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mercoledì 1 aprile 2020

Altre 313 persone denunciate in provincia di Alessandria perché fuori casa senza un giustificato motivo

I dati della prefettura relativi al controllo di 6824 cittadini dal 25 al 31 marzo

ALESSANDRIA. Sono 313 le persone denunciate in provincia dal 25 marzo a ieri, martedì 31, in occasione dei controlli delle forze dell’ordine sul rispetto del decreto Conte: erano in giro senza un giustificato motivo. Due persone sono inoltre state denunciate per false dichiarazioni. I dati sono stati diffusi dalla prefettura.
Le persone controllate sono state 6824. Controlli inoltre in 3756 esercizi commerciali o attività con sanzioni a quattro titolari e la chiusura provvisoria di due esercizi.
Il prefetto “ringrazia i cittadini per la forte collaborazione sia nel rispettare le misure di contenimento dell’epidemia sua nel segnalare situazioni di assembramento”.


Il delitto di Lorena, “Mi ha trasmesso il Coronavirus e l’ho uccisa”. Ma i tamponi sono negativi

La confessione dell'infermiere arrestato smentita dagli accertamenti. Ancora giallo sul femminicidio di Furci Siculo

“Mi aveva trasmesso il Coronavirus e l’ho uccisa”. Questo ha detto durante l’interrogatorio Antonio De Pace, l’uomo che ieri ha strangolato la sua compagna, Lorena Quaranta, a Furci Siculo (Messina). Ma chi indaga le ritiene parole deliranti. E questa mattina è arrivata la conferma, dai tamponi fatti: “Sono negativi”, conferma il procuratore di Messina Maurizio de Lucia.

E' ancora giallo sulla drammatica notte che ha portato all'uccisione della giovane ventisettenne iscritta all'ultimo anno di Medicina. Con Antonio De Pace, infermiere originario di Vibo Valentia, era fidanzata da tre anni. In apparenza, una storia tranquilla, felice, come testimoniano le fotografie pubblicate dalla coppia su Facebook. Un vero rompicapo per chi indaga, oggi i carabinieri della Compagnia di Taormina stanno proseguendo le audizioni di amici e parenti della vittima. Al vaglio degli investigatori ci sono anche i telefonini di Antonio De Pace e Lorena Quaranta.

Domani è prevista la convalida del fermo davanti al giudice delle indagini preliminari, e dunque una nuova audizione di Antonio De Pace, che è assistito dagli avvocati Bruno Ganino e Ilaria Intelisano.

Intanto, i genitori di Lorena, originari della provincia di Agrigento, sono arrivati a Messina. Dopo essere stati fermati più volte lungo il percorso, per le restrizioni dell'emergenza Coronavirus. Il sindaco di Favara, Anna Alba, ha chiesto all'arcivescovo che venga celebrato comunque un funerale, nonostante i divieti del momento imposti dalle autorità: "Anche solo con la presenza degli stretti familiari. Non potere salutare Lorena per l'ultima volta, sarebbe un secondo enorme dramma".


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Coronavirus, passeggiate con i bambini e jogging. Dove e cosa si può fare?

Le polemiche dopo la circolare interpretativa del Viminale a norme già in vigore hanno alzato un polverone che aumenta la confusione nei cittadini. Facciamo chiarezza tra norme nazionali e locali

Coronavirus: in un giorno 6.700 denunciati, 39 per violata quarantena

Viminale, controllate 230mila persone e 94mila negozi

Ieri le Forze di polizia hanno controllato 230.951 persone e 94.006 esercizi commerciali e attività. Le persone sanzionate in via amministrativa per i divieti sugli spostamenti, indica il Viminale, sono state ieri 6.608; quelle denunciate per false attestazioni nell'autodichiarazione sono state 93 e quelle denunciate per violazione della quarantena 39. Negli ultimi sei giorni sono stati 311 complessivamente a violare la quarantena. In base al nuovo decreto rischiano il carcere da 1 a 4 anni per aver attentato alla salute degli altri cittadini. I titolari di esercizi commerciali sanzionati sono stati 103 e 44 i provvedimenti di chiusura delle attività. Dall'11 al 31 marzo 2020 sono state controllate complessivamente 3.680.242 persone e 1.660.967 esercizi commerciali.

