lega.
Tra i reati ricompresi, quelli gravi come mafia e terrorismo, la maggioranza dei reati contro la Pubblica Amministrazione: peculato, concussione, violazione del segreto d'ufficio, ad eccezione del reato di abuso d'ufficio, che al contrario non è ricompreso. Per i reati minori, invece, perchè scatti la cessazione dell'erogazione del vitalizio, occorre che vi sia stata una "condanna definitiva con pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni".
Continua qui
Ecco chi perderà la pensione
ROMA - Dopo una lunga discussione negli Uffici di Presidenza di Camera e Senato, riuniti dalle 14, è arrivata la decisione finale: deputati e senatori con condanne superiori a due anni per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica amministrazione non riceveranno più l'assegno vitalizio.
Alla Camera hanno votato a favore Pd, Sel, Scelta Civica, Fratelli d'Italia e Lega. Non hanno partecipato al voto Forza Italia, M5S e Ap, anche se gli esponenti di Ncd e Udc, pur non partecipando al voto, sono rimasti in aula, mentre azzurri e pentastellati sono usciti fuori al momento del voto. Situazione più complicata al Senato, dove ancora non è stato raggiunto un accordo e i numeri nell'ufficio di presidenza sono più stretti.
E' stata necessario uno sforzo maggiore al Senato, dove i numeri nell'ufficio di presidenza sono più stretti. M5S e Gal (Grandi autonomie e Libertà) hanno votato contro, mentre Forza Italia ha abbandonato la riunione. A favore si sono espressi Pd, Sel, Lega.
Tra i reati ricompresi, quelli gravi come mafia e terrorismo, la maggioranza dei reati contro la Pubblica Amministrazione: peculato, concussione, violazione del segreto d'ufficio, ad eccezione del reato di abuso d'ufficio, che al contrario non è ricompreso. Per i reati minori, invece, perchè scatti la cessazione dell'erogazione del vitalizio, occorre che vi sia stata una "condanna definitiva con pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni".
Continua qui
Ecco chi perderà la pensione
Vitalizi condannati, approvata l’abolizione (a metà): fuori M5S e Forza Italia
Stop vitalizi, Boldrini: “C’è sempre chi rovina la festa dicendo che si poteva fare di più”
Pensioni, restituiti solo 4 miliardi su 19 rimborsi: totali sotto 1500 euro, parziali fino a 3000, nulli sopra
Un decreto per disinnescare la mina dell'indicizzazione. Le misure a giugno. La Ue non chiederà manovre all'Italia
ROMA - Nel giorno in cui la sentenza della Consulta sulle pensioni viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il governo ha trovato il modo per disinnescare la mina che farebbe saltare il bilancio dello Stato. Al momento il piano elaborato da Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan rimane custodito nelle stanze del Tesoro e Palazzo Chigi, ma qualcuno ne è a conoscenza anche a Bruxelles e informalmente lo avrebbe già promosso. Perché il piano diventi operativo, e pubblico, sarà però necessario pazientare ancora qualche settimana, fino ai primi di giugno.
Il dato di partenza fa tremare i polsi. L'altro ieri sulle scrivanie di Via XX Settembre sono arrivati i calcoli definitivi della Ragioneria generale sul costo della sentenza che ha bocciato lo stop all'indicizzazione delle pensioni superiori ai 1.490 euro dal 2012: 19 miliardi lordi. Una botta che farebbe crollare l'impianto di finanza pubblica in un solo colpo visto che la posta non può essere spalmata sugli anni scorsi, almeno per i rimborsi dal 2012 come inizialmente sperava il governo, ma impatterebbe tutta sui conti 2015. Con 19 miliardi di aggravio quest'anno il deficit schizzerebbe al 3,9% del Pil. Un dato che porterebbe l'Italia dritta al commissariamento europeo tramite procedura per deficit eccessivo e capace di mandare in tilt i mercati. Per questo il governo ha ormai deciso che non pagherà il 100% del dovuto. E lo farà con decreto. Ma non subito.
