A Bibbiano (Reggio Emilia) si è svolta una fiaccolata a sostegno dei bimbi strappati alle famiglie coinvolti nell’inchiesta “Angeli e demoni” sul caso degli affidi illeciti, a cui hanno partecipato mille persone. Intanto, cresce il numero dei casi ricontrollati dai giudici del Tribunale dei minori di Bologna: al momento ne sarebbero 70. Indagate 29 persone, tra cui 3 ex sindaci e o sindaci.
Sono state più di mille le persone che sono scese in strada ieri a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, a sostegno delle famiglie coinvolte nell'inchiesta ribattezzata "Angeli e demoni" sugli affidi illeciti. "Giù le mani dai bambini di Bibbiano", si legge sullo striscione che apre il corteo in riferimento ai bimbi strappati ai genitori per darli in affidamento a coppie giudicate "più adatte". E poi ancora: "I bambini non si devono toccare", "I bambini non sono un business", "Chi sbaglia deve pagare. Giù le mani dai bambini", lanciando un messaggio chiaro e diretto che prescinde dalle fazioni politiche. Alcune delle mamme e dei papà, vestiti di bianco, hanno anche sistemato delle scarpette bianche sulle scale all'ingresso del Municipio.
Continua qui
Inchiesta Angeli e Demoni, tutto sugli affidi illeciti di Bibbiano
Bibbiano, psicoterapeuta scarcerato: “Non sono un mostro, gli abusi nell’infanzia sono sottostimati”
lunedì 22 luglio 2019
sabato 20 luglio 2019
È morto Francesco Borrelli, il magistrato che cambiò l'Italia
È morto Francesco Borrelli, il magistrato che cambiò l'Italia
„Francesco Saverio Borrelli negli anni '90 ha guidato il pool di Mani Pulite, l'inchiesta giudiziaria che ha segnato la fine della Prima Repubblica. Stefania Craxi: "La sua dipartita porta con sé molti segreti e molti 'detto non detto'"“
È morto Francesco Borrelli, il magistrato che cambiò l'Italia
„Francesco Saverio Borrelli è morto oggi a Milano, dopo una lunga malattia, all'età di 89 anni. Il primo processo importante per Borrelli è stato quello sull'omicidio di Luigi Calabresi, ma il suo nome è inevitabilmente legato alla stagione di Tangentopoli. L'ex magistrato ha infatti guidato il pool di Mani Pulite, l'inchiesta giudiziaria che ha segnato la fine della Prima Repubblica.
Continua qui
“
Potrebbe interessarti: http://www.today.it/cronaca/morto-francesco-borrelli.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/Todayit/335145169857930
„Francesco Saverio Borrelli negli anni '90 ha guidato il pool di Mani Pulite, l'inchiesta giudiziaria che ha segnato la fine della Prima Repubblica. Stefania Craxi: "La sua dipartita porta con sé molti segreti e molti 'detto non detto'"“
È morto Francesco Borrelli, il magistrato che cambiò l'Italia
„Francesco Saverio Borrelli è morto oggi a Milano, dopo una lunga malattia, all'età di 89 anni. Il primo processo importante per Borrelli è stato quello sull'omicidio di Luigi Calabresi, ma il suo nome è inevitabilmente legato alla stagione di Tangentopoli. L'ex magistrato ha infatti guidato il pool di Mani Pulite, l'inchiesta giudiziaria che ha segnato la fine della Prima Repubblica.
Continua qui
“
Potrebbe interessarti: http://www.today.it/cronaca/morto-francesco-borrelli.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/Todayit/335145169857930
Lo sbarco sulla Luna grazie allʼitaliano Rocco Petrone: la "tigre di Cape Canaveral" che salvò la missione con un bullone
Figlio di emigranti lucani, riuscì a entrare nellʼAccademia militare di West Point in piena guerra, nonostante un cognome "nemico". Suo il "go" che fece la storia. Renato Cantore, autore del libro "Dalla Terra alla Luna", racconta a Tgcom24 la carriera di questo ingegnere di un metro e 90 chiamato "la tigre", "il computer con lʼanima"
La storia dello sbarco sulla Luna la conoscono tutti. E' una storia che parla americano, inevitabilmente. Neil Armstrong, Buzz Aldrin, Michael Collins, la Nasa, l'Apollo 11: questi nomi li conoscono tutti, perché sono nomi balzati oltre la storia, nella leggenda. Ma questa leggenda annovera anche un nome meno altisonante, un nome italiano, lucano per la precisione: Rocco Petrone. Fu lui a lanciare il countdown e a pronunciare il "go" che cambiò la storia dell'umanità. Un ingegnere di un metro e 90, figlio di emigranti della Basilicata e giocatore di football, che in piena guerra riuscì ad essere ammesso nell'Accademia militare americana di West Point nonostante un cognome "nemico" e gli atavici pregiudizi sui nostri connazionali. L'hanno soprannominato "il computer con l'anima", ma anche "la tigre di Cape Canaveral". Di lui ha scritto il giornalista Renato Cantore nel libro Dalla Terra alla Luna, perché per troppi anni se n'era parlato troppo poco.