CORONAVIRUS, IN BELGIO LA VITTIMA PIÙ GIOVANE D’EUROPA: 12 ANNI

Il covid-19, lo stiamo imparando sulla nostra pelle, così come non conosce confini né genere, ultimamente ci ha messo con le spalle al muro non risparmiando neppure i meno giovani e, negli ultimi giorni, neanche i minorenni.
La morte di una 12enne sconvolge oggi il Belgio, la vittima più giovane d’Europa della pandemia coronavirus. La terza, in ordine di età, dopo il decesso del 14enne in Portogallo ed una 16enne francese.
‘Si tratta di un evento molto raro ma che ci sconvolge molto’, ha commentato il virologo Emmanuel Andrè, portavoce interfederale della lotta contro l’epidemia.
Non si conoscono altri dettagli sulla giovanissima vittima né se avesse delle patologie pregresse. Il suo decesso  si va ad aggiungere agli altri 704 in Belgio, per un  totale di 705, 98 solo nelle ultime 24 ore, mentre i casi confermati ammontano a quasi 13mila.
‘Stiamo per arrivare al punto di saturazione nei nostri ospedali’, ha ribadito il su citato virologo, mentre il picco della diffusione è atteso nei prossimi giorni.
Anche il Belgio, com’è successo un po’ ovunque, ha inizialmente sottovalutato la pericolosità della diffusione e ha varato in ritardo le misure anti-contagio.

Coronavirus, il partito di Giorgia Meloni chiede all’Ue uno stop al Green deal

Morassut: «Ancora una volta la destra italiana dimostra tutta la sua miopia»

Legambiente: «Non ci siamo proprio, ne abbiamo più che mai bisogno per uscire dalla crisi»


Facendo leva sulla pandemia da coronavirus in corso, il partito guidato da Giorgia Meloni – Fratelli d’Italia – attraverso i suoi parlamentari ha chiesto ufficialmente alla Commissione europea di «rinviare il Green deal fino al termine della crisi» e presentare al contempo una nuova proposta di bilancio europeo per il periodo 2021-2027: in gioco c’è un piano di investimenti da 1000 miliardi di euro in 10 anni che rappresenta al momento la migliore chance per lo sviluppo sostenibile del Vecchio continente.
«Con l’esplodere dell’emergenza sanitaria e della crisi economica a causa del coronavirus, è di tutta evidenza – scrivono gli europarlamentari di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, Raffaele Fitto, Sergio Berlato, Nicola Procaccini e Raffaele Stancanelli – che anche le priorità di bilancio dell’Unione europea vadano ripensate immediatamente. Di fronte al rischio di una completa desertificazione del tessuto produttivo, con ricadute sociali devastanti in tutti gli Stati membri, continuare a perseguire ricette utopistiche in nome di un ambientalismo ideologico sarebbe folle e irresponsabile. Prima di preoccuparci della sostenibilità ambientale delle imprese dobbiamo garantirne la sopravvivenza e la liquidità, senza gravarle di ulteriori vincoli e costi».
Una prospettiva bocciata in toto dagli ambientalisti italiani: «Non ci siamo proprio Giorgia Meloni – commenta su Twitter Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – Ora più che mai abbiamo bisogno di un Green deal per uscire dalla crisi del coronavirus. Altro che dirottare tutte le risorse». Una posizione ribadita anche dall’ecologista Francesco Ferrante, che alle posizioni della destra sovranista contrappone la necessità di «puntare su green economy e coesione sociale» per uscire dalla crisi in corso.

