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lunedì 14 febbraio 2011

La dignità difesa dalle donne d'Italia Oltre 230 città unite per urlare 'basta'

Partecipazione oltre ogni attesa in tutto il paese. Tanti giovani, e tanti uomini. Tra sciarpe bianche e nessun simbolo politico. Roma, Milano, Napoli, Trieste, Bologna, Catania, Arcore. Centomila a Torino, 10mila a Palermo. E tra gli interventi dal palco un duro appello per la dignità di suor Eugenia Bonetti

di KATIA RICCARDI

ROMA - Oltre 230 città sono scese in piazza oggi alla stessa ora, per lo stesso motivo e con lo stesso scopo. Difendere la dignità, non solo delle donne, ma del Paese a cui appartengono. Con le loro famiglie, i loro mariti e i loro figli. E che non si sentono più rappresentate dai festini ad Arcore. Che sia sesso, che sia bunga bunga, che siano solo corpi in vendita senza scontrino e senza sconti. Che sia tutto quello che ormai troppo spesso viene definito solo un passatempo antistress. Ma che invece sta stressando chi non partecipa per scelta alla festa di un governo che, oggi, ha avuto gli occhi puntati 1 di tutto il mondo (MAPPA 2). Oltre ogni previsione. Oltre le rappresentanze politiche. Fare un bilancio e rendere l'idea di quello che è accaduto oggi 3 in Italia è ancora difficile. Continuano ad arrivare messaggi, migliaia, sul nostro sito, su quello dell'organizzazione del comitato Se non ora quando. Foto, messaggi, video. A unire i fili saranno i risultati. Quelli che il tempo metterà in fila così come oggi si sono messe in fila le donne di ogni città, piccolo comune, e provincia italiana.


LE FOTO DAI CORTEI CITTA' PER CITTA' 4


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domenica 13 febbraio 2011

Berlusconi attacca Napolitano. "Non mi può fermare"

ROMA Un Berlusconi rabbioso che non ha evidentemente digerito la nota di Napolitano dopo l’incontro, una nota che ha fatto andare su tutte le furie il premier. “Finchè c’è una maggioranza, e ci sono i numeri, io ho il dovere di andare avanti e nessuno me lo può impedire”. Berlusconi è quindi “sorpreso” dalla nota del Quirinale. A Gianni Letta, come di consueto, il comunicato era stato preannunciato, quello che Berlusconi non si aspettava era il riferimento del capo dello Stato a una fine anticipata della legislatura.

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Il mondo intero deve vedere queste immagini.

Il Ministro della Difesa Ignazio La Russa deve immediatamente rassegnare le proprie dimissioni. Da ogni incarico pubblico. E poi, se ne avrà la dignità, scusarsi con il Paese.

Non è la prima volta che avviene un episodio del genere, ma in questo caso le immagini sono devastanti. E se una democrazia non pretende la cacciata di un uomo delle istituzioni che risponde alle domande di un giornalista con l'insulto e la violenza, beh, cari miei, la democrazia diventa qualche cosa d'altro, di brutto davvero.


Il video

Sfida a Berlusconi, donne in piazza

Proteste e sit-in in decine di città. Lo slogan: "Se non ora, quando?"


Un minuto e mezzo di silenzio, seguito da un urlo collettivo. E probabilmente anche liberatorio. Così prenderà il via oggi la grande kermesse per la dignità delle donne organizzata dal comitato "Se non ora quando" a Roma e in più di 230 città italiane, oltre ad aver rapidamente «contagiato» una trentina di località straniere, anche dall’altra parte del mondo. 

A dare il segnale di inizio sarà, alle 14 dal palco di piazza del Popolo a Roma, l’attrice Isabella Ragonese, che lancerà il flash mob in cui la piazza urlerà lo slogan "Se non ora quando?" al quale risponderanno con un "Adesso!" i manifestanti sulla terrazza del Pincio. Subito dopo, gli altoparlanti trasmetteranno una canzone di Patti Smith, mentre dalla terrazza del Pincio sarà srotolato uno striscione che recita uno degli slogan della manifestazione: «Vogliamo un paese che rispetti le donne, tutte». 

