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mercoledì 9 novembre 2016

L'America ha scelto: Donald Trump è il 45° presidente Usa. Ma i democratici non concedono la vittoria: "Non è ancora finita"


DONALD Trump sarà il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Dopo Barack Obama, sarà lui il nuovo inquilino della Casa Bianca, guida della superpotenza. Hillary Clinton non parlerà stanotte. "Andate a casa, non avremo niente da dire stasera" ha detto John Podesta, il manager della sua campagna.


Dopo poche macchie blu apparse sui contorni della mappa americana, già dalle prime ore dello spoglio elettorale, tutto si è colorato di rosso repubblicano. Stato dopo Stato, un pezzo dopo l'altro. "È una notte meravigliosa. È una notte fantastica per l'America. È una notte grandiosa per tutta la gente del mondo", ha detto Curtis Ellis, alto consigliere di Trump quando già era chiara la vittoria e le persone iniziavano a defluire dalle piazze. Dopo aver assistito a un'estenuante campagna elettorale piena di veleni, polemiche e colpi bassi, circa 220 milioni di aventi diritto sono stati chiamati prima a scegliere, poi aspettare il nome del 45esimo presidente degli Stati Uniti.

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Elezioni Usa 2016, dati LIVE: Donald Trump eletto presidente, staff Clinton a fan: 'Andate a casa'. I mercati vanno giù

Trump vince le elezioni Usa: il "Cigno nero" sorprende i mercati, Borse in picchiata

Donald Trump, la storia per immagini

Donald Trump presidente degli Stati Uniti, la profezia di Michael Moore a luglio: “Ecco perché questo sociopatico vincerà”

 

martedì 8 novembre 2016

Terremoto, Doglioni (Ingv), la sequenza durerà a lungo

Servono più fondi per la ricerca

La sequenza sismica che si è attivata in Italia centrale il 24 agosto scorso potrebbe "durare a lungo" e "non si possono escludere nuovi eventi importanti. Abbassare la guardia può essere pericoloso". Lo ha detto oggi a Roma il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, in un incontro organizzato dalla Stampa estera. Come sia impossibile fare previsioni sui terremoti lo dimostra la storia sismica di quella zona, dove nel 1703 sono avvenuti due terremoti importanti, seguiti da un altro evento a distanza di due anni.

Più fondi per la ricerca
La ricerca italiana su terremoti e vulcani ha bisogno di fondi: "non ci sono soldi sufficienti per finanziare le attività scientifiche", ha detto ancora Doglioni. "L'esplorazione spaziale costa miliardi, mentre l'Ingv non ha finanziamenti per vivere", ha aggiunto riferendosi al fondo di 50 milioni l'anno destinato all'ente. "Quest'anno siamo in serissima difficoltà, al punto che non sappiamo come fare il bilancio. Riusciamo a pagare gli stipendi e a curare la manutenzione degli strumenti. Vorremmo - ha proseguito - quell'extra che ci servirebbe per fare più ricerca, invece non riusciamo ad arrivare a fine anno".


Dove è più probabile che avvengano forti terremoti
Prevedere i terremoti resta un'impresa impossibile, ma si può dire dove - non quando - è più probabile che possa avvenire un sisma con una certa magnitudo, ha rilevato Doglioni.  Alla luce di queste conoscenze, ha aggiunto, potrebbero essere integrate le attuali mappa della pericolosità sismica, che contiene i dati che definiscono quanto il territorio in cui viviamo sia soggetto agli effetti dei terremoti. "Auspico - ha detto - che in futuro si possa aggiungere a questa carta anche le conoscenze relative alla stima della magnitudo", con l'indicazione delle aree in cui è più probabile che si verifichino i terremoti maggiori.

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lunedì 7 novembre 2016

Trovati 100 cadaveri decapitati in una fossa comune nella zona strappata all’Isis

La scoperta all’Istituto di Agricoltura di Hammam al-Alil, 20 chilometri a sud di Mosul
 
Circa 100 cadaveri decapitati sono stati trovati dalle forze governative irachene in una fossa comune nella città di Hammam al-Alil, 20 chilometri a sud di Mosul, strappata nei giorni scorsi al controllo dell’Isis.

