Una donna nel tardo pomeriggio del 18 aprile forse sotto l'effetto di droghe o alcol, si è sdraiata sul cofano della gazzella dei carabinieri del Radiomobile a Borgotrebbia. La scena è stata vista da molti residenti. E' stata poi portata in ospedale
Una donna praticamente nuda si è sdraiata sul cofano dell'auto dei carabinieri e ora si trova in ospedale e la sua posizione è al vaglio. E' accaduto nel tardo pomeriggio del 18 aprile in via Trebbia a Borgotrebbia e alla scena hanno assistito attoniti, dalle finestre, tutti i residenti chiusi in casa per il lockdown. La donna, forse sotto l'effetto di droghe o alcol e in evidente stato confusionale, è stata vista camminare scalza e nuda per diversi metri, poi ha visto la gazzella e con passo deciso l'ha raggiunta e si è sdraiata sul cofano dell'auto di servizio e lì è rimasta per alcuni minuti. I militari hanno provveduto a chiamare il 118 che ha inviato sul posto un'ambulanza per poterla aiutare.
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domenica 19 aprile 2020
Covid 19 Lombardia, un medico aveva avvertito tutti: “Zitto e non rompere” la risposta
L’AVVERTIMENTO DEL MEDICO SDEGNOSAMENTE IGNORATO
Un medico bergamasco aveva intuito quali sarebbero potute essere le conseguenze della crisi Covid 19 Lombardia in corso. La risposta ricevuta fa rabbia.
La situazione Covid 19 Lombardia è un incubo quotidiano. La Regione rappresenta l’area più colpita in Italia, con quasi la metà dei 5mila morti nel nostro Paese che sono spirati lì. Ed in particolare è la provincia di Bergamo a pagare il dazio più alto.
Due giorni fa tredici medici dell’ospedale orobico ‘Giovanni XXIII’ avevano pubblicato una lettera dai contenuti estremamente drammatici, nella quale parlavano di come la struttura, e così molte altre, fosse diventata un luogo di contagio. E di come dottori ed infermieri lavorano per ore ed ore al giorno contando solamente sulle proprie forze. Esponendosi all’altissimo rischio di ammalarsi di Coronavirus. E dovendo sopportare di vedere tante persone morire quotidianamente. L’autorevole quotidiano statunitense ‘Wall Street Journal’ rende nota adesso un episodio assai significativo ed al tempo stesso gravissimo.
La cosa riguarda l’allarme lanciato da un medico begamasco, il dottor Angelo Giupponi, che ricopre la carica di responsabile della Articolazione aziendale territoriale del 118. Questi, secondo il ‘Wall Strett Journal’, avrebbe sollecitato già settimane fa la messa in atto di misure drastiche per impedire che la situazione sfuggisse di mano, come poi capitato in questa immane emergenza Covid 19 in Lombardia ed in Italia. Ma la risposta di un suo superiore sarebbe stata davvero scioccante. “Non abbiamo tempo da perdere con le tue str…ate”. La notizia balza fuori a seguito di alcune interviste fatte da due giornalisti del WSJ, Marcus Walker e Mark Miramont. Giupponi aveva consigliato via mail le autorità sanitarie della Lombardia di adibire alcuni ospedali ad accogliere i soli casi di Coronavirus. “Sono tre giorni che non dormiamo, non vogliamo leggere le tue str…ate” sarebbe la risposta ricevuta.
Coronavirus: jogging, bar e trasporti. Si prepara la ripartenza
In metropolitana si misurerà la febbre; uscite per fasce di età
In giro con le mascherine, misurazione della febbre in metropolitana, sport solo da soli e all'aperto ed uscite scaglionate per fasce di età. Sono le ipotesi che si vanno definendo in vista del 4 maggio, quando il governo dovrà decidere come e di quanto allentare il "lockdown". Di sicuro resteranno chiuse le discoteche, che saranno le ultime a riaprire, e in fondo alla lista restano anche cinema e teatri, mentre si studiano misure per i musei. La scuola non dovrebbe riaprire prima di settembre ma si studiano ipotesi di campi scuola estivi, per aiutare le famiglie.
MODA E MOBILI - Mentre già alcune grandi aziende, con accordi sindacali, riaprono i battenti, il governo potrebbe dare il via libera, seguendo le linee guida dell'Inail sui lavori meno rischiosi, alla riapertura di altre attività produttive già l'ultima settimana di aprile. Si tratterebbe di: automotive, mobilifici, tessile e pelletterie, estrazione di minerali. Si discute sulla riapertura dei cantieri, perché più difficile assicurare il distanziamento.
