Nubifragi e frane di serie A e tornado di serie B: la vergogna mediatica...
Il maltempo: dove interessa e dove no...
Un esempio classico di come viene trattata l'informazione
ci viene dai 3 più intensi casi di maltempo che si sono verificati
durante questa stagione estiva sul nostro Paese: il tornado di Dolo, il
nubifragio su Firenze e la frana in Cadore.
Nel primo caso, il più grave in senso assoluto, dove un
tornado di rara potenza ha quasi completamente raso al suolo due paesi
dell'hinterland veneziano, l'informazione praticamente non c'è stata, e se c'è stata è arrivata dopo, molto dopo e per molto meno tempo.
A Dolo e Cazzago non ci si va in vacanza, ci vivono in
fondo poche persone, non sono zone famose o importanti, insomma non
fanno audience e poco importa se centinaia di persone sono
rimaste senza un tetto sotto il quale vivere.
L'informazione di Stato invece rilancia per più volte in apertura di giornale il
nubifragio di Firenze, pur grave, grandinigeno, con strade allagate,
ma assolutamente imparagonabile a quanto accaduto nel Veneto poche
settimane prima. Qui l'attenzione è assoluta: collegamenti in diretta,
commenti, rievocazioni storiche come si trattasse di un'alluvione quasi
senza precedenti.
Si passa al Cadore: qui l'informazione Rai diventa ancora più capillare. Vero, ci sono 3 vittime,
tra cui una povera ragazzina di 14 anni, San Vito di Cadore è un posto
che sta a cuore a tanti, specialmente ai vip che ci hanno comprato
casa magari perché a Cortina era troppo caro.
E quella frana poi, che bloccava e/o minacciava l'Alemagna, e che
avrebbe impedito a molti politici e uomini di spettacolo di raggiungere
l'amata e mondana località ampezzana per le loro vacanze doveva
essere subito messa in sicurezza e meritava la massima risonanza; in un
baleno si muoveva anche il governo a stanziare fondi per il Cadore con
una velocità impressionante, senza nemmeno la nomina di un Commissario
Straordinario.
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