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venerdì 25 gennaio 2019

Capracotta sommersa dalla neve, ma scuole sempre aperte. Una mamma: "i miei figli a scuola con lo slittino"

Capracotta è una piccola località dell'Appennino molisano, in provincia di Isernia, situato a circa 1400 metri di altitudine. Si tratta di uno dei più alti comuni dell'interno Appennino ed è ormai famosa in tutta Italia per le incredibili quantità di neve che riesce a registrare ogni anno grazie alla sua particolare posizione geografica. Non importa se siamo alle prese con irruzioni gelide da est o normali perturbazioni atlantiche : Capracotta viene spesso e volentieri colpita da nevicate forti e persistenti che favoriscono accumuli al suolo davvero degni di nota, pressocchè ogni inverno.
Nel 2015 Capracotta raggiunse il record mondiale, prima appartenente a Silver Lake (in Colorado), di neve caduta in 24 ore: sulla località molisana caddero oltre 256 cm di neve fresca nell'arco di una giornata!
Ieri pomeriggio la redazione de "La Vita in diretta", su Rai 1, ha proposto un interessante servizio su Capracotta parlando degli importanti accumuli nevosi e dello svolgimento delle consuete attività quotidiane. Nel servizio viene mostrata la cittadina sommersa da una spessa coltre di neve, in alcuni tratti superiore anche ai 50 cm, che riveste auto, fioriere, panchine e qualsiasi altro oggetto per strada. L'inviato del programma mostra una bacchetta conficcata nella neve che indica la presenza di ostacoli o automobili, molto utile per i movimenti degli spazzaneve o degli spalatori.
Basso Piemonte con temperature quasi da record stamattina stante l'effetto albedo della neve: punte di -15° a Sezzadio (AL) e a Nizza Monferrato (AT)



Aggiornamento modello americano: arriva la **NEVE al NORD** mercoledi 30?


Venezuela, almeno 26 i morti negli scontri

Paese diviso dopo l'autoproclamazione di Guaido'. Maduro resiste

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Strasburgo, politici Italia incitano all'odio

Duro rapporto Assemblea Consiglio d'Europa, respinti emendamenti

Un aumento dell'incitamento all'odio da parte dei politici, e del razzismo e xenofobia nel discorso pubblico, particolarmente nei media e su internet preoccupa l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. È scritto nel rapporto di monitoraggio sull'Italia votato a Strasburgo, e che la delegazione italiana, bipartisan, voleva cambiare con emendamenti tutti però rigettati.

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giovedì 24 gennaio 2019

Migranti: Diciotti, chiesta autorizzazione a procedere per Salvin

"Ci riprovano, torno ad essere indagato per sequestro di persona e di minori, con una pena prevista da 3 a 15 anni. Manco fossi uno spacciatore o uno stupratore"

 "Ci riprovano, torno ad essere indagato per sequestro di persona e di minori, con una pena prevista da 3 a 15 anni. Manco fossi uno spacciatore o uno stupratore. Ora la parola passa al Senato e ai senatori che dovranno dire si o no, libero o innocente, a processo o no. Ma lo dico fin da ora, io non cambio di un centimetro la mia posizione". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha commentato in una diretta Facebook la decisione del tribunale dei ministri di Catania di chiedere l'autorizzazione a procedere nei suoi confronti. La decisione del tribunale dei ministri arriva dopo la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura di Catania. 

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Alex, il trapianto è riuscito: il bambino lascerà l'ospedale

Il piccolo Alessandro, affetto da una malattia genetica rara, è stato operato circa un mese fa. L’Ospedale Bambino Gesù: “Il percorso trapiantologico può dirsi concluso positivamente, è in buone condizioni”

Il trapianto con cellule staminali è riuscito e Alex (LA STORIA), il bambino affetto da una rara malattia genetica, ora è “in buone condizioni” e sarà dimesso. Alessandro Maria Montresor aveva subito l’intervento circa un mese fa all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Le cellule del padre, manipolate e infuse nel piccolo, ha spiegato il nosocomio, "hanno perfettamente attecchito”. Il percorso trapiantologico "può dirsi concluso positivamente" e Alex lascerà l'ospedale nelle prossime ore.

