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giovedì 5 gennaio 2017

Meteo: temperature in picchiata e neve. Arriva il gelo

Al Nord è molto più forte il gelo che non la neve e sui rilievi soffiano venti molto forti

Temperature in picchiata con minime polari, prima neve in Alto Adige e abbondanti nevicate sul settore adriatico centrale, in Abruzzo e in Puglia.
Pare che il tanto atteso inverno sia in arrivo. Al Nord è molto più forte il gelo che non la neve e sui rilievi soffiano venti molto forti.

Nel Veneto si è verificato il fenomeno dell’inversione termica: più freddo in pianura (dove le minime sono diminuite di 2-6 gradi) che sui monti (le temperature sono aumentate di 4-7 gradi in quota).

Tra giovedì e venerdì è attesa una marcata diminuzione della temperatura, soprattutto in alta montagna, con venti molto forti in quota.
A Dolina Campoluzzo (a 1.770 metri di altitudine), detta anche Siberia italiana, sull’altopiano di Asiago, è stata segnata la temperatura più bassa con -19°C, seguita da Passo Cimabanche e Piana di Marcesina -15°C. Le correnti gelide determineranno temperature minime fino a -10°C al Nord, -27°C sulle Alpi. Al Centro-Sud i termometri raggiungeranno i -5°C in pianura e anche a Roma.

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mercoledì 4 gennaio 2017

95 miliardi buttati nel gioco, la prova che l’Italia si sta ammazzando da sola

Nel 2016 gli italiani hanno speso al gioco il 4,4% del Pil, poco meno di quanto spendono per mangiare, il triplo di quanto spendono per l’istruzione. Un dato che ha pochi eguali al mondo. E che rappresenta un fardello insopportabile, per un Paese in crisi

martedì 3 gennaio 2017

Lasciano il figlio di 6 anni fuori al freddo per ore: ora è gravissimo

E’ ridotto in condizioni “estremamente critiche” un bambino di appena 6 anni, costretto per punizione a restare ben quindici ore di fila in pigiama sul balcone della casa di famiglia a Bruxelles, esposto al gelo e alle intemperie: lo hanno reso noto fonti della Procura cittadina citate dal quotidiano in lingua fiamminga ‘Het Laatste Nieuws’, secondo cui il supplizio e’ durato dalle 5 del mattino alle 20 di lunedi’ scorso: la giovanissima vittima e’ stata salvata da operatori del pronto soccorso ma quando ormai “versava in stato d’incoscienza, accusava ipotermia e soffriva di manifesta malnutrizione”. Il terrazzino si trova sulla facciata posteriore di un edificio adiacente ad altri e dunque, non essendo visibile dalla strada, e’ occorso moltissimo tempo prima che qualcuno si accorgesse di quello che stava succedendo. La ragione di tanta severita’? Il piccolo aveva ‘osato’ prelevare cibo in cucina senza preventiva autorizzazione. Teatro del dramma il sobborgo ultra-popolare di Saint-Josse, alla periferia nord-orientale della capitale, considerato il Comune con il reddito pro capite piu’ basso dell’intero Belgio. Per tutto il tempo la madre 31enne e il suo compagno, di dieci anni piu’ giovane, se ne erano rimasti al caldo nell’appartamento insieme alla sorellina gemella del bimbo: quest’ultima, malgrado fosse stata al caldo, ha comunque avuto bisogno di cure ed e’ poi stata ricoverata in ospedale. Entrambi i fratellini infatti “presentavano segni di maltrattamenti e di evidente denutrizione”.

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Migranti, rivolta nel cpa di Cona: 25 operatori bloccati per ore, poi liberati

Nel Veneziano. I fatti dopo la morte di una giovane ivoriana. La protesta per il ritardo nei soccorsi denunciato dai suoi compagni

CONA - Carabinieri e polizia sono intervenuti nella notte al centro di prima accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, dopo lo scoppio di una rivolta in seguito alla morte all'interno della struttura di un'ivoriana di 25 anni. Lo rendono noto il commissariato e il comando di Chioggia (Venezia).

