Rischio di rincari anche del 5 per cento sui farmaci da banco di fascia C, ovvero di quelli per cui c'è bisogno della prescrizione medica ma non sono rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale. È quanto rivela Federfarma. I rincari in parte sono già scattati, in parte arriveranno entro febbraio, e riguardano circa 800 farmaci da banco: antodolorifici, ansiolitici, colliri per la congiuntivite, pomate, antinfiammatori per dolori muscolari e quant'altro. Si potrebbe arrivare a pagare quasi un euro in più a confezione, secondo le tabelle diffuse da Federfarma. Pharmacy Scanner, settimanale online dedicato ai farmacisti, ha analizzato i nuovi prezzi: "Tra generici e prodotti branded, sono 770 i farmaci interessati quest'anno dagli aumenti, che portano il prezzo medio a confezione da 15,58 a 16,47 euro", spiega Alessandro Santoro, direttore responsabile della testata.
Perché possono essere aumentati i prezzi dei farmaci
"I prezzi dei farmaci di fascia C con ricetta possono essere aumentati da parte delle aziende produttrici ogni due anni, nel mese di gennaio degli anni dispari. Sugli aumenti di prezzo vigila l’AIFA che, come riportato sul sito internet dell’AIFA stessa, effettua un monitoraggio sugli incrementi, che non possono superare l’inflazione programmata". Lo spiega Federfarma. I prezzi dei medicinali senza obbligo di ricetta medica, invece, sono stabiliti autonomamente da ciascun esercizio (farmacia, parafarmacia o corner del supermercato).
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