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sabato 2 dicembre 2017

La 3M rischia la chiusura, gli ex proprietari la ricomprano

Predosa (AL) - L’aveva fondata il nonno nel 1963. La porterà avanti lui, Giovanni, che lì aveva mosso i primi passi come tecnico e che, con la sorella Valentina, 30 anni lui, 32 lei, se l’è ricomprata (il papà Silvano aveva venduto nel 2008), salvandola dalla chiusura. È  un ritorno al passato nel segno della rinascita quello della 3M di Predosa, che a dire il vero da ieri ha recuperato non solo la proprietà delle origini ma pure il suo vecchio nome: Grafoplast, un nome ai vertici nel settore degli identificativi per impianti elettrici, civili e industriali.

«Molti dei dipendenti mi hanno visto nascere e crescere, poi sono diventati colleghi. Quando ho saputo ciò che stava succedendo (dopo la cessione, Giovanni è stato venditore dei prodotti 3M in Inghilterra) ci siamo fatti avanti» ha raccontato ieri Giovanni, nell’incontro convocato in prefettura ad Alessandria per celebrare quella che non è stata una semplice vertenza sindacale ma la storia a lieto fine di un’impresa in salute, di un paese - Predosa - che è riuscito a conservare 42 posti di lavoro (38 dipendenti sono stati assorbiti, altri 4 si sta cercando di ricollocarli) e di un sistema territoriale che ha saputo fare squadra mettendo a fuoco un traguardo comune. «Sembravamo piccola cosa di fronte alla multinazionale 3M che, dall’altra parte dell’oceano, il 29 giugno aveva annunciato la volontà di chiudere la sede di Predosa - ha spiegato il prefetto, Romilda Tafuri -. Invece, facendo gioco di squadra, abbiamo portato a casa un risultato emblematico. Non abbiamo ragionato su mobilità e questioni sindacali, si è provato a ribaltare il tavolo e la prospettiva. Ci siamo detti: se l’azienda non è in crisi, perché chiudere?».

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