MODA E MOBILI - Mentre già alcune grandi aziende, con accordi sindacali, riaprono i battenti, il governo potrebbe dare il via libera, seguendo le linee guida dell'Inail sui lavori meno rischiosi, alla riapertura di altre attività produttive già l'ultima settimana di aprile. Si tratterebbe di: automotive, mobilifici, tessile e pelletterie, estrazione di minerali. Si discute sulla riapertura dei cantieri, perché più difficile assicurare il distanziamento.
BAR, RISTORANTI, NEGOZI - Se e quando riaprire bar e ristoranti, nonché i negozi ad oggi chiusi, è un tema molto dibattuto nel governo e tra gli esperti. C'è chi invita a considerare l'ipotesi di riaprire con regole severe di distanziamento e ingressi limitati dal 4 maggio. Ma prevale ad ora chi frena: più probabili aperture da metà o fine maggio. Si studiano regole stringenti anche per parrucchieri ed estetisti.
SCUOLE E TRIBUNALI - Gli istituti non dovrebbero riaprire i battenti prima di settembre. I tribunali partiranno l'11 maggio.
TRASPORTI - Il ministero dei Trasporti è al lavoro con gli esperti per studiare come ridurre al massimo i rischi negli spostamenti per chi deve andare al lavoro. Si ipotizzano percorsi unidirezionali, posti a bordo ridotti e controllo della temperatura per accedere in metropolitana. Segnaletica a terra nelle stazioni ferroviarie e alle fermate degli autobus per creare file ordinate e con distanziamento di sicurezza. Meccanismi - attraverso personale a bordo o strumenti digitali - per contare le persone che salgono su ogni bus e, anche in questo caso, posti a sedere da occupare segnati uno ad uno. Posti contingentati e stop all'affollamento anche sui treni. C'è l'ipotesi di paratie in plexiglass per i taxi.
SPORT E PARCHI - Palestre chiuse ancora a lungo ma sport all'aperto, purché da soli, e jogging potrebbero essere permessi dal 4 maggio anche lontano da casa. Si valuta se introdurre fasce orarie per i podisti. Per gli atleti potrebbe esserci il ritorno agli allenamenti individuali, purché in condizioni di sicurezza. Quanto ai parchi, dovrebbe arrivare la riapertura anche per i giochi dei bambini, ma con alcune regole.
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Uccide la compagna e si costituisce ai CC
Tragedia nel milanese, 47enne trovata riversa sul letto
(ANSA) - MILANO, 19 APR - Un colpo di fucile a pompa alla testa: così un quarantasettenne ha ucciso la compagna a Albignano, un paesino alle porte di Truccazzano, nel milanese.
Poi nella notte, intorno alle due si è presentato alla Caserma dei Carabinieri di Cassano d'Adda per confessare quanto aveva fatto 'per gelosia'.
Il cadavere della donna, anche lei di 47 anni, era riverso sul letto, il fucile a pompa calibro 12 era sul posto. La relazione fra i due andava avanti da nove anni.
Poi nella notte, intorno alle due si è presentato alla Caserma dei Carabinieri di Cassano d'Adda per confessare quanto aveva fatto 'per gelosia'.
Il cadavere della donna, anche lei di 47 anni, era riverso sul letto, il fucile a pompa calibro 12 era sul posto. La relazione fra i due andava avanti da nove anni.
Scossa di terremoto tra i 3,5 e i 4 di magnitudo nel Pavese
L’epicentro a Montalto Pavese
PAVIA. Ingv su suo profilo Twitter fa sapere che alle 11,53 è stata avvertita una scossa di magnitudo tra 3,5 e 4,0 in zona Pavia e provincia.
Molte le segnalazioni, sempre sui social, di abitanti della zona e anche della provincia di Milano che segnalano di averla avvertita. L'epicentro della scossa, è Montalto Pavese (PV). Il sisma, precisa l'Ingv, è avvenuto ad una profondità di 32 km.
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Oltre il 50% dei casi nel Nord-Ovest: “Saremo più prudenti”
I governatori aspettano i dati dei prossimi 7 giorni per decidere cosa fare
Senza l’appuntamento Tv della conferenza stampa delle 18 i numeri del bollettino dalla Protezione civile sembrano la fotocopia del giorno precedente, con 3.491 nuovi casi in 24 ore. Dato pari a un trend di crescita del 2%, ma in cifre assolute ancora importanti. Perché l’Italia è sempre più spaccata in due. Nel Centro-Sud, fatta eccezione per Toscana (127 contagi in un giorno) e Lazio (144), tutte le altre regioni contano incrementi di contagiati a due cifre. In Campania ieri i nuovi casi erano solo 37 su quasi tremila tamponi eseguiti.
