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martedì 3 dicembre 2019

Alessandria: ragazzi ritrovati, denunciata la venticinquenne che era con loro

“È stata una ragazzata” ha commentato il capo della Squadra Mobile, Marco Poggi, questa mattina  3 dicembre in questura, dopo aver illustrato le fasi della fuga
ALESSANDRIA. Sono tornati a casa i due sedicenni alessandrini di cui non si avevano più notizie da mercoledì. I poliziotti, cui le famiglie si erano rivolte fin da subito, li hanno rintracciati l’altra sera, lunedì 2 dicembre, poco dopo le 21,30, in via Santorre di Santarosa, a bordo di una vettura guidata da un adulto che li stava riaccompagnando a casa.
«E’ stata una ragazzata» ha commentato il capo della Squadra Mobile, Marco Poggi, questa mattina in questura, dopo aver illustrato le fasi della fuga.
Una ragazzata che ha tenuto in apprensione i famigliari per cinque giorni e quattro notti: «Non hanno mai dormito, erano molto preoccupati.Quando hanno potuto riabbracciare i figli, erano emozionati, ci hanno ringraziato e abbracciavano anche noi per averli ritrovati».
Non è stato facile «perché i ragazzi avevano adottato accorgimenti per non farsi trovare», ad esempio tacitando i cellulari.
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lunedì 2 dicembre 2019

Dopo tre mesi di Lamorgese l’accordo di Malta sui migranti funziona (e Salvini non parla più)

Vi ricordate l’accordo di Malta sulla ridistribuzione dei migranti? Non appena venne annunciato il meccanismo che coinvolgeva Italia, Germania, Francia e Malta ci si accorse improvvisamente che la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in un mese aveva ottenuto di più che Salvini in un anno di sceneggiate su porti chiusi che poi facevano regolarmente sbarcare i migranti.

L’accordo di Malta sui migranti è in funzione (e Salvini non parla più)
Nell’occasione, insieme a molti che esprimevano perplessità giuridiche ed etiche intorno alle affermazioni contenute nell’accordo, era improvvisamente spuntato anche un grande numero di sommelier degli accordi internazionali dei migranti che, da espertoni, facevano sapere che le cose bisognava farle meglio: in prima fila tra questi c’era l’ex inquilino del Viminale, il quale, a un certo punto, decise persino di sciogliere i cani come mr. Burns annunciando al suo pubblico che l’accordo era una presa in giro e che non veniva applicato. Ebbene, era una balla (strano, non ne dice mai…). La svolta sulla distribuzione di chi sbarca in Italia arrivata dieci giorni fa — quando Germania, Francia e Malta hanno indicato a Bruxelles la cifra di stranieri che avrebbero accolto — è ormai operativa per tutti gli approdi delle navi, racconta oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Questo vuol dire che nel momento in cui da bordo viene chiesto il via libera all’attracco nei porti, scatta la divisione per quote tra i governi.

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Lamorgese prende i dati e svela tutte le bugie di Salvini: il suo fallimento su rimpatri e sbarchi

Tweet prof Siena pro Hitler, polemiche

Rettore esprime ferma condanna e annuncia provvedimenti


Polemiche per un tweet pro Hitler di un docente dell'Ateneo di Siena: "Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo", la frase, accompagnata da una foto di Hitler, apparsa il 30 novembre sul profilo del professor Emanuele Castrucci che insegna filosofia del diritto all'ateneo senese. Commenti critici ci sono stati anche per la prima presa di posizione, ritenuta troppo lieve, del rettore di Siena Francesco Frati. "Il professor Castrucci scrive a titolo personale e se ne assume la responsabilità" le sue prime parole su twitter. 

domenica 1 dicembre 2019

Uccise la fidanzata, si impicca dopo la condanna a 30 anni. Disse: «Non merito perdono»

Un epilogo amaro in una vicenda ancor più amara. È quella di Francesco Mazzega, condannato a 30 anni per aver ucciso la fidanzata, Nadia Orlando, suicidatosi nella tarda serata di ieri impiccandosi nel giardino della abitazione di famiglia. Erano le 23 circa quando proprio i familiari hanno trovato il suo corpo, a casa perché agli arresti domiciliari, monitorato negli spostamenti dal braccialetto elettronico. Forse non è un caso che abbia deciso di togliersi la vita proprio ora. 

