La Procura di Ancona ha chiuso l'inchiesta e 24 nomi su 250 sono nei
fascicoli della magistratura: sono consiglieri (o ex) accusati di avere
utilizzato i rimborsi per spese non giustificate: dalle cene di lusso a
pacchi di portachiavi. E tra gli esponenti sotto inchiesta ci sono il
governatore uscente Spacca (che ha mollato il Pd e si è ripresentato con
Fi, Ncd e Udc) e il candidato presidente di Lega e Fdi Acquaroli
Alle Regionali nelle Marche potrebbe partecipare un nuovo partito: si potrebbe chiamare “Pdip”, il Partito degli indagati per peculato. Il 10% dei candidati (24 su circa 250) al prossimo voto del 31 maggio ha ricevuto infatti tre mesi fa l’avviso di fine indagini dalla procura di Ancona, con l’accusa di avere utilizzato i rimborsi ai gruppi in consiglio per presunte spese non giustificate
durante le ultime due legislature. Mentre ora i pm valuteranno se
chiedere il processo e mentre in altre parti d’Italia le inchieste hanno
portato a una “ripulitura” delle liste (in Emilia Romagna, per esempio, solo 12 candidati su 507 erano coinvolti nelle indagini sulle spese, in Liguria sono 11),
nelle Marche questo non sembra essere un problema. Anzi, tra quei 24 ci
sono anche due candidati alla presidenza: uno è il presidente uscente Gian Mario Spacca,
alla guida della Regione per due legislature con il centrosinistra e
oggi ricandidato a un terzo mandato con i centristi e Forza Italia;
l’altro è Francesco Acquaroli, che si presenta sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia.
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