Con questi numeri il governatore De Luca minaccia la chiusura delle frontiere campane per difendersi dalla «minaccia del Nord», dove il virus non molla. In Lombardia di contagi in un giorno se ne contano ancora 1.246, oltre 200 in più del giorno prima, un terzo di quelli registrati in tutta Italia. In Piemonte, pur con una leggera flessione, sono 661: trend di crescita del 3,3%, superiore a quello nazionale. Diminuisce la pressione sugli ospedali, con 779 ricoveri in meno nei reparti ordinari e 79 in terapia intensiva. Calano i decessi da 575 a 482, ma le vittime superano quota 23mila. E il commissario Domenico Arcuri, ricorda che in questi due mesi in Lombardia sono morte 11.851 persone per coronavirus: cinque volte le vittime a Milano dei cinque anni della seconda guerra mondiale. Sono 61mila i tamponi, ma come spiegato dai tecnici siamo oramai al massimo della potenza di fuoco per i test, che la fase 2 richiederebbe invece di aumentare per spegnere sul nascere i nuovi focolai, che infettivologi ed epidemiologici danno per scontato con la ripresa delle attività. Si pensi a quando nella seconda metà di maggio sarà operativa la App che tracciando i contatti dei positivi nei precedenti 14 giorni richiederà in media di effettuare almeno 20 tamponi per ogni caso sospetto per dare un senso a questo «contact tracing» digitale. Il problema è che per effettuare più tamponi servono più reagenti, che non si creano dal giorno alla notte, spiegano ad Assodiagnostici. Ma c’è chi la soluzione l’ha trovata. Il Veneto ha acquistato una macchina a ultrasuoni che movimenta i liquidi aumentando di quattro volte la capacità di analisi dei tamponi utilizzando un quinto dei reagenti oggi necessari. Un investimento forse più utile di quello per i test sierologici di massa, che da quanto oramai chiarito da scienziati e Oms non darà mai la «patente di immunità» agognata da chi aspira a riprendere il lavoro.
Coronavirus, medico nasconde la fidanzata nel bagagliaio per saltare i controlli e andare al compleanno del figlio. Poi però pubblica il video sui social
Nel guai un medico chirurgo che si è reso protagonista di questo episodio nel giorno di pasquetta. Una vicenda che viene ora valutata dall'ordine dei medici di Verona. Un veronese ha pubblicato sul profilo Instagram da 3.614 follower, un video nel quale si vede la compagna uscire dal bagagliaio dell'auto
VERONA. Un viaggio con la fidanzata nel bagagliaio della vettura per cercare di passare i controlli per il rispetto delle restrizioni imposte dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri per fronteggiare l'epidemia coronavirus.
Nel guai un medico chirurgo che si è reso protagonista di questo episodio nel giorno di pasquetta. Una vicenda che viene ora valutata dall'ordine dei medici di Verona. Un medico veronese ha, infatti, pubblicato sul profilo Instagram da 3.614 follower, un video nel quale si vede la compagna uscire dal bagagliaio dell'auto.
Un modo per eludere i controlli delle forze dell'ordine in materia coronavirus per accompagnare la donna dalla sua abitazione alla casa del figlio per festeggiare il compleanno di quest'ultimo. Spostamento che non rientra tra i comprovati motivi di lavoro o di salute, un'azione resa pubblica sui social che in poco tempo si è diffuso, tanto da arrivare all'attenzione dell'Ordine dei medici.
sabato 18 aprile 2020
Il coronavirus non molla la presa su Piemonte e Lombardia: nelle due regioni più delle metà dei nuovi contagiati
Il bollettino della Protezione Civile: in Italia scende il numero di morti (482) e continua il boom di guariti
Calma piatta, i nuovi casi di contagio sono la fotocopia dei numeri di ieri: 3.491 positivi in 24 ore. Un trend di crescita che è comunque attestato su un modesto 2%. Calano però i decessi, 482 contro i 575 di ieri, per un totale che supera quota 23mila. Si alleggerisce ancora un bel po’ la pressione sugli ospedali, con 779 ricoveri in meno nei reparti ordinari e 79 posti che si liberano nelle terapie intensive. Sempre boom dei guariti, 2.200 in più. Salgono intanto a oltre 80mila i Covid positivi in isolamento domiciliare. Un volano di diffusione virale sul quale vogliono intervenire Protezione civile e Regioni attraverso convenzioni con le catene alberghiere, che dovrebbero portare ad alcune decine di migliaia di stanze pronte a ospitare chi la quarantena non può farla a casa propria senza rischiare di infettare i propri familiari. Sempre tanti i tamponi: oltre 61 mila in un giorno.