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Il milionario non paga l’autostrada

Aveva biglietti “smagnetizzati”

L’ultima delle sue preoccupazioni dev’essere stato il pagamento del pedaggio, che con ogni probabilità rappresentava uno dei capitoli più marginali d’un bilancio familiare alquanto confortante. Sia per i possedimenti immobiliari che per la sua attività da esperto di shipping sempre a spasso fra Carignano, Arenzano, Montecarlo e Milano. Ciononostante un broker genovese di 45 anni si è dilettato per mesi a turlupinare le Autostrade, simulando la “smagnetizzazione” dei biglietti e dichiarando sempre d’essere entrato alla stazione precedente. Con il risultato che viaggi di ore e centinaia di chilometri si sono ridotti - decine di volte - a poco più d’una puntatina, da pagare con pochi euro oppure centesimi. 


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Dimessa, muore a 26 anni

Genova

Francesca Gualandi, 27 anni da compiere il prossimo 19 febbraio, è morta nella sua abitazione di via
Francesca Gualandi, 26 anni
Centurione Bracelli a Marassi, stroncata venerdì scorso da un’emorragia interna su cui adesso indaga la Procura di Genova. A trovarla a terra nel sangue è stato il fidanzato e futuro marito: le nozze erano fissate per il prossimo 30 aprile. I tentativi di salvarla dei medici del San Martino non sono serviti.
Francesca, volontaria del soccorso, era stata dimessa da poco da un altro ospedale, il Villa Scassi, per un problema tra i bronchi e i polmoni che si trascinava da prima di Natale, quando era andata in coma per colpa del diabete giovanile di cui soffriva dall’età di otto anni ed era stata curata al San Martino.


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Self service guasto, in fila per benzina gratis

Diciannove denunce per furto, le telecamere a circuito chiuso hanno ripreso targhe e volti 

ROVIANO (ROMA) - Diciannove persone sono state denunciate dai carabinieri per furto di benzina in un distributore sulla statale Tiburtina Valeria nel comune di Roviano, in provincia di Roma, perché per un guasto al self service della Q8, per fare il pieno non era necessario inserire il denaro. Ad accorgersene è stato un automobilista del comune di Anticoli Corrado che ha avvisato, con il telefono cellulare, amici e parenti ed in pochi minuti si è formata una lunga coda di quelle che si vedono durante gli scioperi dei benzinai. In certi momenti sembrava una scena di un film, con alcuni che si sono portati anche delle taniche da riempire. Ad approfittarne sono state diciannove persone - tutte denunciate dai carabinieri della stazione di Anticoli Corrado per furto di carburante - che dalla contentezza non si sono rese conto che a riprendere le targhe e le loro facce sorridenti c'erano le telecamere a circuito chiuso del distributore. Secondo i calcoli del gestore della pompa di benzina in una notte sono "spariti", tra benzina verde e gasolio, più di mille litri per un valore di 1500 euro.

Fonte

Emergenza umanitaria a Lampedusa Già sbarcati quattromila tunisini

Non si ferma l'esodo verso l'isola ma il centro di accoglienza, su disposizione del ministro Maroni, resta inutilizzato. Un barcone partito dalle coste nordafricane è affondato nel golfo di Gabes e un giovane è morto

dal nostro inviato ALESSANDRA ZINITI

LAMPEDUSA - Sono già quattromila e ne stanno arrivando ancora. Forse altri mille già domani all'alba avranno toccato il suolo italiano. Aerei ed elicotteri che sorvolano il Canale di Sicilia hanno già avvistato altri dieci barconi in arrivo e i disperati che in queste ore si ammassano sulla banchina e si contendono una bottiglia d'acqua o un panino raccontano di altre decine di migliaia pronti ad imbarcarsi nei porti tunisini dove i trafficanti incassano dai 1000 ai 1500 euro a testa senza alcun controllo della polizia locale. 


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sabato 12 febbraio 2011

Le donne domani in piazza, mobilitazione 'Se non ora quando'

Domani la manifestazione con un appello che porterà in almeno 117 piazze italiane, sull'onda del "Rubygate", donne e uomini "amici delle donne", per chiedere rispetto e dignità nei confronti dell'universo femminile

Domani la manifestazione delle donne "Se non ora quando?", l'appello che domenica 13 febbraio porterà in almeno 117 piazze italiane, sull'onda del "Rubygate", donne e uomini "amici delle donne", per chiedere rispetto e dignità nei confronti dell'universo femminile. Una manifestazione, hanno spiegato le promotrici, che non viene fatta "contro" altre donne, per giudicarle, o per dividerle in buone e cattive.


