Pagine

martedì 21 aprile 2020

Coronavirus a Bergamo: l’azienda compra i test, un dipendente su 5 ha il Covid

L’iniziativa del Gruppo Mazza di Castelli Calepio, che effettua i controlli a proprie spese

Il conto è presto fatto: il costo di ogni test sierologico, 50 euro, moltiplicato per 295 dipendenti, fa un totale di 14.500 euro. Non sarà elegante parlare di cifre, ma con una concretezza tutta industriale si definisce, anche in questo perimetro di spesa affrontato dal patron Giuseppe Mazza, l’intraprendenza e l’attenzione lungimirante che il Gruppo Mazza di Castelli di Calepio (proprietà della famiglia Mazza di Sarnico), nei 4 plant italiani, concentrati soprattutto in Bergamasca, ha messo in campo, fin dal primo giorno nell’emergenza coronavirus. Uno dei tanti investimenti fatti a salvaguardia della salute dei propri lavoratori. Nel pieno rispetto della privacy di ciascun dipendente, queste realtà aziendali attive nel distretto della gomma- plastica (teflon soprattutto) e che non hanno mai interrotto il ciclo produttivo, sanno adesso quanti dei loro lavoratori hanno contratto il virus malefico. Sono una cinquantina, pari ad una percentuale del 18% di casi positivi.
Lo hanno fatto semplicemente acquistando, su segnalazione del medico competente del lavoro Fortunato Custureri, uno stock di test sierologici.È bastata una piccola punzecchiatura al dito di una mano, una goccia di sangue a contatto con un apposito reagente ed ecco il risultato, in alcuni casi un’autentica sorpresa per il diretto interessato, perché nella casistica aziendale, non si era andati oltre alcuni casi di influenza di lavoratori, subito spediti a casa. Anzi, nemmeno fatti entrare dai cancelli. Per non parlare poi di chi non ha proprio manifestato alcun sintomo. L’analisi consente, infatti, di rilevare la presenza di anticorpi al virus e quindi di capire se un individuo ha avuto l’infezione pur non accusandone i sintomi e, dunque, se il suo organismo ha «reagito» all’aggressione esterna.

Continua qui

Coronavirus, un bimbo nato positivo all'ospedale di Aosta

La madre, che risiede nella cintura del capoluogo, ha partorito con febbre a 38°

Il piccolo Leo
E' risultato positivo un bambino nato all'ospedale Beauregard di Aosta da una donna malata di coronavirus. La madre, che risiede nella cintura del capoluogo, ha partorito con febbre a 38°. Al piccolo è stato effettuato il tampone e il risultato è arrivato il giorno dopo la nascita. In ospedale è quindi stata riorganizzata la degenza nei reparti di Ostetricia e Pediatria. 



Investe Gdf a posto di blocco, arrestato

Per sfuggire ai controlli anti coronavirus, sarà processato per direttissima

Per sfuggire ai controlli anti coronavirus ha investito i militari della Guardia di Finanza trascinandoli sull'asfalto per alcuni metri. E' accaduto domenica a Lurate Caccivio (Como). Il conducente, rintracciato a casa, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, omissione di soccorso, lesioni, danneggiamento e sanzionato per aver violato le misure relative all'emergenza sanitaria. I militari feriti sono stati portati in ospedale. 
La pattuglia in servizio per verificare l'osservanza delle misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza da Covid-19, ha intimato l'alt a una vettura con a bordo due giovani italiani che percorreva la statale Varesina. Il conducente ha disatteso l'alt e ha cominciato a fuggire. Ne è nato un inseguimento lungo le vie di Lurate Caccivio, la pattuglia ha superato il veicolo e l'ha bloccato. Il conducente, quando i Finanzieri sono scesi, ha speronato la loro auto e ha ingranato la retromarcia trascinando i militari sull'asfalto per alcuni metri, poi è fuggito. I militari coinvolti sono stati assistiti da un'autoambulanza della SOS di Appiano Gentile e condotti all'ospedale Sant'Anna per essere curati. 

lunedì 20 aprile 2020

Una Montagnier di fuffa

Non basta vincere un premio Nobel per essere immuni alle fesserie sul coronavirus. Un debunking