Coronavirus, la surreale inaugurazione del nuovo ospedale di Milano piena di gente

Nella mattinata odierna si è svolta l’inaugurazione del nuovo ospedale in Fiera a Milano, una struttura realizzata a tempo di record per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, con la capacità di ulteriori 200 posti per la terapia intensiva.
Un traguardo importante che è frutto di solidarietà, lavoro e tanto impegno. L’ospedale della Fiera “sarà il simbolo della battaglia vinta contro il coronavirus e il simbolo della ripresa della nostra regione”, ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Ma, ha precisato Fontana, “con una condizione: non abbiamo ancora vinto niente per cui non diffondiamo troppo entusiasmo. La gente deve stare a casa perché solo così potremo vincere”.
C’è però un aspetto, non irrilevante, che stona con tutto questo. Ci riferiamo alla decisione di svolgere una conferenza stampa di inaugurazione dell’ospedale con numerose persone. Decisione che ha sollevato nelle ultime ore non poche polemiche sul web.
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martedì 31 marzo 2020

Situazione critica nell'alessandrino: il dramma di Tortona

Non sapendo più dove mettere i morti, è stato noleggiato un container frigo per metterci le bare. Due settimane di attesa per le cremazioni

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Gallera: 'Contagio non è nato negli ospedali, ma nei bar e nelle balere'

Coronavirus, Burioni cita il report dell’Imperial College di Londra: “In Italia i contagi reali sono quasi 6 milioni”

Sono 5,9 milioni “contagi reali” di Coronavirus stimati in Italia da un report dell’Imperial College di Londra al 28 marzo: il virus Covid-19 avrebbe colpito quindi il 9,8 per cento della popolazione, un numero ben più alto rispetto ai contagi certificati dalla Protezione civile di cui abbiamo notizia grazie ai tamponi. A divulgare questa informazione è il medico Roberto Burioni.
“L’ICL stima le infezioni di COVID-19 in Italia al 28/3: 9,8% della popolazione, 5,9 milioni di casi”, ha scritto il virologo su Twitter. “Capite perché i numeri che sentite in tv alle 18 non hanno molto significato? Capite perchè l’Italia ha tanti morti in più rispetto alla Germania?”. Burioni aggiunge: “Questa stima non è mia, ma dei ricercatori dell’Imperial College di Londra, tra i migliori studiosi di epidemiologia al mondo”.

La percentuale di persone già infettate dal virus sarebbe invece del 2,7 per cento nel Regno Unito, solo dello 0,41 per cento in Germania e del 3 per cento in Francia. I ricercatori dell’Imperial College erano stati i primi a dire che i dati diffusi a inizio gennaio dalla Cina erano sottostimati. Secondo il team dell’Imperial College di Londra, guidato da Neil Ferguson e Samir Bhatt, le misure anti-contagio adottate in Europa . Italia inclusa – potrebbero aver già evitato fino a 120mila decessi.

Sindaco del Casertano positivo al Coronavirus, assessore a TPI: “Ha partecipato a una festa con 56 invitati anche se aveva la febbre”

È successo a Francolise, un comune di poco meno di 5mila abitanti in provincia di Caserta. Il primo cittadino - medico anestesista - è risultato positivo insieme ad alcuni familiari


Siamo a Francolise, un comune di poco meno di 5mila abitanti in provincia di Caserta. Qui, per il momento, si contano sette contagiati da Coronavirus, di cui uno guarito. Tra i positivi, il sindaco Gaetano Tessitore – medico anestesista presso l’ospedale di Sessa Aurunca – sua moglie ed il figlio. Sotto accusa c’è una festa a cui il sindaco ha preso parte, la promessa di matrimonio del figlio, svolta il 7 marzo, dove si contavano circa 56 invitati, ora tutti in quarantena obbligatoria. Pochi giorni dopo, in effetti, Tessitore è risultato affetto da Covid-19 e, con lui, parte della sua famiglia. Ma ciò che ha portato gli abitanti del posto a pensare alla cerimonia come detonatore del contagio è soprattutto il fatto che, a questa, ha partecipato anche il fotografo, già sottoposto al test, positivo e quindi verosimilmente contagiato in quella occasione.

