Roma
Che il governo fosse disposto a concedere qualcosa lo si era
capito già lunedì sera, quando, ospite di «Otto e mezzo», la ministra
delle Riforme Maria Elena Boschi ha chiarito che no, sulla riforma della
scuola «non c’è un prendere o lasciare: se ci sono modifiche da fare,
le faremo». Ieri, mentre in varie città d’Italia sfilavano cortei di
protesta, il premier Renzi ha ricordato ai manifestanti che «siamo il
primo governo che mette tre miliardi sulla scuola», ma
contemporaneamente ha mandato un messaggio di apertura: la protesta è da
ascoltare, «è giusto affrontarla ed entrare nel merito». E ha dato
qualche generica informazione sugli ambiti da ridiscutere: «Sulle
assunzioni di determinate categorie piuttosto che di altre e
sull’organizzazione del sistema scolastico». Continua qui
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