La giovane donna della Costa d'Avorio si chiamava Sandrine Bakayoko ed era in attesa di una risposta alla domanda di asilo politico. I migranti hanno denunciato un ritardo nei soccorsi: la 25enne si sarebbe sentita male, secondo i suoi compagni, verso le 8 di mattina, ma i soccorsi sarebbero arrivati solo alle 14.



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lunedì 2 gennaio 2017

Che tempo fa? Perturbazione in lento avvicinamento all'Italia

Alta pressione in cedimento nelle prossime ore sul nostro Paese. Arriveranno piogge al centro e al sud, unitamente a nevicate in Appennino specie martedì 3 gennaio. Pochi o nulli i fenomeni al nord.

 

L'alta pressione che da giorni incombe sulla nostra Penisola mostra segni di cedimento già questa mattina. Lo dimostrano gli addensamenti che transitano tra la Liguria orientale e la Toscana, dove è in atto anche qualche precipitazione.

Questi annuvolamenti sono causati da un flusso umido sud-occidentale (Libeccio) che precede un fronte freddo al momento ubicato sui Paesi dell'Europa centrale (prima immagine).
Nelle prossime ore, il corpo nuvoloso farà progressi verso sud-est e tenderà ad addossarsi all'arco alpino.

I venti umidi da sud-ovest sono quindi destinati ad intensificarsi sulla nostra Penisola. Tali correnti determineranno piogge e qualche rovescio sui settori esposti, ovvero la Liguria di Levante, la Toscana e parte della costa laziale (soprattutto in serata).
Sul resto del nord le nubi tenderanno ad aumentare, ma il rischio di pioggia si manterrà basso, fatta eccezione per qualche precipitazione in serata tra basso Veneto ed Emilia Romagna, unitamente a brevi nevicate sulle Alpi.

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Ultime ore:  CONFERME: una forte ondata di FREDDO colpirà la nostra Penisola tra giovedì 5 e sabato 7 gennaio, con nevicate fino in pianura sul medio Adriatico e al sud. Nessuna nevicata sul Tirreno e al nord.

domenica 1 gennaio 2017

Firenze, esplode ordigno davanti a libreria: artificiere ferito gravemente

Il pacco bomba era stato collocato davanti a un negozio considerato vicino a Casa Pound: aveva un timer ed è esploso quando il tecnico della polizia ha iniziato a esaminarlo. L'allarme era stato dato da una pattuglia della Digos, in via Leonardo da Vinci

Un artificiere della polizia è rimasto gravemente ferito "alle mani e a un occhio che sono gravemente compromessi" dall'esplosione di un ordigno rinvenuto davanti a una libreria che fa riferimento a Casa Pound. Lo ha detto il questore di Firenze, Alberto Intini, ai microfoni di RaiNews24. L'involucro sospetto era stato notato all'alba da alcuni agenti davanti all'ingresso del negozio in via Leonardo Da Vinci, non lontano dal centro storico. L'artificiere investito dallo scoppio durante il successivo intervento è stato ricoverato all'ospedale di Careggi.

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sabato 31 dicembre 2016

Bufale sul web, Beppe Grillo attacca l'Antitrust: "Post verità, nuova inquisizione"

Il leader M5s in un post sul blog accusa le istituzioni di voler controllare internet, riprendendo un'intervista al Financial Times di Pitruzzella che replica: "Nessuna censura, la Rete deve essere credibile"

BEPPE Grillo attacca il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella dopo l'intervista rilasciata oggi al Financial Times sulle bufale nel web e sulla necessità di "una rete di organismi nazionali indipendenti capace di identificare e rimuovere le notizie false". Per il garante "la Post-verità in politica è uno dei driver del populismo e una delle minacce alla nostra democrazia". Grillo condanna le parole di Pitruzzella dal suo blog: "Post verità, nuova inquisizione. Pitruzzella non è un pazzo solitario". Sono "tutti uniti contro il web: ora che nessuno legge più i giornali e anche chi li legge non crede alle loro balle, i nuovi inquisitori vogliono un tribunale per controllarlo e condannare chi li sputtana", si legge nel post che apre con un'immagine in cui Gentiloni, Renzi e Napolitano, 'condannano' l'ex comico.