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Truffa immobiliare da 55 milioni nel Quadrilatero, preso «il principe»

Gli agenti erano sulle sue tracce per via di una rapina commessa a milano nel 2009

Ricercato in tutta Europa, aveva 16 diverse identità. Alloggiava al Principe di Savoia e girava in limousine

MILANO - Si era presentato come un importante uomo d'affari indiano, nipote di uno degli uomini più facoltosi dell'India e proprietario di una banca. E stava trattando l'acquisto di un palazzo da 55 milioni di euro nel prestigioso Quadrilatero della moda. Drago Dragutinovic, noto a livello internazionale tra le forze dell'ordine come il «principe» delle truffe immobiliari, è stato arrestato venerdì mattina dalla polizia di Milano. Lungi dall'essere indiano il 33enne, personaggio affascinante dai tratti mediorientali, è nato a Lanusei (Nuoro) da una famiglia di etnia slava. La polizia era sulle sue tracce per via di una rapina commessa nel 2009, sempre a Milano.

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Il Realismo delle Donne

LE MANIFESTAZIONI E LE COSE DA CAMBIARE

In Italia esiste un divario di genere da colmare. Magari con una legge che fissi quote di presenza femminile

 Una manifestazione, domani, che vuole lanciare «un urlo collettivo» contro Berlusconi e denunciare «la degenerazione della libertà in arroganti libertinismi» che offendono la dignità delle donne. E una contro-manifestazione, già questa mattina, che considera gli slogan di quella piazza una forma di «giacobinismo moralista» che farà arretrare le donne stesse a favore di pericolosi agenti del pubblico pudore. Le cronache del caso Ruby e l'appello a partecipare a una grande protesta popolare al femminile hanno percorso e diviso il Paese.

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Napolitano al Cavaliere: basta liti o nessuno si salverà

Sul Colle - Il premier si definisce «ingiustamente aggredito» e parla di «semplici feste»

Il presidente ascolta lo sfogo di Berlusconi, poi esprime «preoccupazione e inquietudine» 

ROMA - Bada che a questo punto l'allarme non è più soltanto mio, è dell'intera opinione pubblica italiana. Ricorda che da un conflitto politico-istituzionale di questa asprezza non si salva nessuno. E si aprirà un baratro. Hai, come tutti, il diritto di difenderti, ma per farlo ci sono le strade previste dall'ordinamento, con strumenti e sedi precise, che possono arrivare fino alla Corte costituzionale: sceglile subito, dato che ti dici sicuro di poterti scagionare, e abbandona la scorciatoia distruttiva dello scontro senza quartiere. Sono di questo tenore gli avvertimenti che Giorgio Napolitano oppone a Silvio Berlusconi, dopo aver ascoltato i suoi sfoghi da «vittima di una persecuzione giudiziaria». Riflessioni ferme, quelle del capo dello Stato. Pronunciate con il tono di chi, in una fase delicatissima e ormai al limite della gestibilità, tanto da mettere in torsione lo stesso sistema democratico, rinuncia a platonici appelli e lancia invece l'estremo richiamo alla responsabilità. Indicando un argine che non può essere varcato. 

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Mille divisioni sulla festa dell'Unità

Durnwalder: il gruppo linguistico tedesco non ha nulla da festeggiare. Napolitano lo bacchetta: vanno rappresentati tutti

ROMA - ''Alla luce del parere espresso dalla commissione Bilancio di Montecitorio e della relativa unica osservazione fornita, nonche' della relazione tecnica predisposta dalla Ragioneria Generale dello Stato, e' evidente che o il 17 di marzo andiamo tutti a lavorare oppure la legge in oggetto e' priva di copertura ed e' quindi incostituzionale ex articolo 81 della Costituzione''. Lo afferma il ministro per la Semplificazione normativa, e coordinatore delle Segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli.

