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domenica 11 novembre 2018

Ritrovati i resti dell’alpino morto in guerra, «Dopo 73 anni riposerà nella sua Rovegno»

Genova - Tornano a casa dopo oltre 73 anni i resti di Giovanni Battista Bongiorni, alpino morto in un campo di prigionia nazista in Polonia. Partito dalla sua Rovegno quando aveva compiuto da poco i 19 anni, Giovanni Battista era stato in Albania fino all’8 settembre del 1943, quando l’armistizio aveva diviso in due il Paese. Come tanti altri si era rifiutato di arruolarsi nella Repubblica di Salò e come molti era stato preso dai tedeschi e inviato in uno dei tanti campi allestiti per prigionieri. Era finito Gorlitz, Stalag VIII-A per la burocrazia del Reich, probabilmente nel 1944.

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«Case nel verde e piscina a Fegino», il progetto fa “sognare” gli sfollati

Genova - «Chi pagherà? Che garanzie abbiamo di non perdere i nostri soldi? Quanto ci vorrà? E ancora: siamo liberi di non aderire?» Sono le prime, le più spontanee domande che salgono dal brusio dei presenti al termine della presentazione di quella che è stata definita, per ora, niente più che un’idea, una visione di come potrebbe rinascere la comunità di via Porro nell’area collinare di Fegino.
A illustrarla, ieri mattina di fronte al comitato degli sfollati coordinati dal presidente Franco Ravera, in un teatro Albatros quasi al completo, gli studi di architettura che l’hanno immaginata e tratteggiata nelle sue linee fondamentali, una “suggestione” costruita però su basi solide, a cominciare dall’individuazione della copertura finanziaria. E il primo pensiero che circola tra gli sfollati riguarda, neanche a dirlo, Autostrade: saranno loro a metterci i soldi?
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sabato 10 novembre 2018

Pioggia torrenziale sul ponente genovese: Pegli e Prà a bagno. Varenna ai limiti

GENOVA - È bastata un'ora di pioggia torrenziale per mandare a bagno Pegli Prà. Intorno alle 16 si sono abbattuti sul ponente genovese oltre 20 mm d'acqua in mezz'ora.
L'intensificarsi della pioggia, come possiamo vedere dai tanti contributi arrivati a Primocanale dai telespettatori, ha gonfiato il Varenna che ha raggiunto i limiti di guardia, preoccupando e non poco i residenti.

Migranti: saltano i 35 euro, le lezioni d'italiano e l'assistenza

Solo i titolari della protezione internazionale avranno diritto ai servizi di integrazione e inserimento

Via l'insegnamento dell'italiano, via l'assistenza psicologica, via l'orientamento sul territorio: solo i titolari della protezione internazionale avranno diritto ai servizi di "integrazione e inserimento" che fino ad oggi spettavano a tutti i migranti che presentavano domanda d'asilo.
    Nel giorno in cui il Senato approva il decreto sicurezza, Matteo Salvini presenta le nuove linee guida degli appalti per i servizi d'accoglienza, che ridefiniscono l'intero sistema e tagliano le spese, portandole da una media di 35 euro a 19-26 euro a persona. "E' una giornata bellissima - dice soddisfatto il ministro dell'Interno - in pochi giorni abbiamo messo ordine ad una materia che attendeva di essere ordinata da 10 anni.

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Si chiama 'abilismo', si legge 'diritti civili mancati'