Pochi giorni orsono, un’intervista rilasciata da un premio Nobel – Luc Montagnier – è andata in onda su un telegiornale nazionale. In questa intervista, si rilanciava l’idea già apparsa a febbraio della traccia nel genoma del nuovo coronavirus di sequenze genetiche derivate dal virus di Hiv. Questa idea rilanciava due delle teorie favorite dai complottisti: che il virus fosse in realtà prodotto di ingegnerizzazione dell’uomo, e che si stessero facendo esperimenti pericolosi e inutili con virus mortali, sfuggiti poi al controllo. Ora io non mi lancerò nel triste riepilogo delle numerose sciocchezze che un premio Nobel come Montagnier ha sostenuto da un po’ di tempo a questa parte, né delle motivazioni per cui lo fa; seguirò in questo il consiglio di chi ha espresso la sua pena per un anziano signore, che sempre più spesso presenta come fatti accertati ipotesi senza alcun fondamento. Mi interessa però rassicurare il lettore circa l’insussistenza delle cose adombrate da Montagnier e delle cosiddette “prove” che avrebbe prodotto in supporto all’idea che il virus sia un prodotto artificiale.

Cominciamo con il primo dei documenti che ha citato, vale a dire un manoscritto di alcuni ricercatori indiani, che ha avuto una brevissima apparizione in Internet prima di sparire, ritirato dagli stessi autori. Montagnier ha dato a intendere che ci fosse qualcosa di losco, ma in realtà il manoscritto è stato pubblicamente demolito, prima di essere ritirato, in maniera assolutamente trasparente. Fra le tante pecche che ne hanno causato l’eliminazione, qui basterà mettere in evidenza quella dimostrata dal prof. Burgio: le parti del genoma del virus che sarebbero state, secondo gli autori, identiche a quelle di Hiv (e dunque la prova della manipolazione, perché in natura l’ibrido non può prodursi), sono in realtà dei brevissimi tratti del genoma del coronavirus, che questo condivide non solo con Hiv, ma con centinaia di altre specie, da ognuno dei regni del vivente

Continua qui


Coronavirus: Giù i malati: è la prima volta. Ma ci sono 454 vittime in più

Coronavirus, il petrolio sotto i 15 dollari al barile, il prezzo della benzina in Italia scende ma con il contagocce

Per il Wti americano è il livello più basso da oltre vent’anni. Altroconsumo: le riduzioni alla pompa non sono proporzionali e non superano mai il 10%

L’accordo raggiunto l’altra settimana dai principali paesi produttori di petrolio (Opec+) non è servito a rilanciare il prezzo del greggio.Il taglio di 9,7 milioni di barili al giorno, infatti, deciso per ridurre l’offerta non è sufficiente a compensare il calo della domanda globale a causa del blocco delle produzioni non essenziali deciso dalla maggior parte degli Stati. Questa mattina il prezzo del barile americano West Texas Intermediate (Wti) è crollato di oltre il 18,7% a 14,84 dollari per unità nei primi scambi asiatici, il livello più basso in oltre 20 anni. Il valore di scambiato del Brent del Mare del Nord è diminuito dell'1,5%, a 27,64 dollari al barile. Il calo del prezzo del greggio ha ricadute anche sul prezzo della benzina anche se in Italia, come mette in evidenza Altroconsumo, per i consumatori i risparmi alla pompa ci sono ma sono molto più contenuti anche se non sono mai «proporzionali a quelle del mercato del greggio» e «non arrivano mai al 10%». 

Ecco cosa fa gonfiare il prezzo della benzina: tutte le accise dal 1935

Il nuovo tracollo del prezzo del petrolio è arrivato un mese dopo il calo del 9 marzo dopo il fallimento dei negoziati tra i paesi produttori che portarono il prezzo del greggio Usa sotto la soglia dei trenta dollari al barile. da Allora la discesa è stata repentina fino ad arrivare sotto i 20 dollari. Il 19 marzo il prezzo del petrolio aveva perso il 50 per cento rispetto ad inizio dell’anno mentre nell’aprile 2019 la quotazione media del barile Wti era intorno ai 60 dollari. Poi l’accordo del 10 aprile ha permesso una lenta risalita ma è evidente che la frenata non è legata solo alla pandemia. Le raffinerie e i depositi sono strapieni. 

