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martedì 8 settembre 2015

Alluvione del 2011, mancava il numero per contattare la Protezione civile


Genova - Al Coa, il centro operativo del Comune, il quattro novembre 2011 nessuno aveva il numero della responsabile della protezione civile regionale. E, per riuscire a chiedere rinforzi dal momento dell’esondazione del rio Fereggiano, passarono quindici minuti. È quanto emerso nel corso della deposizione di Pierpaolo Cha, ex direttore della funzione Genova città sicura, sentito oggi durante il processo per la tragica alluvione costata la vita a sei donne, di cui due bambine. Cha è imputato insieme all’ex sindaco Marta Vincenzi, l’ex assessore alla Protezione civile, Francesco Scidone, e i dirigenti comunali Gianfranco Delponte e Sandro Gambelli. Le accuse nei loro confronti sono di omicidio colposo plurimo, disastro e falso (per i verbali «taroccati») e calunnia. Roberto Gabutti, ex coordinatore dei volontari di Protezione

 
«Intorno alle 12.15 l’assessore Scidone mi gridò che era esondato il Fereggiano e di telefonare alla Gallinotti (dirigente protezione civile regionale) per chiedere rinforzi. Io non avevo il numero così chiesi a Maria Gabriella Fontanesi (geologo della protezione civile comunale) che mi disse che non lo aveva e che dovevamo aspettare Andrea Rimassa (funzionario comunale) perché lui ce l’aveva». La telefonata dal Matitone verso la protezione civile regionale, come emerge dai tabulati, partì solo dopo un quarto d’ora, ovvero alle 12.30. Nel corso dell’interrogatorio Cha ha parlato anche della decisione di tenere aperte le scuole. «Ne parlammo in una riunione il due novembre, ma si decise di affrontare l’argomento il giorno successivo, anche per vedere l’andamento della situazione meteo. Io mandai dei tecnici per fare i sopralluoghi nei vari istituti e verificarne la sicurezza. Il tre, Scidone alla luce del sopralluogo ma anche del fatto che la polizia municipale era stata avvisata e presidiava il territorio e che le previsioni davano un peggioramento delle condizioni nella tarda mattinata, decise di tenerle aperte perché erano un luogo sicuro.



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La storia di Adriano Giacobone, l’avvelenatore di Serravalle

Un piemontese tra i nove criminali ambientali ricercati dall’Interpol

L’area ancora da bonificare nelle adiacenze dell’ex Ecolibarna, nei pressi di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria.

C’è anche un italiano tra i nove criminali più ricercati al mondo per reati ambientali: per la prima volta l’Interpol ha pubblicato una lista con gli identikit dei latitanti - tre africani, due asiatici, tre europei e un latino americano - colpevoli di reati che vanno dal bracconaggio al commercio di specie protette allo smaltimento di rifiuti tossici. È Adriano Giacobone, classe 1957, di Tortona, è ricercato tra Argentina, Marocco, Paraguay e Spagna per rapimento, detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, bancarotta fraudolenta, furto e violenza contro un agente di polizia, trasporto illegale e scarico di rifiuti tossici nell’84-85 e di nuovo nel 1991.

La storia di Giacobone, che usa anche l’alias «Giorgio Gandini», è legata a doppio filo alla vicenda dell’ex Ecolibarna: un’area di circa 70mila quadrati in provincia di Alessandria dove dagli anni ’50 fino alla metà degli anni ’80 vennero seppelliti e interrati migliaia di fusti pieni di scorie tossiche, scarti ospedalieri, acidi, combustibili e lubrificanti. La famiglia Giacobone è arcinota alle cronache piemontesi come specialista dei trasporti: coinvolti con Adriano, anche Franco, Giuseppe e Floriano, tutti autotrasportatori per conto dell’Ecolibarna, società che dà il nome all’area e che vi operò fino al 1985. Quando si scoprì che invece di smaltire i rifiuti speciali, semplicemente li interrava. Non solo: Giacobone fu a capo di altre società di scavo in zona, sia prima che addirittura dopo l’inchiesta su Ecolibarna. Ma dall’ultimo rinvio a giudizio (inizio anni ’90) è sempre riuscito ad evitare l’arresto.