'Liberi di fare' lotta per assistente personale per disabili

Non solo omofobia, sessismo, razzismo. Anche abilismo. Nell'elenco delle parole che indicano mancanza di pari opportunità, 'abilismo' è un termine per lo più sconosciuto che indica le discriminazioni verso le persone disabili. A porre l'attenzione non per un fatto linguistico ma di ingiustizie subite dai disabili è 'Liberi di Fare', una rete di attivisti nata nel 2017 che si batte per il diritto alla libertà delle persone disabili attraverso l'assistente personale. Lo spiega Elena Paolini, una delle fondatrici della rete, composta in gran parte da persone disabili: "Il problema è che si parla poco di abilismo quando si pensa alla giustizia sociale: la disabilità non è considerata come un'identità sociale e politica ma solo come condizione medica. Il concetto di abilismo, in inglese 'ableism', non è diffuso dai media che non offrono rappresentazioni realistiche della disabilità, privilegiando storie strappalacrime". Eppure, la non autosufficienza "non è una condizione tragica e deprecabile. La tragedia della non autosufficienza è non avere assistenti personali, ossia il mancato sostegno dello Stato". Tutto nasce poco più di un anno fa quando Elena (che ha studiato relazioni internazionali) e la sorella Maria Chiara (una formazione in lingue e didattiche delle lingue), entrambe non autosufficienti, residenti a Senigallia, scrivono una lettera aperta al Presidente del Consiglio per richiamare l'attenzione sulla scarsità dei fondi destinati all'assistente personale. Ossia quelle persone che sono braccia e gambe di chi non ha braccia e gambe tali da permettano di lavorare, uscire, impostare la vita con autodeterminazione. L'assistente personale può essere di aiuto guidando la macchina, cucinando, rifacendo il letto, oppure prendere il portafoglio e pagare un commesso.
    "Avere l'assistente personale è soltanto un modo come un altro di vivere", dice Elena.

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Finto Made in Italy: la Ducati (VW) fa costruire i telai in Vietnam. Chiude la Verlicchi (BO). Rivediamo una storia

Riprendiamo la storia della Verlicchi è della Ducati, di proprietà VW, e di come la Ducati abbandonò il produttore italiano nel 2015.
Per un pugno, anzi un pugnetto, di dollari, la Ducati fa chiudere un’antica realtà della motociclistica bolognese. La Verlicchi, gloriosa azienda bolognese produttrice di telai chiude. Dopo aver perso l’appalto per la fornitura dei telai della Scrambler, realizzato in Vietnam con maschere italiane, l’azienda bolognese ha perso l’appalto pr la realizzazione della Multistrada. L’offerta della Verlicchi per un telaio non verniciato era di 70 dollari a pezzo, mentre quello dell’azienda vietnamita è stato di ben 7 (sette) dollari più basso . In totale, per circa 10 mila pezzi, la Ducati risparmierà circa 70 mila dollari annui, circa il valore di tre moto. Naturalmente tutto questo al lordo  dei viaggi dei dirigenti in Vietnam per verificare le qualità del produttore e le sue tecniche costruttive, che sicuramente all’azienda di Borgo Panigale saranno costati nulla (???), mentre per andare a discutere il contratto ed a fare le relative verifiche alla Verlicchi sarebbe bastato prendere un motorino, neanche una moto. Invece, con una scelta veramente poco lungimirante, si distrugge un fattore critico di successo storico per esternalizzarlo e distruggerlo, salvo che domani questa società Vietnamita potrebbe costruire telai per i concorrenti Ducati, magari utilizzando il know how ottenuto dalla società del gruppo VolksWagen.
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Giordania - Piogge intense e alluvioni causano 9 vittime, inondato il sito di Petra, 3700 turisti in fuga

Eventi alluvionali di una certa portata non sono rari in Giordania come in altre parti del Medio Oriente specie in Primavera o in Autunno. A causa della natura aridadel territorio, improvvisi e violenti temporali possono scatenare colate di fangopericolosissime e mortali. E' quanto accaduto nella giornata di venerdì 9 Novembre. Un forte temporale ha scaricato sulla zona montagnosa a nord di Petra qualcosa come 50-60mm di pioggia in meno di un'ora, tutta pioggia che si è riversata nelle profonde incisioni della zona, antichi alvei fluviali asciutti che solo in occasione di questi eventi si riempiono trasbordando.

