L'Autorità avverte: a gennaio 2018 la bolletta della luce per i piccoli consumatori potrebbe avere un significativo aumento per via della riforma della tariffa e della cosiddetta "norma energivori".
La bolletta luce sarà più alta a gennaio?
Con il nuovo anno scatta l'ultimo step della riforma delle tariffe della luce, avviata già nel 2016 e che riguarda tutti i clienti domestici.
L'Autorità per l'energia ed il gas avvisa il Governo che con questo cambiamento previsto contemporaneamente alla norma energivori, i piccoli consumatori domestici potrebbero vedere aumentare il conto delle loro bollette in modo significativo.
L'ipotesi della stessa Autorità è quella di rinviare la riforma di un anno modificando il percorso stabilito originariamente.
Vediamo quali clienti vengono coinvolti dalla riforma e di quanto potrebbe aumentare la bolletta dell'energia elettrica per ciascuna tipologia di utenza.
Cosa cambia dal 2018 con la riforma della tariffa della luce?
La riforma delle tariffe punta ad eliminare la progressività delle bollette. Il costo unitario del chilowattora progressivo è più elevato all'aumentare dei consumi del cliente.
Lo scopo è quello di promuovere tecnologie elettriche più efficienti, come le pompe di calore per il riscaldamento, piani cottura ad induzione per la cucina e le auto elettriche. Il processo è stato avviato già nel 2016 e prevede 3 step intermedi per un cambiamento graduale della tariffa.
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giovedì 10 gennaio 2019
mercoledì 9 gennaio 2019
Allarme del 118, sui treni manca il sistema di soccorso
'Ogni giorno viaggiano 5 milioni di persone, subito il piano di emergenza'
Lettera del presidente del Sis 118 Mario Balzanelli al presidente di Ferrovie Gianluigi Vittorio Castelli per chiedere subito un sistema di soccorso sui treni italiani. "Ogni giorno 5 milioni di persone prendono il treno, chiedo di assicurare ai cittadini, con carattere uniforme su tutto il territorio nazionale, di standard adeguati di cardioprotezione con la collocazione sui treni, di defibrillatori semiautomatici (DAE) e di personale formato". Il presidente del 118 spiega l'importanza sui convogli di personale addestrato alle competenze della rianimazione cardiorespiratoria di base (certificazione BLSD): "In caso di arresto cardiaco improvviso, evento che può colpire chiunque anche senza la comparsa di sintomi premonitori, in qualsiasi fascia d'età, tra i milioni di persone che ogni giorno viaggiano sui treni, il soccorso immediato entro e non oltre i primi 3 minuti fa la differenza tra la vita e la morte".
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Padre vittima Rigopiano violò sigilli per portare fiori, condannato
Alessio Feniello, padre di Stefano, una dei 29 morti del disastro dell'hotel
Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle 29 vittime del disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), è stato condannato dal gip del tribunale di Pescara a pagare una multa di 4.550 euro, per avere violato, il 21 maggio scorso, i sigilli giudiziari apposti per delimitare l'area nella quale si verificò la tragedia. La sentenza di condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro, trae origine dal fatto che Feniello si sarebbe introdotto "abusivamente", nonostante "le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell'ordine addette alla vigilanza del sito".
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Ces: Italia 25ma al mondo in innovazione, fuori dal Gotha
Estonia guida classifica Cta 2019, poi Svizzera e Finlandia
Italia fuori dal vertice mondiale dell'innovazione, ma comunque un 'leader' nel settore con la sua 25ma posizione sui 61 Paesi osservati. Sono i risultati, annunciati al Ces di Las Vegas, delsondaggio condotto dall'associazione di categoria Consumer Technology Association (Cta), che mettono per il 2019 l'Estonia sul gradino più alto del podio a livello mondiale, seguita da Svizzera e Finlandia.
Subito sotto, Usa, Singapore e Regno Unito. Sono in tutto 16 i Paesi indicati dal Cta come i leader al mondo nel creare le migliori condizioni per l'innovazione, con criteri (e voti dalla A alla F) che vanno dalla libertà alla diversità di etnie presenti, dalla banda larga al capitale umano, dal 'fisco amico' fino agli investimenti in ricerca e sviluppo. I nuovi ingressi nella top 16 del 2019 sono Germania e Israele.
L'Italia, classificata appunto fra gli 'Innovation leader', paga "la mancanza di diversità etnica", un fisco sempre meno amico e, soprattutto, la mancanza di "unicorni" (le startup che hanno superato il miliardo di dollari di valore) e il bassissimo livello di ridesharing, "limitato a poche città a causa di rigide norme municipali". Il nostro Paese incassa una 'A' per i veicoli a guida autonoma e una 'A+' per l'ambiente: se la qualità dell'aria è sotto gli standard dell'Oms, il 100% della popolazione ha accesso a fonti di acqua pulita e protetta.