Continua qui

Canada, killer vestito da poliziotto fa una strage. "Sedici morti"

Sparatoria in Nuova Scozia: morto anche l'omicida, un odontotecnico 51enne. Tra le vittime, una poliziotta

Montreal (Canada), 20 aprile 2020 - Canada sotto choc per una strage in Nuova Scozia. Un odontotecnico 51enne, vestito da poliziotto, ha ucciso almeno sedici persone nella piccola comunità di Portapique. L'inferno in questo tranquillo angolo del nord America è durata circa 12 ore: è iniziato nella serata canadese di ieri e si è concluso poco prima di mezzogiorno, ora locale, nei pressi di una stazione di servizio 35 chilometri a nord di Halifax.   
L'autore della strage - identificato secondo i media locali come  Gabriel Wortman - è stato ucciso al termine della caccia all'uomo seguita alla sparatoria.Tra le vittime anche una poliziotta.
Non sono ancora chiare le motivazioni che hanno spinto il killer a compiere questa strage. 
Continua qui

Coronavirus mondo, laboratorio di Wuhan: "Il Covid-19 non viene da noi"

Il direttore della virologia risponde alle accuse di Montagnier e Trump: "E' impossibile, nessuno di noi si è ammalato. E l'Oms fu informata"


Roma, 19 aprile 2020 - Il quotidiano bollettino sul Coronavirus nel mondo della Johns Hopkins University parla di 160.917 decessi complessivi per Covid-19, al momento. In testa alla poco ambita classifica ci sono gli Stati Uniti con 39.090 morti, che superano di gran lunga l'Italia, in seconda posizione con 23.227 decessi. Seguono Spagna (20.639) e Francia (19.323).

Laboratorio Wuhan: Il virus non viene da noi

Il direttore del laboratorio di virologia della città cinese di Wuhan ha smentito categoricamente che la struttura sia all'origine del contagio. "E' impossibile che il virus provenga da noi" ha detto Yuan Zhiming.  Secondo la grande maggioranza degli scienziati il nuovo virus è passato da un animale all'uomo, forse in un mercato di Wuhan che vendeva animali selvatici vivi. Ma la presenza a pochi chilometri di distanza dell'istituto di virologia alimenta da mesi l'ipotesi di una fuga dalla struttura di massima sicurezza.
Nessuno del suo staff è stato contagiato, ha dichiarato in tv Zhiming. "L'intero istituto sta conducendo ricerche in diverse aree correlate al coronavirus", ha aggiunto. L'istituto aveva già respinto la teoria a febbraio, affermando di aver condiviso le informazioni sull'agente patogeno con l'Organizzazione mondiale della sanità all'inizio di gennaio. "Sappiamo esattamente che tipo di ricerca viene svolta all'istituto e come gestisce virus e campioni", ha insistito Yuan. Dato che il laboratorio P4 è a Wuhan, "la gente non può fare a meno di fare associazioni", ha lamentato, accusando poi alcuni media di "cercare deliberatamente di fuorviare le persone" con informazioni "interamente basate sulla speculazione" senza "prove". 

Coronavirus Trivulzio, l'infermiera: «Continuano a trasferire i pazienti in altri reparti senza tamponi». Nuova ispezione dei Nas

«Stanno continuando a trasferire i pazienti da un reparto all'altro, senza aver fatto nemmeno i tamponi, lo fanno la sera di nascosto, gli anziani continuano a morire, la situazione non è migliorata». È il racconto di un'operatrice sociosanitaria che da «31 anni» lavora al Pio Albergo Trivulzio di Milano e adesso si trova alle prese con l'emergenza coronavirus. «La prima mascherina nel mio reparto si è vista il 22 marzo», ha aggiunto, spiegando che lei «il 12 marzo chiese di averne una, ma a me come ad altre colleghe che le avevano portate da casa venne intimato dalla caposala di non usarle».

Intanto è in corso da stamani un'ispezione dei carabinieri del Nas all'Istituto Frisia di Merate (Lecco), residenza per anziani che fa capo al Pio Albergo Trivulzio. Da quanto si è appreso, i militari si trovano nella sala riunioni della struttura insieme ai dirigenti e stanno acquisendo documentazione.
Continua qui

L’emergenza coronavirus ad Alessandria: questa sera a Report su Rai Tre

ALESSANDRIA – Questa sera, lunedì 20 aprile, andrà in onda su Rai Tre una puntata di Report incentrata sull’emergenza coronavirus in provincia di Alessandria. Un approfondimento per capire e comprendere come mai il nostro territorio abbia avuto un boom così marcato di contagi da Covid-19. 