“Non si sono registrate complicanze”

Il bambino è affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH) e a fine novembre era stato trasferito al Bambino Gesù di Roma dall'Ospedale Great Ormond Street di Londra. Il 20 dicembre scorso, poi, era arrivato il trapianto di cellule staminali emopoietiche donate dal padre. Il nosocomio romano ha fatto sapere che le cellule dopo più di 30 giorni dal trapianto, “stanno ripopolando adeguatamente il sistema emopoietico e immunitario del paziente". Nell'arco delle quattro settimane "non si sono registrate complicanze, né sul piano infettivo, né - precisano i medici - sul piano del rigetto, il problema principale per situazioni di questo tipo". Anche la somministrazione del farmaco salva-vita (emapalumab), che teneva sotto controllo la malattia regolando le reazioni del sistema immunitario, è stata sospesa la scorsa settimana.

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Castelnuovo di Porto: i bambini portati via da scuola

ROMA – I bambini tolti, portati via dalle scuole. Separati dai compagni dell’asilo, dalle classi delle elementari e dai professori delle medie. Immaginate questo. Visualizzate questo. Chi non ha figli e soprattutto chi ne ha, perché questo è quello che è accaduto e sta accadendo ad una manciata di chilometri dalla capitale di un paese democratico, nel cuore di una delle prime dieci economie del Pianeta. Perché questo, sotto il velo e la scarsa concretezza delle polemiche politiche, è quel che succede a Castelnuovo di Porto.

Lo sgombero, o il trasferimento degli inquilini del Cara è cominciato ieri mattina e prosegue oggi come continuerà domani. Dei 500 e passa ospiti la maggior parte verranno trasferiti in altre strutture sparse per l’Italia e tenute sostanzialmente nascoste all’opinione pubblica, e soprattutto non comunicate agli interessati. Non andranno nella Cortina evocata dal ministro dell’Interno nonché vicepremier Matteo Salvini: “Tutti gli ospiti che erano dentro e che hanno diritto saranno trasferiti con altrettanta generosità, perché se sei qui a chiedere asilo politico, non puoi pretendere di andare a Cortina”.
E con tutto l’amore per Castelnuovo, il piccolo comune non è esattamente Cortina. E anche se poi non è vero che tutti quelli che avrebbero diritto saranno trasferiti. Una ventina di titolari di quella che era la protezione umanitaria, un diritto riconosciuto a livello internazionale ma disconosciuto da questo governo, sono infatti finiti a dormire a Roma. Alla stazione. Ma il punto non è questo come non lo sono i gruppi: uomini, donne e bambini, in cui sono stati divisi sostanzialmente all’improvviso gli ospiti del Cara e che ricordano le divisioni degli ebrei e degli zingari di quasi un secolo fa.
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mercoledì 23 gennaio 2019

L'Appennino piemontese sul palco di Sanremo grazie a Carucci e gli Ex Otago

Il cantante adottato dalla val Borbera sarà tra i big del festival di Sanremo con la sua band Ex Otago. Indosserà una maglietta portafortuna con i simboli dell'Appennino piemontese. "Comunque vada rimarrò un contadino", dice


BOSIO (AL) – «Comunque vada continuerò a fare il contadino. A marzo devo potare, l’ho già detto anche alla casa discografica». Maurizio Carucci, 38 anni, leader degli Ex Otago – la band genovese che l’8 febbraio prossimo calcherà il palco del festival di Sanremo – ne è certo: «La mia vita è tra i monti della val Borbera, la musica è una bella avventura e mi serve per sbarcare il lunario, ma il mio lavoro è coltivare la terra».

Il legame tra il cantante originario di Marassi e l’Appennino è forte: tanto che al 69esimo festival della canzone italiana Carucci e gli altri quattro componenti degli Ex Otago (Simone Bertuccini, Olmo Martellacci, Francesco Bacci e Rachid Bouchabla) indosseranno una maglietta creata appositamente per loro dall’ente di gestione delle aree protette. Sui capi, donati al gruppo dal presidente dell’ente Dino Bianchi e dal direttore Andrea De Giovanni, figura la Salamandrina di Savi, un rarissimo anfibio autoctono dell’Appennino.

«Non potrò mostrare la maglietta sul palco dell’Ariston a causa dei regolamenti del festival – ha confessato Carucci – ma sarà con me in tutti gli eventi collaterali perché rappresenta la mia storia e la mia vita». «Ho deciso di diventare agricoltore per riscoprire il legame con la natura e nel 2012, quando ho iniziato a ristrutturare cascina Barbàn ad Albera Ligure, sono partito davvero da zero. Anzi, da sottozero perché mi sono dovuto far prestare i soldi. Oggi coltivo fagiolane della val Borbera, ortaggi, frumento, succo di mele (quest’anno ne ho fatto le prime mille bottiglie). Presto però avvierà la produzione di vino, per rendere autosufficiente dal punto di vista economico la mia azienda. A conferma del fatto che contadino sono e contadino rimarrò».