La cellula per l’informazione sulla guerra dell’esercito ha precisato che i corpi sono stati scoperti in una fossa scavata nel campus dell’istituto di Agricoltura della città. Indagini sono in corso per identificare gli uccisi, probabilmente vittime di una esecuzione di massa.

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Scoppia la “guerra dei biscotti” tra Ferrero e Barilla. La nostra campagna contro l’invasione dell’olio di palma all’origine dello “scontro”

La “guerra dei biscotti” ha preso il via il 27 ottobre 2016 a Milano all’hotel Westin Palace durante l’incontro sull’olio di palma organizzato dalla Ferrero. Il motivo dello scontro è la decisione presa da Barilla di stampare sulle confezioni dei biscotti la frase “senza olio di palma” e di avere promosso una campagna pubblicitaria per fare sapere ai consumatori che i prodotti non contengono più l’olio tropicale (quello, per intenderci, accusato di contenere sostanze cancerogene e responsabile della deforestazione e degli incendi e in Malesia e Indonesia).
La diatriba tra i due giganti dell’alimentare italiano trae origine dalla campagna promossa due anni fa da Il Fatto Alimentare e Gift (Great Italian Food Trade), contro l’invasione dell’olio di palma che allora era presente nel 90% dei prodotti da forno. La nostra intenzione era convincere i principali marchi del settore come: Barilla, Colussi, Galbusera, Pavesi e le catene di supermercati come Esselunga, Carrefour, Coop… a cambiare le ricette. L’operazione è riuscita grazie alla petizione su Change.org che ha raccolto 176 mila firme e un lavoro di informazione supportato da oltre 150 articoli sul nostro sito, arricchiti da interviste e relazioni di specialisti e dagli studi delle agenzie per la sicurezza alimentare europee e dell’Istituto Superiore di Sanità. Alla fine le grandi aziende si sono allineate, tranne Ferrero che all’incontro di Milano ha rigettato tutte le accuse contro l’olio di palma. L’azienda, supportata da un gruppo di esperti, ha reagito contro il “complotto” che ignoti hanno organizzato a suo danno con una campagna pubblicitaria e mediatica a favore dell’olio tropicale.

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domenica 6 novembre 2016

Maltempo, due morti a Ladispoli. A Firenze preoccupa la piena dell’Arno

Due persone sarebbero rimaste uccise per l’ondata di maltempo a Ladispoli, a nord del litorale romano. Uno sarebbe rimasto ucciso dal crollo di un cornicione. Lo si apprende da fonti della Protezione civile. Secondo quanto riferito da testimoni, al centro di Ladispoli ci sono alberi e cartelli caduti per quella che è stata una vera e propria tromba d’aria. Anche le auto sono state danneggiate dal fortissimo vento.

Violento temporale su Roma
E un violento temporale si è abbattuto anche su Roma, dove da questo pomeriggio è scattato l’allerta meteo per 12-18 ore. Numerose le strade allagate dal nubifragio, una vera e propria bomba d’acqua durata una decina di minuti. In particolare, l’allerta meteo prevede criticità idrogeologica per temporali codice arancione su Appennino di Rieti, Aniene e Bacino del Liri; criticità idrogeologica per temporali codice giallo su Bacini Costieri Nord, Bacino Medio Tevere, Roma e Bacini Costieri Sud.

Uno dei primi video della tromba d’aria a Ladispoli (Dal canale Youtube di Watch Life)

Preoccupa la piena dell’Arno
È stato attivato il Servizio di controllo della piena dell’Arno della Regione Toscana, presso la Sala della Protezione civile dell’Olmatello: una sala di monitoraggio dell’andamento del fiume, da cui gli ufficiali idraulici controllano costantemente le due sponde dell’Arno, in continuo collegamento con la Protezione civile, pronti a intervenire se dovesse accadere qualcosa di anomalo.
A Firenze l’Arno ha superato la prima soglia (3 metri) all’altezza degli Uffizi, dove alle 15.30 ha raggiunto quasi 4 metri (3.96). È stata invece superata la seconda soglia (5.50) alla Nave a Rosano, dove da un’ora l’altezza dell’acqua ha raggiunto 5.65 metri.


 

L’Italia che riparte dalle sue rovine

La Stampa di oggi dedicata a persone e posti stravolti dal terremoto

Città, paesi e frazioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: i loro nomi sono il tessuto che compone idealmente la bandiera dell’Italia ferita dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre

«Alle 7,40 di una settimana fa una nuova scossa di terremoto, la più forte degli ultimi 35 anni, modificava per sempre la geografia fisica e umana di un territorio che vi raccontiamo, tra macerie e voglia di riscatto».