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14enne si butta dal 7° piano. L'ultimo sms al papà: "Addio"

Un 14enne si è tolto la vita lanciandosi dal settimo piano dell'appartamento dove viveva con la famiglia a Milano nei dintorni di piazzale Sien

Poco prima di buttarsi, l'adolescente avrebbe inviato un ultimo messaggio al padre con scritto soltanto "addio". Secondo quanto appreso dalla polizia, il ragazzo da tempo era affetto da una forma di depressione (di cui non si conoscono le cause) ed era in cura da un neuropsichiatra. Al momento del suicidio pare fosse solo in casa. A trovare il corpo nel cortile interno sono stati alcuni vicini. La madre è arrivata poco dopo ma non c'è stato nulla da fare. Anche il personale del 118 ha potuto solo constatare il decesso

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lunedì 7 settembre 2015

Migranti: testimoni, 20 dispersi a largo Lampedusa

Circa 20 migranti sarebbero caduti in acqua nel Canale di Sicilia prima che la barca sulla quale viaggiavano fosse raggiunta da due unità della Guardia Costiera, appena giunte a Lampedusa. E' quanto hanno riferito alcuni extracomunitari sbarcati nel molo dell'isola agli operatori del progetto "Mediterranean Hope", finanziato dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Una donna ha detto di aver perso due figli e un fratello e un ragazzo del Gambia ha riferito che due suoi amici sono scomparsi tra le onde.

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domenica 6 settembre 2015

Unimpresa: più tasse per 104 miliardi nei prossimi 5 anni

Più spesa pubblica per 38 miliardi e più tasse per 104 miliardi nei prossimi cinque anni. Dal 2015 al 2019 le entrate tributarie dello Stato cresceranno costantemente e arriveranno fino agli 881 miliardi del 2019. Complessivamente nel prossimo quinquennio i contribuenti italiani dovranno versare nelle casse pubbliche 104,1 miliardi in più rispetto allo scorso anno (+13%). Sulle imposte dirette e indirette - principalmente Irpef, Ires e Iva - ci sarà una stretta da quasi 80 miliardi. E la pressione fiscale salirà oltre il 44%. Parallelamente continuerà a crescere pure il bilancio statale: le uscite cresceranno di quasi 38 miliardi (+4%) e sono stati sterilizzati gli investimenti pubblici, che resteranno stabili attorno ai 60 miliardi l'anno. Questi i dati di una analisi del Centro studi di Unimpresa.

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sabato 5 settembre 2015

Austria e Germania aprono le frontiere ai profughi 3mila partiti dall’Ungheria già al confine austriaco

Treni ancora bloccati, migranti in fuga. Tensione e scontri nei centri di accoglienza. Cameron apre ai rifugiati. Ma la Slovacchia e la Repubblica Ceca dicono no alle quote

Migranti all’uscita dal territorio cittadino di Budapest, invadono l’autostrada

Un fiume umano. Un esodo di massa. A piedi, in autostrada e lungo i binari, per scappare dall’Ungheria verso l’ovest, verso l’Austria e l’agognata Germania. In mano le bandiere europee e i ritratti di Angela Merkel. È la fotografia di un’altra drammatica giornata di scontri e tensione nel paese di Viktor Orban, nel cuore d’Europa, alle prese con la crisi dei migranti. A notte inoltrata, mentre la marcia continua, Austria e Germania fanno sapere che li lasceranno passare. L’annuncio è postato su Facebook dal cancelliere austriaco Werner Faymann. «Alla luce della situazione di emergenza al confine ungherese, Austria e Germania in questo caso hanno concordato sulla necessità di consentire ai profughi di proseguire il viaggio».

