Pdl, Fini lancia la sfida a Berlusconi "E' illiberale, da oggi mani libere"
Lo scontro
Durissima replica del presidente della Camera al Cavaliere: "Non darò le dimissioni, il presidente non deve certo garantire la maggioranza che lo ha eletto. Sostenerlo dimostra una logica aziendale". "Sosterremo l'esecutivo, ma non le leggi non pensate per l'interesse generale". "Io difendo la legalità. Si confonde il garantismo con l'impunità" di MATTEO TONELLI
ROMA - Contano le parole, ma anche i volti. A partire da quello teso ma determinato di Gianfranco Fini, che in una pagina e mezzo di dichiarazione dichiara finita l'alleanza (ormai logora) con il premier. Quel presidente del Consiglio che ha una "una logica aziendale" e che confonde "garantismo e impunità". Fini punta sui due temi già espressi più volte. Quelli che fanno infuriare il Cavaliere, che vorrebbe che Fini lasciasse la presidenza di Montecitorio. Non accadrà, taglia corto l'ex leader di An. E da oggi il governo
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