La Stampa oggi in edicola ha una copertina speciale, una fake cover dedicata all’Italia ferita, che dalle macerie trova la forze di ripartire. È un elenco sterminato quello di città e paesi di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre. Messi in fila quei nomi, alcuni già famosi e meta di turismo, altri conosciuti proprio a causa del sima, altri ancora di cui nessuno ha sentito nemmeno parlare, costituiscono la trama di un tessuto ideale per il tricolore che illustra questa prima pagina.

A dar voce alle tante storie di sofferenza, perdita e desiderio di ripartire, un inviato di guerra e uno scrittore. Domenico Quirico ha incontrato le persone di queste terre sconquassate: «La bella Italia e la bestia natura. Ecco un gioiello schiacciato una settimana fa da una scarpa elementare e massiccia, la terra stessa la montagna massacrata dalla furia del sisma. Come in molti altri luoghi tragici che ho attraversato l’uomo è diventato silenzio, e solo le rovine parlano. Pareva che tutto il mondo si stesse mutando». Antonio Scurati individua nella solidarietà popolare il fondamento di una rinascita nazionale: «La solidarietà non verticale, non quella di chi ha tanto a chi ha perso tutto, non tra privilegiati e sciagurati ma tra eguali, ugualmente minacciati nelle cose prime, ugualmente appassionati alla cura di esse».

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Il Cdm approva il decreto con le misure per affrontare l’emergenza terremoto

 

Terremoto, Ingv: deformazioni in 130 kmq. Croce Rossa: “La vera emergenza sono i bambini”

 

Sotto il terremoto, l’amianto

 

Tutti i numeri del terremoto

 

 

 


sabato 5 novembre 2016

L’eritreo torturato per la croce al collo e morto a Cagliari per un incidente ha donato 5 suoi organi

Stava per ottenere il permesso per lasciare la casa di accoglienza. Trovato agonizzante in un piazzale alla periferia della città. Indagini sulla sua misteriosa morte


Cagliari
Andava sempre in giro con una croce appesa al collo e quando è arrivato in Libia, sperando di partire subito per l’Italia, gli spietati miliziani dell’Isis non gliel’hanno perdonato. L’hanno catturato, imprigionato e torturato: per tre anni Alizar Brhane è stato rinchiuso in un’affollatissima prigione e le cicatrici che portava sul corpo dimostravano quanto dolore avesse patito. Il 21 marzo scorso era arrivato in Sardegna e da qualche giorno aveva avuto la notizia che aspettava di più: il permesso per lasciare la casa di accoglienza di Cagliari era già stato firmato, ma ancora gli doveva essere consegnato. 

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Firenze, proteste contro Renzi e la Leopolda. Scontri con la polizia, ferito un agente

Violenti scontri sono scoppiati a Firenze tra polizia e manifestanti che protestavano contro Renzi, l’evento della Leopolda e il sì al referendum. In mattinata il questore di Firenze aveva negato il permesso a manifestare nei pressi dell’evento. A organizzare la protesta associazioni e movimenti vicini al fronte del no al referendum. Durante gli scontri un poliziotto è stato ferito a una gamba.

Cariche e fumogeni
Gli incidenti sono cominciati in via Cavour, pieno centro storico, quando la polizia ha caricato il corteo non autorizzato. Dopo essersi fronteggiati per pochi minuti con il cordone di agenti i manifestanti hanno acceso alcuni fumogeni e hanno iniziato a tirare petardi e molti ortaggi contro i poliziotti. La polizia attestata su via Cavour, ha reagito con una carica verso l’adiacente piazza San Marco dove si erano concentrati i partecipanti. I manifestanti - un migliaio, molti dei quali con il volto coperto - hanno lanciato bottiglie, bombe-carta, pietre e bastoni contro gli agenti. Rimossa anche una barriera fatta con oggetti ingombranti, mentre i manifestanti, ancora nella piazza stanno spostando alcune dei materiali di un vicino cantiere.

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Libia, liberati gli ostaggi italiani Danilo Calonego e Bruno Cacace

Con loro liberato anche il cittadino canadese rapito nella stessa circostanza.