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venerdì 9 novembre 2018

Lui Iperdì, lei Pernigotti: tra le famiglie spezzate dal lavoro (che non c'è)

La chiusura della Pernigotti è un dramma per le centinaia di famiglie di Novi Ligure coinvolte, tra dipendenti diretti, interinali e indotto. E talvolta a crisi si aggiunge crisi, come nel caso di Silvio e Patrizia, lui finito nel limbo dell'Iperdì e lei da pochi mesi impiegata alla fabbrica di viale Rimembranza

NOVI LIGURE – La chiusura della Pernigotti è «un’offesa per la città», come l’ha definita il sindaco Rocchino Muliere, e un duro colpo per l’economia di tutto il territorio. Ma è soprattutto un dramma per le centinaia di famiglie coinvolte, tra dipendenti diretti, interinali e indotto. E talvolta a crisi si aggiunge crisi, come nel caso di Silvio Brannetti e della sua compagna Patrizia Esposito. Lui, 44 anni, da 14 lavora all’Iperdì di via Oneto. O forse sarebbe meglio dire lavorava, visto che il supermercato ora è chiuso. Lei, 40 anni, ha iniziato a lavorare per la Pernigotti dal settembre del 2017 e successivamente era stata assunta a tempo indeterminato: «Ho firmato il contratto il 31 maggio 2018 – ricorda – E poi, nel giro di mezza giornata, vengo a sapere che la fabbrica chiuderà. Sembra di vivere in un incubo».

Silvio aspetta gli stipendi che non gli sono ancora stati pagati («L’ultimo che ho preso è stato quello di luglio») e che parta la cassa integrazione («Ma i sindacati ci hanno spiegato che ci vorranno ancora un paio di mesi»). Nel frattempo, non può fare nulla se non starsene con le mani in mano: «Formalmente siamo ancora tutti assunti da Iperdì, quindi non abbiamo diritto all’indennità di disoccupazione né possiamo assumere un altro impiego», dice. Bollette, mutuo e spese però non aspettano: «Sto dando fondo ai miei risparmi».


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Un consiglio con tutta la città per dire no alla chiusura della Pernigotti

Violeta, 32 anni, mamma di tre figli arsa viva dal compagno italiano. Il femminicidio di cui non si parla

Violeta aveva 32 anni e tre figli. Era romena. Era, perché sabato scorso Violeta è morta. Arsa viva dal compagno italiano, che è uscito di casa per andare a comprare due taniche di benzina e darle fuoco. Violeta è morta all’ospedale Cardarelli di Napoli dopo quasi venti ore di agonia. Su Twitter, la rabbia e il dolore per l’ennesimo femminicidio, e per il silenzio che ha circondato la morte di Violeta.

«Si chiamava Violeta Senchiu. Era rumena. Aveva 32 anni. Aveva anche tre figli. Il suo compagno, un italiano, sì, un italiano, di quelli che vengono prima, le ha dato fuoco, arsa viva con tre taniche di benzina. È morta dopo ore di indicibile sofferenza. È successo sabato. Niente articoli e inchieste sui giornali. Nessuna troupe televisiva che si aggira a Sala Consilina, dove è accaduto l’omicidio. Nessun fiore portato da nessun ministro. Nessun tweet. Nessun corteo di Forza Nuova» è il post che rimbalza sui social. Tantissime le condivisioni, tantissimi i commenti. Tra chi si domanda perché, questa morte sia passata sotto silenzio o quasi. E chi chiede che qualche esponente delle istituzioni intervenga.

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Frana sui binari, treno “sviato” a Santa Margherita Ligure

Genova - Circolazione ferroviaria fortemente rallentata sul “nodo” di Genova dopo che una frana ha investito parte del treno Regionale 11361all’altezza di Santa Margherita Ligure: parte del convoglio, partito da Brignole e diretto verso La Spezia, è uscita dai binari; tutto è successo intorno alle 5.30.
Secondo quanto riferito da Trenitalia e dal 118, nessuna delle circa 30 persone presenti a bordo avrebbe riportato ferite; i passeggeri hanno poi ripreso il viaggio in autobus. La circolazione dei treni è ripresa solo intorno alle 7 con «ritardi sino a 60 minuti».
Dalle Ferrovie hanno anche spiegato che lo smottamento è «dovuto al crollo di un muro di contenimento che delimita la linea per l’eccezionale quantitativo di acqua proveniente da aree non di competenza ferroviaria».
Cancellazioni e ritardi oltre i 100 minutiA Genova, problemi a Principe, dove è uscito dai binari un mezzo da lavoro di una ditta esterna: questo ha provocato e sta tuttora provocando fortissimi rallentamenti sulla linea verso Ventimiglia.