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Sea Watch: Ok a intesa Ue, migranti sbarcati a Malta. Ira di Salvini: 'Chiarimento nel governo'
L'annuncio del premier Muscat. Il vicepremier: 'Non autorizzo arrivi di migranti'. La gioia dei migranti nell'apprendere la notizia - VIDEO
Si avvia verso una soluzione la vicenda dei migranti della Sea Watch e della Sea Eye ma il caso manda in fibrillazione la maggioranza con Matteo Salvini che chiede un chiarimento di governo. Stasera si terrà un vertice di maggioranza per chiarire la vicenda: Quella sui migranti, ha detto il vicepremier leghista, "è una partita di civiltà. Finchè aiutiamo scafisti e ong a portare illegalmente migranti in Europa gli scafisti continueranno ad arricchirsi. E' una questione di principio: in Europa si arriva in aereo e con i documenti e stasera dirò a Conte di aspettare che i Paesi europei prendano quelli che avevano promesso di accogliere. Non si capisce perche' altri se ne fregano e noi dobbiamo accogliere".
Economist: l’Italia cede 12 posti in Indice di democrazia
Gli analisti dell’Economist hanno bocciato il Governo italiano che, secondo i suoi analisti, ha fatto scendere nel 2018 l'Italia dal 21/o alla 33/o posto nella classifica globale del 'Democracy Index' (Indice della Democrazia). In ribasso anche il voto complessivo, da 7,98 a 7,71 punti: voto complessivo che vede in testa la Norvegia (9,87 punti). Seguono l'Islanda (9,58) e la Svezia (9,39), mentre la Nuova Zelanda (9,26) soffia la quarta posizione alla Danimarca (9,22), che diventa quinta. Si conferma sesto il Canada (9,15), a pari merito con l'Irlanda (9,15), seguita da Finlandia (9,14) e Australia (9,09).
Fanalino di coda la Turchia
Gli Usa (7,96) sono venticinquesimi e la Corea del Nord ultima (167/a a 1,08 punti). In Europa Occidentale l'Italia scende dal 15/o al 18/o posto, superata da Malta (13/a), Spagna (14/a), Portogallo (15/o) Francia (16/a) e Belgio (17/o). Fino alla Spagna - secondo l'analisi dell'Economist - la democrazia è 'compiuta', dal Portogallo alla Grecia (20/a) è 'imperfetta', mentre la Turchia, fanalino di coda in Europa, è un 'regime ibrido'.
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Fanalino di coda la Turchia
Gli Usa (7,96) sono venticinquesimi e la Corea del Nord ultima (167/a a 1,08 punti). In Europa Occidentale l'Italia scende dal 15/o al 18/o posto, superata da Malta (13/a), Spagna (14/a), Portogallo (15/o) Francia (16/a) e Belgio (17/o). Fino alla Spagna - secondo l'analisi dell'Economist - la democrazia è 'compiuta', dal Portogallo alla Grecia (20/a) è 'imperfetta', mentre la Turchia, fanalino di coda in Europa, è un 'regime ibrido'.
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Lama Mocogno. Chiude l’albergo centenario: «Colpa della fattura elettronica»
Rosanna Adani di Lama Mocogno abbassa le serrande dell’attività che fungeva anche da bottega. «Ancora mi alzo al mattino e vado ad aprire come se il tempo si fosse
LAMA MOCOGNO. (MO) Il nuovo anno ha portato una perdita storica nel borgo di Barigazzo, gruppetto di case a quota mille metri ostinatamente aggrappate alla via Giardini e memori della grande storia passata, quando questa era l’unica grande arteria della montagna dove passava un flusso turistico continuo. Rosanna Adani, la storica titolare dell’albergo Posta, ristorante, drogheria, tabaccheria ed edicola (secondo le licenze accorpate di un tempo) nonostante a 89 anni si sentisse ancora le forze per continuare l’attività, si è dovuta arrendere alla fatturazione elettronica e a malincuore ha chiuso.
Una pesante perdita per il centro, per cui la bottega era un riferimento costante: lì si poteva trovare di tutto (dai giochi a frutta, verdura, tabacchi, giornali, pasta, zucchero, farina, surgelati e merceria) a pochi passi da casa. Che non è cosa da poco in una comunità formata in gran parte da anziani.
«Mi è dispiaciuto tanto davvero - ammette Rosanna - ma le nuove regole mi hanno messo in ginocchio: era troppo difficile adattarsi al sistema della fatturazione elettronica, un baraccone dove non si capisce niente. E oltre al problema tecnico ce n’era uno economico, perché per il piccolissimo giro d’affari che avevo (c’erano giornate in cui passavano 2-3 persone) non conveniva attivare il sistema. È stata una sofferenza: non ci ho voluto pensare fino agli ultimissimi giorni».