Sono stati liberati i due tecnici italiani rapiti in Libia il 19 settembre. Salvo anche il canadese sequestrato assieme a loro. Bruno Cacace, 56enne residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), e Danilo Calonego, 66enne della provincia di Belluno, due dipendenti della Con.I.Cos (Contratti Internazionali Costruzioni) di Mondovì, erano stati prelevati da una banda di uomini armati sulla strada dall’aeroporto di Ghat, dove erano in corso lavori di manutenzione, alla sede dell’aziende nel centro della Libia.

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venerdì 4 novembre 2016

Il Vaticano contro Radio Maria: «Sul terremoto parole offensive e scandalose»

Città del Vaticano - Il Vaticano condanna le affermazioni andate in onda su Radio Maria riguardo al terremoto come «castigo divino» dopo le unioni civili . «Sono affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede», deplora mons. Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato, interpellato dall’Ansa.

Becciu ha spiegato che si tratta di affermazioni «datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo». «I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa».

«Cristo - ha aggiunto mons. Becciu - ci ha rivelato il volto di Dio amore non di un Dio capriccioso e vendicativo. Questa - spiega - è una visione pagana, non cristiana». «Chi evoca il castigo divino ai microfoni di Radio Maria - afferma ancora mons. Becciu - offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto».

«Radio Maria - aggiunge il prelato, tra i più stretti collaboratori del Papa - deve correggere i toni del suo linguaggio e conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della solidarietà propugnato con passione da papa Francesco specie nell’anno giubilare. Non possiamo non chiedere perdono ai nostri fratelli colpiti dalla tragedia del terremoto per essere stati additati come vittime dell’ira di Dio. Sappiano invece che hanno la simpatia, la solidarietà e il sostegno del Papa, della Chiesa, di chi ha un briciolo di cuore».

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 “Il terremoto un castigo divino” Radio Maria si scusa e sospende padre Cavalcoli (Ascolta l’audio)

ULTIMISSIME del modello americano: ecco un po' di NEVE a bassa quota al nord...

Tra mercoledì e giovedì il modello americano contempla la possibilità di una spruzzata di neve al nord (forse anche in pianura). 

 

 Eccola! Stiamo parlando della NEVE (poca), che il modello americano seguita a vedere su alcune zone del nord tra la sera di mercoledì 9 e la mattinata i giovedì 10 novembre.

Si tratterà solo di una spruzzata, che tra giovedì 10 e venerdì 11 novembre potrebbe interessare anche i rilievi di Marche e Abruzzo a quote decisamente interessanti per il periodo.
Gli appassionati dei bianchi fiocchi (che non sono pochi) non ci mettano su il cuore; sebbene il fenomeno sia contemplato dalle ultime due corse ufficiali del modello americano, le possibilità di realizzo non sono molto elevate.

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Dove farà più freddo la prossima settimana in Italia? Ecco le città che batteranno maggiormente i denti: Link


Meteo a 15 giorni: il GRANDE FREDDO cova in Siberia...

 

Cinque anni fa la TRAGICA alluvione di Genova: video shock!


 

giovedì 3 novembre 2016

PIOGGE di sabato 5 novembre: ecco le ultimissime mappe!

Correnti in quota da sud ovest; non compaiono al momento minimi al suolo, dunque alcune zone potrebbero restare sottovento, cioè senza piogge.

 

Il Piemonte nord-occidentale, tra Canavese, Biellese ed Ossola, sino al Canton Ticino, potrebbe ricevere poche precipitazioni da un flusso di correnti disposto da WSW, con il flusso dell'aria umida confinato soprattutto tra Liguria, Alessandrino e in grado poi di aprirsi a ventaglio su Milanese, Comasco, Bergamasca e settore centro orientale della Lombardia.
Le precipitazioni potrebbero coinvolgere anche la Sardegna settentrionale ed occidentale e gran parte del versante tirrenico del centro, mentre il versante adriatico dell'Appennino resterà sottovento, in un contesto mite, caratterizzato da nuvolosità variabile, accompagnata solo da brevi piovaschi.

