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domenica 29 marzo 2020

Il coraggio dei Benetton: ora chiedono loro i soldi al governo per il coronavirus

Se volete la definizione di paradosso, eccola. E ha come protagonisti i Benetton, il governo e le autostrade. Fino a un mese fa, si parlava della revoca della concessioni per il disastro del ponte Morandi di Genova. Ora, Autostrade per l’Italia (Aspi) dei Benetton guida la carica dei concessionari che chiedono soldi al governo per far fronte all’emergenza coronavirus, ventilando il rischio di fallimento. Come fa sapere Carlo Di Foggia con un articolo su Il Fatto Quotdidiano, “la lettera, allarmata e minacciosa, è stata spedita lunedì scorso ai ministri dei Trasporti e dell’Economia Paola De Micheli e Roberto Gualtieri. La firma il presidente dell’Aiscat, l’associazione delle concessionarie, Fabrizio Palenzona, uomo di fiducia dei Benetton”.


La holding Atlantia controlla Aspi, e ha in gestione due terzi dei quasi 5 mila chilometri di autostrade. Palenzona – scrive Di Foggia – mette in guardia dalle “inevitabili ricadute sul settore delle limitazioni agli spostamenti imposte dalle norme emergenziali: le autostrade – si legge – stanno assistendo a un crollo del traffico veicolare senza precedenti nella storia”, stimato in “circa l’80 per cento sull’intera rete”. Questo “comporta sin da ora gravi ripercussioni sulla capacità dei concessionari di poter sostenere i costi operativi connessi alla necessità di mantenere in esercizio le infrastrutture, nonché un grave pregiudizio alla possibilità di generare sufficiente cassa dalla riscossione delle tariffe”.

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Reddito di emergenza a 10 milioni di lavoratori anche precari e irregolari

Si chiamerà Rem: 6 miliardi per aumentare i 600 euro agli autonomi ed estenderli ai sommersi. Gualtieri: "Non è un reddito di cittadinanza bis"



ROMA - Rafforzare e allargare l'indennità da 600 euro. E creare così un vero e proprio "reddito di emergenza", in acronimo Rem. Non un nuovo reddito di cittadinanza. Neanche il vecchio rivisto e corretto. Ma una misura eccezionale in grado di coprire il doppio dei lavoratori sin qui raggiunti dall'indennità una tantum e per tutto il tempo della gravissima crisi sanitaria ed economica.

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Fino all’ultima goccia di sudore, fino all’ultimo grammo di energia: il discorso di Conte contro l’Europa egoista



DPCM soccorso alimentare: i buoni spesa del governo



Tasse, verso lo stop fino a maggio

Lo spettacolo di Salvini che si arrampica sugli specchi a Piazzapulita per il video di TG Leonardo

«Se qualcuno è tranquillo sapere che in Cina lavoravano in laboratorio a virus polmonari, io non lo sono», Matteo Salvini non molla e continua a strizzare l’occhio a complottisti e teorici del complotto che sono convinti che SARS-CoV-2 sia un virus creato in laboratorio dai cinesi. La Lega ha infatti “scoperto” che nel 2015 un servizio di TGR Leonardo in cui si parlava di un esperimento per creare un virus polmonare a partire dai pipistrelli.

Matteo Salvini è incapace di ammettere ha sbagliato, anche di fronte a fatti e logica

Matteo Salvini (ma anche Giorgia Meloni) hanno subito utilizzato quel servizio – che nulla ha a che vedere con il coronavirus che causa Covid-19 – per diffondere la fake news del virus di origine artificiale e non naturale e puntare il dito contro la Cina e il Governo (che cosa c’entri il nostro governo non è chiaro). Ieri a PiazzaPulita Corrado Formigli ha chiesto al leader della Lega di spiegare quel post e gli ha rinfacciato che Nature, la fonte di quel servizio, ha smentito che si trattasse dello stesso virus e non il SARS-CoV-2.