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venerdì 11 febbraio 2011

Egitto, dopo 17 giorni di proteste Mubarak si dimette: “Potere all’esercito”

Dopo 30 anni di potere e 18 giorni di proteste, il presidente Hosni Mubarak si è dimesso. Lo ha annunciato il vice Omar Suleiman in un messaggio letto alla tv pubblica del Cairo: ”Cittadini, in nome di Dio misericordioso, nella difficile situazione che l’Egitto sta attraversando, il presidente Hosni Mubarak ha deciso di dimettersi dal suo mandato e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari del paese. Che Dio ci aiuti”, ha detto Suleiman. In base all’articolo 84 della Costituzione egiziana se il presidente si dimette, i poteri vengono temporaneamente assunti dal presidente della Camera. Il nuovo presidente deve essere eletto entro 60 giorni dalla data in cui la carica risulta vacante. Non è chiaro se quest’ultimo punto viene applicato anche quando, come in questo caso, il Consiglio superiore dell’esercito è stato incaricato di occuparsi degli affari del paese
Anche il segretario generale del Partito nazionale democratico (Pnd), Hossam Badrawi, si è dimesso, secondo fonti della tv privata al Hayat. Badrawi era stato nominato solo pochi giorni fa: ”Sono dimissioni dall’incarico e dal partito”, ha detto Badrawi ad al Hayat spiegando che l’Egitto ha bisogno di nuovi partiti e che questa sua decisione “è meglio per la società ora, in questa fase”. A Piazza Tahrir l’annuncio delle dimissioni dell’anziano presidente è stato accolto con una vera e propria esplosione di gioia, tra applausi, grida di giubilo e bandiere al vento.


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Gemelline, l'atroce lettera di Schepp "Le ho uccise, non hanno sofferto"

Il contenuto degli ultimi messaggi che ha ricevuto la madre delle gemelline sparite con il padre, poi morto suicida: "Le ho uccise, riposano in pace". Schepp ha comprato il 31 gennaio tre biglietti per il traghetto Marsiglia-Propriano, e sulla nave era con le figlie; poi ne ha acquistato uno solo per tornare da Bastia a Tolone. La famiglia dell'uomo: "Disturbo grave"

di ALESSIA RIPANI

"Le ho uccise". E poi: "Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più". E' il messaggio straziante contenuto in una delle due lettere arrivate in Svizzera e spedite da Matthias Schepp alla moglie su cui ora si concentra l'attenzione degli inquirenti, nonostante getti nello sconforto non solo la madre delle due gemelline di sei anni sparite con il padre, ma anche chi da giorni cerca ancora senza sosta di venire a capo del complicato puzzle di spostamenti dell'uomo, morto suicida nella stazione di Cerignola venerdì scorso. Dal piccolo paese della Puglia, scelto come destinazione finale, potrebbe aver scritto la lettera, seduto al tavolino di un bar con una birra davanti. E' quanto raccontano diversi testimoni, anche se il titolare del locale non si ricorda di aver servito questo turista di passaggio a Cerignola. La polizia sta verificando. 


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'Mubarak fugge dal Cairo'. Verso meta sconosciuta

Esercito assicura: 'Elezioni libere'. Migliaia di dimostranti verso il palazzo presidenziale

Oggi 18/mo giorno di rivolta: attese grandi manifestazioni. Migliaia di dimostranti verso il palazzo presidenziale di Heliopolis, in Egitto. Mubarak in fuga.
L'esercito in un comunicato assicura: 'Elezioni libere nel Paese'.
E dall'Iran Ahmadinejad esulta: "Le potenze arroganti sono alla fine del loro cammino" e "con l'aiuto di Dio, si va verso un Medio Oriente senza il regime sionista (Israele, ndr) e senza gli Usa".

MUBARAK HA LASCIATO CAIRO - Hosni Mubarak ha lasciato con la propria famiglia il Cairo, e non l'Egitto come in precedenza affermato. Lo riferisce Al Alrabiya correggendo una precedente notizia. Il presidente egiziano sarebbe partito per una destinazione sconosciuta da un aeroporto militare.

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Gemelline, la confessione del padre "Sono in pace ma non hanno sofferto"

In una lettera inviata alla moglie la verità di Sheep sulle bambine

ROMA
Poche parole, che se fossero vere potrebbero spegnere ogni speranza sulla sorte delle due gemelline scomparse: «Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto». Le frasi, firmate da Matthias Schepp , sono contenute in una delle due lettere che il padre di Alessia e Livia ha scritto e inviato alla moglie Irina prima di suicidarsi. Una pietra che potrebbe chiudere il giallo, anche se gli investigatori proseguono tuttora le loro indagini che, ad oggi, sono almeno riuscite a ricostruire la prima parte del viaggio di Matthias Schepp: cominciato con le sue bambine e proseguito da solo. I tasselli cominciano a combaciare ma il puzzle è una figura che nessuno vorrebbe vedere e ha sullo sfondo pagine web sui veleni e gli avvelenamenti, un viaggio pianificato in posti di vacanze che ora potrebbero essere di morte. 