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 - REPORTAGE: A PIEDI DA BUDAPEST SOGNANDO LA GERMANIA (N.Zancan) 


venerdì 4 settembre 2015

Novara, la classe del miracolo. Tutti assunti in fabbrica due mesi dopo il diploma

In 23 trovano subito lavoro. “Il segreto? Libri e pratica”

Novara
Ventitré diplomati assunti nel giro di due mesi e mezzo. Nell’Italia della disoccupazione giovanile al 50 per cento il miracolo è accaduto a Novara: i diplomati sono i periti meccanici dell’Omar, un istituto che ha sfornato centinaia di meccanici, periti elettronici, elettrotecnici e chimici, e oggi ha trovato la formula per le assunzioni a tempo record di chi ha appena tagliato il nastro della maturità.

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L’Occidente e le tre vie per fermare la guerra in Siria

Soluzione militare, compromesso diplomatico o aiuti umanitari: finora scarsi i risultati raggiunti

Aleppo è diventata ormai il simbolo di questi quattro anni di guerra in Siria

corrispondente da Gerusalemme 
«Fermate la guerra e non verremo in Europa». Le parole del bambino tredicenne siriano ai poliziotti ungheresi nella stazione di Budapest pongono il legittimo interrogativo su cosa l’Unione europea e l’Occidente potrebbero fare per porre termine al conflitto nella Repubblica di Siria, iniziato nel marzo 2011, che ha già causato 240 mila vittime, 4 milioni di profughi all’estero, 7 milioni di profughi interni ed immani distruzioni materiali, proiettando verso il Vecchio Continente almeno 250 mila disperati che minacciano di moltiplicarsi.

Le opzioni a disposizione per risolvere o quantomeno arginare la guerra civile sono tre: soluzione militare, compromesso diplomatico e aiuti umanitari. Su ognuno di questi fronti la comunità internazionale agisce al momento con risultati assai scarsi facendo emergere una miscela di titubanze politiche, rivalità strategiche e carenze di impegno finanziario che rendono impossibile perseguire le soluzioni possibili ovvero l’invio di contingenti di terra, un accordo sulla transizione dopo-Assad oppure un vasto e ben coordinato piano di aiuti di emergenza. Questa pagina spiega perché le soluzioni possibili per la Siria restano ancora troppo lontane.

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L’urlo di quel corpicino commuove l’Europa

 

 

giovedì 3 settembre 2015

Ungheria, bimbo siriano a microfoni Al Jazeera: ''Fermate la guerra e noi non veniamo''

In un dialogo tra un bimbo siriano e un poliziotto ungherese intercettato dallla tv Al Jazeera, spiccano con forza queste parole: "Stop the war", 'fermate la guerra'. Questo commento accompagnato da uno sguardo sicuro ma rassegnato, sta facendo il giro dei social. Il bimbo, Kinan Masalmeh, è bloccato come molti altri alla stazione di Budapest, Ungheria. Dal caos delle proteste si alza la sua voce: "La polizia non ama i siriani in Serbia, in Macedonia, in Ungheria o in Grecia. Fermate la guerra e non verremo in Europa". La Siria ha bisogno di aiuto". Così si rivolge ad un poliziotto ungherese davanti ai microfoni di AL Jazeera. 

Il video

Sos Baviera: «Più controlli al Brennero» Migranti "marchiati" al confine ceco

Non si attenua l'emergenza migranti in Europa. L'Italia ha fatto sapere che intensificherà i controlli di confine al valico del Brennero mentre fa discutere la decisione della polizia ceca di segnare i migranti in arrivo al confine con l'Austria con un numero scritto a pennarello sul
braccio, per identificare il treno e il vagone.

Resta tesa la situazione a Budapest, dove 2.000 migranti sono accampati
davanti alla stazione centrale, dopo che è stato loro vietato di salire sui treni in partenza per Austria e Germania.