Continua qui
ROMA - Nel giorno in cui la sentenza della Consulta sulle pensioni viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il governo ha trovato il modo per disinnescare la mina che farebbe saltare il bilancio dello Stato. Al momento il piano elaborato da Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan rimane custodito nelle stanze del Tesoro e Palazzo Chigi, ma qualcuno ne è a conoscenza anche a Bruxelles e informalmente lo avrebbe già promosso. Perché il piano diventi operativo, e pubblico, sarà però necessario pazientare ancora qualche settimana, fino ai primi di giugno.
Il dato di partenza fa tremare i polsi. L'altro ieri sulle scrivanie di Via XX Settembre sono arrivati i calcoli definitivi della Ragioneria generale sul costo della sentenza che ha bocciato lo stop all'indicizzazione delle pensioni superiori ai 1.490 euro dal 2012: 19 miliardi lordi. Una botta che farebbe crollare l'impianto di finanza pubblica in un solo colpo visto che la posta non può essere spalmata sugli anni scorsi, almeno per i rimborsi dal 2012 come inizialmente sperava il governo, ma impatterebbe tutta sui conti 2015. Con 19 miliardi di aggravio quest'anno il deficit schizzerebbe al 3,9% del Pil. Un dato che porterebbe l'Italia dritta al commissariamento europeo tramite procedura per deficit eccessivo e capace di mandare in tilt i mercati. Per questo il governo ha ormai deciso che non pagherà il 100% del dovuto. E lo farà con decreto. Ma non subito.
Continua qui
giovedì 7 maggio 2015
All'Outlet apre il temporary store delle eccellenze enogastronomiche locali
Domani, giovedì 7 maggio, alle ore 18.00 al Serravalle Designer Outlet
verrà inaugurato il temporary store “Le Dolci Terre”. L’idea nasce dalla
volontà di presentare ai visitatori italiani e stranieri del centro una
vetrina delle eccellenze dei vini e delle specialità gastronomiche del
territorio di Serravalle e della regione del Gavi
SERRAVALLE
SCRIVIA (AL) - Frutto di una preziosa partnership con il “Consorzio
Turistico Terre di Fausto Coppi”, promotore del progetto “Shopping Days”
che racchiude tutte le strutture ricettive del territorio e coordina
gli operatori food&wine locali, domani, giovedì 7 maggio alle ore 18.00 al Serravalle Designer Outlet verrà inaugurato il temporary store “Le Dolci Terre”.
L’idea nasce dalla volontà di presentare ai visitatori italiani e stranieri del centro una vetrina delle eccellenze dei vini e delle specialità gastronomiche del territorio di Serravalle e della regione del Gavi. Non quindi un banale punto vendita ma uno spazio dove il prodotto racconta una storia e dove il produttore diventa protagonista.
Continua qui
L’idea nasce dalla volontà di presentare ai visitatori italiani e stranieri del centro una vetrina delle eccellenze dei vini e delle specialità gastronomiche del territorio di Serravalle e della regione del Gavi. Non quindi un banale punto vendita ma uno spazio dove il prodotto racconta una storia e dove il produttore diventa protagonista.
Continua qui
Meteo a 7 giorni: fine settimana più fresco, poi nuovamente bel tempo, ma...
Confermato un week-end più fresco e con qualche temporale in marcia da nord a sud. Per la prossima settimana viene confermata una nuova rimonta dell'alta pressione, ma con disturbi presenti tra Adriatico e meridione.
Ultima giornata di caldo intenso al meridione, poi lentamente la fiammata bollente africana ripiegherà verso il deserto aprendo una breve fase più dinamica e fresca sull'Italia nell'arco del prossimo week-end.
