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lunedì 23 marzo 2020

Coronavirus, 23 i medici morti in Italia

Aumentano di ora in ora i medici italiani morti per coronavirus. L''elenco caduti' curato dalla Fnomceo (Federazione nazionale Ordini medici chirurghi e odontoiatri) aggiorna il totale a 23 vittime, di cui 11 medici di famiglia. L'ultimo deceduto è invece un medico legale di Bergamo, Rosario Lupo, scomparso oggi.


In mattinata era stato comunicato il decesso di Leonardo Marchi, medico infettivologo, direttore sanitario della Casa di cura San Camillo di Cremona.

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Oggi in provincia tre morti

Il bollettino dell'Unità di crisi. I decessi nell'Alessandrino salgono a 89


ALESSANDRIA - Salgono a 89 i decessi in provincia di Alessandria a causa del coronavirus. Il numero è aggiornato con i 3 di oggi, come comunicato dall'Unità di crisi che, pochi minuti fa, ha emesso il bollettino di metà giornata.
Quindici i decessi in regione dove i morti, da quando è esplosa l'epidemia, sono in tutto 315.
Alle 12.30, le persone positive al Covid-19 in tutto il Piemonte sono 4.861, di cui 817 nella nostra provincia, la peggiore della regione, a parte quella di Torino.

Vittima più giovane di Coronavirus, muore donna di 27 anni poco dopo il parto

La vittima più giovane del Coronavirus è una donna di 27 anni, polacca, morta pochi giorni dopo il parto. L’insufficienza respiratoria l’ha portata via.

Il Coronavirus ha colpito ancora, questa volta è caduta vittima una donna polacca di 27 anni. La vittima più giovane avuta fin’ora è deceduta nell’ospedale di Łańcut, nella provincia di Podkarpackie. La donna è morta pochi giorni dopo aver dato alla luce suo figlio. Questa è la vittima più giovane ad aver contratto il Covid-19.

La giovane donna polacca era tornata da poco dall’Italia, con sintomi tipici del Coronavirus, ma li ha trascurati. La paziente è stata trasportata nella struttura ospedaliera una settimana dopo aver partorito con taglio cesareo, presentava sintomi di insufficienza respiratoria e hanno dovuto ricoverarla in terapia intensiva. Dopo alcuni giorni, la diagnosi di sepsi, un’infezione batterica mortale.

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domenica 22 marzo 2020

Coronavirus, 12 contagiati alla Protezione civile a Roma

● Domenica 22 marzo: 46.638 i malati di coronavirus in Italia
● Boom di risposte, oltre 7.923 in 24 ore, all'appello del Governo per una task force di altri 300 medici per le aree più colpite dal contagio
● Renzi (Iv) contro Conte: basta show su Fb, riunire le Camere. Casini: serve comunicazione istituzionale all’altezza
● Ordinanza della Governatrice Santelli: Calabria chiusa fino al 3 aprile
● Allarme a Messina per due focolai in casa di riposo e Ircss

È atterrata all’aeroporto di Malpensa la delegazione composta da 37 medici e 15 infermieri cubani che da subito sono disponibili a aiutare
gli operatori sanitari degli ospedali lombardi e raggiungeranno Crema.
Del gruppo di medici fanno parte un capo di brigata, il dott. Carlos Pérez Días, direttore dell'ospedale 'Joaquín Albarrán', a L'Avana, un responsabile della logistica e del coordinamento, 35 medici, di cui 23 specialisti in medicina generale integrale, 3 pneumologi, 3 intensivisti, 3
specialisti in malattie infettive e 3 specialisti di emergenza. Insieme a loro 15 infermieri, di cui 7 intensivisti e 8 specializzati in emergenze.