In Ungheria Viktor Orbán usa l’epidemia per avere pieni poteri

Una pandemia come quella che stiamo vivendo ha un impatto devastante non solo sulla quotidianità dei cittadini, ma anche sui loro diritti democratici. Inevitabilmente c’è chi ne approfitta, nascondendosi dietro il coronavirus per rafforzare il proprio potere in modo inquietante. È il caso dell’Ungheria, dove il primo ministro Viktor Orbán si è attribuito il 30 marzo pieni poteri, ufficialmente per combattere meglio l’epidemia.
È evidente che il coronavirus rende necessarie misure eccezionali e limitazioni della libertà come il confinamento, la quarantena, la sospensione del parlamento o il divieto di circolare. Oggi accettiamo queste imposizioni perché pensiamo (sappiamo) che sono solo temporanee, anche se qualcuno le osserva con preoccupazione.
In Francia lo “stato d’urgenza” votato la settimana scorsa dal parlamento avrà una durata limitata a due mesi. Nel Regno Unito i poteri eccezionali concessi al governo avranno una valenza massima di due anni, e in più dovranno essere rinnovati dalla camera dei comuni ogni sei mesi.
Un colpo di stato
In Ungheria, invece, Viktor Orbán si è fatto attribuire pieni poteri dal parlamento (che controlla) senza specificare alcun limite temporale. Orbán potrà governare per decreti fino a quando vorrà, e potrebbe addirittura abrogare leggi votate dal parlamento. Il primo ministro sarà l’unico a poter stabilire quando queste prerogative non saranno più necessarie.
Orbán giustifica questa azione con il pretesto della lotta contro l’epidemia, come accade in altri stati europei. Ma i poteri di cui godrà sono talmente vasti che l’opposizione, minoritaria, grida al “colpo di stato” volgendo lo sguardo verso l’Europa.

Bandiere a mezz'asta in segno di lutto, alle 12 l'Italia si ferma

Per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, in segno di vicinanza ai familiari e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite dalla pandemia


Oggi alle 12 l'Italia si ferma per rendere omaggio a tutte le vittime del Coronavirus, in segno di vicinanza ai familiari e di partecipazione nazionale al cordoglio delle comunità più colpite dalla pandemia.
L'iniziativa, partita dai sindaci italiani, si è allargata ad altre istituzioni: la banidera italiana a mezz'asta sarà esposta su tutti gli edifici pubblici. I primi cittadini della Penisola infatti, con indosso la fascia tricolore, saranno davanti ai propri municipi in silenzio e con le bandiere esposte a mezz'asta "in segno di lutto" e in "segno di solidarietà con tutte le per comunità che stanno pagando il prezzo più alto".
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Coronavirus: Speranza: 'Misure estese fino a Pasqua'. Bonus per gli autonomi, ecco le istruzioni



lunedì 30 marzo 2020

Ancora tanti in giro nel weekend, 11.700 denunciati: 78 violano quarantena, rischiano carcere

Sanzioni nuove, abitudini vecchie. C’è una ristretta minoranza di italiani che non vuole proprio rassegnarsi a restare a casa – soprattutto in un soleggiato weekend primaverile – ed osservare il distanziamento sociale prescritto dalle autorità per contrastare la diffusione del Coronavirus. Succede così che, tra sabato e domenica, ben 11.700 persone siano state denunciate dalle forze dell’ordine per non aver rispettato il divieto di spostamento. Numeri in aumento rispetto a giovedì e venerdì, quando i denunciati erano stati rispettivamente 1.700 e 2.900. Complessivamente, dall’inizio delle misure restrittive, lo scorso 11 marzo, in 136mila sono finiti nei taccuini degli agenti. Nel periodo sono stati controllati 3,2 milioni di persone e quasi un milione mezzo di esercizi commerciali. La stragrande maggioranza dei denunciati è incappata nella nuova sanzione amministrativa che impone il pagamento di una cifra compresa tra 400 e 3.000 euro per chi viola le misure di contenimento: per chi, in sostanza, si trova a spasso senza averne necessità. Ci sono poi quelli che dovrebbero stare in quarantena perchè positivi al Covid o perchè sono stati comunque a contatto con contagiati, ma sono stati beccati in strada dalle forze di polizia: in 78 tra sabato e domenica.