La prima cartina a lato è molto interessante e ci mostra la situazione attesa in Europa e in Italia nelle ore centrali di venerdì 8 maggio. In questo frangente viene focalizzato molto bene l'atteso cambio di circolazione che diverrà realtà sul nostro Continente nei prossimi giorni.
L'alta pressione presente sul Mediterraneo centro-orientale tenderà a sgonfiarsi, mentre prenderà piede un nuovo promontorio stabilizzante che dal Marocco si distenderà prima sull'Iberia, poi sul Mediterraneo occidentale. Il cambio di consegne tra i due anticicloni (... in pratica "due piatti della stessa bilancia") verrà accompagnato sul nostro Paese da una linea temporalesca che introdurrà aria più fresca dai quadranti nord-occidentali (frecce blu). Tali correnti tenderanno a dilagare su tutta l'Italia tra sabato e domenica, spostando progressivamente l'asse instabile verso il centro-sud.
Detto in altri termini, all'inizio della settimana prossima avremo una configurazione barica quasi opposta rispetto a quella presente attualmente sul nostro Paese.
Continua qui
La prima cartina a lato è molto interessante e ci mostra la situazione attesa in Europa e in Italia nelle ore centrali di venerdì 8 maggio. In questo frangente viene focalizzato molto bene l'atteso cambio di circolazione che diverrà realtà sul nostro Continente nei prossimi giorni.
L'alta pressione presente sul Mediterraneo centro-orientale tenderà a sgonfiarsi, mentre prenderà piede un nuovo promontorio stabilizzante che dal Marocco si distenderà prima sull'Iberia, poi sul Mediterraneo occidentale. Il cambio di consegne tra i due anticicloni (... in pratica "due piatti della stessa bilancia") verrà accompagnato sul nostro Paese da una linea temporalesca che introdurrà aria più fresca dai quadranti nord-occidentali (frecce blu). Tali correnti tenderanno a dilagare su tutta l'Italia tra sabato e domenica, spostando progressivamente l'asse instabile verso il centro-sud.
Detto in altri termini, all'inizio della settimana prossima avremo una configurazione barica quasi opposta rispetto a quella presente attualmente sul nostro Paese.
Continua qui
Pos, marcia indietro: niente sanzioni per chi non si adegua
Sembra che nei prossimi giorni sarà ritirato il ddl n. 1747 che prevede le sanzioni
La telenovela del Pos obbligatorio per i professionisti non ha ancora trovato la sua definitiva conclusione. Dopo che sembrava certa l'introduzione di sanzioni per chi non si fosse adeguato all'obbligo di averlo, ora gli spifferi di palazzo indicano che il provvedimento potrebbe essere ritirato. Vediamo in dettaglio come e perchè.
IL DDL
Il ddl n. 1747, attualmente al vaglio della VI commissione Finanze e tesoro del Senato, avrebbe previsto:
- una sanzione amministrativa di 500 euro per i professionisti che non
hanno provveduto a munirsi di adeguati strumenti per accettare pagamenti
tramite carta di debito;
- una sanzione amministrativa di 1.000 euro per i professionisti che
entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento sanzionatorio non hanno
provveduto a comunicare, all'ufficio che ha irrogato la sanzione,
dell'avvenuto adeguamento con le modalità comunicate nella sanzione
notificata o non si sono adeguate;
qualora i professionisti non abbiano ancora provveduto all'adeguamento
entro altri 30 giorni dalla sanzione di 1.000 euro, è prevista la
sospensione dell'attività professionale e commerciale sino al completo
adeguamento alla normativa in materia.