I malati in Italia sono 46.638 . Diminuiscono i contagiati da 4821 a 3957


Sono complessivamente 46.638 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.957: ieri l'incremento era stato di 4.821. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 59.138. Il dato è stato fornito dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
“I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri. Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo”.
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Coronavirus, stop totale agli spostamenti fuori dal proprio comune. Ammessi solo per motivi di salute e lavoro

Provvedimento congiunto del ministero dell'Interno e della Salute

Da oggi non ci si potrà più spostare. E’ il nuovo provvedimento adottato congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell’Interno per contenere il contagio da coronavirus, che vieta a tutte le persone di spostarsi con mezzi di trasporto, pubblici o privati, in un Comune diverso da quello in cui ci si trova.
L’ordinanza del Governo, come riporta l’Ansa, stabilisce che ci si potrà spostare solo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute.
Rimarrà efficace fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui all’articolo 3 del decreto legge numero 6/2020.

Coronavirus, il contagio corre anche così: in 30 ammassati in un magazzino a pregare

Li ha scoperti la polizia locale di Settimo Torinese. La spiegazione: «Hanno chiuso le chiese, qui ritroviamo Dio»

SETTIMO TORINESE. «Hanno chiuso le chiese e ci siamo trovati qui a pregare Dio». La fede ai tempi del coronavirus ti spinge anche a trasgredire le regole imposte per evitare il contagio. È una storia che arriva da Settimo Torinese dove trenta persone, l’altro pomeriggio, si erano radunate in un magazzino adibito al deposito merci (attualmente vuoto) all’interno della Città Commerciale Piemonte, un’area commerciale in via Torino.

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Roma, uccide la madre poi la decapita/ Choc al Laurentino: 18enne omicida arrestato

Roma, uccide la madre poi la decapita: un giovane di soli 18 anni è stato arrestato la scorsa notte nella capitale. Ecco cosa è accaduto

Gravissimo episodio di cronaca nera ci giunge da Roma: un ragazzo ha ucciso la propria madre per poi decapitarla. Il fatto, riportato dai colleghi dell’edizione online de Il Messaggero, è avvenuto di preciso nella periferia più a sud della capitale, nella zona del Laurentino, in via James Joyce. Nella notte da poco passata, quella fra sabato 21 e domenica 22 marzo, un giovane di soli 18 anni, tale V.A., avrebbe appunto ucciso la propria madre al termine di una violenta lite in cui dalle parole si è passati in breve tempo ai fatti. Dopo di che, non contento, l’avrebbe decapitata. Subito dopo aver lanciato l’allarme, sul posto si sono fiondati i carabinieri della compagnia Eur nonché le ambulanze degli uomini del 118, ma per la donna non vi era ovviamente più nulla da fare. “Abbiamo sentito delle urla nella notte e delle persone piangere”, il racconto dei vicini della vittima. L’allarme, è scattato attorno alla mezzanotte di ieri, al terzo piano di un edificio moderno situati nei pressi dei “Ponti”.

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Nel cuore della notte Conte prende il rischio più grande: per la prima volta nella storia della repubblica si ferma il cuore produttivo del paese

L'analisi di Luca Telese in seguito al discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con cui ha annunciato che vengono chiuse tutte le attività produttive del paese non essenziali

Alla fine Giuseppe Conte ha parlato ancora. Adesso che la decisione più grave è calata sul tavolo, nel cuore della notte, la piccola guerra del tira-e-molla che abitava il Palazzo da giorni è finita: tutto chiuso, l’Italia chiude qualsiasi attività produttiva, su tutto il territorio nazionale, esclusi i servizi essenziali. Non ci sono mezze misure, come non ce ne sono state fino a ieri.
Ma quanta sofferenza e quanto dolore in questo ultimo passo, nella scelta più difficile del presidente del Consiglio da quando è a Palazzo Chigi. Quanti retroscena dietro queste breve messaggio. Giuseppe Conte è apparso su tutti gli schermi in diretta Facebook, in ritardo rispetto ai tempi annunciati – le 22.45 – con le solite tre bandiere dietro le spalle e un’aria che apparentemente non tradiva emozioni o conflitti, la guerra tra alternative drastiche che si è consumata in queste ore.