Continua qui
La storia dello sbarco sulla Luna la conoscono tutti. E' una storia che parla americano, inevitabilmente. Neil Armstrong, Buzz Aldrin, Michael Collins, la Nasa, l'Apollo 11: questi nomi li conoscono tutti, perché sono nomi balzati oltre la storia, nella leggenda. Ma questa leggenda annovera anche un nome meno altisonante, un nome italiano, lucano per la precisione: Rocco Petrone. Fu lui a lanciare il countdown e a pronunciare il "go" che cambiò la storia dell'umanità. Un ingegnere di un metro e 90, figlio di emigranti della Basilicata e giocatore di football, che in piena guerra riuscì ad essere ammesso nell'Accademia militare americana di West Point nonostante un cognome "nemico" e gli atavici pregiudizi sui nostri connazionali. L'hanno soprannominato "il computer con l'anima", ma anche "la tigre di Cape Canaveral". Di lui ha scritto il giornalista Renato Cantore nel libro Dalla Terra alla Luna, perché per troppi anni se n'era parlato troppo poco.
Continua qui
Sbarco sulla Luna, 50 anni fa il "passo" più lungo dellʼumanità
venerdì 19 luglio 2019
Il miracolo finanziario della Lega, i 49 milioni da restituire allo Stato sono diventati 18
Il pagamento dilazionato concordato riduce il costo reale per il partito di Salvini. Lo rivela la pubblicazione online del bilancio
I 49 milioni che la Lega deve restituire allo Stato si sono ridotti a 18,4. Il miracolo finanziario è fotografato dal bilancio 2018 del Carroccio ed è figlio dell'accordo con la procura di Genova del settembre 2018 che permette di restituire la somma del vecchio finanziamento pubblico in 75 anni in comode rate da 600mila euro l'anno a interessi zero. Il valore dello sconto è misurato al centesimo nei conti del partito di Matteo Salvini: "L'importo originale di 48.969.617 oggetto del provvedimento penale - recita il fascicolo - è stato iscritto alla voce altri debiti al valore attualizzato di 18.421.587,67 milioni" al netto dei 3,35 milioni "già sequestrati sui conti correnti della Lega Nord". Tradotto in soldoni: il pagamento dilazionato e senza alcun interesse riduce il costo reale per la Lega (ai valori di oggi) di oltre 30 milioni.
La pubblicazione online dei bilanci della Lega è caduta nei giorni caldi dell'affare Russia. Proprio Matteo Salvini aveva detto "i bilanci sono pubblici, non c'è un rublo" e in effetti entrate "strane" non ce ne sono - ammesso che esista qualcuno così spericolato da inserire un eventuale finanziamento illecito dentro un bilancio ufficiale. Ma detto questo, si può vedere come ormai la transizione tra Lega Nord e nuova Lega è ormai per buona parte completata, anche se poi la sede è sempre quella di via Bellerio.
Continua qui
I 49 milioni che la Lega deve restituire allo Stato si sono ridotti a 18,4. Il miracolo finanziario è fotografato dal bilancio 2018 del Carroccio ed è figlio dell'accordo con la procura di Genova del settembre 2018 che permette di restituire la somma del vecchio finanziamento pubblico in 75 anni in comode rate da 600mila euro l'anno a interessi zero. Il valore dello sconto è misurato al centesimo nei conti del partito di Matteo Salvini: "L'importo originale di 48.969.617 oggetto del provvedimento penale - recita il fascicolo - è stato iscritto alla voce altri debiti al valore attualizzato di 18.421.587,67 milioni" al netto dei 3,35 milioni "già sequestrati sui conti correnti della Lega Nord". Tradotto in soldoni: il pagamento dilazionato e senza alcun interesse riduce il costo reale per la Lega (ai valori di oggi) di oltre 30 milioni.
La pubblicazione online dei bilanci della Lega è caduta nei giorni caldi dell'affare Russia. Proprio Matteo Salvini aveva detto "i bilanci sono pubblici, non c'è un rublo" e in effetti entrate "strane" non ce ne sono - ammesso che esista qualcuno così spericolato da inserire un eventuale finanziamento illecito dentro un bilancio ufficiale. Ma detto questo, si può vedere come ormai la transizione tra Lega Nord e nuova Lega è ormai per buona parte completata, anche se poi la sede è sempre quella di via Bellerio.
Continua qui
19 luglio 1992, strage di via D’Amelio: la mafia uccideva Paolo Borsellino e la scorta
Era una domenica di luglio e correva l’anno 1992.
Paolo Borsellino, illustre magistrato italiano in prima fila contro la battaglia alla mafia, si concedeva un giorno di relax da trascorrere insieme alla famiglia e alle persone a lui più care. Soprattutto dopo che la loro vita era stata stravolta e traumatizzata dalla morte in un attentato del collega e amico Giovanni Falcone. Precisamente 57 giorni prima, Falcone saltava letteralmente in aria sul tratto autostradale all’altezza di Capaci a bordo della sua auto in compagnia della moglie e dell’autista. Tutti morti. E con loro anche tre uomini della scorta. Un dolore atroce per Borsellino, ma che non poteva rallentarlo nella sua lotta e nella sua ricerca della verità e della legalità.