Marco Travaglio e Bertolaso contagiato perché mezzo sordo

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano oggi torna sul contagio da Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 di Guido Bertolaso, che da ieri è ricoverato al San Raffaele, e cita un articolo del Messaggero di ieri che spiega come il commissario per l’emergenza in Lombardia e nelle Marche potrebbe aver contratto la malattia:
Il virus, secondo CaltaNews, potrebbe averlo ghermito lunedì nelle Marche, dove un filmato lo immortala con la mascherina sbagliata e resa comunque vana dalle allegre strette di mano senza guanti che, contro ogni regola e buon senso, Mister Wolf distribuisce a chiunque passi di lì. O forse alla Fiera di Milano, “parlando con tutti, avendo mille contatti e scambiando continue parole, oppure nel palazzo della Regione lombarda”.
Così ora chiunque l’ha incontrato è in quarantena: i suoi “quattro collaboratori”, il “governatore marchigiano Ceriscioli, il presidente del consiglio regionale e altri”. Tutti tranne Fontana, perché è appena uscito dall’altra quarantena e poi “l’ho visto solo due minuti”e in due minuti quel bradipo del Corona non fa in tempo.
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sabato 28 marzo 2020

Alessandria, bar aperto anche se c’è il divieto: nei guai la titolare e due amiche insieme a bere

In via dei Guasco, denunciate grazie a una segnalazione dei cittadini


Erano al bar a bere fra amici, in pieno centro. È successo in via dei Guasco, ad Alessandria, ieri, 27 marzo. Per loro era un venerdì sera normale: nel locale a consumare bevande come se non esistesse il coronavirus. 
Grazie a una segnalazione dei cittadini, gli agenti della polizia municipale sono intervenuti: hanno trovato la titolare e due donne, mentre bevevano. Tranquillamente. «Sul locale - ricordano dal Comune - gravava già un provvedimento di revoca del titolo necessario per l’esercizio dell’attività e un provvedimento di sospensione emesso dalla Questura».

Matera, bimbo di 3 anni trovato morto scivolando nel fiume in piena: si era allontanato mentre giocava fuori casa

Il piccolo Diego era sparito da venerdì 27 marzo, mentre giocava all'esterno dalla sua casa in una contrada di Bernalda al confine tra Puglia e Basilicata. Il fiume era in piena dopo maltempo e il corpo è stato ritrovato quando livello si è abbassato. E' stato il cane di famiglia a indirizzare le ricerche verso un tratto impervio del Bradano

E' stato trovato morto, nel fiume Bradano, il piccolo Diego, il bimbo di 3 anni di cui non si avevano notizie da venerdì 27 marzo, in contrada Marinelle a Metaponto (Matera). Alle ricerche hanno preso parte forze dell'ordine, volontari e numerosi cittadini che hanno utilizzato anche droni nel tentativo di ritrovare il piccolo.

Nella mattinata di venerdì il bambino si sarebbe allontanato in un attimo di distrazione dei genitori, che sono imprenditori agricoli. Era stato il cagnolino di famiglia a condurrele ricerche verso la zona impervia del fiume Bradano dove poi stamani i cani molecolari dei carabinieri cinofili di Firenze hanno ritrovato il cadavere del bambino.


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Cronache della pandemia - Francia

Il Paese sotto shock per la morte di Julie, 16 anni, sanissima

"Non avremo mai una risposta": la madre di Julie, 16 anni, la prima minorenne morta in Francia di Coronavirus, non ha spiegazioni. Tranne quella che gira sulla bocca di tutti: nessuno è al sicuro dal Coronavirus.
    Da quando, nella consueta conferenza stampa serale, ieri, il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, ha annunciato il decesso della giovanissima vittima, la Francia è ancora più sotto shock. In poche ore, le notizie trapelate dalla famiglia hanno chiarito che si trattava di una ragazza sanissima, senza altre malattie. E che è morta in poche ore di malattia.

    "Perdere un figlio è qualcosa di insopportabile ma bisogna continuare", dice Sabine, la madre. Poi racconta qualche particolare delle ultime terribili ore vissute dalla famiglia, che abita nella banlieue di Parigi: "Julie aveva soltanto un po' di tosse, da una settimana. Aveva preso uno sciroppo, qualcosa a base di erbe, aveva fatto inalazioni". Sabato aveva cominciato a sentirsi mancare il fiato: "nulla di clamoroso - racconta la madre - aveva difficoltà a riprendere respiro". Poi attacchi continui di tosse e la visita dalla dottoressa di famiglia che la invita a chiamare l'ospedale. Julie viene ricoverata, la madre rientra a casa ma poco dopo la avvertono che uno scanner ai polmoni della figlia ha rivelato dei problemi: "nulla di grave". La notte, però, la ragazza viene colta da insufficienza respiratoria e trasferita d'urgenza all'ospedale pediatrico di Parigi, il Necker, dove la sottopongono al tampone. 