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Uomo trova dentro al water un pitone che si stava ‘rinfrescando’

È accaduto in Australia: si trattava di un esemplare non velenoso ma che può mordere e provocare profonde ferite, per questo l’uomo ha chiamato i soccorsi.


Poco dopo l’alba di sabato scorso un uomo di Brisbane, capitale della regione australiana del Queensland, come ogni mattina è andato in bagno ma stavolta ha trovato una sorpresa che lo ha spaventato a morte: non appena ha sollevato il coperchio del water, infatti, l’uomo ha visto un pitone che si nascondeva al suo interno.
Fortunatamente si trattava di un esemplare non velenoso ma il suo morso può provocare profonde ferite e conseguenti ingenti perdite di sangue. Per questo motivo, l’uomo non ha perso tempo e chiamato subito i soccorsi. Sul posto è intervenuto Stewart Lalor della Brisbane Snake Catchers, organizzazione che si occupa proprio di intervenire in casi di emergenza come questi, non rari nella zona, considerando l’elevato numero di specie di serpenti che vivono in Australia.
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Una mozzarella su quattro non è fatta con il latte

Allarme della Coldiretti dopo il sequestro di 3 tonnellate e mezzo di cagliata proveniente dall’estero in un’azienda casearia barese. «E’ ora di proteggere con tutti i mezzi il made in Italy»


Una mozzarella su quattro in vendita in Italia non è ottenuta direttamente dal latte, ma da semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’esterosenza alcuna indicazione in etichetta.
È quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per l’operazione dei Nas di Bari che hanno sequestrato in una azienda casearia della Murgia barese 3 tonnellate e mezzo di cagliata di provenienza estera (tedesca e irlandese) in pessimo stato di conservazione e priva delle specifiche di legge.
NECESSARIO RENDERE OBBLIGATORIA L’INDICAZIONE DI ORIGINE
«Sono questi i comportamenti - sottolinea la Coldiretti - che provocano una distorsione del mercato, deprimono i prezzi pagati ai allevatori italiani e causano la chiusura degli allevamenti. «Di fronte a questa escalation di truffe e inganni per salvare il made in Italy non c’è più tempo da perdere e occorre rendere subito obbligatoria l’indicazione di origine del latte in tutti i prodotti lattiero caseari per garantire la trasparenza dell’informazione e la salute dei consumatori», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
LA 3800 STALLE «CHIUSE» IN PUGLIA
Coldiretti ricorda che la mozzarella e il fior di latte sono i formaggi più acquistati dai pugliesi e per questo sono i più esposti a frodi e sofisticazioni. «In Puglia, a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35 mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, «manipolati» e trasformati in prodotti lattiero-caseari «made in Puglia».
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Visso, indagato il sindaco-senatore della Lega. “Scomparse le donazioni pro-terremotati”


Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso (Macerata), uno dei paesi più importanti del cratere del terremoto, divenuto senatore della Lega grazie alle denunce sulla “ricostruzione lenta e lacunosa” leitmotiv della campagna elettorale, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Macerata per vari reati contro la Pubblica amministrazione legati a donazioni post sisma 2016 per un ammontare di decine di migliaia di euro che mancherebbero all’appello. Mancherebbero all’appello anche due consistenti donazioni di Emil Banca di Bologna. In questo primo filone gli viene contestato il reato di peculato. Riguarda la somma di 11.800 eurodi una iniziativa di beneficenza organizzata da Moto Nardi “In moto per ricostruire” a favore dei commercianti, di cui non vi è traccia. Soldi in contanti consegnati al sindaco in Comune dal titolare, Vincenzo Cittadini.