Continua qui
mercoledì 6 maggio 2015
Renzi apre sui premi ai docenti: un Comitato affiancherà i presidi
Un emendamento ridurrà i poteri dei dirigenti, ma non sulla scelta dei prof
Continua qui
Roma
Che il governo fosse disposto a concedere qualcosa lo si era
capito già lunedì sera, quando, ospite di «Otto e mezzo», la ministra
delle Riforme Maria Elena Boschi ha chiarito che no, sulla riforma della
scuola «non c’è un prendere o lasciare: se ci sono modifiche da fare,
le faremo». Ieri, mentre in varie città d’Italia sfilavano cortei di
protesta, il premier Renzi ha ricordato ai manifestanti che «siamo il
primo governo che mette tre miliardi sulla scuola», ma
contemporaneamente ha mandato un messaggio di apertura: la protesta è da
ascoltare, «è giusto affrontarla ed entrare nel merito». E ha dato
qualche generica informazione sugli ambiti da ridiscutere: «Sulle
assunzioni di determinate categorie piuttosto che di altre e
sull’organizzazione del sistema scolastico». Continua qui
martedì 5 maggio 2015
Esplosione al Muggiano, morto l’operaio
La Spezia - Si chiamava Luciano Stiffi, era originario di
Ameglia (La Spezia) ed aveva 43 anni, l’operaio morto nell’incidente
avvenuto all’interno del cantiere Fincantieri di Muggiano.
Stiffi è stato colpito da un tubo ed ha riportato la frattura della
scatola cranica. Arrivato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino
con l’elicottero in condizioni disperate, è morto poco dopo per un
arresto cardiaco nelle salette di rianimazione.
Fincantieri ha espresso profondo cordoglio ai familiari della vittima e non farà mancare la propria solidarietà alla famiglia dell’operaio. È quanto si legge in un nota del gruppo.
Continua qui
Fincantieri ha espresso profondo cordoglio ai familiari della vittima e non farà mancare la propria solidarietà alla famiglia dell’operaio. È quanto si legge in un nota del gruppo.
Continua qui
"Presidi, precari, private: ecco le ragioni dello sciopero"
I segretari delle organizzazioni scolastiche di Cgil, Cisl e Uil - che
hanno promosso il blocco insieme a Snals, Gilda e Cobas - sintetizzano
il motivi del loro "no" alla riforma del governo
Dai docenti, al personale Ata (di tutti i sindacati) e anche a parte dei dirigenti scolastici. Domani, Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Gilda e Cobas, dopo sette anni, scenderanno in piazza uniti contro la riforma della "Buona scuola" proposta dal governo. Il premier, come prima risposta, ha fatto notare che è difficile comprendere uno sciopero contro un piano da 100mila assunzioni in un colpo solo, a settembre. Ma la riforma Renzi-Giannini non si riduce soltanto al piano di assunzioni. E' tanto altro. Lo spiega Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil: la riforma disegnata dall'esecutivo "è inaccettabile e incostituzionale in molte parti: nega il diritto allo studio e allarga le disuguaglianze sociali e territoriali". Inoltre "finanzia ulteriormente le scuole private".
Il governo ha infatti previsto per tutte le scuole, statali e paritarie, nuove forme di finanziamento - il 5 per mille dalle dichiarazioni dei redditi a favore delle scuole frequentate dai figli; elargizioni in denaro da parte di privati cittadini e, solo per le paritarie, la detrazione fiscale fino a 400 euro all'anno per le spese sostenute per le rette. Misure che - contestano i sindacati - rischiano di accentuare i divari tra gli istituti frequentati dai figli dei professionisti e quelli delle aree a rischio. "Scioperiamo - spiega Francesco Scrima, della Cisl scuola - per ottenere una sostanziale riscrittura del disegno di legge su La Buona Scuola che, se approvato come proposto dal governo, ci porterebbe verso una scuola terra di conflittualità interna ed esterna".