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Le Sardine invadono Milano nonostante la pioggia, 25 mila in Piazza Duomo

In piazza anche Roberto Saviano: «Bellissimo perché non c’è nessun leader

MILANO. In 25 mila hanno sfidato la pioggia e il freddo per raggiungere, alle 17, piazza del Duomo a Milano dove si è spostato il raduno delle “Sardine”, che nel capoluogo lombardo in un primo momento era stato convocato in piazza Mercanti (una piccola piazza a poche decine di metri dal Duomo). Ma già l’alta partecipazione all’evento di Facebook sulla pagina delle “Sardine Milanesi” - circa 10 mila persone - aveva fatto dubitare gli organizzatori che la prima location sarebbe “bastata”. Così, intorno alle 16, il cambio: tutti in piazza del Duomo, dove sono arrivate 25 mila persone. Che hanno intonato il classico coro del movimento, “Milano, Milano, Milano non si lega”, in opposizione al leader del Carroccio Matteo Salvini. E dal palco hanno cantato “Com’è profondo il mare” del cantautore bolognese Lucio Dalla, “Mamì” del milanese Giorgio Streheler, il canto della Resistenza “Bella Ciao” e “Volare” di Domenico Modugno. 

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Maltempo, agricoltori isolati nell’Alessandrino: “Tra frane e strade chiuse viviamo sempre in allerta”. E il dissesto mette a rischio il lavoro

Stefania Grandinetti e Antonio Aricò dell’azienda agrituristica “Le Piagge” di Ponzone, in provincia di Alessandria, ci mostrano la realtà di disagio e isolamento che stanno vivendo in questi giorni a seguito di settimane di piogge e nubifragi. Frane e smottamenti hanno aperto crateri nelle strade e reso inutilizzabili o pericolosi i collegamenti con le città, mentre molte case risultano ancora raggiungibili solo a piedi e senza acqua potabile.
Come Stefania e Antonio, che ci mostrano la strada interrotta che, fino alla scorsa settimana percorrevano tutti i giorni per andare da Ponzone verso Acqui Terme, decine di persone si trovano quindi a vivere situazioni di isolamento e preoccupazione per il futuro.
Ortaggi distrutti, allevamenti allagati, vigneti e frutteti devastati, serre inagibili. “La stima dei danni economici subiti in queste settimane, nella sola provincia di Alessandria – spiega il referente territoriale di Coldiretti Andrea Branda che sta monitorando la situazione di agricoltori e allevatori – è sui dieci milioni di euro”. Ma oltre ai danni economici già subiti e quelli che si potrebbero sommare nei prossimi mesi, la paura degli abitanti di queste zone dell’Appennino tra Liguria e Piemonte è che i tempi per la messa in sicurezza delle strade possano essere lunghi, e questa attesa di un ritorno alla “normalità” possa essere infinita e trasformarsi in perdite di lavoro, fallimenti e abbandono di un territorio già ampiamente spopolato.

sabato 30 novembre 2019

Genova, masso cade sul campo da calcio: i ragazzi avevano appena giocato

Per precauzione 14 persone sono state momentaneamente sfollate

GENOVA -  Tragedia sfiorata la scorsa notte a Bavari, località sulle alture di Genova, dove un grande masso è precipitato dal versante della collina rotolando sul campo di calcio in cui avevano appena finito di giocare due squadre di ragazzi.  Lungo il percorso, la roccia ha distrutto due auto e la rete di recinzione finendo sul campo da gioco accanto a una delle postazioni per le panchine.