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Stangata in sala: il cinema costerà 1 euro in più

Nel milleproroghe rispunta il provvedimento eliminato dalla prima bozza. 
Biglietti più cari ovunque (sale parrocchiali escluse) per coprire le agevolazioni fiscali alla produzione.

L'idea: biglietti più cari di 1 euro tornano fondi per editoria e Fus


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Mubarak: "Rimango fino alle elezioni" Al Cairo esplode la rabbia della piazza

Il presidente passa i poteri al vice ma non si dimette, i manifestanti minacciano i palazzi del governo

IL CAIRO
Nessun annuncio di dimissioni, delega dei poteri al vice Omar Suleiman e rinuncia a candidarsi alle prossime elezioni, «libere e trasparenti». Chi si aspettava una svolta dal discorso in diretta televisiva del presidente egiziano Hosni Mubarak, è rimasto con un pugno di mosche in mano. Il rais ha ribadito che si farà seppellire nel suo Paese e che sarà lui a guidare la transizione e i manifestanti egiziani, riuniti a piazza al Tahrir dove hanno ascoltato le sue parole, hanno reagito lanciando scarpe contro il maxischermo e scandendo a gran voce la parola «dimissioni». Obama, temendo disordini, ha riunito il Consiglio di Sicurezza.

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giovedì 10 febbraio 2011

Gemelle scomparse: spunta ipotesi avvelenamento

Dall'esame del computer del padre emerge che l'uomo aveva visitato siti dedicati a questo tema 

MARSIGLIA - Un ulteriore aspetto inquietante, confermato dagli inquirenti, emerge dall'analisi del computer di proprietà di Matthias Schepps, il padre suicida delle due gemelline scomparse. Secondo quanto appreso, oltre ai siti sulle compagnie di navigazione tra Marsiglia e Propriano, in Corsica, l'uomo avrebbe visitato alcuni siti dove si trovano consigli e materiali per l'avvelenamento. Tutto questo può solo essere una inquietante coincidenza che però gli inquirenti prendono in considerazione.

Tra le ipotesi avanzate dal Parquet di Marsiglia, oltre ad una morte per annegamento (il padre potrebbe aver gettato le due bambine dal traghetto Scandola in navigazione notturna verso Propriano), l'uomo potrebbe aver ucciso le bambine, forse proprio avvelenandole, e chiuso i cadaveri nel bagagliaio della macchina sbarcata poi in Corsica. Per questo personale della polizia giudiziaria di Marsiglia e di Ajaccio hanno effettuato alcuni scavi in terreni limitrofi al porto di Propriano dove vengono condotte ricerche anche con l'ausilio delle unità cinofile. 

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Lavoro in nero, tremano le Croci

Genova


La Croce Azzurra Ca’ Nova sarà costretta a licenziare i suoi otto dipendenti per mettere in regola i diciotto volontari, tra autisti, impiegati e ausiliari che, secondo la Direzione provinciale del lavoro, per mesi e mesi hanno lavorato sulle ambulanze in nero. È l’effetto inevitabile, a sentire il presidente Duilio Romei, del verbale firmato dai carabinieri dell’ispettorato che ha fatto le somme e presentato il conto: un milione 397 mila e 262 euro. Una sanzione che può valere come una condanna a morte.
E che rappresenta molto più del semplice richiamo all’ordine di una pubblica assistenza. Perché nel mirino dell’ispettorato del lavoro c’è l’intero sistema del soccorso. Che sulla carta si fonda sul volontariato ma che, nei fatti, sopperisce alla carenza di stimoli e di solidarietà e di risorse della Regione, con rimborsi spese più vicini a stipendi in nero (quindi senza garanzie e contributi).