Sino alle 12 di sabato le piogge riusciranno ad estendersi sulla pianura veneta, il basso Trentino e le Prealpi Venete, resterà asciutto su Alto Adige e Friuli, sul basso Lazio e soprattutto l'Abruzzo.
Intense invece le precipitazioni attese sulla Liguria con rischio di nubifragi sulla costa, così come in Toscana e forse sull'Umbria occidentale.


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METEO ITALIA. Maltempo nel WEEKEND, piogge e TEMPORALI in arrivo. Ecco dove.

 

ALLERTA protezione civile per SABATO 5 NOVEMBRE

 

METEO ALPI. Riecco la NEVE nel WEEKEND, poi anche il FREDDO

 

Meteo a 7 giorni: in arrivo PIOGGE AUTUNNALI su molte regioni

 

 

 

 


Dentro Mosul, tra la gente che abbraccia i soldati iracheni: "L’Isis all’inferno"

Con i militari che avanzano da Est nella capitale del Califfato, ma si combatte ancora


MOSUL. Al risveglio, con la luce del sole, anche l'incubo dell'Isis smette di far paura. Incredula, scossa, affannata, la gente di Mosul si affretta verso le Humvee blindate della Golden Division irachena e dà solo uno sguardo distratto agli uomini che ieri temeva. I corpi di due jihadisti in mimetica e scarponi giacciono abbandonati nel fango. Gli orchi che minacciavano e tormentavano adesso sono solo miseri resti, più che rabbia ispirano pietà. "Uno di loro l'ho ucciso io", racconta Abbas, soldato delle truppe scelte: "Sono stato fortunato, perché mi aveva scambiato per uno di loro. Temevo avesse una cintura esplosiva, ma non era così, Dio mi ha protetto". Gli integralisti uccisi in quest'area, dice il maggiore Zia Thamer, sono 27. Molti di loro erano foreign fighters: dieci azeri, parecchi "cinesi", o comunque dai tratti asiatici.

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Terremoto, nuova forte scossa nella notte: magnitudo 4.8 in provincia di Macerata

Mattarella: 'Impegno fino alla fine, Norcia tornerà come prima'

Si è verificata all'1:35 con magnitudo 4.8 ed epicentro in provincia di Macerata la nuova forte scossa di terremoto avvenuta questa notte, avvertita fino a Roma.
Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la scossa ha avuto ipocentro a soli 8,4 km di profondità.
L'epicentro è stato localizzato a 2 km di distanza da Pieve Torina; 11-12 km da Visso, Ussita e Camerino; 17 da Preci (Perugia). Gli altri comuni maceratesi in prossimità all'epicentro sono Fiordimonte (3 km), Pievebovigliana (5 km), Monte Cavallo e Muccia (6 km), Fiastra e Serravalle di Chienti (9 km) e Acquacanina (10 km).

Al momento non ci sono segnalazioni di nuovi crolli o particolari situazioni d'emergenza, secondo quanto riferisce la Sala operativa della Protezione civile delle Marche.

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Il geologo: “L’Italia si sta aprendo in due, i terremoti continueranno. Ecco cosa possiamo fare…

mercoledì 2 novembre 2016

Genova: quattro morti in un appartamento a Cornigliano, sul posto indaga la polizia

Genova - Strage in famiglia a Cornigliano: un poliziotto ha ucciso la moglie, le due figlie e poi si è tolto la vita.

I corpi sono stati trovati all’alba nell’appartamento in cui viveva la famiglia in piazza Mario Conti. La polizia, intervenuta sul posto, indaga sull’omicidio-suicidio.
L’agente si chiamava Mauro Agrosi, aveva 49 anni e faceva parte del reparto mobile della polizia.

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Terremoto, 22mila gli assistiti. Renzi: 'Ci vorrà tempo ma ce la faremo'. Atteso Mattarella

Martedì mattina nuova scossa di magnitudo 4.8

Sono oltre 22mila le persone assistite dal Servizio nazionale della Protezione Civile in seguito alle scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell'Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre. Lo riferisce il Dipartimento di Protezione civile. In particolare, sono quasi 15.400 le persone assistite nell'ambito del proprio comune: di queste, quasi 14mila in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, oltre 1.400 invece in strutture alberghiere o agriturismi sul territorio. Sono, poi, circa 6.700 le persone accolte presso le strutture alberghiere: seimila di queste sono alloggiate lungo la costa adriatica mentre poco meno di settecento sono quelle alloggiate nelle strutture ricettive individuate in Umbria. Infine, circa duecento persone fra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda.