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CORONAVIRUS ITALIA: ecco QUANDO si AZZERERANNO i CONTAGI! Le previsioni con le date REGIONE per REGIONE

Studio pubblicato dall'Istituto Einaudi (Einaudi Institute for Economics and Finance - Eief)


Obiettivo seconda o terza settimana di maggio.
Sulla base dei dati forniti ogni giorno alle 18 dalla Protezione civile e stimandone le variazioni quotidiane e la loro evoluzione nel tempo, l’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia, ma del tutto indipendente, ha avviato in questi giorni uno studio che interessa moltissimo non solo l’intero nostro Paese, ma anche il resto del mondo.
L’intento è quello di formulare le prime proiezioni attendibili sulla data nella quale l’Italia arriverà a raggiungere quota zero nei nuovi contagi registrati.
Il lavoro è affidato a Franco Peracchi (affiliato all’Università di Tor Vergata) e verrà rivisto e ripubblicato ogni sera sul sito dell’Eief, dopo gli aggiornamenti della Protezione civile.
AZZERAMENTO NUOVE DIAGNOSI DI CONTAGIO DA COVID-19
Alcune regioni sembrano già più avanti di altre: in Trentino-Alto Adige, per esempio, la soglia di ZERO nuovi contagi dovrebbe essere raggiunta il 6 aprile, in Basilicata il giorno seguente, in Valle d’Aosta il giorno dopo ancora, mentre in Puglia ci si dovrebbe arrivare il 9 aprile. Per le regioni più colpite d’Italia potrebbe invece volerci più tempo.
In base alle estrapolazioni, il Veneto e il Piemonte arriverebbero al giorno-zero tra il 14 e il 15 aprile, la Lombardia il 22 aprile e l’Emilia-Romagna il 28 aprile. Per il Lazio la direzione di marcia indica un obiettivo al 16 aprile, pochi giorni prima di Calabria e Campania. Ultima a raggiungere l'obiettivo sarebbe la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia-zero prevista per il 5 maggio. Le previsioni per Sardegna, Marche e Molise sono ancora in elaborazione perché il numero di dati non è sufficiente per stime attendibili.

Coronavirus,"Potrebbero esserci 2800 morti non dichiarati e 530 mila positivi"

Una ricerca dell'Università Cattolica di Roma ipotizza cifre diverse rispetto a quelle note


Coronavirus,"Potrebbero esserci 2800 morti non dichiarati e 530 mila positivi"
 

L'emergenza Coronavirus non si ferma in Italia. I numeri di morti e contagiati restano altissimi, anche se qualcuno, comincia ad ipotizzare che ci sia una lieve calo. Come il presidente della Lombardia Attilio Fontana che pensa si sia ormai vicini al picco dei contagi.Ma una ricerca dell'Università Cattolica di Roma svela un potenziale di casi sommersi molto elevato. Potrebbero essere ben 2.800 in più secondo le stime elaborate per La Stampa dall’Osservatorio nazionale sulla salute dell’Università Cattolica di Roma, coordinato da Walter Ricciardi. "Il calcolo parte dallo studio dell’Ispi, che verificando come a un maggior numero di tamponi corrisponde un maggior numero di positivi, ha stimato la presenza in Italia di 530mila contagiati e un tasso di letalità del virus dell’1,14%", spiega Alberto Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio. 

Muore dopo il marito e i due figli: il virus ha cancellato una intera famiglia

Voghera, non ce l’ha fatta Angela Albergati: stroncata come i figli Daniele e Claudio e il coniuge Alfredo Bertucci

VOGHERA (PV):  Il Coronavirus ha sterminato una famiglia intera. Dopo il padre e i due figli è morta anche la madre. Angela Albergati, una donna che aveva 77 anni e abitava a Voghera in corso XXVII Marzo, è deceduta all’ospedale di Voghera. Il personale del 118 l’aveva soccorsa mercoledì scorso ma la sua lotta contro la morte è stata decisamente breve. Si è dovuta arrendere, come i familiari.
Nel giro di pochi giorni erano morti il marito Alfredo Bertucci, un fabbro che aveva 86 anni ed era molto conosciuto a Voghera, e i due figli Daniele di 54 anni e il fratello Claudio di 46 anni. Il Coronavirus ha sterminato la loro famiglia in pochi giorni.

