E’ ridotto in condizioni “estremamente critiche” un bambino di appena 6
anni, costretto per punizione a restare ben quindici ore di fila in
pigiama sul balcone della casa di famiglia a Bruxelles, esposto al gelo e
alle intemperie: lo hanno reso noto fonti della Procura cittadina
citate dal quotidiano in lingua fiamminga ‘Het Laatste Nieuws’, secondo
cui il supplizio e’ durato dalle 5 del mattino alle 20 di lunedi’
scorso: la giovanissima vittima e’ stata salvata da operatori del pronto
soccorso ma quando ormai “versava in stato d’incoscienza, accusava
ipotermia e soffriva di manifesta malnutrizione”. Il terrazzino si trova
sulla facciata posteriore di un edificio adiacente ad altri e dunque,
non essendo visibile dalla strada, e’ occorso moltissimo tempo prima che
qualcuno si accorgesse di quello che stava succedendo. La ragione di
tanta severita’? Il piccolo aveva ‘osato’ prelevare cibo in cucina senza
preventiva autorizzazione. Teatro del dramma il sobborgo ultra-popolare
di Saint-Josse, alla periferia nord-orientale della capitale,
considerato il Comune con il reddito pro capite piu’ basso dell’intero
Belgio. Per tutto il tempo la madre 31enne e il suo compagno, di dieci
anni piu’ giovane, se ne erano rimasti al caldo nell’appartamento
insieme alla sorellina gemella del bimbo: quest’ultima, malgrado fosse
stata al caldo, ha comunque avuto bisogno di cure ed e’ poi stata
ricoverata in ospedale. Entrambi i fratellini infatti “presentavano
segni di maltrattamenti e di evidente denutrizione”.
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I soccorritori hanno tentato in ogni modo di estrarre le persone dall’imbarcazione, anche provando a tagliare lo scafo. Le vittime sono rimaste intrappolate nella cabina di prua.
I tre corpi sono stati recuperati alla fine della mattinata. I vigili del fuoco, vista l’intensità del rogo, sono intervenuti anche con il carro autoprotettori per la riserva d’aria e con una autobotte. I corpi sono stati estratti dalla cabina di prua e devono ancora essere identificate.
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