martedì 10 novembre 2015
lunedì 9 novembre 2015
Yara, colpo di scena: sulla giacca sangue dell'insegnante?
Nuovo capitolo in uno dei processi più intricati, costruito sulla prova principe: il DNA
Un nuovo, inquietante colpo di scena nel processo a carico di Massimo Giuseppe Bossetti dovrebbe innescare dubbi dulle granitiche certezze acquisite, in questi anni di indagine, da parte della procura e dal pm, Letizia Ruggeri sulla morte di Yara Gambirasio.
Dopo la rivelazione sul montaggio ad arte del video dei Ris, in cui si vede il furgone appartenente a Bossetti nei pressi della palestra di Yara,
a far vacillare la tesi accusatoria eleborata dalla procura bergamasca
sarebbe un nuovo elemento, rivelato dal settimanale Oggi: sulla giacca
della 13enne di Brembate sarebbero state rilevate delle macchie di
sangue, appartenenti a Silvia Brena, una delle insegnanti di ginnastica di Yara .
"E' positiva al sangue, abbiamo escluso che sia saliva o altro
materiale biologico", ha rivelato, incalzato dalle domande dei difensori
di Bossetti, il capitano Nicola Staiti, uno degli ufficiali del
Ris di Parma che ha firmato la relazione su tutte le attività di
indagine scientifica. E non può che essere una traccia lasciata nelle
ultime ore di vita di Yara perché ha resistito molto bene a tre mesi di
intemperie, pioggia e neve.
"Non era stata dilavata", ha aggiunto il capitano. "Aveva un
profilo complesso. L’abbiamo trovata perché sul polsino del giaccone
abbiamo notato alcuni aloni scuri. Così abbiamo scoperto che si trattava
di una traccia genetica. Era il Dna della Brena". Ma può essere una
traccia lasciata per contatto?, ha chiesto l’avvocato del carpentiere di
Mapello, Claudio Salvagni. "Lo escluderei", ha risposto l’ufficiale, "E' qualcosa di più corposo".
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Fisco: metri quadri in catasto per 57 mln immobili
Per 57 milioni di immobili. Aiuto per la tassa sui rifiuti
I metri quadri fanno il debutto nelle visure catastali. Per 57 milioni
di immobili il 'documento di riconoscimento' rilasciato dall'Agenzia
delle Entrate conterrà nero su bianco anche il dato relativo alla
superficie ''mandando in soffitta definitivamente - è scritto in una
nota - i calcoli basati sui vani". Una semplificazione concreta anche
per la tassa sui rifiuti (Tari).
"Da oggi - è scritto nel
comunicato - l'Agenzia delle Entrate rende disponibile la superficie
catastale nelle visure delle unità immobiliari censite nelle categorie
dei gruppi A, B e C. Una novità che semplifica la vita ai proprietari di
57 milioni di immobili, mettendo a loro disposizione un dato finora
visibile solo nelle applicazioni degli uffici, e che manda
definitivamente in soffitta i calcoli basati sui vani". "Arriva
direttamente in visura anche la superficie ai fini Tari, per consentire
ai cittadini di verificare con facilità la base imponibile utilizzata
per il calcolo della tassa rifiuti", spiega l'Agenzia delle Entrate. E'
una semplificazione della quale, inoltre, è ovvio che i proprietari
dovranno tener conto per evitare poi di essere sanzionati.
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sabato 7 novembre 2015
Usa, robot a scuola al posto della bimba malata di cancro
Grazie a dispositivo potra' frequentare lezioni mentre si cura
Andare a scuola grazie ad un robot nonostante la malattia: e' la storia di Peyton Walton, una bambina di 10 anni del Maryland. La piccola e' malata di cancro e presto dovra' affrontare una cura di cinque settimane al Memorial Sloan Cancer Center di New York.
Durante quel periodo, pero', potrà frequentare ugualmente la scuola grazie ad un robot che lei chiama "Peyton's Awesome Virtual Self", e che si recherà al suo posto in classe. Il dispositivo, che le e' stato regalato dai suoi amichetti, è dotato di un schermo iPad grazie al quale Peyton potra' vedere e sentire tutto come se fosse in classe.
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venerdì 6 novembre 2015
Alessandria, 6 novembre 1994: la città sommersa da acqua e fango. In un documentario i volti di quella tragica alluvione
Commemorazione domani, alle 10,30, nell’aula magna del liceo scientifico
Galilei. In un’altro video, realizzato da Francesco Rizzo, il racconto
di quei giorni
Rising, rialzarsi. È quello che ha fatto la città di Alessandria dopo l’alluvione del 1994. Rising,
i volti nell’alluvione è il titolo di un documentario che sarà
presentato domani, alle 10,15, nell’aula magna del liceo scientifico
Galilei di Alessandria.
Sarà l’elemento principale della commemorazione del tragico evento che ha segnato il destino della città in riva al Tanaro. Il filmato di cui su youtube è possibile vedere un’anteprima, racconta le storie di quattro eroi della società civile che, ciascuno dal proprio punto di vista e professione, hanno dato tutto se stessi in quei drammatici momenti.