“Occorre che continuiamo a rispettare tutte le regole. È difficile lo so…”. Il ritardo nella messa in onda del messaggio video, però, tradiva quello che la calma apparente del premier non rivelava: fino all’ultimo minuto il provvedimento è stato negoziato con le parti sociali, discusso con i medici, combattuto e modificato nel confronto con le opposizioni: “La decisione è quella di chiudere sul territorio nazionale ogni attività che non sia finalizzata a garantire al paese i servizi essenziali”.

sabato 21 marzo 2020

Coronavirus: in arrivo in Italia 3 milioni di mascherine. In un giorno 793 morti

In Italia superate le 4mila vittime. Nuova ordinanza, chiusi i parchi. Vietati spostamenti


Maggior incremento di morti dall'inizio dell'emergenza sul fronte del coronavirus.: sono saliti a 4.825 le vittime, con un aumento rispetto a ieri di 793 unità. Ieri l'aumento era stato di 627 morti. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile nella conferenza stampa delle 18
 Complessivamente sono 42.681 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.821. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 53.578.Ieri i malati in più erano stati 4.670.
Sono 6.072 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 943 in più di ieri, ha detto Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione civile. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 689. 
"E' tassativo il rispetto delle misure prese dal Governo, è un segnale forte per dire che non abbiamo ancora preso sufficientemente sul serio il pericolo.

Coronavirus: controlli a tappeto. Ancora record di denunce

In Italia superate le 4mila vittime. Nuova ordinanza, chiusi i parchi. Vietati spostamenti

Sono una settantina i feretri che questa mattina sono stati caricati sui camion dell'esercito per essere trasferiti dal cimitero di Bergamo in altre zone del Nord, in particolare in Emilia Romagna per la cremazione. Anche oggi Bergamo assisterà dunque a un nuovo, drammatico corteo dei mezzi, come quello della sera del 18 marzo scorso, con le bare dei propri cari per i quali non è nemmeno stato possibile organizzare un funerale, perché le regole per contrastare la diffusione del coronavirus li vietano. Cinquanta delle bare partite in mattinata da Bergamo arriveranno intorno alle 14 a Ferrara, su un convoglio militare, scortato dai carabinieri del radiomobile dal casello autostradale. I feretri saranno distribuiti tra la Certosa di Ferrara e il cimitero di Copparo. 

Quello di ieri è stato il giorno più duro dall'inizio dell'emergenza, con 627 nuove vittime in 24 ore, e un ulteriore giro di vite del governo alle misure restrittive adottate ormai due settimane fa in tutta Italia per tentare di contenere la diffusione del coronavirus: chiusi da parchi, ville storiche, aree giochi per bambini e giardini pubblici, sport consentito ma solo vicino casa, stop a qualsiasi attività ludica e ricreativa all'aperto. E' il bollettino di guerra quotidiano ad aver impresso un'accelerazione alle scelte dell'esecutivo, che avrebbe voluto attendere almeno il week end - domenica scadono infatti le due settimane indicate dagli scienziati per vedere se i provvedimenti adottati abbiano prodotto gli effetti sperati - prima di intervenire di nuovo. I numeri sono ormai impressionanti: nelle ultime 48 ore si sono ammalate 9.150 persone e le vittime sono state oltre mille. In tutto il paese ci sono 37.860 uomini, donne e bambini con il virus, 2.655 dei quali in terapia intensiva. Ma non solo: 3.359 malati, poco meno del 10% sono medici; da giovedì sono aumentati di 659 unità.
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Coronavirus, restare a casa funziona e rallenta i contagi. I casi di Lodi e Bergamo confrontati dall’Anbi

Per cercare di contenere la diffusione dell’epidemia da coronavirus sono state chiuse attività e limitati fortemente gli spostamenti dei cittadini. Mentre si parla di estendere queste misure oltre il 3 aprile, molti si chiedono quanto sia utile  restare a casa. Per capire quanto sia importante basta vedere il grafico elaborato dall’Anbi (Associazione nazionale dei biotecnologi italiani) sull’andamento dei contagi rilevato in due città lombarde ormai famose per i focolai di  coronavirus,  stiamo parlando di Lodi e Bergamo.