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Coronavirus, superati i 10mila morti. I guariti sono oltre 12mila

Sono i nuovi dati della Protezione civile

Superate le diecimila vittime in Italia per il coronavirus. Sono 10.023 i morti, con un aumento rispetto a ieri di 889. Venerdì l'aumento era stato di 969. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

Sono 12.384 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.434 in più di ieri. E' l'incremento più alto registrato dall'inizio dell'emergenza.  Ieri l'aumento dei guariti era stato di 589.

Sono complessivamente 70.065 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.651. Venerdì l'incremento era stato di 4.401. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 92.472.

Sono 3.856 i malati ricoverati in terapia intensiva, 124 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.319 sono in Lombardia. Dei 70.065 malati complessivi, 26.676 sono poi ricoverati con sintomi e 39.533 sono quelli in isolamento domiciliare.

"Sicuramente se non fossero state adottate misure drastiche di contenimento avremmo ben altri numeri e le strutture sanitarie già in condizioni critiche sarebbero in stato drammatico. Sarebbe stata una situazione insostenibile". Così il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile, rispondendo a una domanda sull'elevato numero di morti anche oggi e sull'effetto delle misure prese.

CORONAVIRUS: non è stato creato in LABORATORIO! Ecco la PROVA Decisiva secondo la rivista NATURE MEDICINE

Stop al complottismo
In queste settimane si leggono svariate informazioni a proposito della diffusione del Coronavirus, spesso con cognizione di causa, ma altre volte del tutto prive di fondamento (le famose fake news che proliferano sul web e in particolare sui social network).
Una delle più recenti polemiche nate sul tema COVID-19 è relativa alla tesi circolante già da qualche settimana che vorrebbe l'attuale epidemia in qualche modo collegata ad esperimenti scientificicondotti in Cina e in particolare dall'Università di Wuhan, capoluogo dello Hubei da dove ha avuto origine la pandemia.
Ebbene, la prestigiosa rivista Nature Medicine ha smentito questa teoria complottistica e pare aver trovato la prova definitiva che il virus è naturale e zoonotico (derivante dagli animali e trasmesso all'uomo) e non creato in laboratorio.
Scopriamo dunque nel dettaglio i risultati di questo studio.

Il Coronavirus (Sars-CoV-2) sarebbe il risultato dell'evoluzione naturale di altri virus della stessa "famiglia" e non un prodotto di laboratorio o di ingegneria genetica (cioè non fatto dall'uomo manipolando geni virali in provetta): a renderlo noto è uno studio sui genomi del Sars-CoV-2 e virus affini pubblicato recentemente.
Gli esperti hanno analizzato geneticamente una proteina chiave dell'involucro esterno del virus, chiamata spike, proteina che serve all'infezione per "attaccarsi"alle cellule umane. Ebbene, il legametra l'uncino molecolare di spike e la molecola che governa la regolazione della pressione del nostro sangue è risultato talmente perfetto che non può che provenire dalla selezione naturale e non dall'ingegneria genetica.
In particolare, il ricercatore Kristian Andersen, dello Scripps Research Institute di La Jolla afferma che "confrontando i dati genetici ad oggi disponibili per diversi tipi di coronavirus, possiamo risolutamente determinare che il Sars-CoV-2 si è originato attraverso processi naturali".

Nessun complotto dunque, niente armi batteriologiche "create" in qualche laboratorio segreto. Almeno a giudicare da queste autorevoli analisi.

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Ivrea, Conad toglie la licenza al supermercato che speculava sul coronavirus raddoppiando i prezzi

Il consorzio sostituirà "in tempi rapidi" il gestore denunciato dalla Guardia di finanza per aumenti del 200% su pane, olio, generi di prima necessità e persino la colomba pasquale

Il consorzio Conad ha deciso di procedere alla risoluzione della licenza d'uso del marchio a favore del punto vendita di Favria (Torino), nel Canavese, a seguito della mancata applicazione del piano promozionale e delle politiche commerciali definite dal consorzio. Lo ha reso noto l'azienda, specificando che procederà in tempi rapidi al cambio della gestione del punto di vendita.

