Il nuovo redditometro 2015 recepisce le osservazioni formulate a suo tempo dal Garante Privacy
Il nuovo
redditometro 2015
recepisce le osservazioni formulate a suo tempo dal Garante Privacy e
si basa su indicatori di capacità contributiva aggiornati, da utilizzare
per gli
accertamenti sintetici relativi a 2011 e 2012. Ecco una sintesi per punti delle principali novità.
- Le spese medie ISTAT sono state escluse dal paniere di rifermento.
Non ci si baserà quindi più sulle stime ISTAT per desumere il tenore di
vita del contribuente e per misurare le sue spese quotidiane per i vari
beni, da quelli di prima necessità fino a quelli voluttuari. Il Garante
della Privacy, infatti, nel 2013 aveva vietato all’Agenzia delle Entrate
di utilizzare le medie ISTAT nella ricostruzione del reddito dei
contribuenti, ritenendo che gli elementi informativi riferiti a standard
di consumo medio familiare non fossero riconducibili in maniera
attendibile al singolo individuo, se non con notevoli margini di errore.
La stessa Agenzia delle Entrate, nel 2014, aveva poi accolto le
osservazioni del Garante e aveva precisato che le spese per beni e
servizi di uso corrente, determinate con esclusivo riferimento alla
media ISTAT della tipologia di nucleo familiare e area geografica di
appartenenza, non sarebbero state prese in considerazione per la
selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo sintetico.
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