Il Piemonte è una delle regioni più colpite dal virus e la provincia di Alessandria in proporzione alla popolazione ha più contagiati di quella di Milano. Il focolaio lì parte da una serata in discoteca il giorno di San Valentino. Chi doveva gestire l’emergenza ha fatto il possibile per arginare il virus?“, si domandano gli autori del servizio.

Continua qui


Coronavirus: ecco quando è previsto l’azzeramento di nuovi casi in Piemonte

Spiagge riaperte e affollate: a migliaia al mare nonostante il coronavirus

Spiagge riaperte e affollate: a migliaia al mare nonostante il coronavirus
Le autorità di Jacksonville, nel nord della Florida, hanno autorizzato i residenti a recarsi sulla spiaggia per fare surf o camminare


Spiagge riaperte e affollate: a migliaia al mare nonostante il coronavirus

Migliaia di persone oggi si sono riversate sulle spiagge di Jacksonville, nel nord della Florida, che sono state riaperte dalle autorità locali nonostante nello stato si siano registrati oggi 1413 casi di Covid19, il numero più alto di contagi in 24 ore avuto nello stato dall'inizio dell'emergenza. 
Le immagini riprese dalle tv americane Cbs e Cnbc, sono eloquenti. Le autorità della città della Florida, che ha quasi un milione di abitanti, hanno autorizzato i residenti a recarsi sulla spiaggia per fare surf o camminare, continuando però a vietare di rimanere sdraiati a prendere il sole o riunirsi in gruppo. "Se oggi pensate di andare in spiaggia, per favore mantenere una distanza di almeno 1,8 metri dalle altre persone", hanno scritto su Twitter. Le spiagge resteranno aperte dalle 6 alle 11 e dalle 17 alle 20 ogni giorno.

Continua qui

Il contropiede di Trump: c'è il record dei morti ma lui annuncia la riapertura


Coronavirus Canada, scoperta casa di riposo con anziani abbandonati: ci sono vittime

Boeing 747 scarica 80 tonnellate di kerosene sul mar Ligure

Il volo cargo ha eseguito decine di "cerchi" nel mare davanti alla costa di Savona

Malpensa. Questa volta i satelliti di Elon Musk non c’entrano nulla ad attirare l’attenzione di alcuni lettori sono state le luci “insolite” di un 747 cargo della compagnia aerea Asiana Airlines.

Il volo OZ790 decollato da Malpensa, intorno alle 20 ha riscontrato una anomalia poco dopo essere decollato in direzione Seoul, l’allarme ha fatto scattare i protocolli di sicurezza che come da prassi hanno costretto il pilota a dover provvedere allo svuotamento dei serbatoi prima di fare ritorno sullo scalo lombardo dove è atterrato.
Come visibile su flightradar il velivolo si trovava sulla Toscana quando, a seguito dell’emergenza ha invertito la rotta e una volta raggiunto il mar Ligure ha iniziato le manovre di alleggerimento. Il tracciato mostra come abbia eseguito il “fuel dumping” proprio tra Savona e Finale Ligure, continuando a effettuare dei voli in cerchio.
I serbatoi di un “jumbo” carico contengono circa 80 tonnellate di kerosene e la manovra prevede che in queste situazioni il pilota porti il velivolo al peso massimo previsto per atterrare in sicurezza. Va specificato inoltre che la manovra viene effettuata a grande altitudine e velocità: il carburante non viene quindi “scaricato in mare” ma nebulizzato nell’aria, e la maggior parte del carburante evapora prima di raggiungere il mare.
Continua qui

Mortalità e coronavirus, quando dati veri diventano fake news

Come si può trattare un tema delicato e sensibile come quello della morte di migliaia di persone sulla base di analisi prive di scientificità ma spacciate per scientifiche?