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mercoledì 2 settembre 2015

Francia, incendio in un condominio a Parigi: 8 morti, fermato un sospetto con problemi psichiatrici

Violento incendio all'alba questa mattina a Parigi, con alcuni morti fra i quali 2 bambini e quattro feriti. Le fiamme sono divampate probabilmente per cause dolose. Fermato un uomo, con problemi psichiatrici

PARIGI - Violento incendio all'alba questa mattina a Parigi, con otto morti e quattro feriti. Tra le vittime un'intera famiglia di origine senegalese, i due genitori, un figlio di 13-14 anni e una figlia di 8. L'unico superstite,  un secondo figlio, di 12 anni, che era rimasto a dormire da una zia, in un altro edificio. Le fiamme sono divampate rue Myrha, il cuore del quartiere della Goutte d'or, ai piedi di Montmartre. Due degli abitanti del palazzo si sono lanciati dalle finestre.

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Fisco: Renzi, il 16/12 sarà funerale tasse casa

Il premier: ''Taglio tasse lo decidiamo noi non Bruxelles". E sull'immigrazione: "Ue si svegli, si gioca la faccia"

"Il 16 dicembre" gli italiani pagheranno la "seconda rata della Tasi, quello è il funerale tasse sulla casa". Lo afferma il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5 ribadendo la volontà del governo al taglio delle tasse sulla casa dall'anno prossimo.

Renzi, taglio tasse lo decidiamo noi non Bruxelles - "L'Ue che si gira dall'altra parte sui migranti pensa di venirci a spiegare le tasse, c'è qualcuno a Bruxelles che pensa di mettersi a fare l'elenco delle tasse da tagliare, spero sia stato il caldo, le tasse da tagliare le decidiamo noi, non Bruxelles", ha detto Renzi.

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martedì 1 settembre 2015

Coniugi uccisi: autopsia,non esclusa violenza sessuale

Ci sono diversi indizi ma non prove certe, deposito in 2 mesi

Dall'autopsia su Mercedes Ibanez sono emersi elementi che porterebbero a ipotizzare che la donna sia stata violentata. Sono "soltanto indizi -riferisce una fonte giudiziaria - anche se diversi, che non danno certezze", le quali arriveranno da analisi successive. Il deposito della consulenza è previsto entro 60 giorni.

E' intanto stata fissata per domani mattina l'udienza di convalida, davanti al Gip, del fermo eseguito due giorni fa dalla polizia di Stato di Mamadou Kamara, l'ivoriano di 18 anni accusato del duplice omicidio con rapina nella villa di Palagonia. Al Giudice per l'udienza preliminare il procuratore capo Vincenzo Verzera chiede la contemporanea emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Oggi la camera ardente nella sala Azzurra del Comune di Palagonia e - anche se manca ancora il nulla osta della procura di Palermo - domani pomeriggio dovrebbero esserci funerali nella chiesa Maria Ausiliatrice, secondo quanto riferisce Rosita Solano sulle esequie dei suoi genitori, il padre Vincenzo, e la madre Mercedes Ibanez, uccisi il 30 agosto scorso nella loro villa di via Palermo nel paese della Piana di Catania

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Siriano salvato dopo 13 ore in mare, abbraccio con la turista greca.

"Era quasi incosciente quando l'abbiamo avvistato", racconta Sandra Tsiligeridu sul suo profilo Facebook

Ha fatto il giro del mondo la foto dell'abbraccio fra una turista greca a bordo di una barca nell'Egeo con alcuni amici e un profugo siriano stremato, salvato dal gruppo di vacanzieri dopo 13 ore in balia delle onde. "Era quasi incosciente quando l'abbiamo avvistato", racconta Sandra Tsiligeridu sul suo profilo Facebook, dove ha pubblicato l'immagine che la ritrae in un gesto che ha commosso tante persone.

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La classifica dei supermercati, dal più conveniente al più caro

Tra le catene più note la palma della "superconvenienza" spetta a Esselunga, seguita da Auchan e Ipercoop. La mappa del risparmio disegnata da Altroconsumo in un'indagine che ha coinvolto 885 punti vendita in 68 città italiane


Supermercati, iper e hard discount. Come ogni anno Altroconsumo ha stilato la classifica delle catene più convenienti e di quelle più care. Sono oltre un milione i prezzi rilevati, in un'indagine che ha coinvolto 885 punti vendita in 68 città italiane.

