Ressa nella cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. E l'avvocato di
Buzzi presenta una nuova richiesta di patteggiamento, già respinta in
precedenza dalla procura: "A Roma la mafia non esiste". Odevaine: "Ho
fatto degli errori, sto collaborando". Scintille tra i legali della
difesa e i pm. No dei giudici alla presenza in aula dei vertici
dell'organizzazione
Massimo Carminati "è pronto a parlare" e "si difenderà" anche se "non ha rivelazioni da fare", Salvatore Buzzi non
ancora. I due personaggi chiave dell'inchiesta di Mafia Capitale - l'ex
Nar e il capo delle cooperative, ritenuti a capo dell'organizzazione
che fino allo scorso anno ha operato a Roma e nel Lazio corrompendo
pubblici funzionari, amministratori di società ed esponenti politici -
nell'aula Occorsio del tribunale di Roma dove si è aperto oggi il maxi processo appaiono
solo in video. Collegati, per ragioni di sicurezza, dai rispettivi
carceri in cui sono detenuti: il primo a Parma, il secondo a Tolmezzo,
provincia di Udine. Una decisione che ha provocato subito lo scontro tra
i legali, schierati a favore del ritiro del provvedimento, e i pm,
decisi a tenerli fuori, come poi confermato dai giudici che hanno
respinto le richieste della difesa.
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