Nella regione Marche sono circa 17.500 gli assistiti: circa 11.000 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 70 in tenda, 900 in strutture ricettive sul territorio e oltre 5.500 negli alberghi della costa. Nella Regione Umbria sono oltre 3.300 gli assistiti: circa 2.400 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 80 in tenda, poco meno di 200 in strutture ricettive sul territorio e circa 700 negli alberghi in altre località della regione.

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Terremoto, le prime immagini da satellite dei danni a Norcia

Il terremoto apre una frattura sul Colle dell'Infinito

lunedì 31 ottobre 2016

Uomo decapitato a Lumarzo, confessa il nipote della vittima: «Mi ha insultato, non ci ho più visto»

Genova - Claudio Borgarelli, l’infermiere dell’ospedale San Martino accusato di aver ucciso lo zio Albano Crocco lo scorso 11 ottobre nei boschi di Lumarzo, ha confessato il delitto: «Abbiamo discusso per il sentiero - ha detto Borgarelli davanti al giudice, Paola Faggioni - Lui mi ha insultato e sputato addosso, e io non ho capito più nulla». Borgarelli, difeso dall’avvocato Antonio Rubino, ha pianto durante la confessione, ma non ha chiesto perdono.

Ancora: «Quella mattina - ha aggiunto Borgarelli - ho aperto la porta e ho visto la macchina e i paletti divelti. Ho seguito mio zio e mi sono portato dietro la pistola perché temevo che fosse armato anche lui. Abbiamo discusso. Io gli ho sparato 2 colpi e poi l’ho decapitato. Sono tornato a casa, ho messo la testa nel sacco (foto) e poi l’ho buttata».

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Terremoto, Ingv: “L’allontanamento della costa tirrenica da quella adriatica all’origine delle scosse da agosto a oggi”


Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia dopo il sisma di domenica: "Ci aspettiamo un abbassamento del suolo superiore ai 70 centimetri". Alessandro Amato spiega a ilfattoquotidiano.it cosa è accaduto negli ultimi 70 giorni

Altre diciotto scosse oltre la magnitudo 4 nelle ventiquattr’ore successive a quella principale. E un possibile abbassamento del suolo “fino a 70 centimetri”, come annuncia l’Ingv all’Ansa, ed è visibile osservando due scatti del monte Vettore apparsi sul sito geologi.it poche ore dopo il sisma. Terremoto e conseguenza di un evento che, dice Alessandro Amato, sismologo dell’Ingv, “ci ha sorpreso”. Una prima analisi dei dati da parte dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, tuttavia, lascia ben sperare perché non si tratterebbe del ‘risveglio’ di nuova faglia ma del distacco di un pezzo di quella già attivatasi a fine agosto. Uno scenario confortante sotto il profilo scientifico ma che non esclude la possibilità che esista ancora energia da liberare nel breve periodo. Tutta colpa dell’allontanamento della costa tirrenica da quella adriatica, fenomeno lento ma costante all’origine dei 70 giorni che hanno messo in ginocchio le terre al confine tra Lazio, Marche e Umbria.

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Terremoto, le testimonianze: “In 65 anni mai una cosa così. A Norcia non torno più”

Terremoto, il caso Fabriano: “Qui non è crollato nulla, con gli interventi antisismici abbiamo evitato il dramma”

Il terremoto visto dal drone: le immagini di distruzione della Basilica di Norcia, Amatrice, Preci e Arquata (VIDEO)

Zone a rischio, la mappa interattiva dell'Ingv che illustra la pericolosità sismica dell'Italia

MALTEMPO del week-end 5-6 novembre: le ultimissime mappe!

Flusso da sud ovest e deciso peggioramento, dapprima al nord-ovest, poi su centro e regioni centrali tirreniche, sino al nord della Campania.

 

Le correnti umide ed instabili da sud ovest traghetteranno un primo corpo nuvoloso sul nord-ovest nel corso della giornata di sabato 5 novembre, con acme tra le 12 e le 24.
In questo frangente le precipitazioni risulteranno più probabili tra Liguria, Piemonte orientale, ovest Lombardia, alta Toscana e fascia alpina e prealpina centro occidentale.
Il momento più perturbato è previsto su Liguria e Lombardia tra le 18 e le 24 con un picco precipitativo anche importante e temporali marittimi sulla costa ligure.