Per conoscere il numero di persone colpite in Italia  clicca qui
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In provincia di Lodi ( linea azzurra del grafico) sono stati identificati i primi casi di contagio da coronavirus in Italia. Di conseguenza i comuni più colpiti sono subito diventati “zona rossa” e sono state adottate subito molte limitazioni estese anche al resto della provincia. Grazie a questi provvedimenti a partire dal 24 febbraio, in questa zona il numero di soggetti colpiti dal virus è cresciuto in maniera lineare, come si può vedere bene nel grafico.
A Bergamo (linea arancione nel grafico), i primi provvedimenti sono arrivati solo il 9 marzo, con il celebre decreto che ha esteso la zona rossa in tutta la Lombardia e altre 14 province italiane. Nella cittadina lombarda il numero di nuove infezione ha continuato a crescere in maniera esponenziale e l’andamento ha cominciato a mostrare segni di una leggera flessione solo una settimana dopo l’entrata in vigore, intorno al 15 marzo.
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Aria gelida in arrivo: colpo di coda dell'inverno

Ad inizio settimana temperature giù di 10-15 gradi per l'arrivo di aria fredda dalla Russia


Proprio ora che è arrivata la Primavera, l'Inverno ha deciso di affondare il colpo. Da domenica l'Italia verrà raggiunta da una massa di aria decisamente fredda che provocherà un brusco calo delle temperature, più generalizzato e sensibile all'inizio della prossima settimana. Le previsioni per le prossime ore.

A partire da domenica sera sull'Italia arriveranno correnti gelide provenienti dalla Russia, che si propagheranno gradualmente a tutta Italia tra lunedì e martedì. Si aprirà quindi una fase di stampo decisamente invernale. Si tratterà di un'ondata di gelo davvero anomala per la fine del mese di marzo.

Le temperature subiranno un drastico calo dell'ordine di 10-15 gradi. I valori, da sopra la media, precipiteranno a ben 10-12 gradi al di sotto della media. Tra l'altro il vento sarà anche forte e accentuerà la sensazione di freddo. In particolare ad inizio settimana soffieranno venti intensi di Bora e Grecale sulle regioni del Centro-Sud. A partire da martedì al Nord saranno possibili anche gelate mattutine.

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venerdì 20 marzo 2020

Coronavirus, Borrelli: "Oggi 4.670 positivi, 627 morti e 689 guariti"

Mai cosi alto il numero delle vittime, più della metà in Lombardia, dei contagi. "Non sapremo quando sarà il picco, non c'è dato scientifico ma tendenze. Le misure prese finora hanno dato risultati: il numero di positivi è frutto della circolazione del virus precedente",  dice il commissario straordinario all'emergenza


Non si ferma. Non c'è tregua e il picco sembra ancora lontano nel giorno in cui c'è un nuovo triste record, quello delle vittime: 627 in un solo giorno. Secondo i dati diffusi dalla Protezione civile nelle ultime 24 ore i positivi al coronavirus sono aumentati di 4.670 unità, per un totale di 37.860, 627 morti che portano il totale a 4.032 ,mentre i guariti sono 689 in più rispetto a ieri per un totale di 5.129 persone.  Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 47.021. E' il dato fornito dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile che ha sottolineato come è impossibile dire "quando ci sarà il picco, non ci sono dati scientifici ma tendenze. Comunque
 Le misure prese finora hanno dato risultati: il numero di positivi è frutto della circolazione del virus precedente alla stretta data"...


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Droni contro i furbetti e via agli arresti immediati per chi viola la quarantena



Orario supermercati, il governo chiarisce: "Alimentari aperti nel weekend". Ma le Regioni si dividono

Veneto decide chiusura in festivi, Lombardia critica: "Stretta diffonderebbe il panico". Anche Renzi contrario al provvedimento allo studio dell'esecutivo: "Crea solo più problemi"


Orari di supermercati e negozi, sport all’aperto e scuole: sul tavolo del governo sono allo studio misure più restrittive per contenere il contagio da coronavirus. Ma le Regioni sono divise. Se il Veneto ha optato per una stretta la Lombardia invece è più critica. Da Palazzo Chigi intanto arriva una precisazione circa alcune ipotesi circolate nelle ultime ore: "I supermercati, gli ipermercati e i negozi di generi alimentari resteranno aperti durante il fine settimana". 