Per lei infatti l’attività era luogo di vita e memoria. Ad aprirla, più di un secolo fa, la nonna Margherita Cavadini, che creò all’ombra del campanile simbolo del paese un ricovero dove c’era la fermata dei cavalli, la “posta” di una volta. Da qui il nome di quello che diventò poi un albergo con ristorante e bottega, con una gestione che passò al padre Pietro Enrico Adani e poi dall’età di 14 anni a lei, che l’ha portata avanti con i fratelli tenendone le redini fino all’ultimo, con sveglie alle 6 del mattino per andare a prendere i giornali e un lavoro che finiva alla sera dopo aver servito la cena.
Del resto, l’abitare al piano di sopra rendeva tutto in qualche modo naturale, alimentando quello spirito di famiglia che ha sempre contraddistinto l’attività. Che ha avuto anche i suoi momenti di gran lustro: dall’albergo Posta sono passati per il risotto con i funghi e altre prelibatezze personaggi come Celina Seghi e Zeno Colò, nonché Enzo Ferrari col pilota Kriss Ammon, poi Lauda, Regazzoni e anche Schumacher, tutti lasciando i loro autografi.
«Ancora non ci riesco a credere - chiosa amara Rosanna - Ancora mi alzo e faccio per andare ad aprire come se fosse tutto come prima, poi mi rendo conto che no, non è più così. È una tristezza pensare che una storia del genere sia finita non per mia volontà, ma perché in qualche modo costretta. Ma ormai è andata così».
Carige, il governo stanzia un fondo da 1,3 miliardi di euro per ‘salvare’ la banca | Gli ultimi aggiornamenti
Il governo del Movimento Cinque Stelle, quello che ha sempre protestato contro il salvataggio delle banche, ha deciso di concedere la garanzia pubblica a Banca Carige. Il consiglio dei ministri, riunito d’urgenza, ha approvato un decreto in favore dell’Istituto di Genova, aprendo alla possibilità di nazionalizzazione.
Qui alcuni pezzi utili per sapere cosa sta succedendo tra Carige e il governo:
L’8 gennaio il governo ha messo a punto i paracadute per il salvataggio di Carige. Il decreto è stato trasmesso alle Camere e prevede un fondo da 1,3 miliardi di euro per ‘salvare’ la banca. Il testo non è altro che una fotocopia del Dl 237/2016, che il governo Gentiloni pubblicò per salvare Monte dei Paschi e le venete. Il decreto prevede fondi per un miliardo al massimo di ricapitalizzazione e 300 milioni di garanzie sull’emissione di passività da parte della banca fino a un massimo di 3 miliardi.
Terremoto Etna, nuova forte scossa sul vulcano: magnitudo 4.1 nella notte, gente in strada a Zafferana, Linguaglossa e Piedimonte. Paura da Catania a Messina
Terremoto, forte scossa di magnitudo 4.1 nella notte sull'Etna: paura in Sicilia da Catania a Messina, si temono nuovi danni nei paesi vulcanici
Una nuova forte scossa di terremoto ha colpito l’Etna nella notte. La scossa è stata di magnitudo 4.1 e si è verificata alle 00:50 ad appena 2.2km di profondità sul versante nord/orientale del vulcano, a monte di Linguaglossa e Piedimonte Etneo. La scossa è stata distintamente avvertita in tutta la Sicilia centro/orientale, a Catania e Messina e in modo particolare a Giarre, Randazzo, Zafferana Etnea, Mascali, Maletto, Bronte, Belpasso e Santa Venerina, Fiumefreddo di Sicilia, Castiglione di Sicilia, Gaggi, Aci Catena, Acireale oltre che sui Nebrodi e sulla costa tirrenica messinese.
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martedì 8 gennaio 2019
Reddito di cittadinanza, in media 138 euro a persona. Platea di 1,7 milioni di famiglie
La platea del reddito di cittadinanza sarà di quasi 5 milioni di persone, 1,7 milioni di famiglie. Nell'ultima bozza della relazione di accompagnamento al decreto atteso ormai in settimana, il governo torna ad indicare il numero di beneficiari da sempre designato dai padri pentastellati della misura, ridotto di qualche centinaio di migliaio nelle prime bozze del provvedimento, ma subito corretto nella versione più aggiornata. La platea dunque aumenta, ma gli stanziamenti restano quelli noti: 6,1 miliardi per reddito e pensioni di cittadinanza nei nove mesi di applicazione del 2019, da aprile a dicembre.
IN MEDIA 391 EURO A FAMIGLIA, 138 EURO A PERSONA
Dividendo a spanne l'ammontare del fondo previsto in manovra per il numero stimato dei beneficiari e per gli interi potenziali nove mesi di percezione del sostegno si ottengono poco meno di 400 euro medi a famiglia e poco meno di 140 persona. In base al testo del decreto finora circolato, il beneficio economico andrà comunque da un minimo di 40 a un massimo di 780 euro mensili. Il reddito sarà scomposto in una componente massima di 500 euro a famiglia a cui aggiungere eventuali 280 euro per l'affitto. La pensione di cittadinanza ammonterà invece ad un massimo di 630 euro a cui aggiungere eventuali 150 euro al mese per l'affitto. Un'integrazione di 150 euro è prevista anche per il mutuo.