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venerdì 30 dicembre 2016

Obama espelle 35 diplomatici russi, Putin non reagisce: «Noi responsabili»

Roma - Il rapporto fra Stati Uniti e Russia torna al clima di Guerra Fredda. Ieri la decisione del presidente Barack Obama di espellere 35 diplomatici russi definiti «agenti dell’intelligence» di Mosca e autori di attività di hackering durante le elezioni presidenziali che hanno visto vincere Donald Trump. 

Oggi la risposta del Cremlino: «La reciprocità è la legge diplomatica nelle relazioni internazionali - il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov - Per questo proponiamo al presidente della Russia di dichiarare persone non gradite 31 funzionari dell’ambasciata Usa a Mosca e altri quattro del consolato Usa a San Pietroburgo». Una richiesta che però non è stata raccolta da Putin, che ha deciso di «non espellere» i diplomatici americani in risposta alle azioni di Washington. Lo fa sapere il Cremlino in un comunicato. La Russia si «riserva il diritto» di rispondere agli Stati Uniti ma non intende scendere al livello di una «diplomazia irresponsabile». 

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giovedì 29 dicembre 2016

Almaviva contact chiude a Roma: licenziamento per 1.666 persone

Niente accordo in extremis al Ministero dello Sviluppo economico, dopo l'iniziale rifiuto delle Rsu

MILANO - Nulla sembra ormai poter tenere attiva la sede romana di Almaviva contact: nella capitale, il call center chiude e le lettere di licenziamento dei 1.666 dipendenti sono già tutte partite. Secondo fonti del Ministero dello Sviluppo economico, l'ultimo tentativo di riaprire il tavolo presso il dicastero oggi è infatti fallito. Un deragliamento della trattativa confermato dalla viceministra Teresa Bellanova a RaiNews24: "Purtroppo l'azienda ha avanzato difficoltà anche dal punto di vista della tenuta della procedura e quindi ha ribadito il mantenimento dell'accordo dei lavoratori di Napoli e il mancato accordo con Roma".

Il sito è inattivo dallo scorso 22 dicembre, quando è scaduta la procedura di mobilità ed è stato dato il via libera ai licenziamenti, a seguito del "no" opposto dalle Rappresentanze sindacali unitarie romane all'accordo raggiunto quella notte al Mise. Un tentativo di riaprire il tavolo è stato fatto per rispettare la volontà della maggioranza dei lavoratori interpellati direttamente con assemblee e raccolte firme: i sindacati hanno cercato allora una marcia indietro per allinearsi alla scelta già fatta dai colleghi di Napoli. Qualora la richiesta fosse stata accettata, ai lavoratori romani sarebbero stati dati tre mesi (coperti dalla cassa integrazione) per riuscire ad arrivare a un ulteriore accordo che dovrà necessariamente contenere anche un taglio del costo del lavoro


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Yacht a fuoco nella Marina di Loano

Savona - Tre persone sono morte nell’incendio di una imbarcazione nella Marina di Loano. È successo questa mattina intorno alle 5.

A bordo quattro persone di origine tedesca: due uomini e due donne. Sono intervenuti i vigili del fuoco. Sul posto anche la Capitaneria di Porto e i Carabinieri.

Una donna di 52 anni è riuscita a salvarsi ed è stata soccorsa dal 118: non è in pericolo di vita ma è in stato di choc all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. È riuscita ad abbandonare la barca prima che fosse completamente avvolta dalle fiamme. Le vittime sono la sorella della sopravvissuta e i compagni delle donne.

| Foto: lo yacht in fiamme |

I soccorritori hanno tentato in ogni modo di estrarre le persone dall’imbarcazione, anche provando a tagliare lo scafo. Le vittime sono rimaste intrappolate nella cabina di prua.
I tre corpi sono stati recuperati alla fine della mattinata. I vigili del fuoco, vista l’intensità del rogo, sono intervenuti anche con il carro autoprotettori per la riserva d’aria e con una autobotte. I corpi sono stati estratti dalla cabina di prua e devono ancora essere identificate.

