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venerdì 6 marzo 2020

Coronavirus, l’operatrice socio sanitaria: «Le cure, i dolori, la paura. Vi racconto i miei 10 giorni in terapia intensiva»

Alessandra, 56 anni, lavora come operatrice socio sanitaria nella Rsa di Maleo. Viene da Codogno. Alessandra è attaccata notte e giorno all’ossigeno: non può parlare. Racconta la sua esperienza scrivendo dal cellulare

«Sono ricoverata da dieci giorni. Le mie condizioni sono peggiorate: sono svenuta in due occasioni, sono a letto sotto ossigeno e assumo la terapia mattina e sera, oltre a quella endovenosa fissa. La febbre da due giorni non c’è più, ma i polmoni hanno bisogno di aiuto...». Ospedale di Cremona, reparto Malattie infettive. Alessandra ha 56 anni, lavora come operatrice socio sanitaria nella Rsa di Maleo. Viene da Codogno, ha due figli e una nipotina. Alessandra è attaccata notte e giorno all’ossigeno, non può parlare. Racconta la sua esperienza scrivendo dal cellulare: «L’unico collegamento che mi è rimasto con il mondo».
Quando ha scoperto di essere positiva al coronavirus?
«Mi è venuta la febbre dopo una notte al lavoro: mal di ossa, tosse leggera, curata come influenza, tachipirina e mucolitico».
Ma non è guarita...
«Ogni giorno peggioravo. Ho chiamato il 112, ma non avevo avuto contatti con persone infette. Dopo 9 giorni di febbre alta i miei figli hanno richiamato un po’ arrabbiati. È arrivata l’ambulanza, erano tutti con la tuta...».
Quel giorno Codogno era già zona rossa.
«Ho avuto un primo ricovero a Cremona in un poliambulatorio adibito ad ospedale da campo con brandine della Protezione civile. Ho fatto li i primi esami. Quando ho avuto il risultato mi hanno spedita negli infettivi».

La riapertura delle scuole potrebbe slittare al 3 aprile

Nell’incontro tra ministri sono emerse differenze e diffidenza sul provvedimento delle scuole chiuse per gestire meglio – evitando facili possibilità di contagio – l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus in Italia. Il governo, nonostante alcune voci contrarie (e al netto dei dubbi espressi dal comitato scientifico), ha poi optato per la sospensione delle lezioni fino al 15 marzo, con ripresa delle attività rinviate a lunedì 16 con le riaperture degli istituti di ogni ordine e grado (comprese le Università). Le parole dello stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte, però, aprono anche all’ipotesi di una riapertura che potrebbe slittare. Addirittura all’inizio di aprile.
Come riporta Il Corriere della Sera, lo stesso capo del governo ha spiegato: «Al momento il provvedimento è fino al 15 marzo: in prossimità della scadenza, con un certo anticipo per evitare incertezze, cercheremo di fare un aggiornamento».
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giovedì 5 marzo 2020

Coronavirus, salta il referendum del 29 marzo sul taglio dei parlamentari

Tecnicamente sarà «sospeso» a data da destinarsi. Entro il 23 nuova convocazione. L’ufficialità arriverà alla fine del Consiglio dei ministri

ROMA. Come qualsiasi altro evento, anche il referendum sul taglio dei parlamentari fissato per il 29 marzo slitta. Era prevedibile da giorni. È diventato scontato dopo la chiusura delle scuole e la cancellazione di qualsiasi manifestazione pubblica a seguito dell’emergenza coronavirus e dell’aumento esponenziale dei contagi.

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Coronavirus in Italia: 3.858 casi, 148 morti e 414 guariti



Effetto coronavirus, al botteghino -75% in una settimana

Francia, Tgv esce dai binari: venti feriti, uno molto grave

Sono almeno una ventina le persone ferite, di cui una in condizioni gravi, nell'incidente del treno ad alta velocità sulla tratta Strasburgo-Parigi

PARIGI - Il Tgv Strasburgo- Parigi questa mattina è uscito dai binari provocando il ferimento di 20 persone. Il ferito in condizioni gravi sarebbe il conducente che secondo l'emittente Bfm-Tv dovrebbe essere elitrasportato in ospedale. "Abbiamo sentito l'impatto e improvvisamente abbiamo realizzato che il treno era finito fuori dai binari. Per lunghi secondi ha rallentato inclinandosi leggermente su un lato", dice un testimone citato dalla rete all news.