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Massimo Putzu
Alessandria
Sarà l’elemento principale della commemorazione del tragico evento che ha segnato il destino della città in riva al Tanaro. Il filmato di cui su youtube è possibile vedere un’anteprima, racconta le storie di quattro eroi della società civile che, ciascuno dal proprio punto di vista e professione, hanno dato tutto se stessi in quei drammatici momenti.
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Il dossier dell’Istituto superiore di sanità: “A Bosco Marengo tumori legati alle attività del nucleare”
Mortalità generale più alta dal 1980 al 2008, anche a causa di malattie
in qualche modo legate all’attività della Fabbricazioni Nucleari
Mortalità generale più alta a Bosco Marengo dal 1980 al 2008,
anche a causa di malattie in qualche modo legate all’attività della
Fabbricazioni Nucleari. Il dato emerge dal rapporto sullo «Stato di salute della popolazione residente nei Comuni già sedi di impianti nucleari»,
redatto dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e riferito alle 9
località italiane dove si trovato impianto nucleari, tutti in
dismissione. L’impianto alessandrino era entrato in funzione nel 1973 per produrre combustibile nucleare e l’attività è cessata nel 1995. È ancora in corso lo smantellamento da parte della Sogin, operazione che dovrebbe terminare tra il 2016 e il 2017.
Il rapporto dell’Iss stabilisce che a Bosco la mortalità generale risulta in eccesso, rispetto alla media regionale. Lo stesso accade per la mortalità da malattie del sistema circolatorio. «Tra le patologie - recita il rapporto - con una evidenza sufficiente o limitata di associazione con esposizioni a radiazioni ionizzanti (cioè con la radioattività; ndr), il tumore della tiroide risulta in eccesso nel trentennio, anche se basato su un numero esiguo di casi, e in eccesso, seppur non significativo, nelle singole decadi. Il tumore del polmone risulta in eccesso nella prima decade e sull’insieme dei 30 anni e in eccesso, seppur non significativo, nelle altre decadi. Il tumore dell’utero risulta in eccesso a partire dal 1990, eccesso che si riscontra anche nell’analisi sull’intero trentennio». Lo studio dell’Iss evidenzia un eccesso anche nei casi di mortalità causata dalla malattia di Hodgkin, tumore piuttosto raro del sistema linfatico.
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Giampiero Carbone
BOSCO MARENGO (AL)
Il rapporto dell’Iss stabilisce che a Bosco la mortalità generale risulta in eccesso, rispetto alla media regionale. Lo stesso accade per la mortalità da malattie del sistema circolatorio. «Tra le patologie - recita il rapporto - con una evidenza sufficiente o limitata di associazione con esposizioni a radiazioni ionizzanti (cioè con la radioattività; ndr), il tumore della tiroide risulta in eccesso nel trentennio, anche se basato su un numero esiguo di casi, e in eccesso, seppur non significativo, nelle singole decadi. Il tumore del polmone risulta in eccesso nella prima decade e sull’insieme dei 30 anni e in eccesso, seppur non significativo, nelle altre decadi. Il tumore dell’utero risulta in eccesso a partire dal 1990, eccesso che si riscontra anche nell’analisi sull’intero trentennio». Lo studio dell’Iss evidenzia un eccesso anche nei casi di mortalità causata dalla malattia di Hodgkin, tumore piuttosto raro del sistema linfatico.
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Paura a Lecce: detenuto ruba pistola, spara in ospedale, e fugge: 3 i feriti
E' riuscito a fuggire rubando un'auto. E' caccia all'uomo
Evasione da film a Lecce: un detenuto, che doveva sottoporsi ad un esame sanitario mentre era all' ospedale 'Vito Fazzi', ha rubato la pistola ad uno dei due agenti di polizia penitenziaria che lo accompagnavano cominciando a sparare all'impazzata. Il bilancio è di tre feriti - un poliziotto penitenziario, un vigilante e un utente del nosocomio.
L'uomo è l'ergastolano Fabio Perrone, di 42 anni responsabile di un omicidio avvenuto il 28 marzo 2014 a Trepuzzi (Lecce). Doveva sottoporsi ad una colonscopia. Dopo che gli sono state sfilate le manette per poter eseguire l'esame, Perrone ha sfilato la pistola dalla fondina di uno dei poliziotti penitenziari che lo scortavano e ha sparato almeno 12 colpi di pistola calibro 9 ferendo alle gambe, in modo lieve, un agente penitenziario e un utente della struttura ospedaliera. Poi è fuggito ed è salito su un'auto con la quale ha travolto un vigilante in servizio alla portineria del nosocomio. Quest'ultimo è ferito ed in stato di shock. Si è impossessato dell'auto, dopo aver puntato la pistola alla tempia della donna che era alla guida della sua Yaris.