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Giulio Regeni, il capo del sindacato egiziano confessa: “L’ho consegnato io all’Interno”

In un'intervista all'edizione araba dell'Huffington Post, Mohamed Abdallah, sospettato da marzo di essere l'umo che aveva tradito il ricercatore friuliano, ha dichiarato: "Ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso"


Già il 4 agosto scorso l’agenzia di stampa Reuters aveva puntato l’attenzione su Mohamed Abdallah, il capo del sindacato egiziano degli ambulanti. Due fonti della sicurezza interna egiziana avevano raccontato come l’uomo fosse un informatore dei servizi segreti. In un’intervista all’edizione araba dell’Huffington Post, Abdallah ha confessato di aver consegnato il ricercatore italiano Giulio Regeni al ministero dell’Interno, cioè agli uomini che fanno capo direttamente al presidente Al Sisi.

Regeni, incaricato dall’università di Cambridge di fare una ricerca sul campo proprio nell’ambito del mondo sindacale, secondo Abdallah faceva troppe domande“.

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mercoledì 28 dicembre 2016

Roma, crolla palazzina di due piani ad Acilia: probabile fuga di gas. Due persone sotto le macerie

Una donna e la figlia ancora intrappolate. Estratti vivi ma feriti due anziani: una è grave. È successo in via Giacomo della Marca intorno alle 14


Una palazzina è crollata a Roma, in via Giacomo della Marca, zona Acilia-Dragoncello, intorno alle 14 a causa di un'esplosione in seguito a una fuga di gas. I soccorritori stanno cercando almeno due persone rimaste sotto le macerie dello stabile: sono una donna e sua figlia. Il marito della donna e l'altro figlio al momento dell'esposione non erano in casa. Altre due persone, i genitori della donna, sono state estratte vive: la donna è stata trasportata in codice rosso al Policlinico Gemelli con l'eliambulanza e il marito in codice giallo all'ospedale Grassi. Avrebbe riportato ferite lacerocontuse e traumi su tutto il corpo.

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Benzina e autostrade, in arrivo la stangata di fine anno

Brutte notizie per gli italiani che devono mettersi in viaggio nelle prossime ore. Una stangata da 130 milioni di euro complessivi per coloro che hanno deciso di spostarsi lungo strade e autostrade per trascorrere le vacanze lontano da casa.

Attualmente i prezzi della verde si aggirano tra 1,50 euro al litro al self service e 1,60 del servito, mentre quelli del diesel variano tra 1,35 euro al litro al self service e 1,45 del servito

 A rivelarlo èil Codacons, che chiede l’intervento del governo. “Oggi per un pieno di benzina si spendono circa 4,45 euro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; per un pieno di diesel addirittura l’aggravio di spesa raggiunge +6,2 euro. Questo perché i distributori di carburanti hanno applicato consistenti aumenti dei listini alla pompa: la verde costa mediamente il 6,1% in più rispetto al dicembre 2015; per il gasolio i rincari sfiorano il +10% (+9,8%)”.

E come non bastasse il vero salasso è previsto dal prossimo 1° gennaio...

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I trucchi per risparmiare benzina mentre si guida

 

 

Pensione: i requisiti dal 2017 in poi

Requisiti 2017 e aspettative di vita, tutti i calcoli e i prossimi adeguamenti

Fra le novità di Riforma Pensioni inserite in Legge di Bilancio c’è lo stop agli adeguamenti alle speranze di vita per alcune categorie di lavoratori, in particolare precoci e addetti a mansioni usuranti. Non ci sono invece novità su questo fronte per le altre tipologie di pensioni, che quindi continuano ad applicare gli aumenti delle aspettative di vita previsti dal Dl 78/2010. Vediamo esattamente tutti i requisiti per andare in pensione dal 2017 in poi in relazione a questo aspetto (fonte: il sito delle piccole-medie imprese pmi.it).