Fonte Istat


Abbiamo un governo che fa fatica a comunicare. Questo è ormai chiaro a chiunque anche soltanto facendo il confronto con altri paesi dove i capi di stato spiegano quotidianamente con l’aiuto di slide e con un linguaggio chiaro quello che fanno e quali sono i tempi stimati per uscire dal lockdown e il modo in cui si pensa di farlo.
A questa incapacità di comunicare del nostro governo dobbiamo purtroppo aggiungere lo scandalo di quotidiani nazionali importanti che non si capisce se fanno apposta a pubblicare articoli e “notizie” del tutto errate (per non dire false).
Parlo del Sole 24 ore che il 17 aprile ha pubblicato sul suo sito un articolo a firma di Paolo Becchi (professore ordinario di Filosofia del Diritto presso l’Università di Genova) e Giovanni Zibordi (trader e consulente manageriale e finanziario) dove si sostiene, sulla base di dati Istat, che la mortalità in Italia nei primi 3 mesi e mezzo del 2020 sarebbe complessivamente minore di quella dell’anno scorso e degli anni precedenti, malgrado l’epidemia di Covid.
Da questo dato fanno una serie di considerazioni “politiche” tra cui quella per cui il lockdown italiano sarebbe eccessivo perché la mortalità relativa (cioè i morti per milione di abitanti) è più alta di quella di paesi in cui il lockdown è più leggero.
Gli autori sostengono quindi che il nostro lockdown in realtà non è servito a nulla, sia perché i morti sono di meno, sia perché la mortalità relativa è più alta.
Ora io capisco che Confindustria voglia uscire al più presto dal lockdown e che il suo giornale spinga in questo senso. Ma questo articolo è scandaloso perché si basa su numeri male interpretati e le considerazioni che fa sono completamente errate.

domenica 19 aprile 2020

Borgotrebbia, in preda al delirio si sdraia nuda sul cofano della gazzella dei carabinieri

Borgotrebbia, in preda al delirio si sdraia nuda sul cofano della gazzella dei carabinieri
Una donna nel tardo pomeriggio del 18 aprile forse sotto l'effetto di droghe o alcol, si è sdraiata sul cofano della gazzella dei carabinieri del Radiomobile a Borgotrebbia. La scena è stata vista da molti residenti. E' stata poi portata in ospedale

Borgotrebbia, in preda al delirio si sdraia nuda sul cofano della gazzella dei carabinieri
Una donna praticamente nuda si è sdraiata sul cofano dell'auto dei carabinieri e ora si trova in ospedale e la sua posizione è al vaglio. E' accaduto nel tardo pomeriggio del 18 aprile in via Trebbia a Borgotrebbia e alla scena hanno assistito attoniti, dalle finestre, tutti i residenti chiusi in casa per il lockdown. La donna, forse sotto l'effetto di droghe o alcol e in evidente stato confusionale, è stata vista camminare scalza e nuda per diversi metri, poi ha visto la gazzella e con passo deciso l'ha raggiunta e si è sdraiata sul cofano dell'auto di servizio e lì è rimasta per alcuni minuti. I militari hanno provveduto a chiamare il 118 che ha inviato sul posto un'ambulanza per poterla aiutare.


Continua qui 



Covid 19 Lombardia, un medico aveva avvertito tutti: “Zitto e non rompere” la risposta

L’AVVERTIMENTO DEL MEDICO SDEGNOSAMENTE IGNORATO

Un medico bergamasco aveva intuito quali sarebbero potute essere le conseguenze della crisi Covid 19 Lombardia in corso. La risposta ricevuta fa rabbia.

La situazione Covid 19 Lombardia è un incubo quotidiano. La Regione rappresenta l’area più colpita in Italia, con quasi la metà dei 5mila morti nel nostro Paese che sono spirati lì. Ed in particolare è la provincia di Bergamo a pagare il dazio più alto.

Due giorni fa tredici medici dell’ospedale orobico ‘Giovanni XXIII’ avevano pubblicato una lettera dai contenuti estremamente drammatici, nella quale parlavano di come la struttura, e così molte altre, fosse diventata un luogo di contagio. E di come dottori ed infermieri lavorano per ore ed ore al giorno contando solamente sulle proprie forze. Esponendosi all’altissimo rischio di ammalarsi di Coronavirus. E dovendo sopportare di vedere tante persone morire quotidianamente. L’autorevole quotidiano statunitense ‘Wall Street Journal’ rende nota adesso un episodio assai significativo ed al tempo stesso gravissimo.

La cosa riguarda l’allarme lanciato da un medico begamasco, il dottor Angelo Giupponi, che ricopre la carica di responsabile della Articolazione aziendale territoriale del 118. Questi, secondo il ‘Wall Strett Journal’, avrebbe sollecitato già settimane fa la messa in atto di misure drastiche per impedire che la situazione sfuggisse di mano, come poi capitato in questa immane emergenza Covid 19 in Lombardia ed in Italia. Ma la risposta di un suo superiore sarebbe stata davvero scioccante. “Non abbiamo tempo da perdere con le tue str…ate”. La notizia balza fuori a seguito di alcune interviste fatte da due giornalisti del WSJ, Marcus Walker e Mark Miramont. Giupponi aveva consigliato via mail le autorità sanitarie della Lombardia di adibire alcuni ospedali ad accogliere i soli casi di Coronavirus. “Sono tre giorni che non dormiamo, non vogliamo leggere le tue str…ate” sarebbe la risposta ricevuta.