 

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I GRAFICI SPAGHETTI mettono in evidenza nettamente il peggioramento atteso tra nord e centro durante il fine settimana: Link

 

AGGIORNAMENTO previsioni meteo LIVE per OGGI, DOMANI e i prossimi giorni

 

 

Vulcano Marsili, i geologi: “Pericolo tsunami in Sicilia, Campania e Calabria”

Il vulcano sottomarino nel Mar Tirreno potrebbe eruttare e colpire in 30 minuti la costa

I geologi hanno lanciato l’allarme: Sicilia, Campania e Calabria sono a rischio tsunami. Colpa del vulcano sommerso Marsili, che giace sotto il Tirreno tra la costa del Cilento e quella della Calabria ed è il più attivo del Mediterraneo.

Il vulcano infatti è ancora in attività, tanto che recentemente è stata registrata una scossa di magnitudo 3.2 proprio nei pressi del Marsili, fenomeno non avvertito sulla costa in quanto avvenuto in profondità. Il supervulcano tuttavia, potrebbe risvegliarsi e provocare uno tsunami, che nel giro di 30 minuti travolgerebbe le coste di Calabria, Sicilia e Campania senza lasciare scampo agli abitanti.

È quello che temono il Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli e l’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia): “ll Marsili è attivo per cui può risvegliarsi in qualsiasi momento. Lo stesso discorso vale per il Vesuvio a Napoli. In caso di allarme la gente non farebbe neanche in tempo a scappare”.

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domenica 30 ottobre 2016

Terremoto, forte scossa vicino a Norcia. "Si è aperta la terra"

Il sisma colpisce ancora in Centro Italia. Scossa di 6.1 di magnitudo, diversi feriti, ma fortunatamente non ci sono notizie di vittime e dispersi. Il sindaco di Castel Sant'Angelo: "E' un disastro". E' la scossa più violenta degli ultimi decenni in Italia, più del Friuli e L'Aquila, seconda solo al terremoto dell'Irpinia nel 1980. Danneggiata anche la Basilica di San Paolo, a Roma

La cattedrale di Norcia dopo la scossa di terremoto.

Ancora paura, ancora crolli, ancora devastazioni. Il Centro Italia si è svegliato con un'altra scossa di terremoto sentita pesantemente anche a Roma ma persino a Bolzano e in Austria. La magnitudo, secondo quanto comunica la Protezione Civile, sarebbe di 6.5 (inizialmente era stata valutata in 7.1 e poi in 6.1) con epicentro tra Norcia, Castel Sant'Angelo e Preci. Diversi feriti, ma fortunatamente non ci sono notizie di vittime e dispersi. Molti i crolli, non solo nelle zone già colpite nei centri già colpiti nei terremoti del 24 agosto e del 26 ottobre. Preoccupanti le parole del sindaco di Castel Sant'Angelo, Mauro Falcucci: "Io sono a Fano, dove vivo, ma mi dicono che ci sono stati crolli, che è un disastro! Si è aperta la terra, c'è fumo,un disastro... Spero che i testoni che erano rimasti a Sant'Angelo si siano spostati nella notte".

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venerdì 28 ottobre 2016

Crolla un cavalcavia sulla statale 36 nel lecchese, un morto e quattro feriti

Il crollo sulla Statale 36 'del lago di Como e dello Spluga' è avvenuto tra i comuni di Cesana Brianza e Annone VIDEO

Un cavalcavia è crollato nel pomeriggio sulla statale 36 Milano-Lecco. Nel crollo sarebbero rimaste coinvolte alcune vetture. Al momento il bilancio è di un morto e quattro feriti, di cui tre bambini, portati in codice giallo all'ospedale di Lecco. 

Secondo quanto comunica il 118 il quarto ferito è l'autista del tir che ha riportato un trauma toracico. Anche lui trasferito a Lecco in codice giallo.

I vigili del fuoco sono al lavoro per sollevare il cavalcavia crollato sulla statale 36 e sotto il quale si potrebbero trovare altre vetture con i loro occupanti. Da alcune scene filmate da altri automobilisti arrivati subito dopo il crollo e dalle foto di Lecconotizie.com, si vede un' auto rossa schiacciata dalla cabina del tir. Ma potrebbero essercene altre sotto il ponte. Una vettura è inoltre rimasta in bilico sul cavalcavia spezzato, e un'altra che stava transitando è stata catapultata sul lato opposto.