Il primo adeguamento alle speranze di vita è scattato nel 2013, pari a tre mesi, a cui si sono aggiunti quattro mesi nel 2016. Risultato: nel 2017 ai requisiti anagrafici previsti per la pensione di vecchiaia e a quelli contributivi per la pensione anticipata vanno aggiunti sette mesi. Quindi, l’età per la pensione di vecchiaia 2017 è pari a:
  • 66 anni e 7 mesi per lavoratori dipendenti del privato,
  • 66 anni e 7 mesi per lavoratori autonomi,
  • 66 anni e 7 mesi per lavoratrici del pubblico impiego,
  • 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome,
  • 65 anni e 7 mesi per lavoratrici del privato.
Per quanto riguarda la pensione anticipata, invece, il requisito 2017 è pari a 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.

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Gela, donna uccide le figliolette e tenta di lanciarsi dal balcone. Lungo interrogatorio al marito

Le bambine, sette e nove anni, sono state avvelenate. La madre, insegnante precaria moglie di un ingegnere, ora è ricoverata. Il padre della donna si era tolto la vita due anni fa. Il padre delle piccole da ore ascoltato in procura


Tragedia in via Passaniti, nel cuore del centro storico di Gela (Caltanissetta). Una donna di 41 anni, Giuseppa Savatta, ha ucciso le sue due figlie piccole avvelenandole pare con della candeggina, e dopo avere ingerito anche lei del liquido velenoso ha tentato di lanciarsi nel vuoto da un balcone dell'abitazione, che si trova al secondo piano di una palazzina a pochi metri dalla Cattedrale. Il marito, Vincenzo Trainito, ingegnere e insegnante, raggiunto al telefono dalla donna, è tornato a casa ed è riuscito a bloccarla. Adesso è da ore in procura sotto interrogatorio.

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martedì 27 dicembre 2016

Da Novi Ligure alle star del “Golden Globe” di Los Angeles grazie a uno scatto di Sorrentino

Il regista di “The Young Pope” è il protagonista dell’immagine scelta fra quelle in finale al 2016 del Venice Movie star photography Award. L’autrice è una giovane freelance novese

Annalisa Flori, 28 anni di Novi, fa la fotografa ed è tra i 28 finalisti del «Venice Movie star photography Award»

Novi Ligure (AL)
Uno scatto con protagonista il regista premio Oscar Paolo Sorrentino ha permesso per il secondo anno consecutivo alla fotografa novese Annalisa Flori di essere fra i 25 finalisti del «Venice Movie star photography Award», nella sezione per le immagini votate dal pubblico del quotidiano Repubblica. Non una novità per Annalisa: «L’anno passato approdai in finale sia nella sezione votata dal pubblico sia in quella per il miglior ritratto, riconoscimento votato dalla Giuria del festival del cinema di Venezia - spiega la fotografa libera professionista di 28 anni - per uno scatto che ritraeva Dakota Johnson e Tilda Swinton».

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Il tempo in sintesi sino all'Epifania: le 6 cose da sapere!

Netta flessione delle temperature tra giovedì 28 e venerdì 29 dicembre in Adriatico e sul meridione, poi tempo più tranquillo sino a lunedì 2 gennaio, in seguito...

1 IRRUZIONE FREDDA tra giovedì 28 e venerdì 29 dicembre sui Balcani, in Adriatico e sul nostro meridione CONFERMATA. Sull'area balcanica e poi anche su Grecia, Albania e Turchia previste termiche sino a -10°C a 1500m, sulle nostre regioni adriatiche e sul meridione sino a -8°C a 1500m

2 Prevista NEVE su Abruzzo, Molise, Puglia, Lucania, Calabria sino a 200-300m ma con rovesci di neve possibili sino in pianura e localmente sul litorale, in Sicilia oltre i 300-400m.

3 VENTO FORTE su gran parte d'Italia tra giovedì e venerdì; nessun particolare cambiamento del tempo è atteso lungo le regioni tirreniche e sul settentrione, dove splenderà spesso il sole.