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IN MEDIA 391 EURO A FAMIGLIA, 138 EURO A PERSONA
Dividendo a spanne l'ammontare del fondo previsto in manovra per il numero stimato dei beneficiari e per gli interi potenziali nove mesi di percezione del sostegno si ottengono poco meno di 400 euro medi a famiglia e poco meno di 140 persona. In base al testo del decreto finora circolato, il beneficio economico andrà comunque da un minimo di 40 a un massimo di 780 euro mensili. Il reddito sarà scomposto in una componente massima di 500 euro a famiglia a cui aggiungere eventuali 280 euro per l'affitto. La pensione di cittadinanza ammonterà invece ad un massimo di 630 euro a cui aggiungere eventuali 150 euro al mese per l'affitto. Un'integrazione di 150 euro è prevista anche per il mutuo.
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Gilet gialli, Ue: "Commenti Italia? Sosteniamo Macron"
"Non facciamo commenti ad altri commenti", ma sulla questione dei gilet gialli "la Commissione Ue sostiene Emmanuel Macron e le autorità francesi, che hanno tutta la nostra fiducia per mettere in opera il programma per cui il presidente è stato eletto". Lo ha affermato il portavoce del presidente della Commission Ue Jean-Claude Juncker, in merito al sostegno espresso da esponenti del governo italiano ai gilet gialli.
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Tenta di rapinarla, ma è una lottatrice professionista: l'aggressore messo ko dalla ragazza
L'apparenza inganna: lo ha imparato, a sue spese, un uomo che ha tentato di rapinare una ragazza di 26 anni, senza sapere che si trattava di una lottatrice UFC, esperta di arti marziali miste, e che è stato messo letteralmente ko. Polyana Viana, atleta professionista brasiliana, era stata avvicinata con una scusa e racconta così l'episodio: «Si è seduto accanto a me e mi ha chiesto l'ora, ma poi è rimasto lì e non si è allontanato. Mi ha detto che era armato e mi ha intimato di consegnargli il telefono: era così vicino che potevo anticiparlo e impedirgli di tirare fuori la pistola».
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Gli scienziati schedati dai 5Stelle: “Ecco i loro orientamenti politici”
Dossier sui membri del Consiglio superiore di sanità. La ministra Grillo: “Verifica chiesta da me”
ROMA - L'allontanamento dei 30 membri del Consiglio superiore di Sanità, organismo di primo livello scientifico che annovera scienziati di chiara fama come il farmacologo Silvio Garattini, il genetista Bruno Dallapiccola, l'endocrinologo Andrea Lenzi, è stata preceduta da un'inchiesta ordinata dalla ministra Giulia Grillo sui precedenti politici dei suoi componenti.
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La ministra della Sanità Giulia Grillo |
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Carige, Lega e M5S «costretti» a salvare le banche come i governi Renzi-Gentiloni
I clienti-depositanti di Banca Carige sono garantiti. E questa è l'unica certezza di rilievo che emerge dopo il decreto di emergenza varato ieri sera dal Governo con un piano di aiuti di Stato articolato su più livelli. Il destino futuro della banca è invece ancora avvolto nell'incertezza: se ne saprà di più oggi quando i tre commissari nominati da Bce annunceranno il loro piano di azione.
Il piano A resta quello di una ricapitalizzazione in opzione ai soci, bocciata nell'assemblea dello scorso 22 dicembre da Malacalza Investimenti, da riproporre nelle prossime settimane eventualmente con il supporto dello schema volontario del Fondo interbancario di garanzia.
Il piano B prevede che, in assenza di un ritorno sul mercato dei capitali, la banca possa comunque contare sulla fornitura di liquidità a lungo termine attraverso la garanzia di Stato sulle obbligazioni, decisa lunedì per decreto, che Carige emetterà in futuro. E che consentirà alla banca, in assenza di ulteriori richieste di capitale da parte di Bce, di avere certezze sul finanziamento per tutto il 2019 in attesa dell'aggregazione con un altro istituto.
Il piano B prevede che, in assenza di un ritorno sul mercato dei capitali, la banca possa comunque contare sulla fornitura di liquidità a lungo termine attraverso la garanzia di Stato sulle obbligazioni, decisa lunedì per decreto, che Carige emetterà in futuro. E che consentirà alla banca, in assenza di ulteriori richieste di capitale da parte di Bce, di avere certezze sul finanziamento per tutto il 2019 in attesa dell'aggregazione con un altro istituto.