Quella domenica di 26 anni fa, Borsellino come suo solito andava a trovare la madre in via Mariano D’Amelio a Palermo. Tutto tranquillo nel caldo pomeriggio estivo. Improvvisamente quella quiete domenicale venne interrotta bruscamente da un’ esplosione fortissima: 90 kilogrammi di tritolo inseriti in una Fiat 126 vennero fatti esplodere grazie ad un comando azionato a distanza.
Continua qui
Petrolio ai minimi da sei mesi ma la benzina non scende
La paura di un rallentamento dell’economia globale, sull’onda della guerra dei dazi tra Usa e Cina, sta pesando anche sulle quotazioni del petrolio. Dopo che il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha intensificato le tensioni sul fronte del commercio estero, minacciando dazi anche al Messico, le quotazioni del greggio si stanno muovendo verso i minimi degli ultimi sei mesi. Nel pomeriggio il petrolio del tipo Brent quota a 64,70 dollari al barile (-3,20%) mentre il tipo Wti è a 54,90 dollari (-3,5%).
Il calo è evidente. Niente si muove invece al distributore. «Ancora un giorno di calma sulla rete carburanti italiana – fa notare oggi Quotidiano Energia -. Nessuna compagnia ha mosso, infatti, i prezzi raccomandati di benzina e diesel con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo anche ieri in lieve discesa».
E stabile di conseguenza il quadro dei prezzi praticati sul territorio. In particolare, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,626 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,625 a 1,637 euro/litro (no-logo a 1,609). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,514 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,513 a 1,527 euro/litro (no-logo a 1,497).
Continua qui
Turiste uccise in Marocco, tre condanne a morte e un ergastolo
Concluso a Imlil il processo per il duplice omicidio delle due ragazze scandinave decapitate nel dicembre 2018
Tre condanne a morte e un ergastolo per i 4 principali imputati. Si è concluso così, a Imlil, in Marocco, il processo per il duplice omicidio della 24enne danese Louisa Vesterager Jespersen e della 28enne norvegese Maren Ueland. Le due turiste scandinave erano state uccise e decapitate sulle montagne dell'Alto Atlante nel dicembre 2018. La sentenza è stata emessa da una Corte di Salé, che ha accolto le richieste dell'accusa per gli esecutori materiali.
Un delitto che sconvolse l'opinione pubblica - Le due ragazze furono uccise e decapitate mentre facevano campeggio alle pendici del monte Toubkal, a 70 chilometri da Marrakech. Il duplice delitto sconvolse l'opinione pubblica. In Marocco l'ultima esecuzione risale al 1993.
I condannati a morte e l'Isis - Il primo dei condannati, Abdessamad Ejjoud, un venditore ambulante di 25 anni, ha confessato di aver organizzato la spedizione mortale con due compagni, Younes Ouaziyad, un falegname di 27 anni e Rachid Afatti di 33 anni, come ha riferito il sito News Hespress. Abdessamed Ejjoud è anche un presunto capo jihadista. I tre sono accusati di aver agito per conto del gruppo jihadista dello Stato Islamico (Isis).
I condannati a morte e l'Isis - Il primo dei condannati, Abdessamad Ejjoud, un venditore ambulante di 25 anni, ha confessato di aver organizzato la spedizione mortale con due compagni, Younes Ouaziyad, un falegname di 27 anni e Rachid Afatti di 33 anni, come ha riferito il sito News Hespress. Abdessamed Ejjoud è anche un presunto capo jihadista. I tre sono accusati di aver agito per conto del gruppo jihadista dello Stato Islamico (Isis).
Continua qui
giovedì 18 luglio 2019
Salvini: oltre questo governo ci sono solo le elezioni
Di Maio: colpiti alle spalle. Alta tensione sul caso Lega-Russia. Giorgetti rinuncia alla candidatura a commissario Ue
"5Stelle e PD? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles. Tradendo il voto degli Italiani che volevano il cambiamento, i grillini hanno votato il Presidente della nuova Commissione Europea, proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi. Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza". Così Matteo Salvini che ha annunciato che domani non sarà in Consiglio dei Ministri. Il titolare del Viminale ha anche detto che non parteciperà al vertice sulle autonomie. "Abbiamo tanti validi leghisti" ha sottolineato in conferenza stampa a Helsinki.
"Se la Lega vuole far cadere il governo - replica Di Maio - lo dica chiaramente e se ne prenda la responsabilità. Io non dico che abbiamo fatto male per l'Italia in questi mesi, ogni giorno cerco di portare a casa i risultati ma con questo clima si fa male al Paese e quando si minaccia di far cadere il governo il risultato è che gli investitori non investono, perché si ritrovano un clima di incertezza e attendono il governo successivo. Il M5S al governo con il Pd - prosegue il leader M5S - è un attacco al M5S per fare notizia e coprire il caso dei fondi russi ma questa è una falsità, una falsità volgare che ci ritroviamo ogni giorno. Si deve portare rispetto al M5S e oggi se vogliamo seguire questo schemino di Salvini chi è al governo con Berlusconi, in tutte le Regioni, è la Lega. Chi sta al governo con Renzi sull'affossamento del salario minimo, sul Tav, su Radio Radicale, ovvero "Radio Soros", è sempre la Lega".