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«Fossano non deve morire», in piazza i dipendenti Michelin
Cuneo “Fossano non deve morire”: questo il cartello esposto stamane
(mercoledì 4 novembre) dai lavoratori davanti allo stabilimento di
Fossano della Michelin (400 addetti) che chiuderà entro la fine del 2016
. I leader sindacali annunciano «lotta dura». Nel piazzale si sono
ritrovati centinaia di lavoratori fra i quali anche una delegazione da
Cuneo (il turno di notte ha scioperato con una partecipazione dell’80%) e
dipendenti dell’Alstom di Savigliano. Bandiere, interventi e un
corteo che ha bloccato per circa un’ora la statale di fronte alla
fabbrica. Tra gli interventi anche quello del segretario Fiom Maurizio Landini:
«Dobbiamo lavorare insieme per far cambiare idea alla Michelin. L’unità
dei lavoratori è già riuscita altre volte a cambiare i piani aziendali
di multinazionali. I lavoratori devono rimanere uniti. Non è questo il
metodo di comunicare, l’azienda deve parlare prima con i diretti
interessati. L’obiettivo ora è aprire un tavolo di confronto nazionale».
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La grande paura a Sharm el-Sheikh
Voli cancellati, disdette, governi che lo sconsigliano. Il disastro
dell’Airbus affonda la perla del Mar Rosso e danneggia i nostri
operatori. Ecco come stanno reagendo gli addetti ai lavori fra l’Italia e
l’Egitto
LE COMPAGNIE AEREE
Dall’Italia resta Meridiana. Voli regolari da Istanbul e Mosca
Avanti, in ordine sparso. Ma comunque avanti, in molti casi. Le compagnie aeree sono state le prime, per ovvie ragioni, a reagire al disastro aereo sul Sinai. E l’hanno fatto senza un criterio unico. Allo stop di tutti i voli britannici verso Sharm – compresi quelli di Easyjet da Malpensa – ieri è seguito il blocco anche delle compagnie olandesi. E poi quello di Lufthansa e delle sue controllate Edelweiss ed Eurowings. Ma la situazione è, più che fluida, caotica. E fino a ieri molte aerolinee continuavano come se nulla fosse successo. È il caso di Meridiana, che dall’Italia verso la località egiziana fa rotta quattro giorni su sette, tra charter e voli di linea. E ieri ha vissuto una giornata normale, nonostante tutto. Ad Ancona alle 15.55 è atterrato il volo in partenza da Sharm, carico di 168 passeggeri. Lo stesso aereo è partito alle 16.55 con 55 viaggiatori a bordo, e - fa sapere l’azienda - sole due rinunce tra chi aveva acquistato il biglietto. «I voli italiani non sono stati interrotti», ha confermato la Farnesina verso sera. Easyjet a parte, ovviamente. L’Enac intanto disponeva controlli di sicurezza supplementari per tutte le compagnie aeree nazionali. Pure da Mosca si continua a volare da e verso Sharm.
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Stefano Rizzato, Enrico Caporale
Dall’Italia resta Meridiana. Voli regolari da Istanbul e Mosca
Avanti, in ordine sparso. Ma comunque avanti, in molti casi. Le compagnie aeree sono state le prime, per ovvie ragioni, a reagire al disastro aereo sul Sinai. E l’hanno fatto senza un criterio unico. Allo stop di tutti i voli britannici verso Sharm – compresi quelli di Easyjet da Malpensa – ieri è seguito il blocco anche delle compagnie olandesi. E poi quello di Lufthansa e delle sue controllate Edelweiss ed Eurowings. Ma la situazione è, più che fluida, caotica. E fino a ieri molte aerolinee continuavano come se nulla fosse successo. È il caso di Meridiana, che dall’Italia verso la località egiziana fa rotta quattro giorni su sette, tra charter e voli di linea. E ieri ha vissuto una giornata normale, nonostante tutto. Ad Ancona alle 15.55 è atterrato il volo in partenza da Sharm, carico di 168 passeggeri. Lo stesso aereo è partito alle 16.55 con 55 viaggiatori a bordo, e - fa sapere l’azienda - sole due rinunce tra chi aveva acquistato il biglietto. «I voli italiani non sono stati interrotti», ha confermato la Farnesina verso sera. Easyjet a parte, ovviamente. L’Enac intanto disponeva controlli di sicurezza supplementari per tutte le compagnie aeree nazionali. Pure da Mosca si continua a volare da e verso Sharm.
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giovedì 5 novembre 2015
L'Inps svela le proposte sulle pensioni: contro la povertà prelievi da 250mila assegni d'oro
Contro la povertà che colpisce chi ha più di 55 anni e non ha ancora
maturato i requisiti per la pensione. Da oltre 4.000 percettori di
vitalizi si possono recuperare 87 milioni. L'Istituto propone anche un
reddito minimo da 500 euro. Il documento in 16 articoli: "Non per cassa
ma per equità". Costo: 160 mln nel 2016, 3 miliardi dal 2019
MILANO - A pochi giorni dalle polemiche che hanno seguito la proposta del presidente dell'Inps, Tito Boeri, sul taglio al vitalizio dei politici, l'Istituto della previdenza ha pubblicato sul suo sito il documento che contiene le proposte consegnate al Governo nel giugno 2015: "Non per cassa ma per equità", il titolo suggestivo. Una decisione che farà storcere il naso ad alcuni, basti pensare la stoccata di Cesare Damiano - presidente della Commissione Lavoro della Camera - che ha invitato l'Istituto a fare il suo lavoro, che non è proporre leggi.