Nei giorni scorsi, in seguito a un blitz della Guardia di finanza nel paese vicino a Ivrea, il titolare è stato denunciato per manovre speculative sulle merci: quasi tutti i prodotti, considerati "in offerta", avevano subito un notevole quanto immotivato incremento del prezzo, anche fino al 200 per cento rispetto al costo previsto.


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venerdì 27 marzo 2020

L’ultimo messaggio di Mattia, 18 anni: “Mamma ora mi intubano. Ma lotterò e tornerò per te”

Il telefono come unico strumento per comunicare, nella speranza che non suoni. “Significherebbe che c’è stato un peggioramento”. Mattia, 18 anni di Cremona, era stato portato in ospedale dopo che la febbre gli era iniziata a salire ed erano arrivati i problemi respiratori. “Polmonite da coronavirus” era stata la diagnosi, terribile, dei medici che lo avevano visitato con tutte le precauzione, sospettando già il terribile verdetto. Era il 16 marzo e da quel momento il ragazzo non ha più potuto vedere la sua famiglia.


Mattia ancora oggi si trova a Cremona, ricoverato e in coma farmacologico. È il paziente più giovane di tutto il reparto. L’ultimo messaggio arrivato alla madre dal suo telefonino è stato riportato da Il Messaggero, che ha raccolto la testimonianza della donna: “Fra poco mi intubano. Stai tranquilla, non ti lascerò sola. Ti amo, mamma. Lotterò per te e per Anastasia. Devo andare”. Anastasia è la sorellina che Mattia non ha mai potuto abbracciare, morta durante il parto avvenuto cinque anni fa.

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“La commessa morta a Brescia potevo essere io”: la testimonianza di Alessandra nella sua quotidiana trincea del supermercato in cui lavora

Coronavirus, morti altri cinque medici. Dall'inizio dell'epidemia sono 46

Brusaferro (Iss): "La curva dei nuovi casi nella popolazione sembra attenuarsi. Ma non abbiamo raggiunto il picco"- Nuovi casi a Codogno. Sequestrati in Calabria 900 falsi kit per la diagnosi e 13mila mascherine a Taranto vendute a prezzi stellari. La ministra Azzolina: esami di maturità con membri interni e presidente esterno. Il Papa dona 30 respiratori agli ospedali. Autorizzati i farmaci antimalarici


ROMA - Giorno dopo giorno si allunga la lista dei medici deceduti sul campo per Covid-19. All'alba è morta Anna Maria Focarete consigliere provinciale della Fimmg di Lecco. A Bergamo sono morti Benedetto Comotti e Giulio Calvi. Lutti che portano il numero dei camici bianchi deceduti ad un totale di 46. Gli ultimi due sono Dino Pesce, medico internista dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena di Genova e Marcello Ugolini, pneumologo e consigliere dell'Ordine dei Medici di Pesaro-Urbino. A raccogliere questo drammatico elenco è la Fnomceo su una pagina del sito listata a lutto che sarà presto aggiornata tre volte al giorno. Sono 6.414 gli operatori sanitari contagiati. Ieri altri 4.492 positivi e 712 decessi. Il totale dei malati è di 62.013, quello delle vittime di 8.215.

Brusaferro (Iss): "La curva dei nuovi casi sembra attenuarsi, ma non è il picco"

La curva dei nuovi positivi a Covid-19 sembra aver smesso di crescere come avveniva nei primi giorni della scorsa settimana passata. "Il dato rilevante è che a partire dal 19-20 il numero di nuovi casi segnalati cala, la curva sembra attenuarsi". ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel punto stampa all'Iss. "Ma non dobbiamo illuderci che un rallentamento della diffusione possa indurci a rallentare le misure che abbiamo adottato. Ci sono realtà diverse nel Paese, la Lombardia e aree limitrofe con fortissima circolazione, mentre in altre aree c'è una circolazione ancora limitata, dove la sfida è fare in modo che quelle aree rosa non diventino rosse". E ha concluso: "Voglio essere chiaro su un punto. Non abbiamo raggiunto il picco, non lo abbiamo superato. Abbiamo segnali di rallentamento che ci fanno  presumere di essere vicini, vuol dire che le misure adottate stanno facendo i loro effetti, potremmo arrivare al picco in questi giorni. Stiamo rallentando la crescita, non stiamo scendendo. E la discesa, quando ci sarà, sarà costruita sui nostri comportamenti".