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Mesej, ecco il clochard a cui il vicesindaco di Trieste Polidori ha gettato via le coperte
Mesej Mihaj, 57 anni, arrivato dalla Romania a Trieste il 12 ottobre dello scorso anno, è il clochard che, a sua insaputa, è diventato il senzatetto più conosciuto d'talia, dopo che il vicesindaco di Trieste Paolo Polidori ha lanciato nelle immondizie le sue coperte, vantandosi poi su Facebook. In una video-intervista di Andrea Pierini e Andrea Lasorte dall'hotel Transilvania, a Fernetti, nel comune di Monrupino (Trieste), dove è ora ospite, Mesej racconta la sua storia. Spiega come è finito a Trieste in autunno, mentre stava viaggiando per raggiungere la famiglia in Francia. Ha perso i documenti o forse glieli hanno rubati: è stato quindi accolto in un centro di accoglienza del capoluogo giuliano.
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Essere un senzatetto, la testimonianza di Srdjan a Trieste
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lunedì 7 gennaio 2019
Stipendio dei ministri, Bongiorno la più ricca, poi il premier Conte: i dettagli
Ecco le dichiarazioni dei redditi dei ministri:
Fonte
Quanto guadagna Luigi Di Maio: stipendio e dichiarazione dei redditi
Palazzo Chigi ha pubblicato sul suo sito, nel capitolo amministrazione trasparente, le dichiarazione dei redditi del 2017 di molti dei suoi suoi membri (solo la metà per ora ha aderito all’iniziativa, c’è tempo fino alla fine del mese). Per gli avvocati al governo la prossima dichiarazione dei redditi rischia di essere più povera. Si scopre che in testa alla classifica dei più ricchi c’è la ministra della Funzione pubblica, Giulia Bongiorno, con quasi 4 milioni di euro (per la precisione 3.834.594), cui si aggiungono numerose proprietà e pacchetti azionari. Al secondo posto del podio, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, secondo la dichiarazione relativa al periodo di imposta 2017 – quando dunque non era ancora premier ma avvocato civilista – ha avuto un imponile pari a 370.314 mila euro. Sempre sul sito del governo si legge per l’incarico di presidente del Consiglio invece guadagnerà 114.796 euro circa, così come previsto dalla legge.
Il sottosegretario per gli Affari Ue Luciano Barra Caracciolo è il terzo di questa particolare classifica con 179.434 euro mentre è pari a 123.635 euro l’imponibile del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, seguito dal sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Vincenzo Santangelo che vanta un imponibile di poco più di 105mila euro (periodo di imposta 2016), dal vicepremier e leader leghista Matteo Salvini (circa 100mila euro da europarlamentare secondo l’attestazione dei redditi 2016, più circa 11 mila euro per la vendita del libro Secondo Matteo) e infine dalla ministra per gli Affari regionali Erika Stefani (circa 100mila euro ma relative anche queste al periodo di imposta 2016).
Particolare il caso del vicepremier 5Stelle, Luigi Di Maio. L’imponibile supera di poco i 102 mila euro. Il leader pentastellato ha però messo online anche i redditi della sua famiglia: il papà del leader del M5S risulta avere un imponibile di soli 88 euro anche se appare come comproprietario di vari fabbricati e terreni, staccato così non solo dalla moglie che si attesta intorno ai 52mila euro ma anche dalla figlia Rosalba che ne dichiara 7mila. Il fratello di Di Maio, Giuseppe, risulta a zero. L’ultimo nella speciale classifica è Riccardo Fraccaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, con 93.437 euro di imponibile.
Quanto guadagna Luigi Di Maio: stipendio e dichiarazione dei redditi
Trieste, pronta la multa per il vicesindaco: 450 euro per il cassonetto sbagliato
La sanzione della polizia municipale dopo il blitz di Polidori che ha gettato tra i rifiuti gli indumenti di un clochard
E poi arrivò la multa per il vicesindaco leghista, Paolo Polidori. Dopo aver buttato via le coperte usate da un clochard per riparsi dal freddo, vantandosene poi sui social e scatenando le proteste (e una gara di solidarietà) tra i cittadini, la polizia municipale è pronta a sanzionarlo per aver gettato nel cassonetto dell'indifferenziata gli indumenti, un piumino e una bottiglietta di plastica appartenenti al clochard, violando così le norme del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani.
Il numero due del comune di Trieste dovrà pagare fino a 450 euro di multa. E la sanzione sarà comminata proprio dalla Polizia municipale, di cui il vicesindaco è responsabile, avendo nelle proprie mani la delega alla Sicurezza. Il vicesindaco non sembra dunque conoscere così bene il funzionamento della raccolta differenziata: i materiali tessili integri, infatti, vanno gettati negli appositi cassonetti gialli o conferiti ai centri di raccolta mentre la plastica ha il suo contenitore dedicato.
La mancata osservanza del regolamento prevede una multa che va da 50 a 300 euro, ma se i rifiuti non sono chiusi nel sacco la sanzione va da 25 a 150 euro. Multe che è sempre molto difficile elevare, non fosse che Polidori ha fotografato e pubblicato sui social l'immagine dell'interno del cassonetto. Con la prova fotografica a disposizione, sarà difficile chiudere un occhio davanti al trasgressore.