Come detto, il governatore del Veneto Luca Zaia ha firmato un'ordinanza che dispone la chiusura dei negozi nei festivi e chiude parchi e giardini pubblici.  Limitati inoltre gli spostamenti anche con il cane entro i 200 metri di distanza dall'abitazione. "A me spiace firmare queste restrizioni, ma i dati ci fanno preoccupare", ha detto Zaia. 


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Coronavirus, a Brescia morta cassiera di un supermercato: negozio chiuso per sanificazione

Se siete stufi di stare a casa diventate “volontari a tempo” per dare una mano alla Croce Rossa

Intanto prosegue il lavoro generoso dei volontari


ALESSANDRIA – Se qualcuno non riesce più a stare a casa può rendersi utile, in questo momento di emergenza, fornendo aiuto alla Croce Rossa e a tutti gli enti che stanno portando un aiuto indispensabile durante la crisi coronavirus. L’idea è di creare una sorta di “volontario a tempo” che possa svolgere alcuni incarichi base che non richiedono particolari competenze. Lo ha spiegato Marco Bologna, Presidente della Croce Rossa, in prima linea nel trasporto di persone colpite dal virus o con sintomi sospetti. I volontari in questione potrebbero svolgere “l’attività di consegna farmaci a domicilio, per esempio, e dare così un concreto aiuto a un gruppo di persone che sta già svolgendo la propria missione con enorme generosità – ha aggiunto Bologna”.

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Il racconto di Ginevra Favaron, infermiera che assiste i malati di coronavirus: “Carezze per donare un po’ di conforto”

Il Gruppo Amag dona 3 ventilatori polmonari all’ospedale di Alessandria

L’ordine è già partito e la consegna è prevista entro la fine del mese di marzo

ALESSANDRIA. Tre ventilatori polmonari di ultima generazione, per emergenza e da trasporto extra ospedaliero, per  una cifra complessiva superiore ai 45 mila euro. Questo il contributo, concreto e immediato, del Gruppo Amag all’Azienda Ospedaliera di Alessandria, per far fronte all’emergenza Coronavirus.
Lo annuncia Paolo Arrobbio, presidente della Multiutility alessandrina, sottolineando che «Amag deve fare pienamente la sua parte di azienda del territorio,  con radici e cuore nell’alessandrino, e non può non essere a sostegno della comunità locale, duramente colpita dall’emergenza coronavirus». 


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giovedì 19 marzo 2020

Coronavirus, i morti in Italia sono oltre 3400: superato il bilancio delle vittime in Cina

Con 3.405 vittime da coronavirus l'Italia ha superato come numero di morti la Cina che in totale ne ha avuti 3.245. In Lombardia 19.884 positivi (+2.171) e 2.168 morti (+209). Conte: fino a 300 medici da tutta Italia nelle aree colpite

E' un triste primato per l'Italia che con 3.405 vittime da coronavirus, ha superato i 3.245 morti della Cina. Sono 427 i nuovi decessi con coronavirus registrati oggi in Italia, mentre sono 415 i guariti. In tutto sono 33.190 i positivi (con un incremento rispetto a mercoledì di 4.480) di cui 14.935 in isolamento domiciliare e 2.498 terapia intensiva, pari all'8% dei contagiati. Il numero complessivo dei contagiati - che comprende anche le vittime e i guariti - ha raggiunto i 41.035. 

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In provincia di Alessandria:

Tre nuovi decessi in provincia, i positivi salgono a 524

Coronavirus, a Novi contagi più che raddoppiati

Coronavirus: altri medici morti in Lombardia. Ospedale di Bergamo, abbiamo disperato bisogno di personale

Sono in tutto 13 le vittime accertate tra i camici bianchi. Appello in inglese anche per ventilatori e dpi

Altri cinque medici sono deceduti a causa del nuovo coronavirus in Lombardia, portando a 13 vittime il tragico bilancio tra i camici bianchi, secondo quanto riferisce la Fnomceo. Le ultime vittime sono Luigi Ablondi, ex direttore generale dell'Ospedale di Crema; Giuseppe Finzi, medico ospedaliero di Cremona, e Antonino Buttafuoco, medico di base di Bergamo. Altri due medici sono morti a Como: Giuseppe Lanati, pneumologo, e Luigi Frusciante, medico di famiglia. Erano entrambi in pensione ma operativi. La lista dei decessi tra i medici è in purtroppo continuo aggiornamento.