4 FASE TRANQUILLA tra San Silvestro e Capodanno con al massimo un po' di nubi basse sul Tirreno, un po' di nubi residue all'estremo sud e locali nebbie sul catino padano.

 5 Guasto morto sul nascere? Secondo l'ultima emissione del modello americano nemmeno dal 2-3 gennaio ci sarà un significativo cambiamento del tempo. L'affondo della saccatura artica non sortirà alcun effetto importante, poiché verrà disturbato dall'alta pressione. Ne deriverà una certa flessione delle temperature sul nord Italia e al massimo qualche precipitazione tra Toscana, Umbria ed alto Lazio. Naturalmente questa emissione del modello andrà rivista approfonditamente, ma intanto questo è quanto si evince ufficialmente.

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Ultime ore:

- CALDO: per dicembre valori molto elevati sul nord ovest! Si segnalano 20°C a Loano e ben 18°C a Milano, 17°C a Castagneto Po nel Torinese.

-  L'ultima emissione del modello americano propone un CAMBIAMENTO del tempo serio su gran parte d'Italia solo dall'Epifania con una depressione insistente nel Mediterraneo. Attendibilità? Nel primo pomeriggio tutti gli aggiornamenti!

- NORD GERMANIA: il maltempo ha colpito in particolare la città di Kiel, dove ieri sera una donna ha perso la vita, schiacciata nella sua auto dalla caduta di un albero. Danni e disagi anche ad Amburgo, dopo diversi quartieri sono allagati. Nel Meclemburgo Pomerania le avverse condizioni meteo hanno provocato diversi incidenti stradali.


ALTA PRESSIONE: anomalie termo-bariche da CAPOGIRO sull'Europa occidentale fino alla fine dell'anno! Guardate...

 

NEVE: tra giovedì 29 e venerdì 30 alcune zone del meridione si tingeranno di bianco...

 

 

 

COSA NON TORNA SULL'INCIDENTE RUSSO

Aereo Armata Rossa caduto, quattro le ipotesi sul disastro. Escluso per ora il terrorismo. Il mistero di audio e giubbotti

 

Quattro versioni difficili da accettare. Quattro versioni - dove è esclusa quella del terrorismo - che vanno lette come le uniche ipotesi finora avallate dal governo russo sui motivi della tragedia del volo Tu-154. 

 

Il giorno di Natale l' aereo militare decollato da Sochi, e diretto in Siria con 92 persone a bordo tra cui il celebre e prestigioso Coro dell'Armata Rossa, è precipitato nel mar Nero al largo di Sochi. Il velivolo, del 1983, sarebbe precipitato pochissimi minuti dopo il decollo, tanto che non era ancora in quota. Inizialmente il governo di Mosca ha incluso la possibilità di un sabotaggio - viste le possibili ritorsioni per l'impegno siriano - ipotesi negata però nelle ultime ore perché da accertamenti non ci sarebbero "indicazioni che facciano pensare ad un attentato".

Le quattro piste ancora in piedi restano, secondo i ministri del Cremlino, "corpi estranei nel motore, carburante di scarsa qualità con conseguente perdita di potenza, errore "umano" dei piloti o un guasto tecnico del velivolo".

Le due scatole nere, così come i corpi (poco più di una dozzina quelli recuperati), potrebbero essere a decine di metri nelle profondità dei mari, spostate probabilmente dalle correnti. Se saranno trovate, le scatole nere potranno fornire le ipotesi di una tragedia per ora davvero poco chiara: una registrazione audio della conversazione finale tra controllori del traffico aereo e i piloti indicherebbe come sul volo non ci fosse una situazione di panico ma, al contrario, di totale tranquillità.

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domenica 25 dicembre 2016

Terremoto in Cile, rientra l’allerta tsunami

Un sisma di magnitudo 7.7 è stato registrato a 45 chilometri di Puerto Quellon, nel sud del Cile, a una profondità di 15 chilometri. Lo riporta l’Istituto geofisico americano Usgs. Le autorità cilene hanno diramato un’allerta tsunami e poco dopo l’Agenzia cilena per le emergenze ha ordinato l’evacuazione delle zone costiere nella regione di Los Lagos: «Per precauzione è stata ordinata l’evacuazione nelle aree di Biobio, Los Rios e Ayesen», con oltre 4 mila persone allontanate da casa. Alle 17,30 italiane l’allerta tsunami è rientrata.