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venerdì 29 novembre 2019

Nuova frana nel pomeriggio a Sorli, frazione di Borghetto Borbera

BORGHETTO BORBERA (AL). Nuova frana oggi pomeriggio a Sorli, nel Comune di Borghetto Borbera. Da un costone roccioso in paese si sono staccate una serie di pietre finite sulla strada provinciale 135, già chiusa di recente a causa di una frana caduta non molto lontano. Attualmente, sul posto ci sono il personale del Comune e della Provincia, i vigili del fuoco e i carabinieri forestali: a far temere il peggio è un masso che potrebbe anch’esso cadere sulla carreggiata.
“Per questa notte – dice il sindaco Enrico Bussalino – chiuderemo anche quel tratto di strada provinciale in attesa che domani si possa valutare come intervenire per quel masso. Da quanto mi è stato spiegato non dovrebbe esserci pericolo per le abitazioni vicine. Alcune case di Sorli non saranno raggiungibili con le auto ma solo a piedi”. Da giorni è chiusa anche la provinciale 120 per Garbagna ma la Provincia sta già intervenendo per sistemare la frana.

Maltempo, chi mette a posto le strade in Piemonte?

Persino Bloomberg critica il Black Friday

La testata – notoriamente pro-business – spiega che le ragioni per farne a meno non sono soltanto ambientali ma anche economiche


Il Black Friday, da usanza tipicamente americana legata al giorno del Ringraziamento, è ormai da anni largamente diffuso anche in Europa: siti di e-commerce e negozi fisici di tutti i paesi fanno sconti più o meno marcati, adeguandosi a quella che è diventata un’esigenza dei clienti. Il sito Bloomberg, che appartiene al miliardario americano Michael Bloomberg ed è uno dei principali organi di informazione economica del mondo, associato tradizionalmente a lettori ricchi e con interessi nella finanza, ha pubblicato un articolo dell’editorialista Andrea Felsted che critica il Black Friday per un motivo inaspettato, rispetto quelli che si sentono di solito: perché fa male all’economia.
Il Black Friday è un fenomeno molto criticato e pieno di contraddizioni. Una delle accuse più frequenti è che sia la ricorrenza consumistica per eccellenza, per questo malvista in tempi in cui la necessità di consumare meno per ridurre l’impatto umano sulla Terra è sempre più sentita. In diversi paesi, poi, è accompagnato dalle critiche alle condizioni lavorative dei magazzinieri dei siti di e-commerce, specialmente di Amazon, i cui ritmi si intensificano in occasione del Black Friday e delle festività. Quest’anno, per esempio, ci sono state agitazioni sindacali e scioperi in Piemonte, tra i fattorini che si sono lamentati per i maggiori carichi di lavoro.

Omicidio Sacchi, indagata fidanzata Anastasia: aveva 70mila euro per comprare 15 kg di droga. Altri due arresti: anche Princi, amico di Luca

Venerdì mattina i carabinieri hanno eseguito cinque misure cautelari: tra i destinatari per concorso in omicidio pluriaggravato, rapina aggravata, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un’arma comune da sparo anche i due ragazzi già reclusi, fermati nei giorni successivi all'omicidio. Obbligo di firma per la compagna della vittima

Anastasia Kylemnyk nella borsa aveva 70mila euro per comprare 15 chili di droga. Per questo la ragazza è indagata nell’inchiesta sulla morte del suo fidanzato, Luca Sacchi, ucciso la sera del 23 ottobre con un colpo di pistola alla testa nel quartiere Appio Latino, a Roma. E’ quanto è emerso nel corso della conferenza stampa svolta a piazzale Clodio alla presenza del procuratore Michele Prestipino e dell’aggiunto Nunzia D’Elia, nella quale i magistrati hanno illustrato i dettagli dell’operazione in cui questa mattina sono stati eseguite cinque misure cautelari, emessa dal gip della Capitale. Nei confronti della giovane, la cui abitazione è stata perquisita, è stato disposto l’obbligo di presentazione in caserma. “Anastasia ha un ruolo centrale nel l’acquisto degli stupefacenti”, ha scritto il gip nell’ordinanza di custodia. E aggiunge: “Ha agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa dell’incarico affidatole di detenzione del denaro e di partecipazione alla delicata fase dello scambio“.