Altroconsumo ha fissato a 100 la soglia della massima convenienza, che ha riscontrato nei supermercati Emisfero (non proprio tra i più conosciuti e diffusi d'Italia).

A quota 101 ci sono i Famila Superstore e, a 102, un marchio conosciuto e diffuso quale è Esselunga. A 104 troviamo Bennet e Auchan; a 105 Ipercoop; a 106 Iper, Panorama, Coop, Conad Ipermercato e A&O; a 107 Il Gigante e Pam; a 108 Dok, Carrefour, Crai, Simply e Sigma; a 109 Eurospar; a 110 Conad, Pim, Sidis, Isa; a 112 Sisa e Carrefour Market; a 113 (cioè il più caro) Tigre.
 
Quanto alle regioni la palma della "superconvenienza" spetta alla Toscana, dove fare una spesa comprando prodotti di marca costa 6.039 euro all'anno a fronte dei 6.636 euro della Valle d'Aosta, la regione italiana più cara. Seguono a ruota il Veneto, il Piemonte, la Puglia, l'Umbria e la Liguria.

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lunedì 31 agosto 2015

Uccide donna che fa jogging, poi scappa e simula furto auto

L'uomo, 27 anni, ha tentato di ingannare i carabinieri simulando il furto della sua auto

Rosanna Lo Bianco era uscita stamattina per andare a correre. Ha deciso di percorrere la strada provinciale 555, che collega Mortaiolo a Vicarello, in località Le Murelle non molto distante dalla casa in cui abitava nell'immediata periferia di Livorno. Una scelta automatica, una abitudine, la sua, che come riferisce Il Tirreno non aveva dell'assurdo. Invece, questa è stata l'ultima volta. Rosanna è stata travolta e uccisa da un'auto pirata lungo quella via che conosceva bene in cui si sentiva sicura.
Invece lunedì mattina lle 7:30 è stata travolta e uccisa da una macchina guidata da un ragazzo di 27 anni, che non si è fermato a prestarle soccorso. Anzi, ha chiamato i carabinieri simulando il furto della propria auto per depistare le indagini. Un tentativo di confondere le forze dell'ordine e sviare l'attenzione da sé, senza riuscirci.
 
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domenica 30 agosto 2015

Eni scopre in Egitto il più grande giacimento di gas del Mediterraneo

Roma - Eni ha dichiarato di aver effettuato una scoperta di gas di rilevanza mondiale nell’offshore egiziano del Mar Mediterraneo, presso il prospetto esplorativo denominato Zohr. Il pozzo Zohr 1X, attraverso il quale è stata effettuata la scoperta, è situato a 1.450 metri di profondità d’acqua, nel blocco Shorouk, siglato nel gennaio 2014 con il Ministero del Petrolio egiziano e con la Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) a seguito di una gara internazionale competitiva.

Dalle informazioni geologiche e geofisiche disponibili, e dai dati acquisiti nel pozzo di scoperta, il giacimento supergiant presenta un potenziale di risorse fino a 850 miliardi di metri cubi di gas in posto (5,5 miliardi di barili di petrolio equivalente) e un’estensione di circa 100 chilometri quadrati. Per comprendere la portata del ritrovamento, basta pensare che 5,5 miliardi di barili di petrolio è pari a circa undici volte il fabbisogno energetico annuale complessivo dell’Italia.

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Esplode fucile di scena, due morti

Incidente a Potenza durante rappresentazione su brigantaggio

POTENZA, 29 AGO - Due figuranti sono morti e cinque persone sono rimaste ferite per l'esplosione di un fucile di scena durante una rappresentazione sul brigantaggio a Potenza. Una vittima, 55 anni, è stata uccisa sul colpo dalle schegge che lo hanno colpito; l'altra, 56 anni, è morta nella sala operatoria dell'ospedale. Dei cinque feriti, due sono in condizioni gravi, fra cui un bambino. Molte le persone fra il pubblico colpite dalle schegge.