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Russia, aereo militare precipita nel mar Nero. A bordo il Coro dell'Armata Rossa. Mosca: nessun sopravvissuto

Il Tu-154 era appena decollato da Sochi ed era diretto in Siria. Sul velivolo viaggiavano 85 passeggeri e otto componenti dell'equipaggio. Oltre a militari e giornalisti, anche Elizaveta Glinka, nota responsabile di una fondazione umanitaria. Putin ordina inchiesta. La Difesa: escluso terrorismo

MOSCA - Un aereo militare decollato da Sochi e diretto in Siria con 93 persone a bordo, tra cui il celebre e prestigioso Coro dell'Armata Rossa, è precipitato nel mar Nero. Il ministero della Difesa afferma che non ci sono sopravvissuti. Oltre al coro e a otto membri dell'equipaggio, sul volo erano presenti anche nove giornalisti, il responsabile del dipartimento culturale del ministero della Difesa Anton Gubankov, otto militari,  due funzionari civili e un'altra personalità, Elizaveta Glinka, conosciuta ome "Doctor Liza", responsabile di un'associazione di beneficenza.

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sabato 24 dicembre 2016

Omicidio sulle colline di Verbania, un uomo uccide la compagna a coltellate

Verbania - Omicidio a Bee, piccolo paese di 700 persone sulle colline sopra Verbania. La vittima si chiama Alessia Partesana, una ragazza di 29 anni che è stata accoltellata nella notte in casa, una palazzina di tre piani che si trova in questo borgo a non molti chilometri dal Lago Maggiore.

E’ stato già fermato il compagno della giovane donna, un uomo di 33 anni. L’allarme è scattato nelle prime ore di questa Vigilia di Natale e sul posto sono intervenuti i carabinieri e il sostituto procuratore di Verbania Nicola Mezzina che ora deve ricostruire quanto successo in questa notte. Attorno alle 8,30 nell’abitazione di Bee è arrivato anche il medico legale Elena Barbero.

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Cuneo: valanga sulle Alpi Marittime, muore uno sciatore, ferito l'amico

Illesto un terzo escursionista. E' accaduto a Vernante, a 24 ore di distanza dalla sciagura di Limone


Seconda valanga sulle Alpi del Cuneese  in meno di 24 ore, con un'altra vittima. Uno sci alpinista è morto dopo essere stato sepolto per due ore sotto la neve. L'incidente in località Palanfrè, sul monte Pianard, nel comune di Vernante, non distante dal luogo in cui ieri un'altra valanga ha ucciso un escursionista francese. L'uomo - un cuneese di 41 anni - stava facendo fuoripista con due amici quando si è staccata una grande massa nevosa. Estratte dalla slavina due persone: una è illesa, l'altra ha riportato la frattura delle gambe ed è stato trasportato con l'elicottero all'ospedale di Cuneo. Non è in pericolo di vita.

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Funivia bloccata a Cervinia per il forte vento: 130 intrappolati, iniziata la complessa evacuazione

Tweet della società: avviata la procedura d'emergenza, nessuno è in pericolo. I soccorritori li portano giù con le funi. "Ci vorranno ore"