L'incidente, ha dichiarato la società ferroviaria (Sncf), è stato causato dal crollo di un terrapieno. La "locomotiva è andata fuori dai binari vicino Ingenheim" a circa 30 km di a nord-ovest di Strasburgo, ha aggiunto la Sncf. È successo alle 7.45 sul troncone ferroviario "tra Ingenheim e Saessolsheim", nella zona di Saverne, con 348 passeggeri a bordo. La locomotiva come anche i primi quattro vagoni sono usciti dai binari ma il macchinista è comunque riuscito ad azionare il freno d'emergenza "per mettere in sicurezza i viaggiatori", ha precisato il portavoce della Sncf.

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Coronavirus, in Germania a gennaio il primo contagiato europeo: "Da lui l'infezione fino in Italia"

Lo dice una lettera redatta da medici tedeschi e pubblicata dal New England Journal of Medicine. Il contagio sarebbe avvenuto durante il periodo di incubazione. "Virus trasmissibile anche dopo il termine dei sintomi"


Un uomo di 33 anni di Monaco, in Germania, potrebbe essere il primo europeo ad aver contratto l'infezione del nuovo coronavirus e ad averla trasmessa. Lo comunica una lettera di medici tedeschi pubblicata sul New England Journal of Medicine del 5 marzo. L'uomo ha manifestato sintomi respiratori e febbre alta il 24 gennaio. I sintomi sono migliorati e il 27 gennaio è tornato al lavoro. Il 20 e il 21 gennaio aveva partecipato a un meeting in cui era presente una collega di Shanghai, che è rimasta in Germania dal 19 al 22 gennaio senza accusare alcun disturbo.

Secondo una mappa genetica pubblicata sul sito Netxstrain, che ricostruisce una sorta di albero genealogico del virus, il focolaio tedesco potrebbe avere alimentato silenziosamente la catena di contagi al punto da essere collegato a molti casi in Europa e in Italia. Analizzando il percorso e le mutazioni genetiche del coronavirus, gli studiosi hanno rilevato che è entrato in Europa più volte. "Dal primo febbraio circa un quarto delle nuove infezioni in Messico, Finlandia, Scozia e Italia, come i primi casi in Brasile, appaiono geneticamente simili al focolaio di Monaco", rileva Bedford.


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Coronavirus in Italia: le ultime notizie

Aveva augurato a una giornalista di essere stuprata 100 volte: la Lega lo candida sindaco

Il Carroccio ha scelto Sergio Armanini per le prossime comunali a Merano, in provincia di Bolzano. Nel 2014 su Facebook aveva invitato una cronista a mettersi il burqa e ad andare in Nigeria a farsi violentare: "Così forse si sveglierà"

Augurare a una giornalista di essere stuprata cento volte? Nella politica italiana fa curriculum.

Lo dimostra il caso di Sergio Armanini, esponente delle Lega di Merano, in provincia di Bolzano, che nonostante le sue deliranti minacce a una cronista è stato appena scelto dal suo partito come candidato alla poltrona di sindaco per le prossime comunali previste per inizio maggio.


Armanini, che è già consigliere comunale del Carroccio, nel 2014 era arrivato alla ribalta delle cronache nazionali per un suo commento su Facebook rivolto a una giornalista, "colpevole" di aver intervistato un musulmano che aveva aperto una pagina sul social network dal titolo "Convertirsi all'Islam".