Secondo quanto riferito da alcuni lettori del Secolo XIX, la situazione è critica soprattutto a Principe, con ritardi reali superiori ai 110 minuti e anche alcune cancellazioni:

Il fungaiolo disperso a Capanne di Marcarolo, l’angoscia e l’appello degli amici

Genova - Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un gruppo di amici del genovese Saverio Tagliafierro, l’uomo di 75 anni di cui si sono perse le tracce da sabato scorso.
Tagliafierro si è smarrito nella zona di Bosio (in provincia di Alessandria), all’interno del Parco delle Capanne di Marcarolo mentre era a cercare funghi in compagnia di un amico.
Immediatamente sono scattate le ricerche alle quali hanno preso parte vigili del fuoco di Alessandria, volontari Aib, Croce Rossa e personale del Soccorso alpino. Le ricerche però per il momento non hanno avuto esito.
La lettera
“Sono state perse le tracce di Saverio Tagliafierro sabato 3 novembre alle ore 12 quando non ha fatto ritorno alla sua macchina. Lì aveva appuntamento col suo amico dopo una mattinata trascorsa alle Capanne di Marcarolo in cerca di funghi. I soccorsi sono partiti verso le 14. Sono trascorsi più di 3 giorni e i soccorsi non hanno trovato alcuna traccia. Ormai non può essere più considerato solo un fungaiolo distratto che sbaglia sentiero, ma una persona scomparsa a tutti gli effetti. Sabato è stato ritrovato il suo cestino di funghi a circa 200 metri dalla macchina. Il suo bastone (accuratamente intarsiato e personalizzato) é stato trovato abbandonato in terra a circa 50 metri dalla macchina. Il resto è avvolto dal mistero perché Saverio sembra essersi volatilizzato nel nulla. Noi amici di famiglia stiamo scrivendo questa lettera chiedendo un po’ di visibilità a livello mediatico. Comprendo che non sia una notizia giornalistica interessante, considerando anche il periodo di disastri e continue allerte. Però dopo continue ricerche con i Carabinieri, vari gruppi di volontari, i Vigili del fuoco, i volontari della protezione civile e dell’Aib, il personale del Soccorso alpino e le unità cinofile non è stato trovato nulla ... inspiegabilmente.
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Sparatoria in un bar a Los Angeles 13 morti, anche l'assalitore

Il killer è un ex marine di 29 anni con problemi mentali. E' entrato nel locale, dove c'erano circa 200 persone e a cominciato a sparare. Probabilmente si è ucciso

Ci sono 13 morti e diversi feriti, tra cui il vicesceriffo, in una sparatoria avvenuta nella notte in un bar di Thousand Oaks in California, a circa 70 chilometri a ovest di Los Angeles, dove era in corso una festa di studenti. Il killer, un bianco di 29 anni, David Ian Long: era stato un marine attivo sino al 2013 ha detto in una conferenza stampa lo sceriffo Geoff Dean. Aveva avuto problemi mentali ma aveva comprato l'arma, una pistola calibro 45, legalmente.  L'autore della sparatoria e' stato trovato morto all'interno del locale e probabilmente si e' ucciso: ha detto lo sceriffo Geoff Dean. Long ha ucciso prima una guardia all'esterno e poi alcuni dipendenti all'interno, prima di fare fuoco sulla folla con una pistola Glock calibro 45, che pare essere stata l'unica arma usata. All'interno del locale, era in corso una festa di studenti e c'erano tra le 150 e le 200 persone. E' ancora sconosciuto il movente della sparatoria.