"Se la Lega vuole far cadere il governo - replica Di Maio - lo dica chiaramente e se ne prenda la responsabilità. Io non dico che abbiamo fatto male per l'Italia in questi mesi, ogni giorno cerco di portare a casa i risultati ma con questo clima si fa male al Paese e quando si minaccia di far cadere il governo il risultato è che gli investitori non investono, perché si ritrovano un clima di incertezza e attendono il governo successivo. Il M5S al governo con il Pd - prosegue il leader M5S - è un attacco al M5S per fare notizia e coprire il caso dei fondi russi ma questa è una falsità, una falsità volgare che ci ritroviamo ogni giorno. Si deve portare rispetto al M5S e oggi se vogliamo seguire questo schemino di Salvini chi è al governo con Berlusconi, in tutte le Regioni, è la Lega. Chi sta al governo con Renzi sull'affossamento del salario minimo, sul Tav, su Radio Radicale, ovvero "Radio Soros", è sempre la Lega".
Violenza sulle donne, il Codice rosso adesso è legge
Via libera del Senato, previsto il carcere per il reato di 'revenge porn'
Via libera definitivo del Senato al ddl sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, il cosiddetto Codice rosso. Il provvedimento, che ha incassato l'ok definitivo del Parlamento e che con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale sarà quindi legge, ha ottenuto 197 sì e 47 astenuti. Tra gli astenuti Leu e Pd.
Bongiorno, è svolta ma ora l'impegno continua - "La legge Codice Rosso rappresenta il massimo che si può attualmente fare sul piano legislativo per combattere la violenza sulle donne". Lo afferma in una nota il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno. Si tratta, dice, "di un'importantissima novità con la quale vogliamo scongiurare che le donne stiano mesi o anni senza ricevere aiuto". Ma, aggiunge, "dopo questa svolta, sono consapevole che l'impegno per combattere la violenza sulle donne non può finire qui: per esempio, sarà essenziale operare sul piano della riduzione dei tempi dei processi penali". Ecco che, sottolinea, "fare il massimo sul piano legislativo è fondamentale, ma non basta. Come ho sempre sostenuto, la violenza sulle donne è molto spesso una conseguenza delle discriminazioni; dunque, gli interventi legislativi devono essere accompagnati da azioni concrete sul piano culturale". Comunque "oggi abbiamo aggiunto un mattone determinante nella costruzione di un'efficace lotta alla violenza".
Continua qui
E' morto Luciano De Crescenzo
Lo scrittore e regista napoletano aveva 90 anni
E' morto oggi a Roma, all'età di 90 anni, Luciano De Crescenzo. Lo scrittore, regista, attore e conduttore televisivo era nato a Napoli il 18 agosto 1928. Da alcuni giorni era ricoverato in ospedale. La conferma arriva dalla casa editrice Mondadori che ha pubblicato tutti i suoi libri.
"Lo scrittore e regista Luciano De Crescenzo è morto oggi, giovedì 18 luglio, intorno alle ore 16, presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS per le conseguenze di una grave malattia". Lo comunica lo stesso ospedale romano in una nota. "De Crescenzo, nato a Santa Lucia (Napoli) il 20 agosto 1928, era ricoverato da circa due settimane presso l'UOC di Pneumologia del Gemelli, diretta dal professor Luca Richeldi. Accanto a lui i familiari e gli amici più cari che lo hanno accompagnato anche nell'ultima fase della sua malattia".
"Lo scrittore e regista Luciano De Crescenzo è morto oggi, giovedì 18 luglio, intorno alle ore 16, presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS per le conseguenze di una grave malattia". Lo comunica lo stesso ospedale romano in una nota. "De Crescenzo, nato a Santa Lucia (Napoli) il 20 agosto 1928, era ricoverato da circa due settimane presso l'UOC di Pneumologia del Gemelli, diretta dal professor Luca Richeldi. Accanto a lui i familiari e gli amici più cari che lo hanno accompagnato anche nell'ultima fase della sua malattia".
Continua qui
Avvocato ruba su conti minori disabili
Era loro curatore, portati via oltre 500 mila euro
(ANSA) - GENOVA, 18 LUG - Il tribunale di Genova ha condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione un avvocato genovese di 64 anni accusato di avere rubato per 10 anni dai conti correnti di minori disabili di cui era curatore speciale.
Il pm Paola Calleri aveva chiesto la condanna a dieci anni. Mina era finito ai domiciliari nel 2017. Secondo l'accusa, dal 2006 al 2016 avrebbe effettuato continui prelievi dai conti degli assistiti per oltre 500 mila euro. L'inchiesta era partita da una segnalazione del giudice tutelare a cui la parente di un disabile, amministrato dall'avvocato, aveva fatto notare anomalie sui conti.
Il pm Paola Calleri aveva chiesto la condanna a dieci anni. Mina era finito ai domiciliari nel 2017. Secondo l'accusa, dal 2006 al 2016 avrebbe effettuato continui prelievi dai conti degli assistiti per oltre 500 mila euro. L'inchiesta era partita da una segnalazione del giudice tutelare a cui la parente di un disabile, amministrato dall'avvocato, aveva fatto notare anomalie sui conti.