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E poi arrivò la multa per il vicesindaco leghista, Paolo Polidori. Dopo aver buttato via le coperte usate da un clochard per riparsi dal freddo, vantandosene poi sui social e scatenando le proteste (e una gara di solidarietà) tra i cittadini, la polizia municipale è pronta a sanzionarlo per aver gettato nel cassonetto dell'indifferenziata gli indumenti, un piumino e una bottiglietta di plastica appartenenti al clochard, violando così le norme del Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani.
Il numero due del comune di Trieste dovrà pagare fino a 450 euro di multa. E la sanzione sarà comminata proprio dalla Polizia municipale, di cui il vicesindaco è responsabile, avendo nelle proprie mani la delega alla Sicurezza. Il vicesindaco non sembra dunque conoscere così bene il funzionamento della raccolta differenziata: i materiali tessili integri, infatti, vanno gettati negli appositi cassonetti gialli o conferiti ai centri di raccolta mentre la plastica ha il suo contenitore dedicato.
La mancata osservanza del regolamento prevede una multa che va da 50 a 300 euro, ma se i rifiuti non sono chiusi nel sacco la sanzione va da 25 a 150 euro. Multe che è sempre molto difficile elevare, non fosse che Polidori ha fotografato e pubblicato sui social l'immagine dell'interno del cassonetto. Con la prova fotografica a disposizione, sarà difficile chiudere un occhio davanti al trasgressore.
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Quattro i neonati morti agli Spedali Civili di Brescia: la procura indaga per omicidio colposo
Ai tre casi già noti si è aggiunto quello di un bimbo morto sabato mattina. Sequestrata la cartella clinica del piccolo Marco, i Nas nel reparto
BRESCIA - Sono diventati quattro i casi di neonati deceduti agli Spedali Civili di Brescia nel reparto di terapia intensiva neonatale. Ai tre casi già noti, si è aggiunto anche quello di un neonato morto sabato mattina. Sarebbe stato portato in reparto poco dopo la nascita e non è sopravvissuto. Anche su questo caso l'ospedale bresciano ha disposto accertamenti.
Questa mattina nel reparto sono arrivati i Nas inviati dalla ministra della Salute Grillo che ha disposto un'ispezione. I carabinieri hanno preso visione delle cartelle cliniche di Marco, Cristian e Nicole i tre bimbi morti il 5 e 4 gennaio e il 30 dicembre. Il fascicolo aperto dalla procura è omicidio colposo e per ora non ci sono formalmente indagati.
La lettera della mamma di Marco: "Mio figlio e gli altri, così ho visto sparire quelle culle"
L'autopsia sul corpo del piccolo Marco è stata rinviata di un giorno per consentire a tutte le parti di essere presenti all'esame. Il pubblico ministero Corinna Carrara, titolare del fascicolo, in mattinata ha ricevuto l'intera cartella clinica. Sono tre le inchieste aperte per fare piena luce sulla sua morte. Oltre a quella della procura, infatti, indaga anche l'ospedale e la Regione che ha disposto una commissione interna.
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BRESCIA - Sono diventati quattro i casi di neonati deceduti agli Spedali Civili di Brescia nel reparto di terapia intensiva neonatale. Ai tre casi già noti, si è aggiunto anche quello di un neonato morto sabato mattina. Sarebbe stato portato in reparto poco dopo la nascita e non è sopravvissuto. Anche su questo caso l'ospedale bresciano ha disposto accertamenti.
Questa mattina nel reparto sono arrivati i Nas inviati dalla ministra della Salute Grillo che ha disposto un'ispezione. I carabinieri hanno preso visione delle cartelle cliniche di Marco, Cristian e Nicole i tre bimbi morti il 5 e 4 gennaio e il 30 dicembre. Il fascicolo aperto dalla procura è omicidio colposo e per ora non ci sono formalmente indagati.
La lettera della mamma di Marco: "Mio figlio e gli altri, così ho visto sparire quelle culle"
L'autopsia sul corpo del piccolo Marco è stata rinviata di un giorno per consentire a tutte le parti di essere presenti all'esame. Il pubblico ministero Corinna Carrara, titolare del fascicolo, in mattinata ha ricevuto l'intera cartella clinica. Sono tre le inchieste aperte per fare piena luce sulla sua morte. Oltre a quella della procura, infatti, indaga anche l'ospedale e la Regione che ha disposto una commissione interna.
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Istat: aumenta la pressione fiscale e cala il potere d'acquisto delle famiglie
I dati relativi al terzo trimestre del 2018: spesa per interessi cresciuta di 1,7 miliardi sull'anno prima. Il peso del Fisco oltre il 40%, deficit/Pil in leggero calo
MILANO - Le famiglie hanno perso la partita tra crescita dei salari e andamento dei prezzi, nei tre mesi tra luglio e settembre scorsi. E' uno dei dati che emerge dai conti trimestrali pubblicati dall'Istat, rapporto nel quale si riflette sulla situazione dei redditi dei nuclei e sull'andamento delle finanze pubbliche.