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Genova: I nuovi dati sulla mortalità: decessi fuori dagli ospedali raddoppiati nei primi mesi
Primo Aprile:
Calma piatta, i nuovi casi di contagio sono la fotocopia dei numeri di ieri: 3.491 positivi in 24 ore. Un trend di crescita che è comunque attestato su un modesto 2%. Calano però i decessi, 482 contro i 575 di ieri, per un totale che supera quota 23mila. Si alleggerisce ancora un bel po’ la pressione sugli ospedali, con 779 ricoveri in meno nei reparti ordinari e 79 posti che si liberano nelle terapie intensive. Sempre boom dei guariti, 2.200 in più. Salgono intanto a oltre 80mila i Covid positivi in isolamento domiciliare. Un volano di diffusione virale sul quale vogliono intervenire Protezione civile e Regioni attraverso convenzioni con le catene alberghiere, che dovrebbero portare ad alcune decine di migliaia di stanze pronte a ospitare chi la quarantena non può farla a casa propria senza rischiare di infettare i propri familiari. Sempre tanti i tamponi: oltre 61 mila in un giorno.
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Genova: I nuovi dati sulla mortalità: decessi fuori dagli ospedali raddoppiati nei primi mesi
Primo Aprile:
A Bergamo i morti per coronavirus sarebbero 4.500, il doppio delle stime ufficiali
Nube dell’incendio di Chernobyl ha raggiunto l’Europa e l’Italia – Video
Vasto incendio intorno alla centrale elettrica nucleare di Chernobyl. L'Istituto di rilevazione nucleare Irsn francese monitora la situazione ed ha simulato la nube dell'incendio diffusasi sull'Europa.
L’Istituto francese di radioprotezione e sicurezza nucleare (Irsn) ha diffuso un video in cui mostra la diffusione della nube dell’incendio che si è sviluppato nella “zona di esclusione” attorno alla centrale di Chernobyl in Ucraina.
L’incendio era scoppiato ad inizio mese di aprile ed in data 15 aprile, ma secondo i dati dell’Irsn i focolai dell’incendio sono stati riattivati a causa di “forti venti che hanno alimentato le braci dei precedenti incendi”, si legge nella nota di aggiornamento rilasciata dall’Istituto francese.
La nota informativa dell’Irsn sull’incendio di Chernobyl: il video
L’Irsn ha fornito quindi una nota di aggiornamento attraverso cui monitora lo spostamento simulato delle potenziali emissioni radioattive che potrebbero essersi elevate dal suolo di Chernobyl ed essersi disperse sui cieli europei in questi giorni.
Coronavirus, il mondo del vino trema: “Non fanno più ordini neanche quelli che non pagano”
La vendemmia del 2020, anche se in prospettiva di ottima qualità, rischia l’invenduto
C’è un vecchio motto usato in tempi di crisi che è tornato in auge tra i produttori di vino: «Non fanno più ordini neanche quelli che non pagano». E’ proprio così. «Stare in cantina è alienante - conferma da La Morra il barolista Pietro Ratti -. Sono solo in ufficio, il telefono non squilla mai e sembra di essere tornati alle Langhe di 30 anni fa, quando il turismo non esisteva ancora e tutto era più rallentato».
Tutti si chiedono: quanto durerà? «Nessuno, al momento, può fare previsioni serie. La ristorazione sarà l’ultima a ripartire e quindi per noi le conseguenze saranno in ogni caso pesanti. Ciò che era diventato un vanto e una conquista, ovvero essere riusciti a entrare nelle carte dei vini dei ristoranti di tutto il mondo, si sta rivelando una grande debolezza».
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C’è un vecchio motto usato in tempi di crisi che è tornato in auge tra i produttori di vino: «Non fanno più ordini neanche quelli che non pagano». E’ proprio così. «Stare in cantina è alienante - conferma da La Morra il barolista Pietro Ratti -. Sono solo in ufficio, il telefono non squilla mai e sembra di essere tornati alle Langhe di 30 anni fa, quando il turismo non esisteva ancora e tutto era più rallentato».
Tutti si chiedono: quanto durerà? «Nessuno, al momento, può fare previsioni serie. La ristorazione sarà l’ultima a ripartire e quindi per noi le conseguenze saranno in ogni caso pesanti. Ciò che era diventato un vanto e una conquista, ovvero essere riusciti a entrare nelle carte dei vini dei ristoranti di tutto il mondo, si sta rivelando una grande debolezza».
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L’epidemia frena ma è ancora critica la situazione in Lombardia. Arcuri: «Cinque volte i morti civili della seconda guerra mondiale»
L’economia ferma e il dubbio sui decessi in Italia
Il crollo del PIL atteso in Italia ora è dell'ordine del 20% nei prossimi mesi e anche assumendo una ripresa nella seconda parte dell'anno, molte proiezioni del PIL italiano lo riportano indietro rispetto al livello pre-crisi (2007) di quasi un 20%.
Una buona parte di questo disastro economico è autoinflitto perché l'Italia è il paese che ha adottato il “modello Wuhan” di chiusura totale (“total lockdown”), prima e più di qualunque altro, tanto è vero che oggi si parla di “lockdown” all'italiana.