Coronavirus: jogging, bar e trasporti. Si prepara la ripartenza

In metropolitana si misurerà la febbre; uscite per fasce di età


In giro con le mascherine, misurazione della febbre in metropolitana, sport solo da soli e all'aperto ed uscite scaglionate per fasce di età. Sono le ipotesi che si vanno definendo in vista del 4 maggio, quando il governo dovrà decidere come e di quanto allentare il "lockdown". Di sicuro resteranno chiuse le discoteche, che saranno le ultime a riaprire, e in fondo alla lista restano anche cinema e teatri, mentre si studiano misure per i musei. La scuola non dovrebbe riaprire prima di settembre ma si studiano ipotesi di campi scuola estivi, per aiutare le famiglie.
MODA E MOBILI - Mentre già alcune grandi aziende, con accordi sindacali, riaprono i battenti, il governo potrebbe dare il via libera, seguendo le linee guida dell'Inail sui lavori meno rischiosi, alla riapertura di altre attività produttive già l'ultima settimana di aprile. Si tratterebbe di: automotive, mobilifici, tessile e pelletterie, estrazione di minerali. Si discute sulla riapertura dei cantieri, perché più difficile assicurare il distanziamento.

BAR, RISTORANTI, NEGOZI - Se e quando riaprire bar e ristoranti, nonché i negozi ad oggi chiusi, è un tema molto dibattuto nel governo e tra gli esperti. C'è chi invita a considerare l'ipotesi di riaprire con regole severe di distanziamento e ingressi limitati dal 4 maggio. Ma prevale ad ora chi frena: più probabili aperture da metà o fine maggio. Si studiano regole stringenti anche per parrucchieri ed estetisti.

SCUOLE E TRIBUNALI - Gli istituti non dovrebbero riaprire i battenti prima di settembre. I tribunali partiranno l'11 maggio.

TRASPORTI - Il ministero dei Trasporti è al lavoro con gli esperti per studiare come ridurre al massimo i rischi negli spostamenti per chi deve andare al lavoro. Si ipotizzano percorsi unidirezionali, posti a bordo ridotti e controllo della temperatura per accedere in metropolitana. Segnaletica a terra nelle stazioni ferroviarie e alle fermate degli autobus per creare file ordinate e con distanziamento di sicurezza. Meccanismi - attraverso personale a bordo o strumenti digitali - per contare le persone che salgono su ogni bus e, anche in questo caso, posti a sedere da occupare segnati uno ad uno. Posti contingentati e stop all'affollamento anche sui treni. C'è l'ipotesi di paratie in plexiglass per i taxi.

SPORT E PARCHI - Palestre chiuse ancora a lungo ma sport all'aperto, purché da soli, e jogging potrebbero essere permessi dal 4 maggio anche lontano da casa. Si valuta se introdurre fasce orarie per i podisti. Per gli atleti potrebbe esserci il ritorno agli allenamenti individuali, purché in condizioni di sicurezza. Quanto ai parchi, dovrebbe arrivare la riapertura anche per i giochi dei bambini, ma con alcune regole.

Continua qui

Uccide la compagna e si costituisce ai CC

Tragedia nel milanese, 47enne trovata riversa sul letto

(ANSA) - MILANO, 19 APR - Un colpo di fucile a pompa alla testa: così un quarantasettenne ha ucciso la compagna a Albignano, un paesino alle porte di Truccazzano, nel milanese.
    Poi nella notte, intorno alle due si è presentato alla Caserma dei Carabinieri di Cassano d'Adda per confessare quanto aveva fatto 'per gelosia'.
    Il cadavere della donna, anche lei di 47 anni, era riverso sul letto, il fucile a pompa calibro 12 era sul posto. La relazione fra i due andava avanti da nove anni.