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Coronavirus: 74 i sacerdoti morti, cinque in poco più di un giorno

Coronavirus: 81.488 casi in Usa, più di Italia e Cina

Lo riporta il New York Times, ci sono già oltre 1.170 morti


Gli Stati Uniti sono ora diventati il primo Paese al mondo per casi di coronavirus: secondo i dati del New York Times sono 81.488, più di Cina e Italia, con 1.178 morti in tutto il Paese.
Per l'Oms-Europa ci sono "segnali incoraggianti" sul fronte lotta al coronavirus nella regione. Citando i cali registrati in Italia, si avverte però che è troppo presto per dire che il peggio è passato. Nel Vecchio Continente, secondo i calcoli dell'Afp sono più di 250mila i casi ufficialmente dichiarati, ovvero più della metà di quelli in tutto il mondo. In Spagna la situazione è drammatica, 10mila contagi in più in un giorno e un totale di oltre 4mila morti. La sanità britannica teme uno tsunami di ricoveri.
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giovedì 26 marzo 2020

Coronavirus, rivelazioni choc dai medici del Villa Scassi: “Costretti a lasciarli morire, è una mattanza”

La spaventosa testimonianza di due medici genovesi in primissima linea: "Non ci sono cure per tutti, salviamo solo i più giovani. Non eravamo preparati, questa è una malattia da fantascienza"

Genova. Pazienti lasciati morire nei corridoi del pronto soccorso con polmoniti terribili perché non ci sono abbastanza supporti respiratori per tutti. Cadaveri abbandonati sulle barelle senza dignità e lontani dai parenti. Personale sanitario che si ammala e rientra al lavoro senza aver mai eseguito un tampone. E una lunghissima serie di errori di valutazione in partenza che adesso non sono più recuperabili. Non siamo a Codogno e nemmeno in una qualsiasi trincea della Lombardia epicentro del disastro coronavirus. Siamo a Genova, all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. Dove “se hai più di settant’anni, o sei fortunato e ti riprendi, oppure probabilmente muori”.

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Il sindaco di Novi Ligure: “Non sappiamo qual è il numero reale dei ricoverati contagiati dal virus”

Coronavirus, ecco come cambia il modulo per autocertificazione. Previsti diversi nuovi casi di necessità

I cittadini devono dichiarare di essere a conoscenza anche di eventuali ordinanze delle Regioni in cui si spostano. Il Capo della Polizia Gabrielli: "Controlliamo in modo rigoroso ma con umanità. Le denunce non cadranno nel nulla"

Sono passati appena tre giorni dall'ultimo modulo di autocertificazione, ma con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la scorsa notte, di altre disposizioni, il testo per certificare gli spostamenti muta ancora.

Bollette meno care da aprile: -18,3% per la luce e -13,5% per il gas. Sale a 1,5 miliardi il conto Covid

Grazie soprattutto al calo dei prezzi delle materie prime, si riduce la spesa energetica per le famiglie tipo in tutela: 184 euro annui di risparmi

Calano le bollette di luce e gas per gli utenti serviti in maggior tutela. Secondo il consueto aggiornamento fornito dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera), nel secondo trimestre dell’anno la riduzione sarà di -18,3% per l’elettricità e del -13,5% per il gas per la famiglia tipo in tutela. La contrazione è dovuta, da un lato, alle basse quotazioni delle materie prime nei mercati all’ingrosso, anche per via di una netta riduzione dei consumi provocata dall’emergenza coronavirus, e, dall’altro, da una sostanziale stabilità nel fabbisogno degli oneri generali di sistema.

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Coronavirus, in casa anche i criminali. A marzo reati diminuiti del 75 per cento

Primo report della Direzione centrale della polizia criminale. Nel mirino dei rapinatori restano però le farmacie. Diminuiscono, ma a un ritmo più lento, anche i maltrattamenti in famiglia.


Il Coronavirus blocca in casa anche i criminali. Dal primo report pubblicato oggi sul sito del Viminale, viene fuori che le limitazioni agli spostamenti hanno fatto crollare i delitti del 75 per cento.
Preso in esame il periodo dall'1 al 22 marzo, sono stati 52.596 i delitti consumati a fronte dei 146.762 dello stesso periodo dell'anno scorso.