In ogni caso, il documento svela la posizione dell'Inps, destinata con ogni probabilità ancora a far discutere. Contro la povertà che colpisce chi ha più di 55 anni e non ha ancora maturato i requisiti per la pensione, l'Inps propone ad esempio di reperire risorse in vari comparti, tra cui 250.000 pensioni d'oro e oltre 4.000 percettori di vitalizi.
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MILANO - A pochi giorni dalle polemiche che hanno seguito la proposta del presidente dell'Inps, Tito Boeri, sul taglio al vitalizio dei politici, l'Istituto della previdenza ha pubblicato sul suo sito il documento che contiene le proposte consegnate al Governo nel giugno 2015: "Non per cassa ma per equità", il titolo suggestivo. Una decisione che farà storcere il naso ad alcuni, basti pensare la stoccata di Cesare Damiano - presidente della Commissione Lavoro della Camera - che ha invitato l'Istituto a fare il suo lavoro, che non è proporre leggi.
In ogni caso, il documento svela la posizione dell'Inps, destinata con ogni probabilità ancora a far discutere. Contro la povertà che colpisce chi ha più di 55 anni e non ha ancora maturato i requisiti per la pensione, l'Inps propone ad esempio di reperire risorse in vari comparti, tra cui 250.000 pensioni d'oro e oltre 4.000 percettori di vitalizi.
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Mafia Capitale, via al processo. Il legale di Carminati: "Parlerà ma non ha rivelazioni da fare"
Ressa nella cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. E l'avvocato di
Buzzi presenta una nuova richiesta di patteggiamento, già respinta in
precedenza dalla procura: "A Roma la mafia non esiste". Odevaine: "Ho
fatto degli errori, sto collaborando". Scintille tra i legali della
difesa e i pm. No dei giudici alla presenza in aula dei vertici
dell'organizzazione
Massimo Carminati "è pronto a parlare" e "si difenderà" anche se "non ha rivelazioni da fare", Salvatore Buzzi non ancora. I due personaggi chiave dell'inchiesta di Mafia Capitale - l'ex Nar e il capo delle cooperative, ritenuti a capo dell'organizzazione che fino allo scorso anno ha operato a Roma e nel Lazio corrompendo pubblici funzionari, amministratori di società ed esponenti politici - nell'aula Occorsio del tribunale di Roma dove si è aperto oggi il maxi processo appaiono solo in video. Collegati, per ragioni di sicurezza, dai rispettivi carceri in cui sono detenuti: il primo a Parma, il secondo a Tolmezzo, provincia di Udine. Una decisione che ha provocato subito lo scontro tra i legali, schierati a favore del ritiro del provvedimento, e i pm, decisi a tenerli fuori, come poi confermato dai giudici che hanno respinto le richieste della difesa.
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Massimo Carminati "è pronto a parlare" e "si difenderà" anche se "non ha rivelazioni da fare", Salvatore Buzzi non ancora. I due personaggi chiave dell'inchiesta di Mafia Capitale - l'ex Nar e il capo delle cooperative, ritenuti a capo dell'organizzazione che fino allo scorso anno ha operato a Roma e nel Lazio corrompendo pubblici funzionari, amministratori di società ed esponenti politici - nell'aula Occorsio del tribunale di Roma dove si è aperto oggi il maxi processo appaiono solo in video. Collegati, per ragioni di sicurezza, dai rispettivi carceri in cui sono detenuti: il primo a Parma, il secondo a Tolmezzo, provincia di Udine. Una decisione che ha provocato subito lo scontro tra i legali, schierati a favore del ritiro del provvedimento, e i pm, decisi a tenerli fuori, come poi confermato dai giudici che hanno respinto le richieste della difesa.
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mercoledì 4 novembre 2015
Elena Ceste, il marito Buoninconti condannato a trent'anni
Il giudice Roberto Amerio ha accolto le tesi dell'accusa, che aveva chiesto il massimo della pena nel processo di primo grado col rito abbreviato
Michele Buoninconti è stato condannato a trent'anni per l'omicidio e l'occultamento di cadavere della moglie, Elena Ceste. Il giudice Roberto Amerio ha accolto le tesi dell'accusa, che aveva chiesto il massimo della pena nel processo di primo grado col rito abbreviato. Il giudice ha anche assegnato un risarcimento di 300mila euro per ciascuno dei quattro figli, di 180mila euro per i genitori e la sorella, e di 50 mila euro per il cognato.
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CRISI: NELL’ULTIMO TRIMESTRE IL PIU’ ALTO NUMERO DI FALLIMENTI MAI REGISTRATO
Nel terzo trimestre del 2015, i fallimenti in Italia tornano ad aumentare. E` quanto emerge dall`Osservatorio trimestrale sul Commercio e Turismo condotto da Confesercenti.