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Londra, accoltella i passanti sul London Bridge: 2 morti e diversi feriti. Polizia spara e uccide l’aggressore. “Aveva finto giubbotto esplosivo”

L'uomo ha attaccato i passanti poco prima delle ore 14 locali (le 15 in Italia): gli agenti intervenuti hanno aperto il fuoco. Scotland Yard: "Dichiarato un attacco terroristico". La zona rimane chiusa e circondata da un cordone di polizia

Un uomo armato con un coltello ha attaccato i passanti che camminavano sul London Bridge, nel cuore di Londra. La polizia è intervenuta e ha sparato all’aggressore, uccidendolo. Secondo quanto riferisce la Bbc, oltre all’attentatore sono morte altre due persone. Sono almeno dieci i feriti. In una conferenza stampa Scotland Yard spiega che “è stato dichiarato un attacco terroristico”. “Non appena saremo in grado di fornire ulteriori aggiornamenti sulle condizioni dei feriti, lo faremo”, riferisce il vice commissario Neil Basu. In merito al sospetto che l’aggressore indossasse un giubbotto esplosivo, la polizia ritiene si tratti di un finto giubbotto ma la zona intorno a London Bridge rimane comunque chiusa e circondata da un cordone di agenti.
Le immagini di un video mostrano che l’aggressore ha avuto uno scontro con alcuni passati prima che intervenisse la polizia, arrivata pochi minuti dopo l’allarme scattato alle 14 ora locale (le 15 in Italia). 
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Maltempo, tregua fino a sabato 30 novembre, pioggia e neve domenica 1° dicembre

Lunedì 2 dicembre possibile temporaneo rinforzo di un campo di alta pressione al Nord che potrà favorire una fase più stabile ma a tratti nebbiosa sulle aree pianeggianti

ALESSANDRIA.  Tregua del maltempo  venerdì 29 e  sabato  30 novembre, anche sull’Alessandrino. Però i sistemi di previsione indicano un nuovo peggioramento del meteo per la giornata di domenica 1° dicembre, per l'arrivo dell'ennesima perturbazione atlantica sull'Italia.
A confermarlo è Andrea Vuolo, meteorologo di 3bmeteo.com che spiega: «Tornerà infatti a piovere già entro domenica mattina al Nordovest, specie su Liguria e Piemonte, ma con le piogge che si estenderanno rapidamente al resto del Nord, fino alla Toscana entro il pomeriggio-sera, dove sono attesi fenomeni anche localmente di forte intensità e a carattere temporalesco nella notte su lunedì sulla Liguria di levante e sull'alta Toscana. Il tutto sarà accompagnato da forti venti di libeccio e scirocco, con mari mossi o molto mossi».
«La perturbazione che giungerà domenica porterà nuove copiose nevicate su tutto l'arco alpino, inizialmente sui settori centro-occidentali e nella seconda parte della giornata anche su quelli orientali, con conseguente aumento del pericolo valanghe anche considerando la presenza di notevoli accumuli già presenti al suolo» avverte Vuolo di 3bmeteo.com che aggiunge:  «Nevicherà probabilmente fino a quote di fondovalle su Alpi Liguri e Marittime (probabile una fase di neve umida anche su Cuneo città) e sopra i 600-800 metri sui restanti settori alpini piemontesi e valdostani; sulle Alpi centro-orientali nevicate copiose dal pomeriggio-sera sopra i 600-1.000 metri, a quote un po' più elevate sulle Prealpi e solo a quote piuttosto alte sull'Appennino settentrionale (specie versante emiliano)».
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giovedì 28 novembre 2019

Indagati estremisti di destra, pronti a partito nazista. Ai vertici una donna: 'Sergente di Hitler'

C'è anche esponente della 'ndrangheta. 'Abbiamo armi ed esplosivi'. Attività di reclutamento sui social