Continua qui
Inps, boom cassa integrazione a giugno
L'aumento annuo per la Cigs sfiora il 100%
A giugno "il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate èstato pari a 27,6 milioni, in aumento del 42,6% rispetto allo stesso mese del 2018 (19,3 milioni)". Lo rileva l'Inps. In particolare "il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a giugno 2019 è stato pari a 18,8 milioni, di cui 5,2 milioni per solidarietà, registrando un incremento pari al 99,8%" su anno.
Continua qui
Ronco Scrivia, incendio in azienda a Isolabuona, autostrada A7 riaperta
L'intervento è concluso
Ronco Scrivia (GE). Poco prima delle 11.30 è stato riaperto il tratto tra Busalla e Ronco Scrivia in direzione di Serravalle Scrivia, che era stato chiuso a scopo precauzionale a causa di un incendio che interessava un autolavaggio per cisterne afferente alla viabilità esterna, ma adiacente alla sede autostradale. Attualmente si registrano 8 Km di coda verso Serravalle Scrivia all’altezza dell’ex uscita obbligatoria a Busalla.
Questa mattina i vigili del fuoco sono intervenuti a Ronco Scrivia (località Isolabuona) per l’incendio di una cisterna. Questa conteneva pentano (gas infiammabile) e durante le operazioni di bonifica e lavaggio ha preso fuoco per cause in via di accertamento. Successivamente, una probabile dispersione dei residui del prodotto si è infiltrata nella caditoie del piazzale provocando una seconda contenuta fiammata. Nessuna persona è rimasta ferita. L’adiacente autostrada è stata chiusa al traffico in via precauzionale per consentire lo svolgere delle operazioni di spegnimento e messa in sicurezza secondo le procedure del caso.
Sul posto oltre la squadra di Busalla sono intervenute squadre dalla sede centrale in supporto. L’incendio è stato spento.
Sul posto oltre la squadra di Busalla sono intervenute squadre dalla sede centrale in supporto. L’incendio è stato spento.
Continua qui
Salvini: con altri no il governo rischia. Ed evoca il pericolo di un asse Pd-M5S
«Non mi ha telefonato e non mi ha mandato neppure un messaggio. Ho scoperto dalle agenzie che Conte riferirà in Senato sulle fantasie dei soldi da Mosca». Matteo Salvini ancora non rompe ma i suoi rivelano che «è di giorno in giorno sempre più esasperato». Nel mirino del leader leghista c'è Giuseppe Conte ma anche i 5Stelle. E si sarebbe sfogato: «Se continuano con i no qui cambia tutto e il governo rischia». Tav, autonomia e i poteri sul mare nel decreto sicurezza. Sono questi i tre no dei grillini che fanno innervosire Salvini.
La convocazione in Aula per il caso Russia? Certo, Conte «alla fine ci fa anche un favore», dice Salvini, «forse il premier riuscirà a mettere a tacere il Pd e chi pretende che vada in Aula a perdere tempo parlando di una vicenda che non esiste». Ma resta il fatto che il capo della Lega aveva chiesto ai 5Stelle e al premier di smetterla di attaccarlo. «Invece quelli continuano. E la mia pazienza non è infinita...».
Tant'è, che tra i suoi in molti scommettono che «non durerà ancora a lungo» il governo giallo-verde. «Al massimo arriveremo alla primavera»: «Ormai al finestra elettorale per votare a settembre è chiusa e c'è da portare a casa il decreto sicurezza bis. In più, se aprissimo la crisi facendo cadere le elezioni durante la sessione di bilancio», spiegano nell'entourage di Salvini, «con ogni probabilità salterebbe fuori, con il pretesto di evitare l'esercizio provvisorio, un governo sostenuto dai grillini, decine di Scilipoti di turno e da una parte del Pd. Zingaretti è contrario, ma molti parlamentari dem no. E' meglio aspettare».
Continua qui
Pronto il secondo atto dell'estate mediterranea, nuovo caldo in arrivo
In marcia verso una nuova ondata di calore nella terza decade di luglio. Tutti i dettagli sull'evoluzione prevista nei prossimi 10 giorni.
Nell'immediato futuro, riferendoci quindi ai rimanenti giorni della settimana attuale, l'anticiclone non sarà ancora così forte e questo determinerà ancora disturbi di instabilità sulle regioni del nord con qualche temporale o rovescio di pioggia soprattutto durante le ore pomeridiane e serali. A livello sinottico generale, il nostro anticiclone comincerà comunque a rinforzare proprio nel fine settimana, con effetti che inizialmente si faranno sentire in maniera più decisa al centro ed al sud. Ecco la previsione del modello europeo per sabato 20 luglio:
A partire dalla prossima settimana, viene confermato da tutti i modelli il rinforzo di una figura di alta pressione che riceverà contributi caldi di origine subtropicale africana. Queste masse d'aria porteranno un nuovo rialzo delle temperature che si farà sentire su una vasta zona d'Europa, incluso anche il nostro Paese. Le temperature alla quota di circa 1500 metri potrebbero portarsi soglia dei20 gradi, di pari passo i valori al suolo potranno superare facilmente i 30 gradi.
mercoledì 17 luglio 2019
Andrea Camilleri è morto: aveva 93 anni
A dare l'annuncio, "con profondo cordoglio", è l'Asl Roma 1: "Le sue condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali"
È morto Andrea Camilleri. Lo scrittore siciliano, padre del celebre commissario Montalbano, si è spento oggi all’età di 93 anni all’ospedale Santo Spirito di Roma dove era stato ricoverato il 17 giugno scorso in condizioni critiche dopo un arresto cardiaco. A dare l’annuncio, “con profondo cordoglio”, è l’Asl Roma 1 che precisa che Camilleri è morto intorno alle 8.20 di mercoledì mattina e che “le sue condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”.
