Rosanna Adani di Lama Mocogno abbassa le serrande dell’attività che fungeva anche da bottega. «Ancora mi alzo al mattino e vado ad aprire come se il tempo si fosse
LAMA MOCOGNO. (MO) Il nuovo anno ha portato una perdita storica nel borgo di Barigazzo, gruppetto di case a quota mille metri ostinatamente aggrappate alla via Giardini e memori della grande storia passata, quando questa era l’unica grande arteria della montagna dove passava un flusso turistico continuo. Rosanna Adani, la storica titolare dell’albergo Posta, ristorante, drogheria, tabaccheria ed edicola (secondo le licenze accorpate di un tempo) nonostante a 89 anni si sentisse ancora le forze per continuare l’attività, si è dovuta arrendere alla fatturazione elettronica e a malincuore ha chiuso.
Una pesante perdita per il centro, per cui la bottega era un riferimento costante: lì si poteva trovare di tutto (dai giochi a frutta, verdura, tabacchi, giornali, pasta, zucchero, farina, surgelati e merceria) a pochi passi da casa. Che non è cosa da poco in una comunità formata in gran parte da anziani.
«Mi è dispiaciuto tanto davvero - ammette Rosanna - ma le nuove regole mi hanno messo in ginocchio: era troppo difficile adattarsi al sistema della fatturazione elettronica, un baraccone dove non si capisce niente. E oltre al problema tecnico ce n’era uno economico, perché per il piccolissimo giro d’affari che avevo (c’erano giornate in cui passavano 2-3 persone) non conveniva attivare il sistema. È stata una sofferenza: non ci ho voluto pensare fino agli ultimissimi giorni».
Per lei infatti l’attività era luogo di vita e memoria. Ad aprirla, più di un secolo fa, la nonna Margherita Cavadini, che creò all’ombra del campanile simbolo del paese un ricovero dove c’era la fermata dei cavalli, la “posta” di una volta. Da qui il nome di quello che diventò poi un albergo con ristorante e bottega, con una gestione che passò al padre Pietro Enrico Adani e poi dall’età di 14 anni a lei, che l’ha portata avanti con i fratelli tenendone le redini fino all’ultimo, con sveglie alle 6 del mattino per andare a prendere i giornali e un lavoro che finiva alla sera dopo aver servito la cena.
Del resto, l’abitare al piano di sopra rendeva tutto in qualche modo naturale, alimentando quello spirito di famiglia che ha sempre contraddistinto l’attività. Che ha avuto anche i suoi momenti di gran lustro: dall’albergo Posta sono passati per il risotto con i funghi e altre prelibatezze personaggi come Celina Seghi e Zeno Colò, nonché Enzo Ferrari col pilota Kriss Ammon, poi Lauda, Regazzoni e anche Schumacher, tutti lasciando i loro autografi.
«Ancora non ci riesco a credere - chiosa amara Rosanna - Ancora mi alzo e faccio per andare ad aprire come se fosse tutto come prima, poi mi rendo conto che no, non è più così. È una tristezza pensare che una storia del genere sia finita non per mia volontà, ma perché in qualche modo costretta. Ma ormai è andata così».
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