Nessuno sa con esattezza quale fosse il numero di morti in Wuhan che aveva indotto il governo cinese a questa politica. Ci sono molti report che stimano 10 o anche 50 volte più decessi in quella zona e anche in Cina di quelli ufficiali. Nel resto dell'Asia lo si è evitato e anche in Australia ad esempio. Durante queste vacanze pasquali si potevano vedere folle in spiaggia o in viaggio o nei parchi divertimento in tutta l'Asia mentre da noi si inseguivano a uno a uno con droni chi usciva di casa.
In Italia si assume che questo “total lockdown” stile Wuhan sia giustificato data la mortalità triplicata o quadruplicata a Bergamo, Brescia, Piacenza, Pavia e altre province del Nord nel mese di marzo rispetto agli anni precedenti e si possono leggere articoli che citano “14mila morti in più” o anche, come fa “la Stampa”, ad es. “63 mila morti in più” (da quando è iniziato il conteggio del Covid).
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Coronavirus, addio all'appuntamento quotidiano delle 18: come cambia la comunicazione dell'emergenza
A determinare la fine dei bollettini giornalieri è stato lʼandamento dei numeri. Ecco i nuovi collegamenti in streaming
Niente più conferenza stampa quotidiana di Angelo Borrelli, a capo della Protezione Civile, che grazie alla diretta streaming era entrata nelle case degli italiani e per diverse settimane ha rappresentato anche l'unico appuntamento istituzionale in cui fare domande agli esperti sulla pandemia. Dopo 55 giorni senza interruzioni, addio all'appuntamento, sostituito da due comunicazioni a settimana. Ecco cosa cambia.
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venerdì 17 aprile 2020
Coronavirus nel mondo, Wuhan rifà i conti: 50% di morti in più. Negli Usa oltre 4.500 vittime in 24 ore
Le vittime sono quasi raddoppiate in un giorno, ma Trump presenta il piano per riaprire l'America. Il governo cinese nega ogni tentativo di insabbiamento dei dati. In Spagna quasi 19.500 decessi
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Mappa aggiornata · Evoluzione contagi
Il numero di morti per coronavirus negli Stati Uniti vola alla cifra record di 4.591 in 24 ore. E' quanto emerge da un'analisi effettuata dal Wall Street Journal sui dati della John Hopkins University. Il precedente record giornaliero era di 2.569 morti. Complessivamente sono 33.286 i decessi dall'inizio dell'emergenza. Il numero dei nuovi contagi, 31.451, è più o meno in linea con quello dei giorni precedenti e porta il totale a 671mila. Nonostante ciò Trump ha presentato il suo piano per riaprire il Paese.Il piano di Trump: "Riapriamo l'America"
Gli Stati Usa che già rientrano negli standard previsti "possono letteralmente riaprire domani". Lo ha detto il presidente Donald Trump durante la conferenza stampa sulle nuove linee guida federali per riaprire l'America dopo il lockdown per il coronavirus. La nuova direttiva prevede tre fasi di allentamento delle restrizioni, a tappe, se si rispettano i criteri elencati, anche se la decisione spetta comunque ai governatori. La prima fase di allentamento pone come condizione principale il calo dei contagi e dei ricoveri per 14 giorni consecutivi e Trump ha precisato che gli Stati che già rispettano questi standard possono riaprire immediatamente.Continua qui
I numeri dell'Iss: "Settemila morti nelle Rsa da febbraio, il 40 per cento per coronavirus"
I decessi in Lombardia, la Regione più colpita, sono stati 1.625 su 266 Rsa analizzate
In circa mille Rsa italiane dal primo febbraio ad oggi ci sono stati 2.724 decessi dovuti al Covid (364) oppure a sintomi simil-infuenzali (2.360) che fanno pensare comunque al coronavirus, anche se alla persona morta non è stato fatto il tampone. In tutto le morti degli ospiti di queste strutture, anziani non autosufficienti, sono state 6.773, quindi quelle che sono o potrebbero essere legate alla pandemia rappresentano il 40%.
Il dato arriva dalla survey dell'Istituto superiore di sanità sulle strutture per anziani non autosufficienti nel nostro Paese, presentata questa mattina. I decessi per coronavirus o sintomi influenzali in Lombardia, la Regione più colpita, sono stati 1.625 su 266 Rsa analizzate (il totale è di circa 700). Graziano Onder, direttore del dipartimento malattie cardiovascolari endocrino-metaboliche e dell'invecchiamento dell'Istituto ha sottolineano che osservando i decessi bisogna tenere conto del fatto che a febbraio probabilmente circolava ancora anche un po' di influenza, che potrebbe essere la causa di alcuni dei casi non classificati come legati al Covid-19. Ma dai dati risalta anche come la maggior parte dei decessi osservati nello studio (addirittura il 43% in Lombardia) si concentri a marzo, specialmente nelle seconde due settimane.