La ricerca evidenzia che dopo i risultati positivi di aprile-maggio-giugno, a luglio, agosto e settembre di quest`anno sono state infatti ben 530 le imprese di commercio e turismo che hanno portato i libri in tribunale dichiarando fallimento.“Si tratta – sottolinea lo studio – del dato trimestrale più alto dal 2009, inizio delle serie storica, superiore del 5,6% ai 502 fallimenti dello stesso periodo dello scorso anno e di oltre il 123% rispetto a quelli registrati nel terzo trimestre 2009.
In media, nei primi nove mesi dell`anno 2015, hanno avviato le procedure fallimentari circa 7 negozi o attività turistiche al giorno, per un totale che supera le 1.860 unità, solo 70 meno dello stesso periodo del 2014.
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Volkswagen: nuove irregolarità su 800mila auto diesel, ora il problema è il CO2
Dopo i guai con l' NOx (ossidi di azoto), secondo lo stesso colosso
tedesco ci sarebbero emissioni eccessive anche di CO2 (anidride
carbonica). Possibili costi per due miliardi. E in nord America la
Porsche sospende le vendite della Cayenne diesel 4x4
Non solo NOx (ossidi di azoto), ora le irregolarità dei gas di scarico delle Volkswagen sarebbero anche nel CO2 (anidride carbonica). Ad ammetterlo è la stessa Volkswagen dopo un'approfondita indagine ordinata dal Cda: lo scandalo dei veicoli con i software anti inquinamento ha fatto emergere ulteriori irregolarità sui livelli di CO2 relative a 800mila veicoli.
Secondo il colosso di Wolfsburg non è ancora possibile una stima affidabile della portata di tali irregolarità ma che una "stima preliminare indica rischi economici approssimativamente per 2 miliardi di euro".
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Non solo NOx (ossidi di azoto), ora le irregolarità dei gas di scarico delle Volkswagen sarebbero anche nel CO2 (anidride carbonica). Ad ammetterlo è la stessa Volkswagen dopo un'approfondita indagine ordinata dal Cda: lo scandalo dei veicoli con i software anti inquinamento ha fatto emergere ulteriori irregolarità sui livelli di CO2 relative a 800mila veicoli.
Secondo il colosso di Wolfsburg non è ancora possibile una stima affidabile della portata di tali irregolarità ma che una "stima preliminare indica rischi economici approssimativamente per 2 miliardi di euro".
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martedì 3 novembre 2015
Annuncio choc di Michelin: il gruppo francese taglierà 578 posti di lavoro in Italia entro il 2017
Quattrocento esuberi a Fossano in provincia di Cuneo dove lo
stabilimento verrà chiuso entro un anno, altri tagli previsti ad
Alessandria (30 addetti), Torino (120) e Tribano (28)
Il produttore di pneumatici Michelin ha annunciato la chiusura di tre impianti in Europa di cui uno in Italia: entro la fine del 2016 chiuderà il sito di Fossano in Italia e quello di Oranienburg in Germania e prevede di chiudere, entro la metà del 2018, anche quello di Ballymena nel Regno Unito. Sono complessivamente quasi 1.500 i dipendenti interessati da queste chiusure. «Per finanziare questi progetti di ristrutturazione» il Gruppo Michelin, si legge in un comunicato, registra un accantonamento di circa 280 milioni di euro di perdite nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2015”»
Il gruppo francese riorganizza, quindi, le sue attività in Italia, nel Regno Unito e in Germania spiegando nella nota che «in Europa impiega oltre 65 mila persone e dispone di 40 stabilimenti di produzione che rappresentano il 40% dell’attività del Gruppo. Ma la concorrenza e la crisi economica degli ultimi anni hanno messo a dura prova il mercato europeo degli pneumatici. Per mantenere la sua posizione di produttore leader produttore e continuare a sviluppare in Europa, il gruppo ha deciso di consolidare il proprio posizionamento sulla produzione ad alto valore aggiunto».
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Il produttore di pneumatici Michelin ha annunciato la chiusura di tre impianti in Europa di cui uno in Italia: entro la fine del 2016 chiuderà il sito di Fossano in Italia e quello di Oranienburg in Germania e prevede di chiudere, entro la metà del 2018, anche quello di Ballymena nel Regno Unito. Sono complessivamente quasi 1.500 i dipendenti interessati da queste chiusure. «Per finanziare questi progetti di ristrutturazione» il Gruppo Michelin, si legge in un comunicato, registra un accantonamento di circa 280 milioni di euro di perdite nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2015”»
Il gruppo francese riorganizza, quindi, le sue attività in Italia, nel Regno Unito e in Germania spiegando nella nota che «in Europa impiega oltre 65 mila persone e dispone di 40 stabilimenti di produzione che rappresentano il 40% dell’attività del Gruppo. Ma la concorrenza e la crisi economica degli ultimi anni hanno messo a dura prova il mercato europeo degli pneumatici. Per mantenere la sua posizione di produttore leader produttore e continuare a sviluppare in Europa, il gruppo ha deciso di consolidare il proprio posizionamento sulla produzione ad alto valore aggiunto».