Per un mese il maestro è stato ricoverato in rianimazione, dopo che il 17 giugno scorso aveva avuto un malore mentre si trovava nella sua abitazione ed era arrivato al pronto soccorso in arresto cardiaco. Camilleri era stato attaccato a un macchinario per respirare e le sue condizioni erano apparse da subito critiche. Oltretutto, il suo fisico era indebolito oltre che dall’età anche dall’operazione per la rottura del femore, avvenuta a maggio dopo una brutta caduta in casa.
Continua qui
Andrea Camilleri, il successo arrivato a 67 anni e i libri in 120 lingue: “dialetto per diletto” e umanità, così si è fatto capire in tutto il mondo
Von der Leyen presidente ma il Parlamento si spacca: via libera per 9 voti
Contro l’ex ministra tedesca molti franchi tiratori tra socialisti e popolari. No dei sovranisti. Decisivo l’appoggio del M5S e la svolta dei polacchi
STRASBURGO. Spirava un forte vento di ottimismo nella giornata di ieri all’Europarlamento di Strasburgo. Ma d’improvviso, alle 19.30, si è trasformato in una ventata gelida. Ursula von der Leyen ha superato il test dell’Aula. Diventerà la prima donna a presiedere la Commissione europea. A proclamazione avvenuta si è subito gettata tra le braccia di Federica Mogherini e ha promesso «un’Europa che lotti per il futuro». «Perdo un ministro, ma guadagno un’alleata» le ha detto da Berlino Angela Merkel. Eppure qualcosa è andato storto. E il clima di festa obbligata nasconde in realtà una forte preoccupazione: all’Europarlamento non c’è una maggioranza solida. «In democrazia la maggioranza è maggioranza» prova a vedere il bicchiere mezzo pieno la diretta interessata. Ma il rischio è che una maggioranza non ci sia proprio.
La prima donna alla guida della Commissione |
STRASBURGO. Spirava un forte vento di ottimismo nella giornata di ieri all’Europarlamento di Strasburgo. Ma d’improvviso, alle 19.30, si è trasformato in una ventata gelida. Ursula von der Leyen ha superato il test dell’Aula. Diventerà la prima donna a presiedere la Commissione europea. A proclamazione avvenuta si è subito gettata tra le braccia di Federica Mogherini e ha promesso «un’Europa che lotti per il futuro». «Perdo un ministro, ma guadagno un’alleata» le ha detto da Berlino Angela Merkel. Eppure qualcosa è andato storto. E il clima di festa obbligata nasconde in realtà una forte preoccupazione: all’Europarlamento non c’è una maggioranza solida. «In democrazia la maggioranza è maggioranza» prova a vedere il bicchiere mezzo pieno la diretta interessata. Ma il rischio è che una maggioranza non ci sia proprio.
Von der Leyen è stata eletta con un margine molto risicato: solo 9 voti in più del quorum. Si è fermata a quota 383 e se il primo novembre ci sarà lei nell’ufficio di Jean-Claude Juncker è anche grazie ai 14 eurodeputati M5S e ai 26 conservatori polacchi (che avrebbero ottenuto garanzie sul portafoglio per il loro commissario). Si tratta di due partiti ufficialmente fuori dalla coalizione europeista uscita il 26 maggio dalle urne. Ci sono stati anche 22 astenuti e almeno una quarantina di defezioni ufficiali tra i socialisti (tra cui i tedeschi della Spd, i francesi e gli olandesi). Ma i conti comunque non tornano. Il che significa che nel segreto dell’urna il partito dei franchi tiratori si è rivelato molto più forte del previsto: almeno 40 voti in meno del previsto. E si tratta probabilmente di fuoco amico, proveniente principalmente dalle fila del Ppe. Anche perché Verdi e Sinistra avevano già annunciato la loro contrarietà.
Continua qui
Chi è von der Leyen, ministro della Difesa di Merkel che guiderà la Commissione Ue
Borsellino: 'Scorta solo la mattina? Posso essere ucciso di sera'
Così il magistrato in un video davanti all'Antimafia
"Che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?". A domandarlo è Paolo Borsellino davanti alla Commissione antimafia di allora, in un breve video proiettato oggi in Senato. Il magistrato lamenta di avere la scorta solo la mattina, per mancanza di autisti giudiziari; lamenta anche la mancanza di segretari e dattilografi "ne abbiamo bisogno per tutto l'arco della giornata", spiega.