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In circa mille Rsa italiane dal primo febbraio ad oggi ci sono stati 2.724 decessi dovuti al Covid (364) oppure a sintomi simil-infuenzali (2.360) che fanno pensare comunque al coronavirus, anche se alla persona morta non è stato fatto il tampone. In tutto le morti degli ospiti di queste strutture, anziani non autosufficienti, sono state 6.773, quindi quelle che sono o potrebbero essere legate alla pandemia rappresentano il 40%.
Il dato arriva dalla survey dell'Istituto superiore di sanità sulle strutture per anziani non autosufficienti nel nostro Paese, presentata questa mattina. I decessi per coronavirus o sintomi influenzali in Lombardia, la Regione più colpita, sono stati 1.625 su 266 Rsa analizzate (il totale è di circa 700). Graziano Onder, direttore del dipartimento malattie cardiovascolari endocrino-metaboliche e dell'invecchiamento dell'Istituto ha sottolineano che osservando i decessi bisogna tenere conto del fatto che a febbraio probabilmente circolava ancora anche un po' di influenza, che potrebbe essere la causa di alcuni dei casi non classificati come legati al Covid-19. Ma dai dati risalta anche come la maggior parte dei decessi osservati nello studio (addirittura il 43% in Lombardia) si concentri a marzo, specialmente nelle seconde due settimane.
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La denuncia di oltre 150 operatori del Trivulzio: "Per noi niente mascherine e pazienti Covid non isolati"
Istat, + 20% di decessi tra 1 marzo e 4 aprile rispetto al periodo 2015-2019
Coronavirus, Ilaria Capua (virologa): «Nonni e nipoti non potranno più stare insieme come prima»
La corsa al vaccino è partita, molti gruppi lavorano anche in sinergia. A spiegare al Tg1 le ultime strategie per combattere il coronavirus è Ilaria Capua, direttrice dell'One Health Center of Excellence dell’Università della Florida. I tempi del lavoro sono tempi almeno un annetto.
Fase 2 coronavirus, il ministro Bonetti: «La ripartenza è anche parchi aperti per bambini e ragazzi»
«Analisi sierologica è un'ottima idea: un'indagine che darà risultati davvero utili - spiega la Capua -. Ne abbiamo bisogno, serve una fotografia italiana con strumenti sovrapponibili, serve la stessa foto in Lombardia e in Sicilia: servono test approvati dal Ministero della Salute e validati. La macchina fotografica deve essere la stessa. Oggi vanno definite le categorie da mettere in sicurezza, non chi parte prima.
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Roche, messo a punto un test sierologico anti Covid-19
Il test, assicura l'azienda, sarà pronto per l'Unione europea già ai primi di maggio
Roche ha messo a punto un test sierologico per individuare la presenza di anticorpi contro il coronavirus nei pazienti esposti al contagio da Covid-19. La casa farmaceutica svizzera, si legge in una nota, "punta" a rendere il test disponibile agli "inizi di maggio" nella Ue e "sta attivamente lavorando" con la Fsa americana "per un'autorizzazione d'emergenza". "L'individuazione di questi anticorpi - spiega Roche - potrebbe aiutare a indicare se una persona ha sviluppato un'immunità al virus".
L'individuazione di anticorpi "è centrale per aiutare a identificare persone che sono state colpite dal virus, specialmente quelle che posso essere state infettate ma non manifestano sintomi", spiega Roche annunciando il prossimo lancio del test, chiamato Elecsys. "Inoltre, il test può aiutare screening prioritari fra gruppi ad alto rischio, come i lavoratori sanitari, i fornitori di prodotti alimentari che possono aver già sviluppato un certo livello di immunità e che possono continuare a servire o ritornare al lavoro.
Elenco dei Medici caduti nel corso dell’epidemia di Covid-19
Roberto Stella, responsabile dell’Area Formazione della FNOMCeO, e presidente dell’OMCeO di Varese. E poi, oggi, Marcello Natali, Segretario Fimmg di Lodi. Ieri, Ivano Vezzulli, Medico di Medicina Generale nel lodigiano. Lunedì 16, Mario Giovita, medico di Medicina Generale della provincia di Bergamo. Prima di loro, Raffaele Giura, primario di pneumologia a Como. Carlo Zavaritt, ex assessore e medico bergamasco. Giuseppe Borghi, medico di Medicina Generale a Casalpusterlengo.
Il 7 marzo, Chiara Filipponi, anestesista di Portogruaro, deceduta però a causa di una malattia allo stadio terminale.
Si allunga purtroppo il triste elenco dei Medici caduti nel corso dell’epidemia di Covid-19.