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Crolla il cavalcavia, burocrazia sotto accusa

 Il racconto: «Ho visto il camion davanti a me scomparire insieme alla strada»

 

 

Terremoto, finora più di 900 scosse

Oltre 19.000 dal 24 agosto

Mappa della parte settentrionale della sequenza sismica dal 24 agosto al 28 ottobre 2016 (ore 10.00). La stella bianca è l’evento di magnitudo 5.4 del 24 agosto. Le due stelle rosse sono i terremoti del 26 ottobre (fonte: INGV)
Mappa della parte settentrionale della sequenza sismica dal 24 agosto al 28 ottobre 2016 (ore 10.00). La stella bianca è l’evento di magnitudo 5.4 del 24 agosto. Le due stelle rosse sono i terremoti del 26 ottobre (fonte: INGV)

La terra torna a tremare violentemente nel Centro Italia a due mesi dal sisma del 24 agosto. Due scosse, la prima di magnitudo 5,4 e la seconda di magnitudo 5,9, sono state registrate mercoledì 26 ottobre con epicentro in Valnerina, rispettivamente alle 19:11 e alle 21:18. La seconda scossa ha avuto epicentro alla profondità di 8,4 chilometri nella zona di Ussita (Macerata), tra Visso e Castelsantangelo sul Nera.

Più di 900 replicheSono oltre 900 le repliche del terremoto del 26 ottobre fra Perugia e Macerata finora registrate dalla rete sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Dopo quella delle 19,22 di ieri non sono avvenute altre scosse di magnitudo superiore a 4,0.
Considerando il legame fra il terremoto del 26 ottobre e quello nel Reatino del 24 agosto, si calcola che siano avvenute più di 19,000 repliche, in un'area che si estende per oltre 60 chilometri da Nord-Ovest a Sud-Est lungo la catena appenninica. Complessivamente dal 24 agosto sono stati registrati circa 330 terremoti di magnitudo compresa tra 3,0 e 4,0 e 20 quelli di magnitudo compresa tra 4,0 e 5,0 e 4 quelli di magnitudo maggiore di 5,0.

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Ussita, tutto il paese zona rossa: via gli abitanti

 

 

 

Eternit Bis: si torna in aula per 258 morti. Schmidheiny accusato di omicidio volontario

Tra i banchi dell’aula 1, nel palazzo di giustizia di Torino, dove per anni sono state esposte le bandiere tricolore Eternit Giustizia, da oggi si ricomincia a parlare di morti di amianto. Riprende stamane (e si prosegue domani) l’udienza preliminare che il gup Federica Bompieri aveva interrotto un anno fa rivolgendo alla Corte Costituzionale chiarimenti in merito all’eccezione sollevata dai difensori dell’imputato di omicidio volontario: eccepirono il principio giuridico del «ne bis in idem», sostenendo che l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, ultimo patron in vita di Eternit italiana, non può essere giudicato per fatti che lo hanno già visto sotto accusa.

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Decapitato a Lumarzo, il nipote Claudio in manette. La figlia di Crocco: «Se l’ha ucciso, ora marcisca in prigione»

Lumarzo (GE) - «Sono soddisfatta che i carabinieri siano arrivati a questo arresto, ma soffro due volte. Ho perso mio papà e so che a fare tutto questo sarebbe stata una persona alla quale ero legata da tempo. E alla quale papà aveva dato una mano in tutti questi anni». Daniela Crocco spunta dalle case della frazioncina con il compagno e circondata dai cani, un po’ suoi e un po’ di suo padre Albano Crocco, l’uomo di 68 anni ucciso e decapitato l’undici ottobre scorso nei boschi del paese di Craviasco, a Lumarzo.
 
Ieri mattina Daniela ha saputo che Claudio Borgarelli, il nipote di suo padre, era stato arrestato con l’accusa di aver assassinato il pensionato, ex infermiere del San Martino. Così ha preso i cani ed è tornata nel bosco: «Sono andata nel punto in cui è stato trovato il corpo. Ho voluto dire a mio papà che avevano arrestato una persona, ma che ora dobbiamo capire cosa succederà».

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