Lo sgombero, o il trasferimento degli inquilini del Cara è cominciato ieri mattina e prosegue oggi come continuerà domani. Dei 500 e passa ospiti la maggior parte verranno trasferiti in altre strutture sparse per l’Italia e tenute sostanzialmente nascoste all’opinione pubblica, e soprattutto non comunicate agli interessati. Non andranno nella Cortina evocata dal ministro dell’Interno nonché vicepremier Matteo Salvini: “Tutti gli ospiti che erano dentro e che hanno diritto saranno trasferiti con altrettanta generosità, perché se sei qui a chiedere asilo politico, non puoi pretendere di andare a Cortina”.
E con tutto l’amore per Castelnuovo, il piccolo comune non è esattamente Cortina. E anche se poi non è vero che tutti quelli che avrebbero diritto saranno trasferiti. Una ventina di titolari di quella che era la protezione umanitaria, un diritto riconosciuto a livello internazionale ma disconosciuto da questo governo, sono infatti finiti a dormire a Roma. Alla stazione. Ma il punto non è questo come non lo sono i gruppi: uomini, donne e bambini, in cui sono stati divisi sostanzialmente all’improvviso gli ospiti del Cara e che ricordano le divisioni degli ebrei e degli zingari di quasi un secolo fa.
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