Fonte Ansa



Migranti su uno yacht nell'Egeo, sparatoria con Frontex. Altro Tir in Austria: 3 bimbi ricoverati

Sull'Egeo trafficanti di essere umani hanno usato anche uno yacht per nascondere un carico di circa 70 migranti

Sull'Egeo trafficanti di essere umani hanno usato anche uno yacht per nascondere un carico di circa 70 migranti: sono stati però scoperti e hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con Frontex, la Guardia di frontiera europea, e con quella greca. Un profugo di 17 anni è rimasto ucciso. L'incidente è avvenuto davanti all'isola di Simi, nel Dodecanneso, nei pressi della costa turca ed è stato segnalato in questi termini dalle autorità greche correggendo prime loro indicazioni che su una morte del ragazzo per soffocamento. Nel tentativo di sottrarsi alla cattura, lo yacht ha anche cercato di speronare ripetutamente l'imbarcazione di Frontex, una motovedetta lettone, che assieme a forze della Guardia costiera greca lo stavano abbordando. "Durante lo scontro con i trafficanti, sono stati sparati colpi di arma da fuoco", riferiscono le autorità greche in un comunicato. 

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sabato 29 agosto 2015

Tragico incidente, 38 ragazze morte mentre vanno in Swaziland

Johannesburg - Almeno 38 ragazze sono morte in un incidente d’auto mentre si stavano recando ad un famoso festival tradizionale in Swaziland. In una dichiarazione diffusa a Johannesburg, lo Swaziland Solidarity Network, una ong, parla inoltre di almeno 20 feriti, in un incidente che ha coinvolto ieri due autocarri e un camionicino.

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Parodia del funerale-show Casamonica, minacciato il comico Dado

Il comico romano nel mirino della famiglia per aver "osato" dedicare una canzone, ironica, alla morte del boss Vittorio 

Parafrasando le parole di "Non voglio mica la luna" di Fiordaliso, il comico romano Dado ha deciso di farne una parodia del funerale-show di Vittorio Casamonica, l'ha postata sul suo profilo Facebook e il clan lo ha minacciato. La canzone recita "vorrei una bara fiammante Fuori la chiesa la mia faccia gigante. Ed una banda che suona le note del padrino re di Roma". Ed ecco che gli appartenenti alla famiglia mafiosa non si sono fatti attendere.

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venerdì 28 agosto 2015

Meteo a 15 giorni: estate al capolinea? Forse...

Prospettive poco edificanti ai fini di un proseguimento della bella stagione nel mese di settembre. La prima decade potrebbe essere in larga parte compromessa da temporali e clima fresco. Ecco tutti i dettagli a riguardo.

 

L'intenso peggioramento contemplato dai modelli per i primi giorni di settembre suona come un pugno nello stomaco alla bella stagione. E' vero che l'estate ci ha abituati a recuperi insperati, ma la crisi attesa per metà della prossima settimana eliminerà quella solidità stagionale che spesso ha caratterizzato i mesi precedenti.
L'alta pressione afro-mediterranea subirà un autentico tracollo, indotto dall'ingresso di correnti fresche nord europee verso il Mediterraneo.
Le prime avvisaglie di cambiamento le avremo tra martedì 1 e mercoledì 2 settembre; il vero guasto si materializzerà sul nostro Paese nelle giornate successive, con piogge, temporali sparsi e un generale calo (anche sensibile) delle temperature.


La cartina sopra riportata, valida per domenica 6 settembre, è molto eloquente nell'identificare il primo week-end del mese entrante come molto diverso rispetto a quello che ci apprestiamo a vivere. Notate l'aria più fresca che dalle alte latitudini si getterà nel Mediterraneo, attivando una complessa struttura depressionaria che si muoverà verso levante in maniera assai lenta.