Volevano costituire un movimento d'ispirazione apertamente filonazista, xenofoba ed antisemita denominato "Partito Nazionalsocialista Italiano dei Lavoratori". E' quanto emerso dalle indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno che hanno portato oggi a 19 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di altrettanti estremisti di destra. Sempre secondo le indagini, alcuni degli accusati avevano anche fatto riferimento ad una disponibilità di armi ed esplosivi e avevano condotto attività di reclutamento attraverso i propri account social.
Tra le persone coinvolte nel tentativo di creazione di un partito filonazista e antisemita c'è anche un pluripregiudicato calabrese, ex "legionario" ed esponente di spicco della 'ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure. E' quanto emerge dalle indagini della Digos di Enna e del Servizio Antiterrorismo Interno che hanno portato oggi a 19 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di altrettanti estremisti di destra.
Ai vertici del gruppo che voleva ricostituire il Partito nazista c'era anche una donna, una 50enne impiegata e incensurata, che faceva parte del direttivo nazionale dell'autonominato 'Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori'. La donna si faceva chiamare 'Sergente maggiore di Hitler' e aveva il compito di reclutamento e diffusione di ideologie xenofobe. 
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Schio dice no alle pietre d'inciampo in memoria dei deportati. "Portano odio e divisioni"




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mercoledì 27 novembre 2019

Merano, il primo autobus elettrico senza autista

Al via il test: il pullmino privo di volante e pedali. Velocità e spostamenti regolati da un computer collegato a sensori e telecamere

Sabato di fine novembre, esterno giorno. La cittadina turistica del Trentino Alto Adige, più si avvicina il Natale e più si affolla di turisti. Una manna dal cielo per l’economia, meno per il traffico. Per questo, dovendo andare a fare compere, l’idea di utilizzare l’auto non sfiora lontanamente i meranesi. Tanto basta tirare fuori dalla tasca lo smartphone e prenotare l’orario più comodo per salire a bordo di un autobus che porta in centro. Quando si aprono le porte, si viene accolti da un signore: «Buon pomeriggio, si può accomodare in uno degli 11 posti disponibili o può stare in piedi insieme agli altri tre passeggeri».
A parlare non è un controllore o un bigliettaio ma il responsabile del minibus elettrico dalla forma futuristica. Guardando bene, non ha né lo sterzo né i pedali: non ha proprio la cabina per il conducente semplicemente perché è a guida autonoma. Non è la scena di un film futuristico ma è ciò che i cittadini meranesi sperimenteranno da domani al primo dicembre. Potranno percorrere un anello nel cuore che lambisce il centro della cittadina. Sarà il primo test, aperto al pubblico su percorso urbano, in Italia. In ogni viaggio ci saranno due tecnici pronti sia a intervenire sul mezzo grazie a un joystick sia a spiegare le funzionalità. «Il mezzo è totalmente elettrico — spiega a bordo Roberto Maldacea, Ceo dell’azienda che importa i minibus della francese Navaya — ha nove ore di autonomia e si ricarica in quattro. Può raggiungere i 45 chilometri orari di velocità ma la limitiamo a 25 come da convenzione internazionale per questi veicoli».

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Viadotti: 1.425 sono senza un proprietario e nessuno fa la manutenzione. Ecco la mappa

di Milena Gabanelli e Andrea Pasqualetto

Il 19 Dicembre sul tavolo del Ministro dei Trasporti arriva una lettera allarmata: «1.425 cavalcavia non hanno una proprietà». Mittente: l’amministratore delegato di Anas. L’informazione resta riservata. È troppo calda la tragedia del Ponte Morandi con le sue 43 vittime, mentre dall’inchiesta di Genova saltano fuori altri 6 viadotti dove i controlli di legge venivano «truccati». Gli effetti del tempo, del traffico pesante e dell’incuria dei concessionari stanno presentando il conto: il 28 ottobre del 2016 il cavalcavia di Annone sulla Statale 36 Milano-Lecco collassava sotto il peso di un tir finendo su due auto in transito; il 9 marzo del 2017, cedeva il ponte autostradale di Osimo, dalle parti di Ancona; il 18 aprile 2018 era la volta di quello di Fossano (Cuneo) che si schiantò su un auto dei carabinieri. Qualche settimana fa il sequestro da parte della procura di Arezzo del viadotto Puleto sull’E45 «perché a rischio». Il motivo è sempre lo stesso: chi gestisce le infrastrutture non fa la manutenzione.

Di chi sono i viadotti sulle strade di Anas?