«Ma perché non le mettiamo un burka e la facciamo andare in Nigeria? Forse, dopo il centesimo stupro si sveglierà», aveva scritto Armanini alla cronista del Corriere dell’Alto Adige Silvia Fabbi, aizzandole contro un'ulteriore ondata di insulti. Un'uscita per cui lo stesso Armanini, dopo essere finito su decine di giornali e siti, è stato poi costretto a scusarsi.


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mercoledì 4 marzo 2020

Ospedale 'San Giacomo' chiuso per sanificazione

Novi Ligure (AL)

NOVI LIGURE - Al termine di una riunione svolta presso la direzione sanitaria dell’ospedale ‘San Giacomo’ di Novi Ligure e conclusa pochi minuti fa, il coordinatore generale dell’unità di crisi, Mario Raviolo, ha disposto una sanificazione di tutti i reparti del nosocomio novese allo scopo di metterlo in sicurezza.
I ricoverati - informa una nota del Comune di Novi Ligure - rimangono al loro posto, mentre vengono sospesi nuovi ricoveri lasciando la possibilità al Pronto soccorso di trattare gli accessi di casi in pericolo di vita. Si confida che con questo provvedimento l’attività dell’ospedale di Novi Ligure possa riprendere quanto prima”.
La struttura è chiusa dalle 14 e dai reparti di degenza non possono entrare, né uscire, pazienti e personale medico e paramedico. Davanti agli ingressi, intanto, si intensifica l’arrivo dei parenti di medici e infermieri bloccati, tutti con il cambio di indumenti intimi. Li consegnano ai carabinieri, che a loro volta provvedono a recapitarli ai destinatari. 

Salvini, la recita è già finita: “Non voteremo il decreto anti-coronavirus”

Aveva chiesto la collaborazione, invocando un governo d’emergenza composto da tutte le principali forze politiche italiane unite per fronteggiare un momento delicato. Ma la recita è durata a quanto pare poco: Matteo Salvini è infatti subito tornato all’attacco dell’esecutivo Conte sostenendo che i primi passi mossi per affrontare l’emergenza coronavirus non servirebbero a niente. “La zona rossa è tutta Italia. Le misure devono riguardare tutta l’Italia” ha detto il leader del Carroccio.

“Se il decreto arriva così in Aula, frammentario e insufficiente, non lo votiamo” ha poi tuonato Salvini, senza mezzi termini. Sarebbe “un decreto che non serve al Paese. Noi siamo disponibili a lavorare giorno e notte per migliorarlo. Se le nostre proposte rimarranno lettera morta allora noi non lo voteremo. Servono più soldi. Come Lega è nostro dovere ascoltare e fare proposte, non perché si pensi a governissimi e alleanze strane con Pd e M5s ma perché in un momento di difficoltà per il governo e per il Paese ci sembra giusto aiutare e suggerire”.

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Coronavirus, il primario di Codogno: "Ore decisive, se il contagio si allarga sarà dura"

Stefano Paglia, 49 anni, guida il pronto soccorso dell'ospedale di Codogno e di Lodi, la frontiera del coronavirus in Italia. "Aspettiamo di capire se l'ondata dell'epidemia è passata o se l'emergenza è ancora all'inizio"


LODI - "Stiamo facendo il conto alla rovescia. Monitoriamo minuto per minuto i nuovi contagi nella zona rossa e nelle aree confinanti: ci aspettano altri due giorni con il fiato sospeso per capire se qui la grande ondata dell'epidemia è passata e quando arriverà nel resto della Lombardia. Stefano Paglia, 49 anni, è il primario dei pronto soccorso di Codogno e di Lodi.

La frontiera del coronavirus in Italia, ormai allargata agli ospedali di Seriate, Cremona, Crema, Bergamo e Piacenza, passa qui. Il cosiddetto "paziente uno" del Covid-19, grazie all'intuizione di una anestesista, è stato individuato a Codogno dodici giorni fa. Dal 20 febbraio Paglia non lascia il reparto. A Lodi lotta in silenzio con medici e infermieri a cui il Paese guarda quale presidio estremo della forza morale collettiva. All'inizio sono finiti pure sotto accusa e la Procura lodigiana è stata costretta ad aprire un'inchiesta, considerandoli però "vittime". "Nessuna amarezza - dice - la coscienza è a posto. La verità è che a Codogno, grazie a una straordinaria e anonima dottoressa con qualità cliniche di altissimo livello, l'Italia ha scoperto l'epidemia. Ha avuto il tempo per reagire e può tentare di limitarne le conseguenze. L'inchiesta così potrebbe perfino farci scoprire cose interessanti".


