“Vengo con te a far l’amore allora”. Ecco come Ruby il pomeriggio del 27 maggio 2010 tenta di togliersi dai guai dopo essere stata fermata dalla polizia per furto. L’intercettazione, contenuta nelle 389 pagine inviate dai pm di Milano alla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, aiuta a tratteggiare meglio la figura della minorenne che da febbraio a maggio ha frequentato la villa del presidente del Consiglio. Parole che fanno il paio con le frasi annotate dalla escort brasiliana Michele sulla sua agendina. Ricordiamole. A fianco del nome “Rubbie” si legge l’annotazione “troia”. La stessa Michele intervistata da ilfattoquotidiano.it conferma: “Ruby mi diceva che faceva la prostituta”.
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