La storia in casa Anas comincia proprio con quel ponte di Annone: da anni nessuno ci metteva mano perché Anas pensava fosse in carico alla Provincia e viceversa, mentre il passaggio di carichi eccezionali aumentava, fino a quando è venuto giù. L’amministratore delegato Gianni Armani, fresco di nomina, si era posto il problema che i suoi predecessori avevano ignorato: «Non è che sulle nostre statali ci sono altri casi in cui non è chiaro chi deve intervenire in caso di salute precaria?». A inizio 2017 avvia un censimento dei ponti che incrociano la rete gestita dall’azienda pubblica: oltre 27 mila chilometri di asfalto, fra Statali, autostrade, raccordi stradali e complanari. Ne hanno contati 2.994, di cui non era chiara la proprietà. Dopo un anno di indagine Anas scopre che 983 sono i suoi, 586 sono di un altro gestore, ma ben 1.425 viadotti sono risultati senza un proprietario e gestore identificato.

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Dalla Chiesa, Viminale condannato a risarcire i tre figli: 400mila euro a testa

La II sezione d'Appello civile di Milano, ribaltando la sentenza di primo grado del 2018, ha condannato il Viminale a risarcire con 400 mila euro a testa i tre figli del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (ucciso dalla mafia nel 1982). La notizia è riportata oggi dal Corriere della sera.
In primo grado il ministero, che gestisce un "Fondo di rotazione per la solidarietà alla vittime dei reati di tipo mafioso" si era visto dare ragione quando chiedeva che a tale risarcimento venisse addebitato solo al boss condannato per la strage di Palermo (che risulta nulla tenente).
La sentenza si basa sul fatto che i figli, Nando, Rita e Simona, "in età ancora giovane abbiano subito gravi sofferenze in seguito alla tragica perdita del padre" in considerazione anche "dell'efferatezza del crimine" e della "risonanza mediatica".
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L’appello disperato da Ponzone: “Aiutateci”

Scuole ancora chiuse fino a domani

PONZONE (AL) – Ponzone sembra sia stata colpita da un terremoto. Alcuni tratti di strada si sono sbriciolati altri sono spariti al di sotto a causa dell’ondata di piogge dello scorso weekend. Il paese per giorni è rimasto senz’acqua fino all’intervento di Amag. L’azienda ha tamponato una emergenza che rischiava di aggiungere problemi ancora più seri a una comunità già provata e che ora lancia un appello disperato. A farlo è il sindaco Fabrizio Ivaldi che chiede cartelli stradali che avvertano dei pericoli sulla rete viaria: “Abbiamo messi delle indicazioni provvisorie con le nostre forze su tutta la linea provinciale 210, ma occorrono segnaletiche adeguate perché di notte qualcuno rischia di finire in una buca”. Le difficoltà sono anche sul fronte viario e “grazie al Presidente Gianfranco Baldi e all’ingegnere Platania stiamo cercando di trovare una soluzione per i cittadini e gli studenti che altrimenti non si possono muovere”.
Per 48 ore inoltre Ponzone è rimasta senza acqua e solo ieri, “grazie ad Amag, abbiamo ripristinato il servizio“. I danni ammontano a “un milione di euro” e con “il gran lavoro della Protezione Civile stiamo cercando di capire come intervenire“. “Noi chiediamo di non essere lasciati in balia dei rischi, non siamo un Comune di serie B“.
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Il vocale su WhatsApp sul ponte di Sori: aperta un'indagine per procurato allarme

Genova - I carabinieri di Sori hanno aperto un’indagine per procurato allarme in seguito all’audio diventato virale in cui si preannuncia l’imminente crollo del viadotto Sori a seguito di infiltrazioni d’acqua.
 
I militari indagano d’ufficio e stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso per identificare la donna che ha registrato il vocale. È stato anche avvisato dell'accaduto il pubblico ministero di turno, Andrea Ranalli.
 
Il passaparola ha generato panico e allarmismo, tante le segnalazioni arrivate anche a Il Secolo XIX. In merito è intervenuta anche la Regione Liguria con un post sulla pagina ufficiale: 

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Meteo a 7 giorni: da domenica un altro VORTICE depressionario in azione sull'Italia

Palese indecisione modellistica sull'evoluzione per dicembre. Siamo dunque ad un bivio ma nelle ultime emissioni prevale l'evoluzione perturbata, pur non particolarmente fredda.


