Iran, la donna sarà lapidata
Sakineh Mohammadi Ashtiani, l'iraniana di 43 anni, finita nel braccio della morte della prigione di Tabriz, cinque anni fa per adulterio e concorso in omicidio, sarà giustiziata mercoledì. A dare la notizia è stato il Comitato internazionale contro la lapidazione. Del caso Sakineh si è interessata tutta la stampa mondiale e le molte pressioni e proteste hanno spinto inizialmente Teheran a commutare la pena da lapidazione in impiccagione.
Nel 2006 venne Sakineh venne punita con 99 frustate per dei rapporti "illeciti" con due uomini, poi venne stabilita la condanna a morte per aver organizzato l'omicidio di suo marito. Il comunicato dell'ong riporta che "il regime islamico iraniano prevede di giustiziare Sakineh immediatamente. Le autorità di Teheran hanno dato il via libera alle carceri di Tabriz per effettuare l'esecuzione. E' stato riferito che la donna sarà giustiziata mercoledì". Teheran, attacca l'ong, "ha creato un nuovo scenario per accelerare l'esecuzione".
L'11 ottobre, erano stati arrestati anche il figlio e l'avvocato della donna. Il Comitato contro la Lapidazione si è già messo in moto ed ha organizzato un evento di protesta alle 14 ora locale, le 15 in Italia, davanti all'ambasciata iraniana a Parigi e una marcia dinanzi alla sede del Parlamento europeo, a Bruxelles.
La mobilitazione della comunità internazionale nelle passate settimane è stata tale che il presidente brasiliano, Inacio Lula da Silva, ha offerto al collega iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, di dare asilo politico alla donna; richiesta che è stata rifiutata dalle autorità iraniane. Anche i ministri degli Esteri di Italia e Francia si sono offerti di incontrare il collega iraniano, Manoucher Mottaki, per affrontare il caso, ma anche la loro richiesta è stata respinta.