Il senatore, alcuni mesi fa, ha reso dichiarazioni spontanee in presenza dell’avvocato Giuseppe Villa che lo difende con l’avvocato Giancarlo Giulianelli di Macerata, legale anche di Luca Traini, il simpatizzante di CasaPound e di Forza Nuova, candidato della Lega alle Amministrative 2017, condannato a dodici anni per strage con l’aggravante razzista per aver sparato a Macerata ferendo sei immigrati per “vendicare l’omicidio di Pamela Mastropietro”, del quale sono accusati alcuni spacciatori nigeriani. Ma entrambi gli avvocati, da noi sentiti, negano di difendere il senatore Pazzaglini a cui, dopo le dichiarazioni spontanee ritenute evidentemente non credibili, il 14 gennaio scorso è stato notificato l’atto di sequestro preventivo del conto corrente. “Non ho percepito la somma in qualità di sindaco, di pubblico ufficiale, bensì come privato cittadino, come custode della somma – si è difeso Pazzaglini – e l’ho utilizzata alla bisogna per lavori in economia alle casette nell’area Laghetto di Visso”. E la rendicontazione? “È in un file che al momento non trovo”.
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BURIAN e *NEVE* a febbraio sull'Italia? Quante possibilità ci sono?

Non molte per il Burian, molte di più per la neve; in ogni caso la configurazione sull'Europa potrebbe risultare di chiaro stampo invernale.


In Italia le scuole spesso chiudono per pochi centimetri di neve o perché si gelano le tubature dell'acqua per qualche grado sottozero. In Siberia i bambini vanno a scuola anche con 50°C sotto lo zero. Tranquilli, quelle temperature da noi non le sperimenteremo mai, almeno sinché non cambierà il mondo, ma ogni anno si sente parlare dello spauracchio del Burian sull'Europa.

Quest'anno a febbraio non potrà accadere che si faccia vedere?Il riscaldamento stratosferico, peraltro doppio, riscontratosi tra fine dicembre e la prima parte del gennaio, pur non propagandosi rapidamente e totalmente in sede troposferica, sta contribuendo alla frenata del vortice polare troposferico e questo si traduce in iniezioni di aria calda verso il Polo dalle latitudini sub tropicali, che ne mettono in crisi la struttura.

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Il franco Cfa è un cappio al collo, ma non è la causa di tutti i mali d’Africa. Facciamo il punto

Ne sto sentendo di tutti i colori. Forse è il caso di provare a fare un po’ di ordine. L’Italia ha improvvisamente scoperto l’esistenza del franco cfa (sefà, per favore, non cieffea!) quando da anni gli attivisti africani si sgolano invano nel denunciare l’esistenza di questo cappio al collo. Il problema – dal mio punto di vista – è che questa “scoperta” ci rende miopi davanti a una situazione ben più complessa:
1. Al franco cfa sono vincolati 14 Paesi africani. L’Africa di Paesi ne conta 54. Negli altri 40 va tutto bene? Direi proprio di no.
2. In base ai dati ufficiali degli sbarchi forniti dal Viminale, aggiornati al 31 dicembre 2018, si indicano i Paesi di provenienza dichiarati dai migranti. Abbiamo al primo posto la Tunisia, con oltre 5mila persone, seguita da Eritrea (oltre 3mila), Iraq (1700), Sudan (1600), Pakistan (1500), Nigeria (1200), Algeria (1200), Costa d’Avorio (1000), Mali (800), Guinea (800).

Ho arrotondato, le cifre mi servono giusto per far capire in maniera chiara che fra i primi dieci Paesi di provenienza ci sono solo due Stati che usano il franco cfa, che sono la Costa d’Avorio e il Mali: 1800 persone e poco più. Quindi, in sintesi: il franco cfa è un problema? Sì. E anche grosso. E sbaglia chi (come alcuni esponenti del Pd in queste ore) nega le sue pesanti ricadute sulle fragili economie africane. Ma il franco cfa è la causa di tutti i mali d’Africa? No. È la causa dei flussi migratori? No, se non in piccola parte.
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Pensioni: chi sceglie la legge Fornero guadagna il 25% rispetto all'uscita anticipata

Quota 100 permette di uscire dal lavoro a 62 anni con 38 di contributi ma comporta un assegno pensione più basso del 25%.

Quota 100 è una tematica che ha generato diverse discussioni. Ad essa sono legate a doppio filo anche la paura, per chi decide di adesivi in maniera spontanea, di subire decurtazioni o penalizzazioni dell'assegno pensione. Il leader leghista ha assicurato che quota 100 non causerà penalizzazioni, ma chi andrà in pensione con la legge Fornero avrà più vantaggi.