Un documento che, su questo secondo fronte, permette di dare una parziale quantificazione degli impatti di quel periodo teso dal punto di vista dello spread. Dall'Istituto si prende atto del fatto che "l'incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil ha segnato nel terzo trimestre un miglioramento", ma che questo è stato soltanto "marginale" (0,1 punti percentuali meno del 2017 all'1,7%), "poiché l'aumento dell'avanzo primario è stato quasi completamente bilanciato dalla crescita della spesa per interessi (salita di circa 1,7 miliardi rispetto al terzo trimestre 2017)". La spesa per interessi, secondo le tabelle Istat, è aumentata nel periodo di riferimento dai 14,376 miliardi del 2017 a 16,103 miliardi.
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MILANO - Le famiglie hanno perso la partita tra crescita dei salari e andamento dei prezzi, nei tre mesi tra luglio e settembre scorsi. E' uno dei dati che emerge dai conti trimestrali pubblicati dall'Istat, rapporto nel quale si riflette sulla situazione dei redditi dei nuclei e sull'andamento delle finanze pubbliche.
Un documento che, su questo secondo fronte, permette di dare una parziale quantificazione degli impatti di quel periodo teso dal punto di vista dello spread. Dall'Istituto si prende atto del fatto che "l'incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil ha segnato nel terzo trimestre un miglioramento", ma che questo è stato soltanto "marginale" (0,1 punti percentuali meno del 2017 all'1,7%), "poiché l'aumento dell'avanzo primario è stato quasi completamente bilanciato dalla crescita della spesa per interessi (salita di circa 1,7 miliardi rispetto al terzo trimestre 2017)". La spesa per interessi, secondo le tabelle Istat, è aumentata nel periodo di riferimento dai 14,376 miliardi del 2017 a 16,103 miliardi.
I conti delle famiglie
Nel terzo periodo dell'anno scorso, in termini nominali, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all'8,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, dice l'Istituto. Che aggiunge l'annotazione su come, a fronte di una variazione dello 0,3% del deflatore implicito dei consumi (misura dell'andamento dei prezzi), il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.Continua qui
Allerta Meteo, nuova ondata di freddo tra Balcani e Italia fino al 9 Gennaio: ancora neve sugli Appennini e temperature fino a -10°C sotto le medie
Allerta Meteo, nuova, importante irruzione di una massa d’aria molto fredda tra Balcani e Italia: ancora neve, forti venti e giornate molto fredde fino a mercoledì 9 Gennaio
Allerta Meteo – L’inverno è a pieno regime su alcune parti dei Balcani a causa di una massa d’aria molto fredda e grandi quantità di neve dopo la recente ondata di aria artica che ha colpito anche l’Italia nei giorni scorsi. Ora una nuova, importante irruzione di una massa d’aria molto fredda si diffonderà sull’area e porterà ancora neve, forti venti e giornate molto fredde fino a mercoledì 9 gennaio.
Il modello generale indica una persistente dorsale sul Nord Atlantico e sull’Europa occidentale mentre l’ampia depressione sull’Europa sudorientale si rafforza, determinando un’altra ondata di gran freddo sulle parti sudorientali del Vecchio Continente. Nella giornata odierna, lunedì 7 gennaio, l’aria fredda si ripresenterà sui Balcani, spostandosi anche verso l’Italia e il sud del Mediterraneo. Nella giornata di domani, 8 gennaio, il freddo più intenso si sposterà sulla Penisola Balcanica meridionale e poi si diffonderà verso la Turchia e l’estremo est del Mediterraneo, iniziando ad indebolirsi gradualmente il giorno dopo, mercoledì 9.
Scendendo un po’ di più nel dettaglio, su un’ampia area della Penisola Balcanica da nord a sud si diffonderà una massa d’aria di oltre 10°C inferiore alla media, che spingerà l’aria artica verso il sud/sudest del Mediterraneo. Qui sono attese le maggiori quantità di neve, incluse le nevicate su parti del Centro/Sud dell’Italia provocate dall’Adriatico e dal Tirreno, per effetto del transito di una massa d’aria molto fredda sulle superfici più calde del mare. Le mappe sulle precipitazioni accumulate nel corso di 72 ore indicano le aree che dovrebbero ricevere le precipitazioni più intense, gran parte delle quali saranno sotto forma di neve. Le quantità maggiori di neve sono previste sulle catene montuose dove solitamente si sviluppa l’effetto stau. I modelli ICON-EU, ARPEGE e GFS (che trovate nella gallery a corredo dell’articolo) concordano ampiamente su importanti quantità di neve fresca ancora sugli Appennini meridionali, su Bosnia Erzegovina, Grecia, Bulgaria e Macedonia.