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Coronavirus, l'ultimo bollettino: in Italia 2.263 positivi e 79 morti, 160 le persone guarite



Coronavirus in Italia: le ultime notizie

Il Super Tuesday travolto dallo 'tsunami' Joe Biden: "Siamo più vivi che mai". Le primarie Usa cambiano volto

L'ex vice di Obama, dato da tutti per spacciato, rinasce nel super martedì grazie all'endorsement di Pete Buttigieg e Amy Klobuchar

>> LA CRONACA DEL SUPER TUESDAY: I RISULTATI ORA PER ORA <<

AUSTIN (TEXAS) - «È una notte straordinaria, siamo più vivi che mai». È un Joe Biden raggiante quello che appare sul palco del Baldwin Hills Recreation Center di Los Angeles quando in California sono passate da poco le sette di sera e le urne sono ancora aperte, ultimo Stato dove a causa del fuso orario si vota ancora.

Nel resto d’America i giochi sono fatti. E l’ex vice di Barack Obama, fino a pochi giorni dato da tutti per spacciato, sa di essere tornato in gara. Con mezza America a fare il tifo per lui: «La nostra campagna sta decollando. Unitevi a noi per cambiare le cose» dice: brevemente interrotto dall’attacco di due fanatiche animaliste, lanciatesi sul palco cartelli anti-latte alla mano, e subito portate via di peso dai bodyguard.

> La mappa dei risultati Stato per Stato  > Tutti i risultati

martedì 3 marzo 2020

Teme che la moglie abbia coronavirus, la tiene chiusa in bagno

Teme che la moglie abbia il coronavirus e la chiude in bagno. Lei chiama la polizia per essere liberata. E' accaduto a Vilnius, in Lituania, come scrive il Mirror. Il marito ha pensato che la moglie avesse contratto l'infezione incontrando una donna cinese proveniente dall'Italia. Quindi, ha chiuso la consorte in bagno temendo il contagio. La donna ha chiamato la polizia ed è stata liberata solo all'arrivo degli agenti. L'uomo ha provato a giustificarsi dicendo di aver agito su indicazione dei medici. La moglie è stata sottoposta ad un tampone a scopo precauzionale. Il test è risultato negativo.

Fonte


Coronavirus, "in Italia è ancora in fase iniziale"

Coronavirus, oltre novantamila contagiati nel mondo

Primo caso in Marocco, è un marocchino rientrato dall'Italia. In Corea 600 nuovi casi, per un totale di 4.812 malati

I morti per il nuovo coronavirus superano quota 3.117 nel mondo. Oltre novantamila i contagiati.
Le Olimpiadi di Tokyo potrebbero essere spostate alla fine dell'anno causa coronavirus. E' l'ipotesi evocata dal ministro giapponese le Olimpiadi Seiko Hashimoto, citato dall'Independent. Secondo i termini dell'accordo fra Giappone e Cio, i Giochi devono tenersi entro il 2020, senza specificare quando. Ora sono previsti dal 24 luglio al 9 agosto. "Il contratto prevede che i Giochi si tengano entro il 2020. Questo potrebbe essere interpretato come una possibilità di spostarli, ma stiamo facendo tutto il possibile per far sì che si svolgano come previsto".
Tutti coloro in arrivo a Pechino da Paesi esposti al contagio del nuovo coronavirus - Corea del Sud, Giappone, Iran e Italia - dovranno rispettare un periodo di quarantena di 14 giorni. E' quanto ha annunciato il vice segretario generale del governo municipale della capitale, Chen Bei. La misura, secondo quanto è stato spiegato in un comunicato, coinvolge sia i cittadini cinesi sia gli stranieri. In mancanza di una dimora a Pechino, l'auto-isolamento sarà osservato in un hotel designato.
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Coronavirus, la Lombardia agli ospedali privati "Liberate letti per malati lievi e gravi"