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Unicredit rivede il piano: 12 mila esuberi
Le ricadute in particolare in Austria e Germania, Ma uscite anche in Italia
Nell’aggiornamento del piano industriale al 2018 Unicredit potrebbe presentare 12 mila esuberi con ricadute in particolare per Austria e Germania. Ad una decina di giorni dalla diffusione della trimestrale (con il consensus che fissa l’utile a 458 milioni) e, soprattutto, delle linee strategiche, arrivano da Bloomberg i rumor di un incremento dei tagli dopo le ipotesi di 10 mila uscite emerse non meno di due mesi fa.
Numeri che sono ancora sotto revisione e che il gruppo di Piazza Gae Aulenti non commenta. Lo fanno però i sindacati che incontreranno l’azienda il 10 novembre, alla vigilia della presentazione del piano. «In questo momento si vuole spostare l’attenzione mediatica sul nuovo piano industriale e distoglierla dai problemi legati alla governance del gruppo», denuncia il segretario della Fabi, Lando Sileoni.
«Le gravi colpe della governance, del management e le scelte sbagliate della loro politica industriale, non possono ricadere sulle lavoratrici e sui lavoratori», aggiunge il segretario della Uilca, Massimo Masi. Nelle ultime settimane Unicredit ha dovuto gestire i contraccolpi d’immagine per l’inchiesta della Dda di Firenze sugli affidamenti al gruppo Bulgarella. La vicenda vede coinvolti, come indagati (con l’aggravante del favoreggiamento alla mafia), il vice presidente Fabrizio Palenzona, il suo braccio destro Roberto Mercuri e i manager Massimiliano Fossati (nominato da poco chief risk officer in sostituzione Alessandro Decio) e Alessandro Cataldo (a capo del corporate Italia).
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Nell’aggiornamento del piano industriale al 2018 Unicredit potrebbe presentare 12 mila esuberi con ricadute in particolare per Austria e Germania. Ad una decina di giorni dalla diffusione della trimestrale (con il consensus che fissa l’utile a 458 milioni) e, soprattutto, delle linee strategiche, arrivano da Bloomberg i rumor di un incremento dei tagli dopo le ipotesi di 10 mila uscite emerse non meno di due mesi fa.
Numeri che sono ancora sotto revisione e che il gruppo di Piazza Gae Aulenti non commenta. Lo fanno però i sindacati che incontreranno l’azienda il 10 novembre, alla vigilia della presentazione del piano. «In questo momento si vuole spostare l’attenzione mediatica sul nuovo piano industriale e distoglierla dai problemi legati alla governance del gruppo», denuncia il segretario della Fabi, Lando Sileoni.
«Le gravi colpe della governance, del management e le scelte sbagliate della loro politica industriale, non possono ricadere sulle lavoratrici e sui lavoratori», aggiunge il segretario della Uilca, Massimo Masi. Nelle ultime settimane Unicredit ha dovuto gestire i contraccolpi d’immagine per l’inchiesta della Dda di Firenze sugli affidamenti al gruppo Bulgarella. La vicenda vede coinvolti, come indagati (con l’aggravante del favoreggiamento alla mafia), il vice presidente Fabrizio Palenzona, il suo braccio destro Roberto Mercuri e i manager Massimiliano Fossati (nominato da poco chief risk officer in sostituzione Alessandro Decio) e Alessandro Cataldo (a capo del corporate Italia).
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Aereo caduto sul Sinai, satellite Usa rileva un “lampo di calore”
Roma - Spuntano nuovi indizi sul disastro dell’aereo russo precipitato nel Sinai
, causando la morte di 224 persone. Un satellite
statunitense, dotato di telecamere a infrarossi, ha rilevato un “lampo
di calore” al momento dell’incidente dell’aereo russo Metrojet nel Sinai.
Missile o esplosione a bordo?
I servizi segreti Usa e funzionari militari stanno analizzando i dati. Visto il tipo di ripresa, satellitare ossia da una grande altitudine che schiaccia ogni prospettiva, non è ancora chiaro se questo “lampo” si sia verificato a mezz’aria - alimentando l’ipotesi dell’esplosione di una bomba a bordo o di un problema a un motore che avrebbe preso fuoco - o sul terreno, fornendo elementi a quella considerata minoritaria di un missile lanciato da terra. Missile che solo un esercito di uno stato può avere per abbattere un aereo che vola a quasi 10mila metri di quota.
Esperti al lavoro
«Il numero dei “lampi di calore” è fondamentale», ha detto l’analista dell’aviazione Usa, Miles O’Brien. «Se uno solo è stato rilevato, questo in qualche modo potrebbe allontanare il lancio di un missile e portare all’idea di un’esplosione a bordo dell’aereo», ha aggiunto.
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Missile o esplosione a bordo?
I servizi segreti Usa e funzionari militari stanno analizzando i dati. Visto il tipo di ripresa, satellitare ossia da una grande altitudine che schiaccia ogni prospettiva, non è ancora chiaro se questo “lampo” si sia verificato a mezz’aria - alimentando l’ipotesi dell’esplosione di una bomba a bordo o di un problema a un motore che avrebbe preso fuoco - o sul terreno, fornendo elementi a quella considerata minoritaria di un missile lanciato da terra. Missile che solo un esercito di uno stato può avere per abbattere un aereo che vola a quasi 10mila metri di quota.