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giovedì 8 novembre 2018

Esondano i laghi: Orta e Maggiore allagano piazze e spiagge

Esondano i laghi: Orta e Maggiore allagano piazze e spiagge
Il livello dell'acqua si è alzato, ma nessun danno per la piena dei laghi




Esondano i laghi: Orta e Maggiore allagano piazze e spiagge
La piena del Lago Maggiore ad Arona ha raggiunto i 195.71 centimetri e ha provocato qualche allagamento nella zona del quartiere Riviera, sul lungolago. Piccoli allagamenti di cantine e garage sotterranei, ma nessun danno consistente e nessun problema alla circolazione stradale. Più alto il livello a Pallanza, dove l'acqua ha invaso i parcheggi di fronte al municipio, che sono stati transennati. Nessun particolare disagio però per la circolazione.
Il Lago D'orta invece è esondato a Omegna, dove in 24 ore sono caduti ben 128 mm di pioggia. L'area vicina al lago è stata parzialmente chiusa e il mercato settimanale è stato sospeso, ma non si registrano gravi problemi. 

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Esondano i laghi: Orta e Maggiore allagano piazze e spiagge
Frana sulla statale del Lago Maggiore



MALTEMPO: ecco dove potrebbe piovere tra VENERDI e SABATO


LIGURIA: ecco le precipitazioni più importanti dalla mezzanotte odierna: Masone e Fabbriche (GE) 43mm, Genova Staglieno 37mm, Arenzano 35mm, Genova Sestri Ponente 34mm

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mercoledì 7 novembre 2018

TEMPO ancora inaffidabile sino al week-end, specie al nord-ovest

Pressione in graduale aumento sull'Italia ma ancora transito di corpi nuvolosi sino a sabato, diretti principalmente al nord-ovest, dove sono attese altre precipitazioni. La prossima settimana tempo migliore quasi ovunque, salvo alcune eccezioni.


SITUAZIONE: una perturbazione si staglia sulla verticale della Penisola ma i fenomeni ad essa associati risultano in prevalenza sparsi e destinati ad attenuarsi entro sera. 

EVOLUZIONE: da ovest un altro fronte coinvolgerà il nord-ovest nella mattinata di giovedì determinando precipitazioni soprattutto tra Liguria centrale e Lombardia occidentale. Un terzo fronte è atteso per venerdì: esso colpirà ancora il nord-ovest, ma questa volta coinvolgerà anche parte del versante tirrenico, soprattutto Sardegna e Toscana.
 
FINE SETTIMANA: una quarta perturbazione si farà strada sabato sul settentrione ma produrrà fenomeni essenzialmente su arco alpino, Liguria, parte della Lombardia ed estremo nord-est. Nel frattempo un fronte africano coinvolgerà marginalmente la Sicilia. Domenica tempo migliore grazie al progressivo rialzo della pressione atmosferica ma ancora nuvolaglia sulla Liguria, poi anche la Valpadana e la fascia prealpina. 

martedì 6 novembre 2018

I turchi chiudono la Pernigotti, mobilitazione in città

Il gruppo turco Toksoz, dal 2013 proprietario della Pernigotti, la storica azienda dolciaria novese, ha deciso di chiudere in via definitiva lo stabilimento di viale della Rimembranza


NOVI LIGURE – Il gruppo turco Toksoz, dal 2013 proprietario della Pernigotti, la storica azienda dolciaria novese, ha deciso di chiudere in via definitiva lo stabilimento di viale della Rimembranza. La notizia è appena arrivata in città, terminato l'incontro tra azienda e sindacati presso la sede dell'Unione Industriale di Alessandria. I lavoratori sono pronti alla mobilitazione. Domattina presidieranno i cancelli della fabbrica e poi incontreranno il sindaco Rocchino Muliere. Attualmente la Pernigotti dà lavoro a circa 200 persone, 50 delle quali impiegate nella fabbrica. 