Le audizioni inedite di Paolo Borsellino - ASCOLTA
Le audizioni inedite di Paolo Borsellino - ASCOLTA
"Voglio sottolineare - dice Borsellino alla Commissione antimafia nel 1984 - la gravità dei problemi di natura pratica che ogni giorno dobbiamo affrontare. Con la gestione dei processi di mole incredibile, è diventato indispensabile l'uso di attrezzature più moderne, come i computer: il pc è finalmente arrivato ma non sarà operativo se non tra qualche tempo, ci sono problemi gravi di installazione, è stato messo in un camerino. Deve servire per la gestione dell'enorme processo che stiamo portando avanti. E' indispensabile, c'è una mole di dati incredibile, il processo impegna ben 4 magistrati. Non bastano più le rubriche artigianali". "Quanto al personale - prosegue il magistrato - non si tratta solo di dattilografi e segretari di cui avremmo bisogno di aver garantita la presenza per tutta la giornata, non solo per la mattinata; ma mi riferisco anche agli autisti giudiziari: la mattina con strombazzamento di sirene la gran parte di noi viene accompagnata in ufficio dalle scorte ma il pomeriggio c'è una sola macchina blindata e io sistematicamente vado in ufficio con la mia auto per poi tornare a casa verso le 21-22". "La libertà la riacquisto - dice infine Borsellino rispondendo ad un esponente della Commissione - ma non vedo che senso ha perdere la libertà la mattina per essere libero di essere ucciso la sera".
Continua qui
martedì 16 luglio 2019
Rigopiano, rinviata lʼudienza: i parenti delle vittime protestano fuori dal tribunale
Momenti di tensione si sono registrati in aula, al tribunale di Pescara, dove è terminata l'udienza preliminare per il disastro dell'hotel Rigopiano di Farindola, nel quale morirono 29 persone. I giudici hanno rinviato tutto al 27 settembre per valutare le costituzioni di parte civile e per consentire ai difensori degli imputati di interloquire sulle costituzioni di parte civile. I parenti delle vittime si sono presentati in aula indossando magliette con sopra le foto dei propri cari scomparsi nella tragedia.
Fonte |
Chernobyl, uno dei liquidatori eroi si uccide vedendo la serie tv
Lʼuomo, 61 anni, ha rivissuto i drammatici momenti dellʼintervento dopo il disastro e in lui è cresciuta lʼamarezza per il mancato riconoscimento da parte dello Stato, che non gli ha mai concesso una casa popolare
Uno dei "liquidatori" di Chernobyl, gli eroi che lavorarono per mettere in sicurezza il reattore 4 dopo l'esplosione del 26 aprile 1986 e che sono diventati i protagonisti della serie tv trasmessa in tutto il mondo, si è suicidato proprio dopo aver rivissuto il dramma guardando la fiction. A raccontarlo è Gaukhar Zhusupov, la figlia 25enne di Nagashibay Zhusupov: secondo gli amici l'uomo "si è sentito ingannato" dal governo.
Continua qui
lunedì 15 luglio 2019
Lega e fondi russi, Savoini non ha risposto ai pm. Di Battista: Salvini bugiardo
Conte: 'Salvini alle Camere? Perchè no. Crediamo nella trasparenza ovunque, in primis nel Parlamento'
E' terminato ed ha avuto breve durata l'interrogatorio di Gianluca Savoini, il leghista presidente dell'associazione LombardiaRussia indagato per corruzione internazionale nell'inchiesta su presunti fondi russi alla Lega attraverso una compravendita di petrolio a prezzo scontato. Savoini ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti ai pm di Milano.
"Io conosco brave persone. Fino a prova contraria, almeno che non si dimostri che qualcuno ha fatto qualcosa fuori posto io ho fiducia nelle persone. Se c'è uno stato di diritto liberale e democratico si è innocenti a meno che non si venga dimostrati colpevoli": così Matteo Salvini a "Quarta Repubblica", in onda questa sera, rispondendo a chi gli chiedeva se non dubitasse di aver dato troppa fiducia a persone, come Savoini e D'Amico.
Questa mattina c'è stato un lungo vertice tra pm nell'ufficio del procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale per fare il punto sull'inchiesta per corruzione internazionale sulla presunta compravendita di petrolio per far arrivare fondi russi alla Lega. L'indagine è nata dall'audio di un incontro all'hotel Metropol di Mosca.
"Io conosco brave persone. Fino a prova contraria, almeno che non si dimostri che qualcuno ha fatto qualcosa fuori posto io ho fiducia nelle persone. Se c'è uno stato di diritto liberale e democratico si è innocenti a meno che non si venga dimostrati colpevoli": così Matteo Salvini a "Quarta Repubblica", in onda questa sera, rispondendo a chi gli chiedeva se non dubitasse di aver dato troppa fiducia a persone, come Savoini e D'Amico.
Questa mattina c'è stato un lungo vertice tra pm nell'ufficio del procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale per fare il punto sull'inchiesta per corruzione internazionale sulla presunta compravendita di petrolio per far arrivare fondi russi alla Lega. L'indagine è nata dall'audio di un incontro all'hotel Metropol di Mosca.
Continua qui
Oltrepò che non ti aspetti, sequestrato un missile terra-aria a Rivanazzano Terme
Non solo vino ed eccellenze enogastronomiche. I nostri vicini oltrepadani hanno una buona disponibilità anche di armi da guerra.