Procedono a passo spedito, condizioni ambientali permettendo, le operazioni di "evacuazione" dei 130 sciatori bloccati dal pomeriggio di oggi sulla telecabina Plan Maison - Cime bianche laghi a causa del forte vento che ha fatto accavallare le funi dell'impianto di risalita, proprio come avvenne a settembre sul Monte Bianco. Salgono a cinquanta le persone evacuate. I soccorritori sono riusciti a calare a terra gli occupanti di quattro cabine, da dodici posti l'una, che sono stati recuperati dai gatti delle nevi e condotti fino alla stazione di Plan Maison. Da lì sono stati riportati a valle con gli impianti. Sono oltre 150 gli uomini del soccorso alpino, della guardia di finanza, della forestale, della protezione civile e dei vigili del fuoco impegnati nelle operazioni. Sul posto anche tre ambulanze e un pullmino del 118 con cinque medici. Un quadro confermato anche da un tweet della Cervino spa, la società che gestisce la telecabina: "Gli addetti del soccorso non segnalano nessuna criticità e tutto sta procedendo secondo il piano di evacuazione. Al momento si sta procedendo a riportare a valle e in sicurezza gli sciatori". Adriano Favre, numero uno del soccorso alpino nella Valle, fa il punto della situazione: "Poche decine di guide e soccorritori al lavoro stanno operando supportati dalla guardia finanza. La situazione è sotto controllo, ma le operazioni richiedono ancora tempo. Siamo fra i 2300 metri fino ai 2800. Forte vento e temperature rigide, ma la situazione è sotto controllo".

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Addio alla mobilità dal 1° gennaio. Cosa cambia nel 2017

Scompare dopo 25 anni l'indennità di mobilità per i lavoratori colpiti da licenziamento collettivo. Ai disoccupati resta solo l’assegno Naspi

Scatta il 1° gennaio una nuova disposizione della legge Fornero: sparisce la mobilità per i lavoratori colpiti da licenziamento collettivo. Per la precisione, dopo ben 25 anni viene eliminata l’indennità spettante ai lavoratori licenziati da imprese industriali con più di 15 dipendenti o commerciali con oltre 50. L’unico assegno di disoccupazione resta la Naspi, uguale per tutti. La durata della Naspi sarà quasi sempre più breve rispetto alla mobilità, inoltre l’assegno potrà essere pari fino al 75% dello stipendio medio degli ultimi 4 anni, assegno che andrà diminuendo ogni mese.
Solo chi è stato messo in mobilità quest’anno continuerà a percepire il vecchio assegno, mentre non sarà possibile erogarne di nuovi.

COSA CAMBIA – Dal prossimo anno – spiega la Uil – verranno meno anche gli incentivi alle assunzioni per coloro che, licenziati quest’anno, continueranno a percepire l’indennità di mobilità anche nel 2017. Gli sgravi riguardavano le assunzioni di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità indennizzata.
La contribuzione previdenziale a carico dell’azienda era pari a quella degli apprendisti, per la durata di 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato e 12 mesi in caso di tempo determinato. A ciò si aggiungeva un contributo mensile, pari al 50% dell’ indennità non ancora percepita per un periodo di 12 mesi per persone under 50 anni; 24 mesi per gli over 50; 36 mesi over 50 anni residenti nel Mezzogiorno e nelle aree ad alto tasso di disoccupazione.

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venerdì 23 dicembre 2016

L'attentatore di Berlino ucciso nel Milanese in sparatoria con polizia

Ha urlato "Allah Akbar"

 

Era appena arrivato in treno dalla Francia. Ha sparato agli agenti non appena gli hanno chiesto i documenti. Un agente è rimasto ferito a una spalla



L' hanno identificato dalle impronte digitali e dalla misura del volto: Anis Amri, l'attentatore di Berlino era in Italia, a Sesto San Giovanni. Che si tratti di lui, "senza ombra di dubbio", lo dice il ministro dell'Interno Marco Minniti, lo dicono, prima di lui, gli esperti dell'antiterrorismo della digos di Milano. Armi cercava un nascondiglio? Aveva una rete? A queste domande dovranno rispondere ora gli esperti dell'antiterrorismo italiani. "La cosa può portare anche a sviluppi futuri" aggiunge, infatti, il ministro.

In treno dalla Francia. Di certo Amri era arrivato in treno dalla Francia ma, appena uscito dalla stazione ferroviaria, è incappato in un controllo di polizia. Quando l'hanno fermato ha urlato "Allah Akbar" poi ha sparato contro gli agenti: ne ha colpito uno alla spalla. Loro hanno risposto: lui è morto sul colpo.


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