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Come stanno i naufraghi e i bambini a bordo della Sea Watch dopo 16 giorni
La portavoce della Ong, Giorgia Linardi, e il medico di bordo Frank Doerner, lanciano un appello all'Unione Europea. "È una situazione che potrebbe degenerare all'improvviso". 49 i migranti sulle due imbarcazioni
Dopo 16 giorni in mare la dignità, dalla Sea Watch 3, la nave della ong olandese che ha tratto in salvo 32 migranti, e che insieme all'imbarcazione di Sea Eye con a bordo 17 persone, è ferma nelle acque territoriali maltesi in attesa di ricevere il permesso di attraccare un un porto, lanciano un appello. Questo il racconto di Annalisa Cretella inviata dell'Agi.it a Malta.
La portavoce Giorgia Linardi e il medico di bordo Frank Doerner fanno il quadro di quello che accade a bordo e di quello che potrebbe accadere. Da un momento all'altro. "E' una situazione che potrebbe degenerare all'improvviso - spiega Linardi - Siamo molto preoccupati, perché temiamo che da un momento all'altro possa succedere qualcosa. E non possiamo continuare così se non per pochi altri giorni".
I migranti, tra cui 3 bambini, "stanno mostrando resistenza e pazienza - continua Linardi - . Ma ci sono segnali che potrebbero far temere atti di autolesionismo. Vediamo il loro umore cambiare durante la giornata. Ho parlato stamattina con il dottore a bordo ed è molto preoccupato".
E infatti il dottor Doerner lo dice chiaramente: "La situazione a bordo sta diventando ogni giorno più instabile. E il livello di stress sta aumentando". "Potete immaginare che le persone sono già traumatizzate quando raggiungono le nostre navi - afferma il medico - e il fatto che le risposte non arrivano, diventa motivo di altro stress". A peggiorare la situazione ci si mettono le condizioni meteo e del mare. "Le onde e il cattivo tempo stanno aumentando - spiega il medico - e ingigantiscono ancora di più i problemi di queste persone. È una situazione sfinente".
L'appello di Sea Watch si rivolge all'Unione europea: "Abbiamo bisogno di una riposta chiara, adesso. Anche in supporto alla dichiarazione della sicurezza nei porti è del sistema di distribuzione equa dei migranti". "Chiediamo una risposta molto chiara - insiste Doerner - e che arrivi al più presto possibile affinché questa situazione trovi una soluzione".
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Arrivano i ″gilet arancioni″: 150 trattori nel centro di Bari. In tanti anche da Corato
Il numero dei mezzi è stato concordato con la Questura di Bari e con la Prefettura, per motivi di ordine pubblico, ma erano già 500 i trattori pronti a sfilare
Tutto pronto per il grande presidio dei gilet arancioni che partirà da domattina alle 10 in piazza Prefettura a Bari. aranno migliaia gli agricoltori e Olivicoltori che con orgoglio rivendicheranno verso il Governo e la Regione Puglia interventi seri e concreti per il rilancio del settore.
Domani mattina, dalle 8.15, 150 trattori - partendo dallo stadio San Nicola. “invaderanno” pacificamente Bari. In tanti partiranno anche da Corato.
Il numero dei mezzi è stato concordato con la Questura di Bari e con la Prefettura, per motivi di ordine pubblico, ma erano già 500 i trattori pronti a sfilare. Arriveranno da tutta la Puglia verso il capoluogo pugliese.
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Uso illegittimo della divisa: il sindacato dei pompieri denuncia Salvini
I vigili del fuoco irritati dalle continue irregolarità del Ministro: indossare gradi e mostrine è vietato per legge
La piccola ma agguerritissima sigla Usb dei Vigili del Fuoco ha denunciato per via amministrativa il ministro dell’Interno per “porto abusivo di divisa”. Una delle manie di Matteo Salvini, oltre a quella di informare i suoi follower della marca del cibo di cui si nutre (ancora ieri, durante la diretta Facebook dalla sua stanza al Viminale, ha mostrato e bevuto una lattina di Fanta), è infatti indossare pubblicamente le divise e i giacconi di ordinanza dei reparti di Polizia e Vigili del Fuoco. Cosa che però ha fatto infuriare il coordinatore nazionale Usb dei pompieri, Costantino Saporito. Codice penale alla mano, il sindacalista ha scritto una lettera di denuncia indirizzata al ministro, al prefetto Bruno Frattasi capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, e al responsabile dell’ufficio Garanzia dei diritti sindacali.
Noi di Globalisti lo dicevamo da tempo...
Noi di Globalisti lo dicevamo da tempo...
Recita l’art. 498 del codice penale: “Chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 497 ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, ovvero indossa abusivamente in pubblico l'abito ecclesiastico, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da centocinquantaquattro euro a novecentoventinove euro”.
Articolo, come detto, che non è più un reato, perché depenalizzato, ma che è diventato un illecito amministrativo.
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