È stato sequestrato questa mattina all’alba un deposito di armi da guerra in un hangar di Rivanazzano Terme, nell’oltrepò pavese al confine con il Piemonte.
L’hangar, di proprietà di un cittadino svizzero, custodiva materiale bellico, tra cui un missile terra-aria in vendita per 470.000€, appartenente a gruppi di estrema destra vicino alla tifoseria juventina che in passato avevano preso parte al conflitto armato nella regione ucraina del Donbass. Forse un fondo di magazzino?
Le indagini sono partite dal Servizio Antiterrorismo dell’Ucigos e della Digos di Torino.
Allerta Meteo : depressione in formazione, nubifragi e grandinate al nord-ovest
Le condizioni meteo stanno volgendo nuovamente al peggioramento in questo insolito mese di Luglio, rivoltato letteralmente come un calzino rispetto al suo esordio che sembrava voler proseguire il rovente andamento di Giugno. Una nuova perturbazione nord atlantica sta facendo il suo ingresso in questi minuti, attraverso la valle del Rodano verso il mar Ligure : proprio a ridosso della Liguria sta causando la formazione di una bassa pressione piuttosto incisiva pur trovandoci nel cuore dell'estate e sarà proprio questa depressione a innescare rovesci intensi e stazionari, oltre che grandinate e forti colpi di vento.
Già in questi minuti stiamo osservando piogge e locali temporali tra Liguria e Piemonte, ma chiariamo immediatamente che il grosso del peggioramento giungerà tra la notte e domani mattina su quasi tutto il nord-ovest italiano (che sarà tra le aree più colpite da questa fase di maltempo). Nel corso delle ore notturne si svilupperanno intensi sistemi temporaleschi sulla pianura Padana occidentale, i quali coinvolgeranno anche i settori montuosi e la Liguria : questi temporali saranno estesi e intensi, capaci di dispensare nubifragi persistenti e anche grandinate copiose. Molto probabilmente assisteremo anche ad una notevole tempesta di fulmini.
Tra Liguria centrale, Piemonte e Lombardia potranno precipitare tra i 50 e i 100 mm di pioggia, capaci di causare allagamenti e anche locali alluvioni lampo soprattutto se consideriamo l'attuale siccità che sta colpendo il nord-ovest ed in particolare il Piemonte (dove numerosi fiumi sono in secca).
Gli “uomini d’onore” che scappano dai bambini investiti
La morte dei due cugini a Vittoria non è solo la storia di un tragico incidente. Su quell’auto c’erano i due rampolli di famiglie che a Vittoria riportano subito a Cosa Nostra e alla Stidda, le due mafie che tengono sotto scacco la città. E raccontano benissimo come gli “uomini d’onore” siano ben altro rispetto a quello che si racconta.
Alla fine è morto anche Simone. Proprio nel giorno in cui si sono celebrati i funerali del cugino Alessio la città di Vittoria, in provincia di Ragusa, ha ricevuto la terribile notizia. Eppure dentro la tragica e terribile vicenda del SUV che ha falciato i due bambini mentre giocavano sul marciapiede fuori casa c'è anche un'altra storia, quella che il giornalista Paolo Borrometi sta provando a urlare con forza, che merita di essere raccontata per intero. Quello di Vittoria non è un semplice incidente, no. Lì dentro c'è anche un pezzo della cappa mafiosa che soffoca la città e che puzza di tutta la prepotenza e del senso di impunità che hanno i cognomi di quelli che contano, in zona.
Continua qui
Alla fine è morto anche Simone. Proprio nel giorno in cui si sono celebrati i funerali del cugino Alessio la città di Vittoria, in provincia di Ragusa, ha ricevuto la terribile notizia. Eppure dentro la tragica e terribile vicenda del SUV che ha falciato i due bambini mentre giocavano sul marciapiede fuori casa c'è anche un'altra storia, quella che il giornalista Paolo Borrometi sta provando a urlare con forza, che merita di essere raccontata per intero. Quello di Vittoria non è un semplice incidente, no. Lì dentro c'è anche un pezzo della cappa mafiosa che soffoca la città e che puzza di tutta la prepotenza e del senso di impunità che hanno i cognomi di quelli che contano, in zona.
Continua qui
domenica 14 luglio 2019
Francia: uomo volante strega Parigi durante parata 14 luglio
Frank Zapata vola nel cielo della capitale con la sua 'Flyboard'
Un incredibile spettacolo futuristico. Il campione del mondo francese di jet-ski, Frank Zapata, ha volato nel cielo di Parigi, restando in piedi - con un fucile in mano - a bordo della sua 'Flyboard', la tavola volante da lui inventata. Uno straordinario exploit fisico e tecnologico, dinanzi allo sguardo sbalordito del presidente francese, Emmanuel Macron e dei suoi invitati, nonché del pubblico presente sugli Champs-Elysées per la parata militare del 14 luglio.
Spinta da cinque reattori a getto d'aria, la 'Flyboard' di concezione francese permetterà di "testare diversi usi, per esempio diventare una piattaforma logistica volante o anche una piattaforma d'assalto per i militari"...
Continua qui
Iscriviti a:
Post (Atom)