Continua qui
Dai docenti, al personale Ata (di tutti i sindacati) e anche a parte dei dirigenti scolastici. Domani, Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Gilda e Cobas, dopo sette anni, scenderanno in piazza uniti contro la riforma della "Buona scuola" proposta dal governo. Il premier, come prima risposta, ha fatto notare che è difficile comprendere uno sciopero contro un piano da 100mila assunzioni in un colpo solo, a settembre. Ma la riforma Renzi-Giannini non si riduce soltanto al piano di assunzioni. E' tanto altro. Lo spiega Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil: la riforma disegnata dall'esecutivo "è inaccettabile e incostituzionale in molte parti: nega il diritto allo studio e allarga le disuguaglianze sociali e territoriali". Inoltre "finanzia ulteriormente le scuole private".
Il governo ha infatti previsto per tutte le scuole, statali e paritarie, nuove forme di finanziamento - il 5 per mille dalle dichiarazioni dei redditi a favore delle scuole frequentate dai figli; elargizioni in denaro da parte di privati cittadini e, solo per le paritarie, la detrazione fiscale fino a 400 euro all'anno per le spese sostenute per le rette. Misure che - contestano i sindacati - rischiano di accentuare i divari tra gli istituti frequentati dai figli dei professionisti e quelli delle aree a rischio. "Scioperiamo - spiega Francesco Scrima, della Cisl scuola - per ottenere una sostanziale riscrittura del disegno di legge su La Buona Scuola che, se approvato come proposto dal governo, ci porterebbe verso una scuola terra di conflittualità interna ed esterna".
Continua qui
Italicum è legge, via libera della Camera: 334 sì. Opposizioni fuori, parte della minoranza vota no
Approvata la riforma della legge elettorale. Assenti le opposizioni che
hanno percorso la strada dell'Aventino, lasciano l'aula Forza Italia,
Lega, Fdi e M5S. La minoranza Pd sceglie di dire no al 'Porcellum con le
ali'. Renzi: "Impegno mantenuto, promessa rispettata. L'italia ha
bisogno di chi non dice sempre no"
ROMA - L'Italicum, già approvato dal Senato il 27 gennaio, è legge con 334 voti a favore, 4 astenuti, 61 contrari. Il via libera è arrivato nel tardo pomeriggio, alle 18.20. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia hanno formalizzato la richiesta di voto segreto e confermato la scelta dell'Aventino lasciando l'Aula della Camera pochi minuti prima del voto finale.
Continua qui
ROMA - L'Italicum, già approvato dal Senato il 27 gennaio, è legge con 334 voti a favore, 4 astenuti, 61 contrari. Il via libera è arrivato nel tardo pomeriggio, alle 18.20. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia hanno formalizzato la richiesta di voto segreto e confermato la scelta dell'Aventino lasciando l'Aula della Camera pochi minuti prima del voto finale.
Continua qui
lunedì 4 maggio 2015
Il Museo della battaglia di Marengo riaperto dopo due anni, ma nel primo weekend solo 164 visitatori
Famiglie e qualche turista da fuori provincia nell’esposizione riscoperta per Expo
Non si può certo dire «successo di pubblico», ma nemmeno non celebrare la riapertura di un luogo che ha permesso ad alcune decine di interessati di riappropriarsi di uno spazio come Marengo non è cosa da poco, soprattutto in questo periodo di difficoltà economiche per il Comune. «Come comitato di valorizzazione, insieme a Giovanni Barosini e Pier Angelo Taverna - continua la Oneto - siamo particolarmente soddisfatti di essere riusciti ad aprire nella data stabilita e speriamo che, in futuro, questa importante realtà abbia la risonanza che merita».
Continua qui
Alessandria
Dopo due anni, i primi due giorni di apertura del Marengo Museum
hanno portato nella villa e in mezzo a ricostruzioni e cimeli della
battaglia 164 persone, tra cui molte famiglie e, come sottolinea
l’assessore alla Cultura Vittoria Oneto, «anche provenienti da fuori
città». Non si può certo dire «successo di pubblico», ma nemmeno non celebrare la riapertura di un luogo che ha permesso ad alcune decine di interessati di riappropriarsi di uno spazio come Marengo non è cosa da poco, soprattutto in questo periodo di difficoltà economiche per il Comune. «Come comitato di valorizzazione, insieme a Giovanni Barosini e Pier Angelo Taverna - continua la Oneto - siamo particolarmente soddisfatti di essere riusciti ad aprire nella data stabilita e speriamo che, in futuro, questa importante realtà abbia la risonanza che merita».