Morti dopo 10 giorni passati in casa con la febbre: «I miei genitori abbandonati senza giusta cura»

Il contributo del governo comune per comune: cerca quello in cui abiti, scoprirai quanto denaro arriva

Il governo ha stanziato 4,7 miliardi per i comuni italiani. Saranno i sindaci – ha spiegato il premier Conte – a fare in modo che il sostegno nella forma di buoni spesa arrivi il più in fretta possibile agli italiani. Le famiglie che costrette alla clausura faticano a chiudere i conti di casa. Ecco l’elenco del contributo che il decreto assegna a ciascun comune diviso per macro regioni. In cima a ciascuna lista c’è una finestrella: inserendo il nome del comune si può scoprire l’ammontare del contributo in arrivo. (Ringraziamo l'Associazione OnData che ha reso disponibili le tabelle in formato open).

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Coronavirus, la ditta costretta a chiudere: a 29 anni perde il lavoro e si uccide

Dramma nel Torinese. Quel contratto aveva segnato una svolta per il 29enne. I carabinieri stanno facendo delle verifiche ulteriori

CARMAGNOLA (TORINO). Tragedia nella giornata di venerdì in un appartamento alla periferia di Carmagnola. Un ragazzo di 29 anni è stato trovato morto, impiccato nella tromba delle scale del condominio dove abitava con la famiglia. È stato il padre a scoprire l’orribile tragedia. Al ragazzo, laureato in Lingue e con alcuni problemi di depressione che si trascinava dal passato, era appena stato comunicato dalla ditta per la quale lavorava che il loro rapporto di collaborazione finiva lì a causa del virus e dell’emergenza epidemia. La ditta, infatti, seguendo le regole imposte dal decreto ha sospeso la produzione chiudendo temporaneamente. Ma al tempo stesso è stata costretta a risolvere il rapporto di lavoro con il 29enne, assunto a tempo determinato 8 mesi fa. Ed è questo che ha fatto subito ipotizzare che i due fatti, la perdita del lavoro dopo l’emergenza Convid-19 e il suicidio, siano strettamente collegati.

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Coronavirus: a Wuhan più vittime di quelle dichiarate? Lunghe code per il ritiro delle ceneri

Migliaia di persone sono in coda in queste ore davanti agli uffici del Funeral Parlour di Wuhan per raccogliere le ceneri delle persone morte a causa del coronavirus Covid-19 e non solo.
 
Tutti coloro che hanno perso la vita durante l'epidemia sono stati cremati, indipendentemente dalla causa di morte, proprio a causa dell'eccessivo aumento dei decessi.

La cremazione non è stata preceduta o seguita dai riti funebri, pertanto è stato solo concesso il ritiro delle urne con le ceneri da parte dei parenti. Il 4 aprile prossimo in preparazione alla festa del Qingming saranno onorati tutti i defunti avvenuti durante il lungo periodo di epidemia.
 

Code lunghissime per il ritiro delle ceneri


Le code quasi chilometriche presenti davanti ai "Funel Parlour" lasciano un gran punto interrogativo su quanti siano realmente le vittime dovute al coronavirus. Ricordiamo che l Cina ha dichiarato ufficialmente 3.300 vittime su circa 81.000 casi di contagio, ma a giudicare dalle lunghissime file presenti per il ritiro delle ceneri, il bilancio reale dell'epidemia potrebbe essere ben peggiore.

CORONAVIRUS. A Torino 4,6 milioni di euro, ecco i numeri

Come vengono ripartiti i 400 milioni di euro con i quali i sindaci potranno fronteggiare l'emergenza Coronavirus distribuendo buoni spesa o generi alimentari e di prima necessità a chi ne abbia bisogno


CORONAVIRUS. Quindici milioni a Roma, 7,6 a Napoli, 7,2 a Milano, 5,1 milioni a Palermo, 4,6 a Torino, 3 milioni a Genova. Fino ai micro-stanziamenti da 600 euro a testa per una quarantina di piccolissimi Comuni.

Così vengono ripartiti i 400 milioni di euro con i quali i sindaci potranno fronteggiare l’emergenza Coronavirus distribuendo buoni spesa o generi alimentari e di prima necessità a chi ne abbia bisogno. Alla capitale, che è città più popolosa d’Italia, va la quota più grande.

Ma l’ordinanza firmata questa sera dal capo della protezione civile Angelo Borrelli riequilibra i fondi anche in base al reddito medio dei residenti e non dimentica i centri con poche decine di abitanti, stabilendo che in mancanza di risorse i 600 euro a loro destinati – la cifra minima stanziata – vengano sottratti alle grandi città.