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Coronavirus aggiornamenti Lombardia 19 marzo 2020 | Morti, contagiati
Coronavirus, l'esperto della croce rossa cinese: "È il momento di chiudere trasporti pubblici e fabbriche"


A Genova c'è il primo guarito con Remdesivir. Il primario: "Ci ha fatto esultare"

Lo ha annunciato il primario della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti nel punto stampa sull’emergenza coronavirus.


“Abbiamo il primo vero guarito trattato con il farmaco sperimentale Remdesivir”. Lo ha annunciato il primario della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti nel punto stampa sull’emergenza coronavirus.
Il trattamento è iniziato il 7 marzo e il paziente di 79 anni ha già avuto due tamponi negativi. “Tornerà presto nella sua casa in Lombardia e questo ci ha fatto abbastanza esultare: il farmaco sembra funzionare.
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Coronavirus, Conte: “Le misure sulla chiusura delle attività e delle scuole saranno prorogate”

Appellandosi alla popolazione, il presidente del Consiglio ha annunciato al Corriere che un prolungamento delle restrizioni è necessario, seguendo anche le indicazioni del comitato scientifico che ha chiesto almeno due mesi di stop per gli istituti. Poi ha annunciato un nuovo decreto di sblocco di investimenti pubblici: "Ma non so ancora se da 50, 70 o 100 miliardi". La ministra Lamorgese: "Continueremo con i controlli rigidi"

La chiusura di attività e scuole sarà prorogata. A dirlo è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un colloquio col Corriere della Sera in cui, a circa due settimane dalla scadenza delle restrizioni imposte dall’esecutivo e con il numero di casi positivi al coronavirus che ha superato quota 35mila, reputa improbabile un ritorno immediato alla normalità il 3 aprile.
“Le misure restrittive funzionano, quando si raggiungerà il picco e il contagio comincerà a decrescere non si potrà tornare subito alla vita di prima”, ha spiegato il capo del Governo che ha poi chiesto nuovamente alla popolazione di usare il buonsenso e tenere comportamenti che evitino nuovi contagi: “Bisogna agire tutti con la massima consapevolezza, le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo. Sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso ville e parchi, una cosa è fare attività sportiva, un’altra trasformare i luoghi pubblici in punti d’assembramento, cosa inammissibile”. Anche se al momento, aggiunge “non sono previste altre misure restrittive di largo respiro”.
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Coronavirus, la Lega si mette di traverso sul dl Cura Italia: “No a deleghe in bianco”. Il Pd: “Ostruzionismo deleterio, ripensateci”

Il dl approderà nell’Aula del Senato il prossimo 8 aprile. Ma il centrodestra ha rifiutato la proposta della maggioranza di far lavorare solo la commissione Bilancio e poi decidere delle misure precauzionali per l’Aula.  Quindi per varare il maxi decreto, che è già lungo 126 articoli ma assorbirà anche gli altri decreti finora approvati dal governo, dovranno riunirsi tutte le commissioni e dare i pareri

Se in tutta Italia l’emergenza legata al coronavirus continua, tra le mura del Parlamento il clima d’unità nazionale sembra essere già finito. Il centrodestra minaccia di votare contro il decreto Cura Italia, quello con le misure economiche per famiglie, lavoratori e imprese. ” Se dicono ‘O è così o buonanotte’, noi non firmiamo deleghe in bianco”, dice Matteo Salvini. Se invece il testo cambia, aggiunge l’ex ministro “abbiamo tutta la volontà di collaborare. Se tirano dritti, la Lega non è disponibile a votare deleghe in bianco”. Il dl approderà nell’Aula del Senato il prossimo 8 aprile “come termine indicativo”, ha detto il capogruppo dei senatori Pd Andrea Marcucci.
Ma la Lega ha rifiutato la proposta della maggioranza di far lavorare solo la commissione Bilancio e poi decidere delle misure precauzionali per l’Aula. Quindi per varare il maxi decreto, che è già lungo 126 articoli ma assorbirà anche gli altri decreti finora approvati dal governo, dovranno riunirsi tutte le commissioni e dare i pareri. “Incredibile! La Lega in Senato fa ostruzionismo sul decreto per affrontare la crisi economica! Vi prego ripensateci, l’Italia ha bisogno di aiuto subito!!!”, attacca il Pd con un tweet del vicesegretario Andrea Orlando. Per Marcucci quello del Carroccio è un “ostruzionismo deleterio e inutile“.
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mercoledì 18 marzo 2020