Ecco il piano messo a punto dalla Regione col record di contagi. Già da oggi una cinquantina di posti saranno a disposizione nei loro reparti di Rianimazione


MILANO - Posti letto in reparti di Terapia intensiva, da sommare a quelli degli ospedali pubblici, tutti occupati. La creazione di mini-reparti per i pazienti che sono positivi al Covid-19 ma non hanno bisogno di essere intubati. La disponibilità a ricoverare nei loro reparti "ordinari" - come quelli di Medicina, Ortopedia, Cardiologia - quei malati che non hanno nulla a che fare con l'epidemia, ma hanno comunque bisogno di assistenza, poiché con patologie o vittime di un incidente. E la riduzione del 70 per cento dei loro ricoveri e interventi "in elezione" (quelli programmati e non urgenti) per fare spazio ai contagiati.

CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI



Quando l'Italia si fermò negli anni '60 per l'asiatica: il video di repertorio sembra girato al tempo del coronavirus


lunedì 2 marzo 2020

Tortona: paziente positivo a coronavirus, è il primo in provincia di Alessandria

TORTONA (AL) – È arrivato da Torino il secondo tampone sul paziente di 68 anni ed è positivo. In questo momento i vertici dell’Asl e l’unità di crisi della regione sono attorno a un tavolo per decidere quali misure adottare anche nella città di Tortona. Si tratta del primo malato di coronavirus/covid 19 in provincia di Alessandria.
Rimangono quindi chiusi pronto soccorso e rianimazione dell’ospedale cittadino.

Coronavirus e sport. Perché le maratone non avrebbero fatto bene a Mattia

Sforzi molto intensi causano una temporanea depressione del sistema immunitario. Il fenomeno si chiama "open window". Insieme alla vicinanza fra gli atleti in gara o negli spogliatoi, potrebbe spiegare i contagi del 38enne fondista di Codogno e dei calciatori di Siena


La maratona di Tokyo si è corsa il 1° marzo
nonostante l'emergenza coronavirus (reuters)
Mattia, il maratoneta, che lotta in ospedale per respirare. La squadra della Pianese, a Siena, che se la batteva con la giovanile della Juventus in serie C e ora ha 3 calciatori e un tecnico contagiati. Sport e coronavirus sono forse alleati di gioco? In generale no, l’ipotesi è esclusa, concordano i medici. Un livello normale di attività fa solo bene. Ma correre due mezze maratone in otto giorni, come ha fatto Mattia il 2 e il 9 febbraio, può mettere l’organismo in una situazione di stress. La settimana dopo, già con la febbre, il 38enne di Codogno ha poi giocato una partita di calcio a 11.

L'abbassamento temporaneo delle difese

“Un allenamento molto intenso può causare nell’immediato un abbassamento delle difese immunitarie” spiega Attilio Parisi, rettore dell’università dello sport di Roma Foro Italico. “Parliamo di sforzi importanti, di quelli in cui alla fine sei esaurito” spiega. “Non della pratica sportiva normale”. Mattia, che al momento delle gare era forse già stato contagiato, rientrerebbe nella casistica. “Nel giro di pochissimi giorni, il sistema immunitario ritorna perfettamente normale”.

Aumenta il rischio di infezioni

Gli inglesi chiamano questo fenomeno “open window” o “finestra aperta”. Diversi studi hanno misurato l’efficienza delle difese su vari atleti professionisti subito dopo sforzi molto intensi. Hanno notato questa temporanea depressione, alcune ore dopo l’allenamento o la gara, e l’hanno collegata a un rischio leggermente più alto di infezioni alle vie aeree superiori: naso e gola. Proprio i punti in cui esordisce la malattia da coronavirus.