Continua qui
Scontri a Milano, arrestato giovane di Vignole
A un trentenne del paese sarebbero contestati i reati di “resistenza aggravata” e di “porto di armi improprie”. Oggi l'interrogatorio di garanzia davanti al gip del capoluogo lombardo. Il vignolese non farebbe parte di alcun movimento organizzato di protesta
VIGNOLE BORBERA (AL) – È originario di Vignole Borbera l’alessandrino arrestato insieme ad altre quattro persone, la scorsa settimana, dopo le violenze dei black bloc a Milano. A D. P., 32 anni, sarebbero contestati i reati di “resistenza aggravata dall’uso di armi, come mazze, bastoni, pezzi di cemento, e dal numero di persone coinvolte” e di “porto di armi improprie”.
Continua qui
VIGNOLE BORBERA (AL) – È originario di Vignole Borbera l’alessandrino arrestato insieme ad altre quattro persone, la scorsa settimana, dopo le violenze dei black bloc a Milano. A D. P., 32 anni, sarebbero contestati i reati di “resistenza aggravata dall’uso di armi, come mazze, bastoni, pezzi di cemento, e dal numero di persone coinvolte” e di “porto di armi improprie”.
Continua qui
Mutui in crescita del 50% nel primo trimestre
I dati Abi: tra gennaio e marzo l'ammontare di erogazioni di nuovi
prestiti per l'acquisto di casa è salito a 7,9 miliardi, rispetto ai
5,25 miliardi del 2014. L'incremento è quindi del 50%, spinto anche dal
calo dei tassi
MILANO - Le compravendite immobiliari hanno invertito la rotta di declino e chiuso il 2014 di nuovo in ripresa; anche i mutui concessi alle famiglie confermano il trend di recupero e chiudono il primo trimestre in netto miglioramento rispetto all'anno passato, sfruttando il calo dei tassi. "I dati relativi ai primi tre mesi del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni", riferisce l'Abi, l'Associazione delle Banche italiane.
Continua qui
MILANO - Le compravendite immobiliari hanno invertito la rotta di declino e chiuso il 2014 di nuovo in ripresa; anche i mutui concessi alle famiglie confermano il trend di recupero e chiudono il primo trimestre in netto miglioramento rispetto all'anno passato, sfruttando il calo dei tassi. "I dati relativi ai primi tre mesi del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni", riferisce l'Abi, l'Associazione delle Banche italiane.
Continua qui
Expo, gli operai del Nepal rimpatriano. Gli altri finiscono (gratis) lo stand
Il padiglione del Nepal all’Expo
è uno dei primi, sulla destra, entrando dal Decumano, la strada
principale del villaggio che ha aperto i battenti il 1° maggio. Per
terminare i lavori c’è voluta una corsa contro il tempo. Ma stavolta non
c’entrano ritardi particolari o polemiche.
Gli operai al lavoro sono dovuti rientrare in fretta e furia in patria dopo il devastante terremoto che ha sbriciolato Kathmandu, la capitale, provocando decine di migliaia di morti e distruggendo alcuni dei più belli monumenti patrimonio Unesco come la Torre Dharahara o lo splendido tempio buddista di Maju Deval, costruito nel 1690. Alcuni perché colpiti direttamente da un lutto, altri per aiutare i sopravvissuti. Il padiglione nepalese è rimasto pressoché deserto ma a terminare i lavori ci hanno pensato altri operai che avevano già completato i padiglioni dei loro Paesi insieme a qualche dipendente di Expo che ha voluto dare una mano. Lo hanno fatto gratis, ovviamente, e nel tempo libero, organizzandosi a turno. Una storia piccola di solidarietà nel contesto grandi numeri dell’Expo.