Coronavirus, Zaia: "Servono leggi per tracciare i movimenti dei telefonini" | Come funziona negli altri Paesi

Le compagnie telefoniche italiane sono pronte a fornire tutti i dati a disposizione. In Corea del Sud il tracciamento delle persone ha spento i focolai

Il tracciamento dei movimenti attraverso i cellulari per limitare la diffusione del coronavirus "è un'ottima soluzione", dice il governatore del Veneto Luca Zaia, secondo cui però c'è un problema di privacy. "Ma siamo in emergenza, e ci vuole un provvedimento per queste attività", ha aggiunto. "Ci hanno proposto dei software stratosferici, però mi metto nei panni dei cittadini, bisogna che ci sia una legittimazione giuridica", ha concluso.   SEGUI IN TEMPO REALE LE NOTIZIE SULL'EMERGENZA CORONAVIRUS

Operatori telefonici pronti a fornire i dati - Nei giorni scorsi gli operatori telefonici avevano detto di essere pronti a mettere a disposizione delle autorità le informazioni aggregate ricavate dai dati relativi alla mobilità di tutti i propri clienti. Questo pur garantendo il rispetto di tutte le disposizioni vigenti a tutela della sicurezza e della privacy individuale, come disposto dalla normativa europea GDPR (General Data Privacy Regulation). E infatti la Lombardia ha colto l'occasione per capire quanti cittadini fossero ancora in giro nonostante i divieti. Asstel, l'associazione degli operatori,  si dice pronta a fare di più per "aiutare la Protezione Civile, l'Istituto Superiore di Sanità, le Regioni e le altre autorità impegnate in prima linea per combattere la pandemia".

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Coronavirus, parchi pieni e ciclabili affollate. In una settimana 43mila denunce. Spadafora: “Valutiamo divieto assoluto di attività all’aperto”

Da Nord a Sud, sindaci e governatori cercano di evitare assembramenti chiudendo perfino i lungomare. Il governatore Fontana: "Se si dovesse andare avanti così, domanderemo provvedimenti più rigorosi". Il Tar Campania ha respinto il ricorso contro l’ordinanza 'anti-passeggiate' del presidente della Regione Vincenzo De Luca


Binari affollati come in un qualsiasi lunedì mattina, vagoni della metro pieni, aree verdi prese d’assalto da un esercito di runner e persone a passeggio. Nonostante l’obbligo di restare a casa imposto dal decreto del presidente Conte, per limitare i contagi da coronavirus, le foto scattate a Milano mostrano ancora moltissime persone fuori dalle mura di casa. Troppe, secondo il governatore Attilio Fontana, che in un punto con la stampa in diretta streaming annuncia la possibilità di una nuova stretta: “Per adesso ve lo chiediamo, ma, se si dovesse andare avanti così, domanderemo al governo provvedimenti più rigorosi“. Il resto d’Italia non fa eccezione: approfittando dell’unica “area grigia” del decreto, cioé il permesso di portare fuori il cane e di fare attività sportiva all’aperto, parchi, piste ciclabili e lungomare spesso sono più affollati di prima. Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, valuta se tagliare la testa al toro ed eliminare anche questa possibilità: “Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica – dice ai microfoni del Tg1 – Ma se l’appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto di attività all’aperto”.

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Coronavirus, ancora 8mila denunce in 24 ore per violazione delle disposizioni. Ad Aosta e Bari si indaga per epidemia colposa aggravata



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