Su base regionale è la Lombardia a ricevere la quota maggiore di risorse, 55 milioni; alla Campania vanno 50 milioni; alla Sicilia 43,4 mln; al Lazio 36 mln; alla Puglia 33 mln; al Veneto 27,4 mln; all’Emilia Romagna 24,2 mln; al Piemonte 24 mln; alla Toscana 21 mln; alla Calabria 17 mln; alla Sardegna 12 mln; alle Marche 9,3 mln; alla Liguria 8,7 mln.

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CORONAVIRUS. Sei droni in volo su Alessandria per stanare i “furbetti”

Il Comune intensifica i controlli per colpire chi viola le prescrizioni del governo

Saranno 6, gestiti da una centrale operativa mobile, i droni utilizzati dal Comune di Alessandria per intensificare i controlli sul territorio, sul rispetto delle norme anti-Coronavirus. Cinque droni saranno utilizzati per la sorveglianza, uno dotato di altoparlante si muoverà rapidamente nelle località segnalate per diffondere informazioni di servizio a seconda delle necessità.
Nel caso l’intervento non fosse sufficiente, sarà richiesto l’intervento mirato delle forze dell’ordine. A fine servizio sarà fornita agli uffici comunali la documentazione audio e video realizzata.

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domenica 29 marzo 2020

MALTEMPO: inizio settimana con ROVESCI e su alcune aree anche la NEVE

Nuova recrudescenza instabile sull'Italia nei prossimi giorni stante la confluenza tra aria fredda proveniente da nord-est e correnti più temperate in risalita dal Mediterraneo.


La prima mappa mostra la situazione sinottica attesa in Europa nelle ore centrali di lunedi 30 marzo

Notiamo un vasto anticiclone che campeggerà con un massimo poco ad ovest delle Isole Britaniniche. Sul suo fianco destro verrà prelevata aria fredda di diretta estrazione artica (frecce bianche) che interesserà in un primo tempo l'Europa centrale e successivamente anche l'Italia. 
Il contrasto tra la suddetta aria fredda e correnti più temperate provenienti dal basso Mediterraneo accenderanno rovesci su gran parte delle nostre regioni. La quota neve è prevista in calo nella giornata di martedi su parte del nord e nelle aree interne del centro stante l'ingresso più deciso del freddo su queste regioni. 
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Tutto sul TEMPO della settimana 30 marzo-5 aprile!


Coronavirus: Viminale, oltre 5mila denunciati in un giorno

203 mila persone controllate ieri, oltre 3 milioni dall'11 marzo


Sono oltre 5mila le persone denunciate in un solo giorno per aver violato le disposizioni previste dai decreti per l'emergenza coronavirus. Dai dati del Viminale emerge che sono state controllate complessivamente 203.011 persone e di queste 4.942 sono state denunciate per non aver rispettato i divieti di spostamento, 142 per false dichiarazioni e 49 per aver violato la quarantena.

    I controlli relativi alle attività commerciali sono stati invece 84.941 e hanno portato alla denuncia di 151 titolari e alla chiusura di 22 attività. 



Il giallo di Luca Di Nicola, cuoco italiano morto a Londra: "Curato per l’influenza e mai un tampone"

Partito da Nereto, aveva 19 anni. La rabbia dei familiari: "Per una settimana prima di morire Luca ha avuto febbre e tosse"

LONDRA — C’è un italiano, giovanissimo, morto a Londra per sospetto coronavirus. E il suo caso è sempre più misterioso. Luca Di Nicola aveva 19 anni ed era originario di Nereto, in provincia di Teramo. Da qualche anno viveva a Enfield Town, periferia nord di Londra, insieme alla madre Clarissa e al compagno di quest’ultima, Vincenzo. Faceva l'aiutocuoco.

Luca è morto nella capitale britannica la sera di martedì 24 marzo, apparentemente per una polmonite fulminante. Ma la famiglia del ragazzo, distrutta dal dolore anche perché «era sanissimo», sospetta che nel decesso di Luca c’entri il Covid-19.


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