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Morto con Covid19 il vicecomandante dei vigili urbani di Tortona Andrea Gastaldo
Torino – Andrea Gastaldo, 50 anni, vicecomandante dei Vigili Urbani di Tortona, è morto stasera verso le nove alle Molinette per un aggravamento del quadro patologico generale a causa del Covid19. Ricoverato una ventina di giorni fa, è stato subito trasferito nel capoluogo piemontese date le sue già critiche condizioni, per cui è stato subito trasferito in rianimazione e intubato. Gastaldo era stato colpito da Covid19 insieme ad altri tre colleghi, ma le sue erano le condizioni più gravi. Laureato in giurisprudenza a Genova, era entrato in servizio a Tortona circa 25 anni fa. Benvoluto da tutti, sia dai dipendenti comunali, sia dai colleghi che dalla cittadinanza, aveva sempre dato prova di grande equilibrio e capacità operativa. Tortona quindi si conferma la città più colpita dal coronavirus di tutta la Provincia di Alessandria. Si calcola che i morti in città siano oltre 250, un dato agghiacciante per una cittadina di soli 26.000 abitanti.
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giovedì 16 aprile 2020
Autobus, treni, metropolitane. Ecco come ripartiranno i trasporti nella fase 2. Si punta su una app per il distanziamento
La ministra De Micheli: "Dobbiamo immaginare un modello organizzativo della società completamente diverso", basato su una modifica delle frequenze negli orari di punta e degli orari di lavoro"
Addio bus strapieni e metropolitane affollate all'ora di punta. Dal 4 maggio in avanti vetture e vagoni saranno a numero chiuso. Con ingressi contingentati e consentiti, laddove possibile, solo dalla porta anteriore, per controllare che non si superi la capienza massima imposta dal rispetto delle distanze di sicurezza. Se poi si riusciranno a installare dei sistemi conta-persone, tanto di guadagnato.
L'epidemia non solo ha cambiato le abitudini degli italiani, ma si avvia a modificare profondamento l'uso e l'accesso ai mezzi pubblici. "Non possiamo più immaginare che milioni di persone si muovano tutte insieme tra le 7.30 e le 9.30, non ce lo possiamo permettere sinché non troviamo il vaccino", ha spiegato infatti la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, anticipando il piano del governo sulla mobilità urbana: "Proprio perché abbiamo in testa di potenziare il servizio del trasporto pubblico dobbiamo immaginare un modello organizzativo della società completamente diverso", basato su "una modifica delle frequenze negli orari di punta e degli orari di lavoro" ha insistito la ministra.
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Addio bus strapieni e metropolitane affollate all'ora di punta. Dal 4 maggio in avanti vetture e vagoni saranno a numero chiuso. Con ingressi contingentati e consentiti, laddove possibile, solo dalla porta anteriore, per controllare che non si superi la capienza massima imposta dal rispetto delle distanze di sicurezza. Se poi si riusciranno a installare dei sistemi conta-persone, tanto di guadagnato.
L'epidemia non solo ha cambiato le abitudini degli italiani, ma si avvia a modificare profondamento l'uso e l'accesso ai mezzi pubblici. "Non possiamo più immaginare che milioni di persone si muovano tutte insieme tra le 7.30 e le 9.30, non ce lo possiamo permettere sinché non troviamo il vaccino", ha spiegato infatti la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, anticipando il piano del governo sulla mobilità urbana: "Proprio perché abbiamo in testa di potenziare il servizio del trasporto pubblico dobbiamo immaginare un modello organizzativo della società completamente diverso", basato su "una modifica delle frequenze negli orari di punta e degli orari di lavoro" ha insistito la ministra.
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Addio al trasporto pubblico, dopo il Coronavirus tutti in auto privata
È morto Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno aveva contratto il coronavirus
Era ricoverato da fine febbraio a Oviedo. Aveva 70 anni
OVIEDO - Addio a Luis Sepúlveda: la sua incredibile voce, sospesa tra l'America latina a cui apparteneva e l'Europa dove si era rifugiato, si è spenta in un ospedale di Oviedo. Covid-19 ha ucciso anche lui, l'ultimo dei combattenti. Aveva 70 anni.
Esule politico, guerrigliero, ecologista, viaggiatore dal passo ostinato e contrario, esordì con un racconto bollato come pornografia dal preside del suo liceo, a Santiago del Cile. "Era il '63. Ci innamorammo tutti della nuova professoressa di storia. La signora Camacho, una pioniera della minigonna". Un compagno di classe gli chiese di scrivere una storia su di lei. Quindici-diciotto pagine. Finirono nelle mani del preside: "Questa è pornografia", gli disse. Provò a replicare: "Letteratura erotica". "Pornografia - tagliò corto - ma scritta molto bene".
