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sabato 5 novembre 2016

L’eritreo torturato per la croce al collo e morto a Cagliari per un incidente ha donato 5 suoi organi

Stava per ottenere il permesso per lasciare la casa di accoglienza. Trovato agonizzante in un piazzale alla periferia della città. Indagini sulla sua misteriosa morte


Cagliari
Andava sempre in giro con una croce appesa al collo e quando è arrivato in Libia, sperando di partire subito per l’Italia, gli spietati miliziani dell’Isis non gliel’hanno perdonato. L’hanno catturato, imprigionato e torturato: per tre anni Alizar Brhane è stato rinchiuso in un’affollatissima prigione e le cicatrici che portava sul corpo dimostravano quanto dolore avesse patito. Il 21 marzo scorso era arrivato in Sardegna e da qualche giorno aveva avuto la notizia che aspettava di più: il permesso per lasciare la casa di accoglienza di Cagliari era già stato firmato, ma ancora gli doveva essere consegnato. 

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