Esperti al lavoro
«Il numero dei “lampi di calore” è fondamentale», ha detto l’analista dell’aviazione Usa, Miles O’Brien. «Se uno solo è stato rilevato, questo in qualche modo potrebbe allontanare il lancio di un missile e portare all’idea di un’esplosione a bordo dell’aereo», ha aggiunto.
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“Elementi anomali sul luogo dello schianto dell’aereo russo in Sinai”
Vatileaks 2, arrestati per fuga di documenti segreti Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqi
Possibili provvedimenti contro libri. Il Papa informato, approva misure
Secondo capitolo della vicenda Vatileaks. Un monsignore in cella. Una ex collaboratrice laica del Vaticano anch'essa arrestata, e in breve rilasciata perché ha immediatamente collaborato con le indagini. Sono questi, finora, i contorni della nuova bufera giudiziaria scoppiata Oltretevere per la rinnovata azione dei "corvi", la fuga di notizie e carte segrete finite in inchieste giornalistiche e ora in due libri di imminente uscita. Un nuovo, bruciante caso 'Vatileaks' a distanza di tre anni e mezzo da quello che portò in cella l'ex maggiordomo papale Paolo Gabriele per i documenti trafugati nella segreteria di Benedetto XVI.
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lunedì 2 novembre 2015
Nuovo redditometro 2015: meno statistica, più realtà
Il nuovo redditometro 2015 recepisce le osservazioni formulate a suo tempo dal Garante Privacy
- Le spese medie ISTAT sono state escluse dal paniere di rifermento. Non ci si baserà quindi più sulle stime ISTAT per desumere il tenore di vita del contribuente e per misurare le sue spese quotidiane per i vari beni, da quelli di prima necessità fino a quelli voluttuari. Il Garante della Privacy, infatti, nel 2013 aveva vietato all’Agenzia delle Entrate di utilizzare le medie ISTAT nella ricostruzione del reddito dei contribuenti, ritenendo che gli elementi informativi riferiti a standard di consumo medio familiare non fossero riconducibili in maniera attendibile al singolo individuo, se non con notevoli margini di errore. La stessa Agenzia delle Entrate, nel 2014, aveva poi accolto le osservazioni del Garante e aveva precisato che le spese per beni e servizi di uso corrente, determinate con esclusivo riferimento alla media ISTAT della tipologia di nucleo familiare e area geografica di appartenenza, non sarebbero state prese in considerazione per la selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo sintetico.
Le donne con il sedere grosso e i fianchi larghi sono più intelligenti: lo rivelo lo studio
ROMA - Donne, avete i fianchi larghi e il sedere non troppo magro? Non abbiate paura: uno studio rivela che siete più intelligenti rispetto alle vostre 'colleghe' più slim. Gli scienziati dell'Università di Oxford, infatti, hanno eseguito un esame su 16.000 donne sposate e ragazze madri:
"Le donne con il sedere grosso sono più intelligenti della media ed anche più sane, almeno stando ai risultati che emergono dal nostro studio. Tutto merito degli acidi grassi omega 3, che oltre a migliorare le performance intellettuali ed abbassare i livelli di colesterolo e glucosio, sarebbero i diretti responsabili dei fianchi larghi e contribuirebbero allo sviluppo dei glutei".
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"Le donne con il sedere grosso sono più intelligenti della media ed anche più sane, almeno stando ai risultati che emergono dal nostro studio. Tutto merito degli acidi grassi omega 3, che oltre a migliorare le performance intellettuali ed abbassare i livelli di colesterolo e glucosio, sarebbero i diretti responsabili dei fianchi larghi e contribuirebbero allo sviluppo dei glutei".
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sabato 31 ottobre 2015
Expo, l’ultimo giorno con il saluto del presidente Mattarella
Milano - Dopo 183 giorni di cerimonie, convegni, parate, spettacoli, workshop, terrace talk, dibattiti, tavole rotonde e concerti sul tema “Nutrire il Pianeta”,
è arrivato il momento di chiudere: cala il sipario su Expo. Poco dopo
le 17 i cancelli dell’esposizione internazionale si sono chiusi.
Aggiornamenti in tempo reale
Ore 19,36 - Spettacolo pirotecnico sulle note di Volare
Sulle note di «Nel blu dipinto di blu» di Domenico Modugno cantata da Antonella Ruggiero insieme ai bambini deii cori presenti, si è chiusa la cerimonia finale di Expo Milano 2015. Contestualmente alla canzone è partito lo spettacolo pirotecnico ha animato l’arena insieme a decine di grandi palloni colorati, con cui anche il pubblico ha giocato. «L’eredità di Expo Milano 2015 vivrà per sempre in ognuno di noi» ha recitato sul finale una voce fuori campo.