Il report - elaborato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza - prende in esame diverse tipologie di reati. Calano del 69 per cento le violenze sessuali, del 67,4 i furti in genere, del 72,5 quelli in abitazione. Percentuali analoghe ( -73,7 per cento) per le rapine agli uffici postali e -77 per cento per lo sfruttamento della prostituzione. Dimezzate invece le rapine ( -54,4 per cento) anche se in queste settimane nel mirino restano le farmacie, dove furti e rapine fanno registrare un decremento molto lieve, solo -13,8 e -24,6 per cento.

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Ricerca, 'il coronavirus era in Lombardia dal primo gennaio'


Nature, 'non rilevato per settimane'. È la preistoria dell'epidemia

Il coronavirus ha cominciato a circolare in Lombardia dal primo gennaio e ha continuato a farlo in modo sommerso per oltre un mese e mezzo prima della diagnosi del paziente 1 di Codogno, avvenuta il 20 febbraio. È quanto emerge dall'analisi pubblicata sul sito ArXiv e condotta da 14 centri di ricerca, con il coordinamento del Direttorato generale della Sanità della Regione Lombardia. "L'epidemia in Italia è rimasta sconosciuta per settimane", scrive oggi la rivista Nature, commentando la ricerca sul suo sito. 

"L'epidemia in Italia è cominciata molto prima del 20 febbraio 2020. Al momento dell'identificazione del primo caso di Covid-19 si era già diffusa in molti comuni della Lombardia meridionale", si legge nell'articolo. "È un lavoro estremamente interessante che ricostruisce la preistoria del coronavirus in Italia", ha commentato il fisico Giorgio Parisi, dell'Università Sapienza di Roma. Dalla ricerca, ha proseguito, emerge inoltre che all' inizio i casi sintomatici erano l'80%, contro il 5% di asintomatici e il 15% di casi non chiari, forse con sintomi così leggeri da non dare la sicurezza dell'infezione. 

Gli autori della ricerca hanno ricostruito l'origine dell'epidemia analizzando i dati relativi a 5.830 casi confermati nei laboratori della Lombardia, per i quali erano stati riportati anche i dati relativi alla comparsa dei sintomi. Quindi si è proceduto a ritroso, ricostruendo la catena dei contatti sempre più indietro nel tempo. Sono stati individuati così i casi sporadici comparsi nella regione dal primo al 29 gennaio e poi i casi più frequenti avvenuti dal 30 gennaio al 19 febbraio, con un picco di oltre 60 avvenuto il 18 febbraio. Due giorni più tardi, il 20 marzo, l'epidemia è uscita allo scoperto, con l'identificazione del paziente 1 a Codogno. 

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Coronavirus: commissario Croce Rossa di Serravalle con sintomi. Sospesi i servizi

SERRAVALLE SCRIVIA – Il commissario della Croce Rossa di Serravalle Scrivia, Antonino Pavoli, si trova attualmente in quarantena domiciliare. Lo spiega la stessa Cri locale con una nota parlando di “sospetto contagio da Covid-19“. Il decorso clinico di Pavoli sarebbe in linea con le sintomatologie tipiche del coronavirus.


Comunichiamo che sono state poste in essere tutte le misure di contenimento previste dai protocolli“, spiega la Croce Rossa che è anche stata costretta a mettere in quarantena anche tutti quei volontari che sono entrati in contatto con il commissario Pavoli. Da qui la decisione di interrompere tutti i servizi, compresa la consegna della spesa e dei farmaci, per due giorni “al fine di consentire la sanificazione profonda e accurata di tutti i locali e i mezzi“. Antonino Pavoli potrebbe aver contratto il coronavirus la settimana scorsa nel corso di un trasporto in ambulanza di una coppia di Carbonara Scrivia risultata positiva al test del Covid-19.

Fonte: Radio Gold


Sintomi da coronavirus per il presidente della Croce rossa di Serravalle Scrivia: “Ma non mi fanno il tampone”


A Tortona: 

Chiusa la Polizia Municipale, molti agenti in malattia

Coronavirus: Jole Santelli visita il nuovo reparto di terapia intensiva con collaboratori e medici. Ma tutti dimenticano il “distanziamento sociale”