Fornero e quota 100 a confronto

Il sistema previdenziale italiano [VIDEO] prevede che la pensione sia calcolata sulla base dei contributi versati, quindi attraverso il sistema contributivo.
È necessario poi passare attraverso l'applicazione di appositi coefficienti di trasformazione. Come riportato da Il Sole 24 Ore, chi decide di uscire dal mondo del lavoro con quota 100 potrebbe vedersi accreditare un assegno pensione più basso del 25% rispetto a chi va in pensione con i requisiti della legge Fornero.
Questo significa che, se un lavoratore decide di avvalersi di quota 100, che ricordiamo essere stata introdotta in via sperimentale per il triennio 2019-2021, uscirebbe dal lavoro a 62 anni d'età anagrafica (unitamente ai 38 anni di contribuzione effettiva richiesta). Questo comporterebbe che il soggetto uscirebbe con 5 anni di anticipo sia sulla pensione di vecchiaia che su quella anticipatache prevede come requisito anagrafico 67 anni d'età.

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Blitz a Castelnuovo di Porto, il Cara chiude: trasferiti i richiedenti asilo, messi in strada i titolari di protezione umanitaria

Questa mattina l'esercito nel secondo centro di accoglienza più grande d'Italia. Il parroco: "Siamo preoccupati, li trattano come bestiame". Il Pd: "Metodi da lager nazista"

Castelnuovo di Porto, sit-in per il Cara: ‘Migranti in strada’. Gara per ospitarli: tra loro il ‘campione’ della squadra del paese

martedì 22 gennaio 2019

Aereo disperso nella Manica: a bordo l'attaccante Emiliano Sala

Il centravanti 28enne è stato ceduto dal Nantes al Cardiff e stava raggiungendo il Galles, ma il suo velivolo non è mai arrivato a destinazione. La disperazione del padre


Non ci sono più speranze di ritrovare in vita Emiliano Sala, 28enne centravanti argentino appena trasferitosi dal Nantes al Cardiff. Ieri sera il calciatore stava raggiungendo il Galles con un piccolo aereo da turismo partito dalla Francia, ma mai arrivato a destinazione. Nel pomeriggio di oggi la polizia di Guernsey ha sospeso le ricerche dell’aereo e ha avvertito che le possibilità di sopravvivenza sono “scarse” se l’aereo è atterrato sull’acqua. La polizia ha anche detto che i soccorritori hanno individuato “un certo numero di oggetti galleggianti nell’acqua” ma non sono stati in grado di confermare se provengono dall’aereo scomparso. Le ricerche in 15 ore, hanno coperto un’area di 3.000 km quadrati nel Canale. Coinvolti aerei e navi delle Channel Islands, del Regno Unito e della Francia. Le ricerche riprenderanno domani.

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Aumentano i prezzi di quasi 800 farmaci: come stanno davvero le cose

Aumentano i prezzi di quasi 800 farmaci: come stanno davvero le cose
I rincari in parte sono già scattati. "I prezzi dei farmaci di fascia C con ricetta possono essere aumentati da parte delle aziende produttrici ogni due anni", precisa Federfarma


Aumentano i prezzi di quasi 800 farmaci: come stanno davvero le cose
Rischio di rincari anche del 5 per cento sui farmaci da banco di fascia C, ovvero di quelli per cui c'è bisogno della prescrizione medica ma non sono rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale. È quanto rivela Federfarma. I rincari in parte sono già scattati, in parte arriveranno entro febbraio, e riguardano circa 800 farmaci da banco: antodolorifici, ansiolitici, colliri per la congiuntivite, pomate, antinfiammatori per dolori muscolari e quant'altro. Si potrebbe arrivare a pagare quasi un euro in più a confezione, secondo le tabelle diffuse da Federfarma. Pharmacy Scanner, settimanale online dedicato ai farmacisti, ha analizzato i nuovi prezzi: "Tra generici e prodotti branded, sono 770 i farmaci interessati quest'anno dagli aumenti, che portano il prezzo medio a confezione da 15,58 a 16,47 euro", spiega Alessandro Santoro, direttore responsabile della testata.

Aumentano i prezzi di quasi 800 farmaci: come stanno davvero le cose

Perché possono essere aumentati i prezzi dei farmaci

"I prezzi dei farmaci di fascia C con ricetta possono essere aumentati da parte delle aziende produttrici ogni due anni, nel mese di gennaio degli anni dispari. Sugli aumenti di prezzo vigila l’AIFA che, come riportato sul sito internet dell’AIFA stessa, effettua un monitoraggio sugli incrementi, che non possono superare l’inflazione programmata". Lo spiega Federfarma. I prezzi dei medicinali senza obbligo di ricetta medica, invece, sono stabiliti autonomamente da ciascun esercizio (farmacia, parafarmacia o corner del supermercato).