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Ore 19,36 - Spettacolo pirotecnico sulle note di Volare
Sulle note di «Nel blu dipinto di blu» di Domenico Modugno cantata da Antonella Ruggiero insieme ai bambini deii cori presenti, si è chiusa la cerimonia finale di Expo Milano 2015. Contestualmente alla canzone è partito lo spettacolo pirotecnico ha animato l’arena insieme a decine di grandi palloni colorati, con cui anche il pubblico ha giocato. «L’eredità di Expo Milano 2015 vivrà per sempre in ognuno di noi» ha recitato sul finale una voce fuori campo.
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Aereo russo precipita sul Sinai, a bordo 224 persone
Partito da Sharm el Sheik, era diretto a San Pietroburgo in Russia. A bordo 224 persone. Aveva lanciato l'Sos. Lo schianto nella zona dove l'esercito egiziano sta combattendo i militanti dell'Isis
Si è schiantato sulla Penisola egiziana del Sinai, dopo 23 minuti dal decollo, l'aereo russo con 224 persone a bordo: 217 passeggeri (17 bambini e 7 membri dell'equipaggio. Si tratta di un Airbus A320 appartenente alla Kagalymavia, volo 92-68, in viaggio da Sharm el-Sheikh a San Pietroburgo decollato alle 6.51 ora di Mosca. Alle 7.14 non ha contattato Larnaca (Cipro) ed e' scomparso dai radar. Il pilota aveva segnalato un problema tecnico al velivolo e lanciato un sos". L'aereo sarebbe quindi precipitato dopo aver cambiato rotta per atterrare al vicino aeroporto di Al Arish ad un centinaio di chilometri dal luogo dello schianto.
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L’Isis ha subito rivendicato l’abbattimento dell’aereo passeggeri russo.
Bucarest, esplosione in discoteca: almeno 27 morti e 155 feriti
Secondo le autorità locali, il bilancio è destinato a salire. L'incendio
è stato provocato dai fuochi d'artificio. Era in corso un concerto rock
con giochi pirotecnici. Presenti 400 persone
BUCAREST - Strage per un incendio in una discoteca nel centro di Bucarest, in Romania. A provocare il rogo - con ogni probabilità - l'esplosione di fuochi d'artificio. Il bilancio è di almeno 27 morti e 155 feriti.
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BUCAREST - Strage per un incendio in una discoteca nel centro di Bucarest, in Romania. A provocare il rogo - con ogni probabilità - l'esplosione di fuochi d'artificio. Il bilancio è di almeno 27 morti e 155 feriti.
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Dall'Expo al Giubileo, il prefetto Tronca commissario a Roma: "Stesso impegno che per Milano"
Gabrielli ha firmato la sua
nomina dopo la decadenza del consiglio comunale e la fine del mandato di
Marino. Dopo le parole di Cantone, una scelta che rappresenta un chiaro
segnale in vista dell'Anno Santo. Intanto inizia la corsa al candidato:
nessun ministro, ipotesi Sabella
di MICHELA SCACCHIOLIROMA - Un riconoscimento per il lavoro svolto per Expo e un auspicio affinché quella esperienza positiva venga replicata in occasione del Giubileo. E' Francesco Paolo Tronca, prefetto di Milano, il commissario straordinario individuato per guidare Roma dopo la decadenza del consiglio comunale della Capitale e la fine del mandato del sindaco Ignazio Marino. Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha appena firmato la sua nomina. "Orgoglioso e felice della fiducia accordatami", ha detto subito dopo Tronca, il quale è nato a Palermo 63 anni fa. "Affrontero' il nuovo incarico con il medesimo impegno con cui ho affrontato, in questi 2 anni, il semestre europeo, il vertice Asem e la preparazione e la gestione di Expo".
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venerdì 30 ottobre 2015
Bimbo perseguitato dal fisco: per Equitalia comprò un cellulare a 2 anni senza pagare le imposte
Ora ha 10 anni, frequenta la quinta elementare ma da quando andava
all’asilo è perseguitato da Equitalia. Non sa ancora cosa sono le tasse,
non capisce perché a casa sua una mattina, mentre giocava con mamma
Amalia, è entrato un ufficiale giudiziario che ha chiesto di
vederlo. Ha soltanto capito che da 8 anni qualcuno crede che lui abbia
acquistato un telefonino: «Ogni tanto mi chiede: “Mamma, ma davvero io ho comprato un cellulare?”» dice Amalia Iudicone, 41 anni, sventolando le cartelle di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate.
Quei fogli ormai consumati non li ha mai potuti archiviare, li deve tenere sempre a portata di mano sulla credenza del suo appartamento al piano terra di una palazzina alla periferia di Alessandria perché da 8 anni ancora non ha messo la parola «fine» a questa vicenda assurda.
Sembrava un disguido facilmente risolvibile...
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Quei fogli ormai consumati non li ha mai potuti archiviare, li deve tenere sempre a portata di mano sulla credenza del suo appartamento al piano terra di una palazzina alla periferia di Alessandria perché da 8 anni ancora non ha messo la parola «fine» a questa vicenda assurda.
Sembrava un disguido facilmente risolvibile...
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