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Chiuso per virus: la sospensione dei grandi eventi fa tremare l'economia globale

FRANA SULLA STRADA PROVINCIALE DI CRETO (GE)

Strada provinciale di Creto: un grosso masso distaccatosi dal versante è caduto sulla carreggiata. Invitiamo a prestare la massima attenzione.

Fonte


Maltempo: allagamenti, alberi caduti e il Bisagno sopra il primo livello di guardia



CONTINUA A NEVICARE SULLA A6


Passa col rosso e finge di avere il Coronavirus per evitare la sanzione. Denunciata

Donna denunciata dagli agenti della polizia locale costretti ad indossare la mascherina: procurato allarme

Genova

Fermata dalla polizia locale del primo distretto territoriale ieri pomeriggio per essere passata col rosso in corso Quadrio, ha tentato con ogni mezzo di evitare sanzioni, col risultato di trovarsi denunciata per sostituzione di persona e procurato allarme.

È stata sanzionata per aver "bruciato" il semaforo rosso e per la guida senza patente. Una donna di 59 anni di origine ecuadoriana ha ottenuto di peggiorare sensibilmente la propria posizione con una catena di bugie che la porteranno in tribunale di nuovo. È già stata infatti condannata diverse volte dal 1999 ad oggi per furto, furto aggravato e sostituzione di persona. Era già stata sanzionata in passato per guida senza patente.
Sulle prima ha mostrato una patente scaduta agli agenti e, alla richiesta di un documento valido, ha detto di averlo a casa. Nella sua abitazione è stata accompagnata per recuperare la patente che ha detto di avere, ma ha mostrato quella della figlia. Quando ha capito che gli operatori della polizia locale l'avevano scoperta, ha finto di avere febbre e mal di testalludendo al virus.
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FORTE MALTEMPO in arrivo su gran parte d'Italia: NEVE a quote anche basse sulle Alpi, rovesci e venti forti

Depressione in approfondimento in Valpadana entro sera: maltempo soprattutto su nord e regioni centrali tirreniche, martedì anche sul resto del Paese, anche se più attenuato. Da mercoledì generale variabilità con possibili ricadute piovose su molte regioni, specie tra giovedì e venerdi.


SITUAZIONE: finalmente una perturbazione vera ed intensa ad interrompere con forti nevicate sulle Alpi il lungo digiuno invernale. Il fronte coinvolgerà soprattutto il nord e il versante centrale tirrenico, Sardegna compresa, ma senza risparmiare entro martedì anche il resto del Paese.

Non mancheranno tra il pomeriggio e la serata odierna temporali su Liguria e Toscana, accumuli nevosi sino a 50cm in 24 ore sulle Alpi a 1500m con limite dei fiocchi sin sotto i 1000m, ma localmente anche sino al fondovalle su vallate del Piemonte, specie Ossola e Cuneese, alto Varesotto, fondovalle trentino ed altoatesino. Qui la sommatoria dei fenomeni prevista dal nostro modello sino alle ore 18 di oggi:



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Coronavirus, la Lombardia agli over 65: "Non uscite di casa per due o tre settimane". Primo caso a Cagliari e a Pomezia chiude un liceo

Il papà di uno studente è il poliziotto in servizio a Roma sud risultato positivo. Il direttore del Dipartimento dell'Iss Giovanni Rezza: "Per vedere l'effetto degli interventi ci vorrà un po' di tempo"