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lunedì 5 novembre 2018

Perché il governo ha detto no a 800 milioni di prestito agevolato contro il dissesto

Avvenire e Stampa raccontano dei soldi che la Banca europea degli investimenti era pronta a dare a tasso agevolato. Ma il governo non ha voluto accettarli perché "non sarebbe da buon padre di famiglia" 



C'era la disponibilità di oltre un miliardo di euro per intervenire sul disastro idrogeologico dell'Italia. Ma questa non è una novità. La notizia, venuta fuori pochi giorni dopo che tutto il Paese è stato flagellato da un'ondata di maltempoche ne ha cancellato parte del patrimonio boschivo e ha riportato interi abitati indietro di un paio di secoli, senza acqua corrente né energia elettrica, è che il governo buona parte di qui soldi non ha voluto usarli. Anzi: non li ha proprio voluti accettare. 
L'esecutivo Conte ha deciso di declinare il prestito che la Banca europea degli investimenti (Bei) era pronta a fare e lo ha fatto per non dover pagare gli interessi. Una scelta che però ora deve fare i conti con un'altra realtà: i soldi che serviranno per far fronte al disastro costeranno molto di più, perché saranno frutto dell'immissione sul mercato di titoli con un rating così basso da far schizzare gli interessi da pagare agli investitori. 

La storia di un piano di interventi finito in un cassetto

Ma per capire come sia accaduto tutto questo, bisogna partire dal 2014, quando il governo creò una struttura che si chiamava #italiasicura. Lo scopo di questa struttura di missione, spiega Avvenire, era di realizzare un piano insieme alle regioni per individuare gli interventi necessari sul territorio e trovare i soldi per finanziarli.
In circa tre anni la struttura aveva portato a termine il lavoro: c’erano i soldi - 1.150 milioni di cui 804 messi a disposizione dalla Bei - c’era l’accordo con governatori e presidenti di regione, c’erano le schede degli interventi. Per partire mancava solo la firma tra governo e regioni, ma il premier Paolo Gentiloni, visto che mancavano solo dieci giorni alle elezioni, decise di lasciare la responsabilità a chi fosse arrivato dopo di lui a Palazzo Chigi.
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Il maltempo NON mollerà la presa: altre perturbazioni in vista

Colpiranno soprattutto le regioni tirreniche ed il nord-ovest tra martedì e mercoledì; giovedì tregua ma venerdì possibile passaggio di un'altra perturbazione. Non farà comunque freddo.


COMMENTO: il volto perturbato dell'autunno quest'anno ha assunto pieghe tragiche, soprattutto a causa di un mare più caldo del normale e del passaggio di un autentico ciclone, un "Lothar" italiano, dopo quello che durante il giorno di Natale del 1999 devastò mezza Europa. 

SITUAZIONE: una perturbazione in fase di invecchiamento distribuisce ancora irregolarmente delle precipitazioni sulla nostra Penisola, ma la sua azione si esaurirà entro qualche ora. Essa verrà sostituita da un nuovo fronte, previsto in arrivo entro la serata di martedì, ma preceduto da un flusso anche vigoroso di correnti umide dai quadranti meridionali, che andranno a determinare precipitazioni prefrontali soprattutto al nord-ovest. 

EVOLUZIONE: il passaggio frontale vero e proprio interverrà tra martedì sera e la prima mattinata di mercoledì, quando piogge diffuse si registreranno al nord e lungo il Tirreno, mentre la schermatura appenninica le limiterà in Adriatico. 

TEMPERATURE: con questi flussi umidi da sud rimarranno in prevalenza miti per tutto il periodo, sopra la media soprattutto al centro e al sud.

EVOLUZIONE SUCCESSIVA: giovedì breve pausa tra un fronte e l'altro, ma per venerdì il modello americano propone il passaggio di un'altra perturbazione da ovest verso est, con effetti ancora una volta soprattutto al nord e sul Tirreno. Da valutare invece ancora l'evoluzione per il fine settimana, che appare al momento incerta.

domenica 4 novembre 2018

Meteo: vasto ciclone nel Mediterraneo, spirale evidente. Ancora maltempo sull'Italia

Spettacolare vortice ciclonico sull'Italia, ancora tanto maltempo nel Mediterraneo, attenzione ai nubifragi.