Gli operai al lavoro sono dovuti rientrare in fretta e furia in patria dopo il devastante terremoto che ha sbriciolato Kathmandu, la capitale, provocando decine di migliaia di morti e distruggendo alcuni dei più belli monumenti patrimonio Unesco come la Torre Dharahara o lo splendido tempio buddista di Maju Deval, costruito nel 1690. Alcuni perché colpiti direttamente da un lutto, altri per aiutare i sopravvissuti. Il padiglione nepalese è rimasto pressoché deserto ma a terminare i lavori ci hanno pensato altri operai che avevano già completato i padiglioni dei loro Paesi insieme a qualche dipendente di Expo che ha voluto dare una mano. Lo hanno fatto gratis, ovviamente, e nel tempo libero, organizzandosi a turno. Una storia piccola di solidarietà nel contesto grandi numeri dell’Expo.
Continua qui
Altre auto incendiate questa notte ad Alessandria
Dopo l'intervento dei Vigili del Fuoco in Spalto Borgoglio ad Alessandria, per le fiamme che hanno colpito due auto, questa notte i pompieri hanno dovuto lavorare nuovamente, insieme alle forze dell'ordine, per una serie di incendi che ha danneggiato in tutto tre veicoli e un furgone. Nella foto di copertina l'istantanea scattata da Luigi (che ringraziamo), cittadino che peraltro ha deciso di lasciare nella propria auto un avviso, sperando che funzioni da deterrente: "questa macchina non è da bruciare".
Le fiamme si sono sviluppate in via Righi, via Galileo Ferraris, Lungotanaro San Martino e via Caselli.
Continua qui
La mappa degli incendi avvenuti in questo fine settimana. |
Le fiamme si sono sviluppate in via Righi, via Galileo Ferraris, Lungotanaro San Martino e via Caselli.
Continua qui
Scontri No Expo a Milano, per dare un nome ai black bloc al setaccio anche tracce di Dna
Prelievo per 14 greci: il materiale sarà confrontato con quello trovato
in strada. Gli investigatori vaglieranno anche foto e video girati da
passanti e cittadini
Pronti gli arresti
Se ci saranno corrispondenze, scatteranno gli arresti. Anche in patria, visto che i greci fermati e tutti identificati, sono poi stati rilasciati e rispediti a casa. In carcere invece i 5 francesi arrestati a Genova dentro un appartamento “covo” nel centro storico nel quale avevano nascosto biglie, bulloni, tute nere, maschere antigas, scontrini di pedaggi autostradali del primo maggio e, soprattutto, mappe e indirizzi di Milano.
Continua qui
Le strade ingombre di caschi, scarpe, abiti: preziosi per il Dna |
Milano
È chiaro che questa volta saranno le indagini a fare la
differenza per lavare “l’onta di Milano” di venerdì scorso. Non a caso
per la prima volta alcuni manifestanti fermati, 14 greci trovati
all’Esselunga di via Washington mentre facevano la spesa - pedinati fin
dal giorno del corteo -, sono stati sottoposti a un prelievo forzoso del
Dna. La traccia genetica verrà confrontata con quelle che saranno
estratte dai caschi e dai vestiti lasciati sulla strada dagli
antagonisti dei “blocchi neri”. Pronti gli arresti
Se ci saranno corrispondenze, scatteranno gli arresti. Anche in patria, visto che i greci fermati e tutti identificati, sono poi stati rilasciati e rispediti a casa. In carcere invece i 5 francesi arrestati a Genova dentro un appartamento “covo” nel centro storico nel quale avevano nascosto biglie, bulloni, tute nere, maschere antigas, scontrini di pedaggi autostradali del primo maggio e, soprattutto, mappe e indirizzi di Milano.
Continua qui
Iscriviti a:
Post (Atom)