Lunedì la presidente della Regione Calabria Jole Santelli ha visitato il nuovo reparto Covid di terapia intensiva dell’ospedale “Mater Domini” di Catanzaro. Un cantiere aperto, fino a pochi giorni fa, nel quale si è lavorato giorno e notte per far sì che fosse realizzato nel più breve tempo possibile. Ad accompagnarla alcuni collaboratori, ma anche medici e infermieri. Nelle immagini pubblicate come una sorta di spot sulla pagina Facebook della Regione, però, le misure di sicurezza imposte dal governo non sembrano rispettate. La presidente, infatti, pur avendo indossato i guanti, non usa in maniera corretta la mascherina: le copre la bocca, ma non il naso. Non solo. La Santelli e i suoi collaboratori si muovono con le scarpe con cui sono arrivati in ospedale senza indossare gli obbligatori calzari e le cuffie. Tra i corridoi del nuovo reparto, inoltre, sono diverse le persone che non rispettano la distanza di sicurezza di un metro richiesta per evitare la diffusione della pandemia. A fare da Ciceroni i medici e gli infermieri che, però, non indossano né guanti, né mascherine, né nessun’altra protezione per sé stessi e per i visitatori del reparto.

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Il virus uccide una ragazza di 21 anni in Inghilterra, la mamma: "Non sottovalutatelo"

LONDRA. Una ragazza di 21 anni senza patologie pregresse  è morta a causa del coronavirus: il suo nome era Chloe Middleton, è finora la vittima più giovane del Regno Unito.  Sua madre Diane Middleton ha pubblicato un post  straziante.  Scrivendo su Facebook, la signora Middleton, che vive nel Buckinghamshire, ha dichiarato: "A tutte le persone là fuori che pensano che sia solo un virus, per favore ripensateci. Parlo per esperienza personale, questo cosiddetto virus ha tolto la vita a mia figlia di 21 anni".

Fonte

Bologna: 50enne deceduto in casa a causa del coronavirus


La grammatica dell’epidemia. 

Si muore “per” e non “con” il virus


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mercoledì 25 marzo 2020

Covid19 Cina, dubbi sul numero di morti: sparite 21 milioni di utenze telefoniche

Morti Cina coronavirus – L’Italia sta vivendo una delle più grandi tragedie dal dopoguerra contro un nemico invisibile che sta mietendo vittime e timore. Una situazione paradossale con l’Italia intera ferma e sigillata in casa, un paese che ad oggi già piange ben 7.503 morti. Un dato aggiornato al 25 marzo e reso ancora più atroce dal fatto che in Cina, paese del focolaio da cui è partita la pandemia, si contano al momento circa 3300 morti. 

Morti Cina coronavirus: dubbi sui numeri

Un numero quello dei morti in Cina che desta ancora numerosi dubbi ed interrogativi vista la differenza abnorme con l’Italia. Ricordiamo che la Cina conta circa 1 miliardo e mezzo di persone, contro i circa 60 milioni di italiani. Questo significa che nel nostro paese si contano 100 decessi per milione di abitanti, contro i 2.2 milioni di morti per milione in Cina. Considerando le morti che, purtroppo, aumenteranno nei prossimi giorni in Italia la forbice statistica aumenterà in modo ancora più drammatico e significativo.
Le spiegazioni che si stanno dando in questi giorni su questa differenza sono tante e disparate, ma nessuna sembra convincere a pieno. Dall’Italia che è il paese più vecchio al mondo dopo il Giappone, alle misure straordinarie prese dalla Cina per contenere la diffusione. Tutte motivazioni che, però, non spiegano in modo così forte questa disparità considerando inoltre, che in Cina il Covid19 è in circolo dal mese di novembre. Una forbice statistica che troverebbe una spiegazione anche nel fatto che in Cina si sono considerati solo i morti “per” coronavirus, mentre in Italia anche quelli “con” coronavirus.

Dubbi sulle 21 milioni di utenze telefoniche cinesi sparite

Una riflessione interessante sui dati cinesi arriva da un articolo di Lettera43 che fa riferimento a The Epoch Times, circa l’improvvisa scomparsa in Cina di 21 milioni di utenze telefoniche. Il Paese nel quale i cellulari sono indispensabili più che in qualsiasi altra parte del pianeta d’improvviso calano di 21 milioni? Nel momento in cui l’utilizzo è in forte aumento viste le restrizioni e considerando che, in Cina il telefono è fondamentale per ogni tipologia di servizio dalla sanità alla pensione.
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«Polmoniti “anomale” da gennaio, il virus era già in circolazione»