Fonte

Lo stop alla festa per l'Unità d'Italia Gelmini: «Scuole aperte»

Dubbi sulla celebrazione, tensione nel governo Bossi: si lavori. La Meloni: non ci sono solo i soldi

ROMA - «Penso che il 17 marzo le scuole debbano restare aperte». Per il suo annuncio Mariastella Gelmini sceglie il Consiglio dei ministri: dopo Confindustria, la Lega ed il presidente dei garanti per le celebrazioni Giuliano Amato, anche lei si schiera per una festa dei 150 anni dell'unità nazionale passata al lavoro. «La ricorrenza - dice - potrà essere celebrata in classe durante l'orario normale dedicando una particolare attenzione a quel momento storico così importante. Un modo per dare più valore a questo appuntamento, altrimenti si correrebbe il rischio di considerarlo solo un giorno di vacanza in più». Per questo il ministero dell'Istruzione sta preparando una circolare che spiegherà alle scuole come comportarsi.

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Il viaggio a Sofia di Sara con Sgarbi sul jet del premier

Tensione tra i magistrati di Napoli e Milano. Il capo dell'ufficio partenopeo: nessuna connessione tra inchieste

NAPOLI - Le perquisizioni scattano all'alba e l'inchiesta sul giro di prostituzione napoletano che incrocia le feste del presidente del Consiglio vive una nuova giornata di alta tensione. Perché per ordine dei magistrati partenopei i poliziotti della squadra mobile entrano nelle case dei due presunti «reclutatori» e in quella della starlette Sara Tommasi, che frequentava Silvio Berlusconi e nello stesso periodo avrebbe accettato incontri a pagamento con facoltosi clienti in alcuni hotel della Campania. Portano via computer, agende. Poi interrogano per oltre due ore Giosuè Amirante, uno degli indagati, che accetta di collaborare, tanto che il suo verbale viene secretato. Nuovi sviluppi potrebbero arrivare dall'esame del materiale sequestrato, ma sui rapporti con la Procura di Milano cala il gelo. Perché il procuratore Edmondo Bruti Liberati appare quasi infastidito quando si ipotizza un'attività in comune con i pubblici ministeri partenopei, e questo costringe il capo dell'ufficio di Napoli a diramare una nota per precisare che «nessuna connessione emerge tra le due indagini e dunque è destituita di ogni fondamento la notizia di una riunione di coordinamento che si terrà nei prossimi giorni».

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«Berlusconi perseguitato da 17 anni» Spunta un decreto sulle intercettazioni

Il Cavaliere annuncia una legge del governo. Di Pietro: «Così dichiara guerra»

Il Pdl si stringe in difesa del proprio leader e attacca i magistrati: «Faremo di tutto per non tornare al 1994»

ROMA - Silvio Berlusconi ha annunciato che giovedì, a margine delle celebrazioni per la Giornata del Ricordo al Quirinale, intende parlare al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, anche alla luce degli ultimi avvenimenti relativi alle inchieste milanesi. Ma dalla presidenza della Repubblica arriva subito una precisazione: «Non risulta alcun incontro con il presidente del Consiglio». Insomma, se anche dovesse esserci uno scambio di battute tra il capo dello Stato e quello del governo, questo non sarà di tipo istituzionale. Che ci sia oppure no il faccia a faccia con Napolitano, il Cavaliere ha fatto sapere di essere pronto a dare battaglia. Tanto per incominciare, viene ipotizzato un decreto sulle intercettazioni per vietare in tempi stretti la loro diffusione e pubblicazione. E sarebbe proprio questo, secondo fonti pidielline citate dalle agenzie di stampa, il tema che il premier vorrebbe affrontare con l'inquilino del Colle.

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Niente "Caimano" a "Parla con me" Marano chiede un taglio, Moretti dice no

Nel corso del programma di Serena Dandini doveva andare in onda la sequenza finale del film. Ma il vicedirettore generale della Rai ha chiesto di ridurlo da 7 a 3 minuti. E il regista non ha voluto. L'Idv: "Censura preventiva, è emergenza democratica"

 

ROMA - Non andrà in onda stasera a Parla con me, il programma di RaiTre condotto da Serena Dandini, la sequenza finale del film Il caimano di Nanni Moretti. La decisione - a quanto si apprende - è stata presa dalla direzione di rete, d'accordo con il regista, dopo che il vicedirettore generale della Rai, Antonio Marano, ha chiesto di 'tagliare' la scena, riducendola da sette a tre minuti: un'indicazione con la quale Moretti non si è trovato d'accordo. Anche Dandini e tutto il team degli autori del programma si sono detti contrari a tagliare le ultime scene del film.

 

GUARDA La sequenza "incriminata" 1