Siamo in attesa di una nuova perturbazione: essa colpirà essenzialmente nord e centro con piogge, rovesci e nevicate dalle quote medie sulle Alpi nella giornata di mercoledì 27, lasciando uno strascico di instabilità lungo il Tirreno nelle successive 24 ore.

Nella sequenza relativa agli accumuli di pioggia previsti, che vi proponiamo qui sotto, c'è l'intervallo compreso tra le 06 e le 18 di mercoledì 27, il successivo tra le 18 di mercoledì 27 e l'alba di giovedì 28 e infine si rimarca proprio l'instabilità prevista nel corso della giornata di giovedì sul Tirreno e marginalmente sull'estremo nord-est:

Dopo una fase più tranquilla, attesa tra venerdì 29 e sabato 30, ecco avanzare da ovest una nuova figura depressionaria che dovrebbe impegnare l'Italia a partire da domenica e a cominciare dalle regioni settentrionali, andando successivamente a pescare aria fredda di origine artica dal nord Europa, che però dovrebbe limitare la sua azione, peraltro molto marginale, al nord Italia tra lunedì 2 e martedì 3.

martedì 26 novembre 2019

Molare, chiuso per precauzione Santuario N.S. delle Rocche

MOLARE – Non sussistono condizioni di particolare pericolo per il Santuario di N.S.Delle Rocche presso Molare dopo l’importante frana verificatasi nel tardo pomeriggio di ieri sul terreno sottostante il muraglione sulla parte sovrastante il torrente Amione.



Protezione civile , Vigili del Fuoco , geologi, Polizia urbana, Carabinieri stanno costantemente monitorando la situazione e – come ci ha spiegato il Rettore Padre Massimiliano Preseglio – non sussiste pericolo per l’edificio medesimo che tuttavia, per precauzione, rimarrà chiuso nei prossimi giorni in attesa di ulteriori verifiche.
Al momento la comunità dei Padri Passionisti che regge il Santuario, non è stata fatta evacuare dall’adiacente convento. 

Autostrada A26: riaperta una corsia per ogni senso di marcia. Creato un bypass dopo la chiusura di due viadotti

Vertice tra la ministra De Micheli e Aspi. Ripercussioni sul traffico sul nodo autostradale e cittadino genovese, Bucci: «Mezzi Amt gratis fino a cessata emergenza»

Genova - Dopo la chiusura dei due ponti in A26, nel tratto poco dopo le 10.30 è stata riaperta una corsia per ogni senso di marcia bypassando i due viadotti chiusi. Il traffico passa su una sola carreggiata che viene divisa in due, una a salire e una a scendere.
La decisione di riaprire una corsia è stata presa questa mattina al Mit durante la riunione tra la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e i vertici Aspi.
Aspi questa mattina aveva fatto sapere che «entro le ore 12 di oggi sarà riaperta parzialmente l'autostrada A26, tra l'allacciamento con la A10 e lo svincolo di Masone. Avverrà grazie ad uno scambio di carreggiata che consentirà il transito su una corsia per ogni senso di marcia. Ciò permette comunque di svolgere le verifiche tecniche sui viadotti Fado e Pecetti ritenuti ammalorati e non sicuri. - continua la nota di Autostrade - Ciò permette di togliere Genova dall'isolamento, dovuta anche alla chiusura dell'A6». Poi si è svolta la riunione al Mit e da lì la decisione di riaprire alle 10.30.

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Incidente stradale a Galatone. Quattro morti. Tre sono operai

Nell'impatto ha perso la vita anche il conducente dell'auto che è finita contro l'autogru per le potature. Grave l'operaio a bordo del cestello. Niente da fare per i suoi tre colleghi


L'impatto poco dopo le 8 in via Giorgio Almirante. L'autovettura che è finita contro il mezzo della società Ecoman viaggiava sulla circonvallazione di Galatone. Sul ciglio della strada lavori in corso per potare degli ulivi. Resta da chiarire la dinamica, fondamentale sarà la testimonianza dell'unico sopravvissuto, il giardiniere a bordo del cestello. L'uomo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Niente da fare per il conducente dell'utilitaria e i tre dipendenti della società.

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