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giovedì 26 marzo 2020

Coronavirus, rivelazioni choc dai medici del Villa Scassi: “Costretti a lasciarli morire, è una mattanza”

La spaventosa testimonianza di due medici genovesi in primissima linea: "Non ci sono cure per tutti, salviamo solo i più giovani. Non eravamo preparati, questa è una malattia da fantascienza"

Genova. Pazienti lasciati morire nei corridoi del pronto soccorso con polmoniti terribili perché non ci sono abbastanza supporti respiratori per tutti. Cadaveri abbandonati sulle barelle senza dignità e lontani dai parenti. Personale sanitario che si ammala e rientra al lavoro senza aver mai eseguito un tampone. E una lunghissima serie di errori di valutazione in partenza che adesso non sono più recuperabili. Non siamo a Codogno e nemmeno in una qualsiasi trincea della Lombardia epicentro del disastro coronavirus. Siamo a Genova, all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. Dove “se hai più di settant’anni, o sei fortunato e ti riprendi, oppure probabilmente muori”.

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