Una parvenza di miglioramento, ad iniziare dai settori occidentali e dalla Sardegna, si avrà a partire da mercoledì 9 settembre.
L'alta pressione, dopo essere rimasta "di quinta" sul Vicino Atlantico, inizierà ad assumere un ruolo importante. La figura stabilizzante darà una "spallata" alla circolazione instabile, deviandola verso levante.
L'estate potrebbe tentare di ricucire lo strappo? Non si può escludere, anche se nulla sarà più come prima, segnatamente dal punto di vista termico.

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Modello americano: che TEMPORALI al centro-nord nel primo week-end di settembre!

 

 

Libia, una nuova strage di migranti: 200 morti in due naufragi. Oltre 900 immigrati sbarcano in Calabria, anche 4 cadaveri

Circa 200 cadaveri di migranti sono stati individuati dalla Guardia costiera libica davanti alle coste di Zuwara

Circa 200 cadaveri di migranti sono stati individuati dalla Guardia costiera libica davanti alle coste di Zuwara, teatro ieri di un doppio naufragio. Lo riferisce il Guardian. I corpi di 40 persone sono stati trovati all'interno della stiva di un barcone che si è arenato su una spiaggia, mentre circa 160 galleggiavano in mare a circa 1 km dalla costa. La Guardia costiera è riuscita a recuperare alcuni cadaveri ma altri sono stati lasciati in mare perché il battello  "non aveva abbastanza luce per continuare il lavoro". I corpi sarebbero di migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana, dal Pakistan, dalla Siria, dal Marocco e dal Bangladesh.

LE FOTO DRAMMATICHE DEI CORPI RECUPERATI

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Bbc, forse centinaia morti a largo Libia

Ungheria, lacrimogeni polizia sui migranti

 

 

 

Cercatori di funghi, la grande corsa parte con le nuove regole

Genova - La linea immaginaria dei “cacciatori” di funghi si sposta. E dalle zone più basse, vicine al mare, progressivamente si alza.

Ieri le prime file di auto parcheggiate all’alba, l’ora del fungaiolo, facevano bella mostra a Bargagli, in zona Trapena, lungo la provinciale da Apparizione a Colle Caprile nel golfo Paradiso, sulle alture della Valpolcevera e della Valle Scrivia, sul versante a mare del Beigua.
 
«L’annata si preannuncia positiva – dice il presidente del parco dell’Antola, Roberto Costa – se resterà ancora il sole fino a domenica e poi arriverà ancora un po’ di pioggia ma con le temperature alte, allora potrà davvero essere da record».

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giovedì 27 agosto 2015

Meteo a 7 giorni: SOLE e CALDO nel week-end, poi spazio a PIOGGE e TEMPORALI

Confermata la fase stabile e calda che avrà il suo apice durante il prossimo fine settimana. Confermato anche il tracollo dell'alta pressione che avverrà nei primi giorni di settembre con temporali anche di forte intensità sull'Italia.

 

L'estate torna a ruggire sul nostro Paese; la rimonta dell'alta pressione afro-mediterranea garantirà un fine settimana all'insegna del sole e del caldo non solo in Italia, ma su gran parte dell'Europa centro-meridionale.
La cartina sinottica valida per il pomeriggio di domenica 30 agosto ci mostra un solido anticiclone che proteggerà la nostra Penisola dagli attacchi delle perturbazioni atlantiche.
Bel tempo, ma anche caldo. Tra sabato e domenica alcune regioni italiane potrebbero valicare agevolmente la soglia dei 35°, anche se con tassi igrometrici abbastanza contenuti (salvo la fascia costiera). Gli annuvolamenti saranno davvero poco performanti ed interesseranno essenzialmente le zone montuose, ma senza determinare precipitazioni (si legga a tal proposito questo articolo di approfondimento: http://meteolive.leonardo.it/news/Week-end/4/meteo-fine-settimana-chi-superer-i-35-/50989/).

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