Riapre il Duomo di Milano, con tutte le accortezze del caso. Le porte secondarie sono state aperte alle 8 "per una breve preghiera" mentre ai fedeli che vorranno visitare la cattedrale, i quali entreranno in numero contingentato per evitare assembramenti, in base al Decreto della Presidenza del Consiglio, l'accesso sarà consentito dalle 9. La navata centrale è transennata all'ingresso principale ma ed è comunque visitabile entrando dalle porte laterali. Ma l'assessore al Welfare della regione Lombardia - dove c'è un assessore positivo - Giulio Gallera lancia un appello agli over 65: "E' vero che la patologia ha una grossa diffusione ma il 50% la supera senza accorgersene e il 40% non ha gravi problemi. Però c'è un 10%, che è quello che va in terapia intensiva, e sono quasi tutte persone che hanno più di 65 anni. Quindi invito gli anziani a uscire il meno possibile nelle prossime due/tre settimane". Intanto alle porte di Roma  è stato chiuso un liceo, il Pascal di Pomezia, dopo che il papà di uno studente - un poliziotto in servizio a Spinaceto, nella parte sud di Roma - è risultato positivo.

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Coronavirus in Lombardia, positivo assessore regionale. Test a tutta la giunta


domenica 1 marzo 2020

Coronavirus, superati i 1500 contagi. Scuole chiuse anche in Friuli Venezia Giulia e a Pesaro

Prorogata fino all'8 marzo la chiusura delle scuole nelle regioni con zone rosse: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna cui si aggiunge il Friuli Venezia Giulia. L'Iss: l'infezione circolava già da metà gennaio

ROMA - Salgono a 1577 i contagi da coronavirus in Italia, mentre la conta delle vittime arriva a 34 e quella delle persone guarite a 83. Oggi si registra un aumento di 33 unità tra i guariti, ma anche cinque nuovi decessi. E' il bilancio della Protezione civile riferito oggi in conferenza stampa dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli che fa anche sapere: sono 21.127 i tamponi effettuati finora per i test.

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Coronavirus in Italia: gli ultimi aggiornamenti


Coronavirus, la comunità cinese dona mascherine, guanti e tute monouso al Piemonte

La consegna è avvenuta ieri alla Centrale operativa 118 di Grugliasco

L’associazione Nuova generazione italo cinese, a nome dell’associazione Wenzhounesi Uniti nel mondo e Giovani Wenzhounesi, ha consegnato e donato all’Unità di Crisi della Regione Piemonte, 6.000 guanti monouso, 1.900 mascherine 3M, 660 occhiali protettivi e 30 tute monouso.
In corrispondenza con la consegna del materiale, avvenuta ieri alla Centrale operativa 118 di Grugliasco, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, ha espresso la riconoscenza della Regione Piemonte e dell’Unità di crisi ai wenzhounesi in Italia e nel mondo per il loro importante e significativo aiuto all’Italia e al Piemonte, in questo particolare momento di emergenza sanitaria.
In particolare, sono stati ringraziati la Fondazione Zhi Ai di Zhejiang e una donatrice wenzhounese di cognome Lu.
Si tratta, è stato annunciato, di un primo lotto, al quale seguiranno altre donazioni delle stesse associazioni, anche per altre regioni italiane in difficoltà.
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Vincenzo D'Anna: "Il ceppo italiano non avrebbe a che fare con quello cinese: ipotesi che sia domestico e para-influenzale"

Poi il biologo ha aggiunto: "E' solo un'ipotesi. Servono conferme. Se ne potrà parlare solo quando ci saranno risultati di laboratorio". Si tratterebbe "nient'altro che di un'ipotesi"


“Sembra che il nuovo ceppo del virus isolato a Milano sia domestico e non abbia cioè alcunché da spartire con quello cinese proveniente dai pipistrelli. Un virus padano esistente negli animali allevati nelle terre ultra concimate con fanghi industriali”. E’ quanto si legge sul sito Dagospia che raccoglie le dichiarazioni di Vincenzo D’Anna, presidente ordine dei biologi italiani, in merito all’isolamento del ceppo virale detto italiano da parte dell’équipe del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano. “I contagi - riporta ancora Dagospia riferendosi a D’Anna - sarebbero due: uno pandemico e l’altro locale. Ci troviamo innanzi a una delle più grandi cantonate che la politica italiana ha preso”, si legge.

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I medici di Cremona: "Abbiamo pazienti in gravi condizioni, anche giovani"




Non è stato il Coronavirus a impestarci, ma la comunicazione