Raccontava così Sepúlveda, pescando dal cilindro l'ennesimo saporito aneddoto quando di lui i lettori pensavano di conoscere già tutto: i lineamenti forti da guerriero stanco, gli occhi scuri che si accendevano di passioni, l'odore delle tante sigarette fumate. E lo faceva con quel talento da affabulatore che lo rendeva prima ancora che un abile scrittore, un inguaribile cantastorie. Scriveva favole Sepúlveda - e non ci riferiamo solo alla deliziosa Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare - ma ai tanti romanzi al cui centro c'era l'eterna lotta tra il bene e il male. Non amava la cronaca puntigliosa, credeva che la letteratura fosse finzione e intrecciava i fili della narrativa per dare vita a personaggi picareschi e trame avventurose inzuppate di passioni e ideali. I suoi ovviamente, quelli per cui aveva lottato, viaggiato e infine scritto.
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OVIEDO - Addio a Luis Sepúlveda: la sua incredibile voce, sospesa tra l'America latina a cui apparteneva e l'Europa dove si era rifugiato, si è spenta in un ospedale di Oviedo. Covid-19 ha ucciso anche lui, l'ultimo dei combattenti. Aveva 70 anni.
Esule politico, guerrigliero, ecologista, viaggiatore dal passo ostinato e contrario, esordì con un racconto bollato come pornografia dal preside del suo liceo, a Santiago del Cile. "Era il '63. Ci innamorammo tutti della nuova professoressa di storia. La signora Camacho, una pioniera della minigonna". Un compagno di classe gli chiese di scrivere una storia su di lei. Quindici-diciotto pagine. Finirono nelle mani del preside: "Questa è pornografia", gli disse. Provò a replicare: "Letteratura erotica". "Pornografia - tagliò corto - ma scritta molto bene".
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A Piacenza forno crematorio in tilt: un centinaio le bare accatastate
E' in grado di occuparsi di una dozzina di feretri al giorno, ma ne arrivano il doppio
PIACENZA -Forno crematorio in tilt a Piacenza, dove un centinaio di bare sono state accatastate nella 'sala del congedo'. Lo spiega il quotidiano Libertà. I decessi a Piacenza, dall'inizio dell'emergenza coronavirus sono 314 ma il forno alla sua massima capacità può occuparsi al massimo di 12-13 cremazioni al giorno, mentre i feretri che arrivano quotidianamente sono 20-25: praticamente il doppio.
"Se non ci verranno concesse deroghe che abbiamo richiesto si rischia il collasso - spiegano i responsabili della struttura - inizialmente abbiamo dato una mano a Bergamo e Brescia, ricevendo salme anche da lì, ma non potremo più farlo: temo, però, che anche limitandoci ai soli piacentini la situazione non migliorerà".
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PIACENZA -Forno crematorio in tilt a Piacenza, dove un centinaio di bare sono state accatastate nella 'sala del congedo'. Lo spiega il quotidiano Libertà. I decessi a Piacenza, dall'inizio dell'emergenza coronavirus sono 314 ma il forno alla sua massima capacità può occuparsi al massimo di 12-13 cremazioni al giorno, mentre i feretri che arrivano quotidianamente sono 20-25: praticamente il doppio.
"Se non ci verranno concesse deroghe che abbiamo richiesto si rischia il collasso - spiegano i responsabili della struttura - inizialmente abbiamo dato una mano a Bergamo e Brescia, ricevendo salme anche da lì, ma non potremo più farlo: temo, però, che anche limitandoci ai soli piacentini la situazione non migliorerà".
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Piacenza, scossa di terremoto di magnitudo 4.2
Avvertita in mattinata nella zona di Cerignale, Ottone e Ferriere ma anche in molte zone della Liguria. Ieri sera altra scossa
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata dall'Ingv in provincia di Piacenza. I comuni più vicini all'epicentro della scossa, delle ore 11.42 e ad una profondità di tre km, sono stati: Cerignale, Ottone e Ferriere.
Già ieri sera, nella stessa zona del piacentino, alle ore 22.02, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia aveva registrato una scossa di magnitudo 3.5. La nuova scossa di terremoto ha fatto tremare l’Alta Valnure e l’Alta Valtrebbia, ma è stata avvertita fino in città. Molti i cittadini allarmati, non ci sarebbero danni gravi a persone o cose.
Le segnalazioni arrivano da tutta la provincia di Piacenza (compresa Val D’Arda e Val Tidone), ma anche da quelle di Pavia e Parma. Molte segnalazioni sono arrivate anche da diverse zone della Liguria.
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Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata dall'Ingv in provincia di Piacenza. I comuni più vicini all'epicentro della scossa, delle ore 11.42 e ad una profondità di tre km, sono stati: Cerignale, Ottone e Ferriere.
Già ieri sera, nella stessa zona del piacentino, alle ore 22.02, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia aveva registrato una scossa di magnitudo 3.5. La nuova scossa di terremoto ha fatto tremare l’Alta Valnure e l’Alta Valtrebbia, ma è stata avvertita fino in città. Molti i cittadini allarmati, non ci sarebbero danni gravi a persone o cose.
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