Meteo / Com'era nelle attese si è sviluppato un vasto ciclone nel Mediterraneo, fortunatamente non ai livelli dei "cicloni tropicali" dell'Atlantico ma comunque relativamente intenso e dannoso. Si tratta di un "ciclone extra-tropicale" a cuore freddo, determinato dalla discesa di una massa d'aria sul nord Europa invorticatasi nel Mediterraneo dove è entrata in contrasto con aria più calda proveniente dal nord Africa.
Con "ciclone extra-tropicale" si intendono quei cicloni tipici delle nostre latitudini e del nord Atlantico, insomma le classiche perturbazioni che riguardano la nostra porzione d'emisfero. Purtroppo ciò non significa che questi cicloni siano di "debole entità" : purtroppo nuovi nubifragi si sono abbattuti in Sicilia causando tante vittime.
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Meteo Italia. Nuovo ciclone mediterraneo in un Autunno piuttosto caldo in Europa



ALLERTA protezione civile per LUNEDI 5 NOVEMBRE



MALTEMPO: dove si concetreranno le PIOGGE più INTENSE tra lunedi 5 e martedi 6?

Maltempo, esondano fiumi nel Palermitano: dieci morti e due dispersi

Veneto in ginocchio. Allerta arancione in sei regioni

Nove persone, tra cui donne e bambini, sarebbero morti in una villa in contrada Cavallaro a Casteldaccia (Palermo) a causa dell'esondazione del fiume Milicia ingrossato dalle piogge cadute ieri. Vigili del fuoco, Carabinieri, Protezione civile e sanitari del 118 sono sul posto. Altre tre persone che si trovavano nella villa si sarebbero salvate. La villa si trova al confine dei comuni di Altavilla Milicia e Casteldaccia, non distante dall'autostrada Palermo-Catania. Nell'abitazione si trovavano amici e parenti per trascorrere insieme la serata. Due persone, un uomo e una bambina, si sarebbero salvate perché uscite per andare ad acquistare dei dolci. Una terza persona rimasta fuori dalla casa ha lanciato l'allarme col cellulare aggrappandosi a un albero quando l'abitazione è stata sommersa dall'acqua. Le vittime sarebbero annegate perché l'acqua è arrivata veloce raggiungendo il soffitto.

E' stato trovato morto uno dei due uomini che erano dispersi a Vicari (Palermo) a causa del maltempo: è Alessandro Scavone, titolare del distributore di carburanti. L'auto in cui si trovavano è stata investita dall'acqua esondata dal fiume San Leonardo. I due erano andati a recuperare un giovane rimasto al distributore. Quando l'auto, che stava rientrando verso le abitazioni, è stata travolta dalle acque quest'ultimo è riuscito a lanciarsi dalla vettura salvandosi.

sabato 3 novembre 2018

Tir contromano su A7, multa e patente ritirata a camionista

Alcuni automobilisti hanno chiesto intervento polizia stradale

Camion in contromano questa mattina in A7. Il conducente è uscito dalla direzione sbagliata dall'area di servizio Busalla Giovi Ovest, per andare verso Genova. L'uomo si è reso conto di avere sbagliato strada e ha proceduto fino alla prima piazzola di sosta. Nel frattempo alcuni automobilisti che si sono ritrovati a schivare il mezzo pesante hanno chiamato la polizia stradale. Gli agenti hanno raggiunto il camionista e dopo averlo multato lo hanno aiutato a fare manovra e a ritornare sulla corsia giusta. Una volta ultimata la manovra e messo, la polizia stradale di Sampierdarena ha anche ritirato la patente al camionista, un lituano trentenne.