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Ritoccato il fondo, i soldi per il reddito di cittadinanza sono sempre meno

Ritoccato il fondo, i soldi per il reddito di cittadinanza sono sempre meno
Ritoccato ancora una volta al ribasso il maxifondo per il reddito di cittadinanza, ma c'è anche un altro problema: secondo gli economisti i soldi verranno usati per benzina e prodotti cinesi a basso costo, con tanti saluti al presunto sostegno alla domanda interna


Ritoccato il fondo, i soldi per il reddito di cittadinanza sono sempre meno
Quanti soldi ci sono per il Reddito di cittadinanza? Il governo ha stanziato 5.894 milioni di euro che dovranno assicurare un sussidio per 5 milioni di persone, almeno secondo l'ultima versione del "decretone". Inizialmente erano previsti ben 6.110 milioni di euro. Lo stanziamento sale a  7.131 milioni di euro per il 2020 e 7.355 milioni per il 2021. Dal 2022 alla stabilizzazione del sussidio sono destinati 7.210 milioni di euro.

Ritoccato il fondo, i soldi per il reddito di cittadinanza sono sempre meno
Come si evince dalla relazione tecnica che accompagna il decreto che istituisce il reddito di cittadinanza tuttavia si vede come lo stanziamento non risulterebbe sufficiente.


(...) Ritoccato il fondo, i soldi per il reddito di cittadinanza sono sempre meno
C'è poi un conto che è stato fatto dal Governo e che potrebbe portare meno benefici di quello che si pensa. L'obbligo di spendere entro il mese l'intero ammontare del sussidio (pena la decurtazione), dovrebbe agire secondo le intenzioni dei proponenti come stimolo alla domanda interna, vero tallone d'achille dell'economia italiana. Eppure alcune stime svelano una realtà diversa.
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Ritoccato il fondo, i soldi per il reddito di cittadinanza sono sempre meno
Reddito, il 30% andrà all'estero

(...) Ritoccato il fondo, i soldi per il reddito di cittadinanza sono sempre meno"Su cento euro che arriveranno in mano a chi prende il reddito di cittadinanza, calcoliamo che il 35-40% di questi soldi andrà all'estero, cioè al petrolio e quindi alla benzina, oppure all'acquisto di prodotti cinesi a basso costo".

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Reddito di cittadinanza, Centri impiego senza nuovi assunti fino ad agosto




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Prosciuttopoli: coinvolte 1.240.000 cosce di prosciutto San Daniele e di Parma per un valore di 80 milioni

Il rapporto 2017 dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Mipaaft pubblicato nel giugno 2018 dedica quattro pagine e una decina di foto agli alimenti made in Italy contraffatti dai cinesi, e sottolinea con soddisfazione i quasi 300 interventi portati avanti con successo contro l’Italian sounding. Il rapporto dedica solo 15 righe all’Operazione che ha portato al sequestro di 750 mila cosce di prosciutto destinate a diventare crudo di Parma e di San Daniele presso 180 stagionatori, per un valore di 80 milioni. La nota precisa che una parte di queste cosce (400 mila) sono state poi escluse dal mercato dei prosciutti Dop tramite smarchiatura. A questo gruppo si sommano altri 490 mila pezzi smarchiati volontariamente da parte dei singoli operatori della filiera. Stiamo parlando di un’operazione gigantesca definita nel rapporto come “una delle più rilevanti mai svolte in Italia nell’agroalimentare” che ha coinvolto oltre 1,2 milioni di prosciutti provenienti da suini nati e cresciuti in Italia, stagionati in aziende locali e destinati a essere venduti come Prosciutto crudo di Parma e Prosciutto crudo di San Daniele. Due settimane fa una decina di testate online tra cui Il Messaggero, il Corriere della sera, Sky Tg24 e altre, hanno riportato la notizia dell’imminente processo per la vicenda dei  falsi prosciutti di Parma e San Daniele, dicendo che i salumi erano ottenuti da maiali danesi. Non è così. In questa storia solo il seme usato per inseminare le scrofe si chiama Duroc danese, tutta la filiera è made in Italy al 100%. Il  Fatto Alimentare aveva dedicato 8 mesi fa, ampio spazio a questa vicenda che abbiamo titolato “prosciuttopoli” per l’elevato numero dei prosciutti coinvolti (vedi bibliografia in fondo). La nostra stima sul numero di cosce coinvolte era però sottostimata rispetto alle cifre stratosferiche riportate nel rapporto dell’Icqrf.

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