I virologi confermano i sospetti dei medici lodigiani

Cristina Vercellone
Il coronavirus era in circolazione da tempo, almeno da gennaio. A dirlo, in questi giorni, sono i virologi che hanno confrontato i dati clinici e la genetica. Il concetto è stato ribadito ieri, nella conferenza stampa in Regione e lo confermano i medici della Bassa che hanno sotto controllo la situazione. I tempi di incubazione e il numero massiccio di contagi che si è registrato in questi giorni, 182 nel Lodigiano, portano in quella direzione. Prima del 38enne c’erano già altre persone positive in circolazione.
«Avevo diagnosticato già a gennaio delle polmoniti anomale - commenta il presidente dell’ordine dei medici Massimo Vajani -, l’avevo detto durante un’intervista sul “Cittadino”. Ricordo, per esempio, una ragazza di 29 anni che ha avuto una polmonite che si è trascinata appresso per un mese e mezzo, tra lastre, tac e domande come “Sei stata a Wuhan”, “Vieni dalla Cina?”. Lei non si era mossa da Cavenago. Poi avevo visitato anche una signora, sempre di Cavenago, di 50 anni. Entrambe le forme poi si sono risolte, ma la seconda, dopo una parziale risoluzione iniziale, aveva avuto una ricaduta a distanza di 10 giorni. L’ho visitata proprio la settimana scorsa, quando è esplosa l’epidemia. E poi c’erano state anche altre polmoniti simili che si erano risolte. Il virus era in giro. Non mi sento certo di puntare il dito contro l’ospedale di Codogno per quanto riguarda i contagi. Anzi, come ordine, abbiamo mandato i ringraziamenti a tutti gli operatori della sanità, hanno un’abnegazione enorme, odontoiatri compresi». Della stessa idea il medico di Castiglione, Bertonico e Casale Paolo Leotta, in isolamento fino all’inizio della prossima settimana, nella Bassa.
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Coronavirus, uno studio rivela: sulla Diamond Princess il Covid-19 è sopravvissuto 17 giorni nelle cabine

Il report ha dimostrato anche che metà dei passeggeri risultati positivi eraIl report ha dimostrato anche che metà dei passeggeri risultati positivi era asintomatica asintomatica


Il Coronavirus è in grado di sopravvivere per un tempo relativamente lungo in ambienti esterni, stando a uno studio dei ricercatori americani dei Centers for Disease Control and Prevention, diffuso lunedì 23 marzo. Il lavoro ha dimostrato che il virus ha resistito per un massimo di 17 giorni a bordo per esempio della nave da crociera Diamond Princess, all’interno delle cabine.
Il report ha esaminato le misure di contenimento prese dal governo giapponese e statunitense per contenere i contagi da Covid-19 sulla nave Diamond Princess e sulla nave Grand Princess in California. I passeggeri e l’equipaggio di entrambe le navi sono stati messi in quarantena a bordo dopo che gli ospiti precedenti, che non avevano avuto alcun sintomo a bordo di ciascuna delle navi, sono risultati positivi dopo l’attracco.

Il virus «è stato identificato su una varietà di superfici in cabine di passeggeri infetti sia sintomatici che asintomatici fino a 17 giorni dopo che le cabine erano state lasciate libere sulla Diamond Princess ma prima che fossero condotte le procedure di disinfezione», hanno scritto i ricercatori. Questo però non significa che la trasmissione sia avvenuta tramite superfici esterne.
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Coronavirus, donna positiva parte da Pavia e prende due aerei per tornare a casa in Sicilia. Il sindaco di Modica: «Caso gravissimo»

Una donna, positiva e con sintomi di febbre, è partita da Paviaha preso due aerei e un taxi per tornare a casa a Modica, in Sicilia. Un caso definito «gravissimo» dal sindaco Ignazio Abbate, destinato a suscitare polemiche. La donna si trovava in quarantena, ma questo non l'ha fermata dalla volontà di rientrare in terra siciliana. La denuncia è giunta attraverso un videomessaggio del sindaco sulla proprio pagina Facebook. 

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«La donna stava già male - dice in un video messaggio su Facebook - perchè aveva la febbre. Ha preso due aerei da Milano a Roma e poi a Catania ha preso un taxi che l'ha portata sino a Modica. Nessuno l'ha controllata, nessuno si è accorto che aveva la febbre. Eppure la donna era positiva e malata. Ora è ricoverata in ospedale nell'ospedale 'Maggiorè di Modica».


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