Genova - «Chi pagherà? Che garanzie abbiamo di non perdere i nostri soldi? Quanto ci vorrà? E ancora: siamo liberi di non aderire?» Sono le prime, le più spontanee domande che salgono dal brusio dei presenti al termine della presentazione di quella che è stata definita, per ora, niente più che un’idea, una visione di come potrebbe rinascere la comunità di via Porro nell’area collinare di Fegino.
A illustrarla, ieri mattina di fronte al comitato degli sfollati coordinati dal presidente Franco Ravera, in un teatro Albatros quasi al completo, gli studi di architettura che l’hanno immaginata e tratteggiata nelle sue linee fondamentali, una “suggestione” costruita però su basi solide, a cominciare dall’individuazione della copertura finanziaria. E il primo pensiero che circola tra gli sfollati riguarda, neanche a dirlo, Autostrade: saranno loro a metterci i soldi?
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