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Nel decreto fiscale spunta un taglio da 30 milioni per la scuola e l’università

Il decreto fiscale già approvato dal Governo e su cui oggi parte l’esame al Senato in commissione Industria prevede tra le sue pieghe anche una sforbiciata alle risorse del Miur per scuola e università. Si tratta di un “risparmio” di 29 milioni: 14 per l’istruzione scolastica e 15 milioni per la formazione universitaria e post universitaria.
Il taglio alle risorse del Miur è quello più alto tra tutti i ministeri se si eccettua quello dell’Economia (di 469 milioni) che comunque è il dicastero a cui è affidata la gestione di molti fondi per altre amministrazioni. La sforbiciata si legge nelle tabelle allegate al decreto che finanziano le misure, come a esempio il rifinanziamento delle missioni militari dell’Italia all’estero. In particolare il taglio per la scuola si divide in 8 milioni per l’istruzione del primo ciclo. 3 milioni per il secondo ciclo e 3 per il reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l’istruzione. Gli altri 15 come detto per l’uniuversità. «Non bastavano le dichiarazioni del Ministro Bussetti sul fatto che in scuola e università non ci saranno investimenti: ora arrivano, puntualissimi, anche i tagli. Come facciamo a scaldarci con la legna che abbiamo se il Governo ce la toglie? Questo Governo sta mettendo giù la maschera e mostrando come prenda in tutto e per tutto ispirazione, in materia di istruzione, dalla Riforma Gelmini: evidentemente il famoso “cambiamento” tanto sbandierato prevede l'usare il futuro dei giovani italiani come fondo cassa», avverte Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi. Per Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari «questo governo dimostra una volta per tutte quale sia il suo vero volto. Infatti troviamo 29 milioni di tagli netti in istruzione contenuti in questo decreto fiscale: nessun alibi, nessun colpevole da ricercare altrove. 

venerdì 2 novembre 2018

Giorgetti: “Il reddito di cittadinanza è complicato da attuare”

Il sottosegretario: «Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà fine a se stesso». Di Maio: «A breve proposta per tagliare lo stipendio ai parlamentari»

«Il reddito di cittadinanza? Ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso». Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti nel libro di Bruno Vespa.


“Rinuncia a flat tax più estesa per la quota 100”  
«Per un naturale bilanciamento abbiamo dovuto portare avanti la quota 100 sulle pensioni, rinunciando, con questo, a una “flat tax” più estesa. Se l’avessimo fatta al posto delle pensioni, l’atteggiamento dell’Europa e dei mercati sarebbe stato diverso» sostiene Giorgetti. 




Novara, nel nuovo regolamento di polizia divieti su alcol in vetro, abiti succinti e bici legate ai pali

È stato approvato in Consiglio comunale. Le associazioni di categoria protestano: lunedì è convocato un incontro


Il regolamento è stato approvato durante l’ultimo Consiglio comunale
NOVARA
Divieto di vendita di bevande in contenitori di vetro per i negozi d’attività artigianali del settore alimentare, divieto di bere alcolici all’aperto in parecchie zone della città, di legare bici ai pali o a elementi d’arredo urbano, vietati gli abiti che offendono il comune senso del pudore. Sono articoli del nuovo regolamento di polizia municipale approvato dal Consiglio comunale di Novara tra mille polemiche. Ci sono già proteste delle associazioni di categoria. Il regolamento è composto da 60 articoli. L’assessore alla sicurezza Mario Paganini l’ha presentato come «necessario aggiornamento del vecchio regolamento». Concetto ribadito dal comandante di polizia municipale, Pietro Di Troia. 

Il regolamento sostenuto dall’amministrazione di centrodestra, a guida Lega Nord, è stato al centro delle critiche dell’opposizione, in particolare per articoli su commercio e sicurezza. «L’articolo 34 è incredibile - ha osservatore Sara Paladini, Pd - perché vieta ai circoli e ad attività artigianali dell’alimentare, come le panetterie, di vendere qualsiasi bevanda in contenitori di vetro: allora non devono più vendere latte, vino e birra? E’ una penalizzazione grave per i piccoli negozi». Paladini ha anche contestato l’articolo 37 che punisce con sanzione da 100 a 500 euro chi sosta in gruppo davanti ad esercizi pubblici al di fuori degli spazi autorizzati: «I vigili vadano in piazza Martiri, multeranno centinaia di giovani e bloccheranno tutto. Non ha senso».  

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