Scossa di terremoto tra i 3,5 e i 4 di magnitudo nel Pavese

L’epicentro a Montalto Pavese 

PAVIA. Ingv su suo profilo Twitter fa sapere che alle 11,53 è stata avvertita una scossa di magnitudo tra 3,5 e 4,0 in zona Pavia e provincia.
Molte le segnalazioni, sempre sui social, di abitanti della zona e anche della provincia di Milano che segnalano di averla avvertita.  L'epicentro della scossa, è Montalto Pavese (PV). Il sisma, precisa l'Ingv, è avvenuto ad una profondità di 32 km.
Continua qui

Oltre il 50% dei casi nel Nord-Ovest: “Saremo più prudenti”

I governatori aspettano i dati dei prossimi 7 giorni per decidere cosa fare


Senza l’appuntamento Tv della conferenza stampa delle 18 i numeri del bollettino dalla Protezione civile sembrano la fotocopia del giorno precedente, con 3.491 nuovi casi in 24 ore. Dato pari a un trend di crescita del 2%, ma in cifre assolute ancora importanti. Perché l’Italia è sempre più spaccata in due. Nel Centro-Sud, fatta eccezione per Toscana (127 contagi in un giorno) e Lazio (144), tutte le altre regioni contano incrementi di contagiati a due cifre. In Campania ieri i nuovi casi erano solo 37 su quasi tremila tamponi eseguiti.
Con questi numeri il governatore De Luca minaccia la chiusura delle frontiere campane per difendersi dalla «minaccia del Nord», dove il virus non molla. In Lombardia di contagi in un giorno se ne contano ancora 1.246, oltre 200 in più del giorno prima, un terzo di quelli registrati in tutta Italia. In Piemonte, pur con una leggera flessione, sono 661: trend di crescita del 3,3%, superiore a quello nazionale. Diminuisce la pressione sugli ospedali, con 779 ricoveri in meno nei reparti ordinari e 79 in terapia intensiva. Calano i decessi da 575 a 482, ma le vittime superano quota 23mila. E il commissario Domenico Arcuri, ricorda che in questi due mesi in Lombardia sono morte 11.851 persone per coronavirus: cinque volte le vittime a Milano dei cinque anni della seconda guerra mondiale. Sono 61mila i tamponi, ma come spiegato dai tecnici siamo oramai al massimo della potenza di fuoco per i test, che la fase 2 richiederebbe invece di aumentare per spegnere sul nascere i nuovi focolai, che infettivologi ed epidemiologici danno per scontato con la ripresa delle attività. Si pensi a quando nella seconda metà di maggio sarà operativa la App che tracciando i contatti dei positivi nei precedenti 14 giorni richiederà in media di effettuare almeno 20 tamponi per ogni caso sospetto per dare un senso a questo «contact tracing» digitale. Il problema è che per effettuare più tamponi servono più reagenti, che non si creano dal giorno alla notte, spiegano ad Assodiagnostici. Ma c’è chi la soluzione l’ha trovata. Il Veneto ha acquistato una macchina a ultrasuoni che movimenta i liquidi aumentando di quattro volte la capacità di analisi dei tamponi utilizzando un quinto dei reagenti oggi necessari. Un investimento forse più utile di quello per i test sierologici di massa, che da quanto oramai chiarito da scienziati e Oms non darà mai la «patente di immunità» agognata da chi aspira a riprendere il lavoro.

Coronavirus, medico nasconde la fidanzata nel bagagliaio per saltare i controlli e andare al compleanno del figlio. Poi però pubblica il video sui social

Nel guai un medico chirurgo che si è reso protagonista di questo episodio nel giorno di pasquetta. Una vicenda che viene ora valutata dall'ordine dei medici di Verona. Un veronese ha pubblicato sul profilo Instagram da 3.614 follower, un video nel quale si vede la compagna uscire dal bagagliaio dell'auto


VERONA. Un viaggio con la fidanzata nel bagagliaio della vettura per cercare di passare i controlli per il rispetto delle restrizioni imposte dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri per fronteggiare l'epidemia coronavirus.

Nel guai un medico chirurgo che si è reso protagonista di questo episodio nel giorno di pasquetta. Una vicenda che viene ora valutata dall'ordine dei medici di Verona. Un medico veronese ha, infatti, pubblicato sul profilo Instagram da 3.614 follower, un video nel quale si vede la compagna uscire dal bagagliaio dell'auto

Un modo per eludere i controlli delle forze dell'ordine in materia coronavirus per accompagnare la donna dalla sua abitazione alla casa del figlio per festeggiare il compleanno di quest'ultimo. Spostamento che non rientra tra i comprovati motivi di lavoro o di salute, un'azione resa pubblica sui social che in poco tempo si è diffuso, tanto da arrivare all'attenzione dell'Ordine dei medici.