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mercoledì 25 marzo 2020

Borrelli ha la febbre, niente conferenza stampa sull'emergenza coronavirus

Il capo del dipartimento ha accusato sintomi febbrili questa mattina. Le notizie sull'andamento della curva epidemica saranno diffuse attraverso un comunicato stampa

Questa mattina il capo del dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha accusato sintomi febbrili e, a scopo precauzionale, ha lasciato la sede del dipartimento. A causa di questa lieve indisposizione, fanno sapere da via Vitorchiano, a partire da oggi, fino a data da destinarsi, la quotidiana conferenza stampa sull'emergenza coronavirus delle ore 18 è sospesa. Il dipartimento della Protezione Civile, continuerà a garantire la massima operatività le notizie saranno diffuse attraverso un comunicato stampa, niente diretta televisiva, almeno per oggi. 

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Coronavirus. Il racconto del poliziotto infettato: «Io intubato qui e i miei genitori a 700 km»

MALTEMPO in azione su mezza Italia: anche NEVE e FREDDO su alcune regioni

Il vortice depressionario presente nell'area mediterranea ha prodotto la formazione di un vasto corpo nuvoloso che impegnerà soprattutto il centro e il sud. Al nord affluirà ancora a breve dell'aria più fredda ma qui i fenomeni risulteranno limitati a poche aree. Giovedì ancora maltempo al centro e al sud, spruzzate di neve su Emilia-Romagna, poi Appennino ligure e Cuneese. Venerdì fenomeni in localizzazione al sud.


SITUAZIONE: nell'Italia aggredita da un nemico invisibile che rende incerto il nostro futuro, il maltempo in atto e il freddo tardivo sopraggiunto su molte zone sembrano passare in secondo piano, eppure non è cosi frequente sperimentare condizioni invernali a fine marzo. Ecco la situazione di stamane da PRATI di TIVO, nella zona del Gran Sasso, Abruzzo:

Un vortice freddo in quota è presente sul medio Adriatico e muove verso il settentrione, dove andrà a concentrarsi tutto il freddo residuo raccolto dall'est europeo, come testimonia questa carta termica a 1500m del modello europeo prevista per la prossima notte (valori sino a -7°C al nord):
Si nota inoltre il vortice al suolo che si sta scavando sul meridione, che raggiungerà i 995hPa, generando una circolazione ciclonica dei venti intorno a se stesso e soprattutto attivando una corrente mite sciroccale lungo l'Adriatico che finirà per mangiarsi rapidamente tutta la massa d'aria fredda affluita nelle ultime 48 ore, alzando repentinamente il limite delle nevicate partendo dalla Puglia e dalla Lucania.

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Coronavirus, la “trincea” degli oltre 50mila volontari delle ambulanze: “I dispositivi di protezione sono carenti, per questo ora l’uso è più oculato”. I servizi alla persona? Chiamate aumentate del 1.400%

Tre le associazioni principali che si sono subito attivate allestendo sale operative speciali coordinandosi con la Protezione civile, Anpas, Croce Rossa Italiana e Misericordie. Tanti i soccorritori e le soccorritrici in isolamento dopo essere entrati in contatto con un paziente Covid: "La paura? C'è, ma la forza sta nello spirito associativo". Impatto emotivo? Attivati gli psicologi in emergenza


Dall’inizio dell’emergenza coronavirus a oggi sono scese in campo oltre 50mila persone. Vengono da esperienze di vita diverse, c’è chi lavora in fabbrica, chi in ufficio, chi ancora studia, ma anche chi un lavoro non ce l’ha. È l’enorme famiglia del volontariato in ambulanza. Soccorritori e soccorritrici che rappresentano “la vera trincea” del Covid-19 e che, fin dalle prime battute dell’epidemia, hanno prestato aiuto. Tre le associazioni principali, che già nel quotidiano operano in continuità con il Sistema sanitario nazionale, e che si sono subito attivate allestendo sale operative speciali coordinandosi con la protezione civile, Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze), Croce Rossa Italiana e Misericordie. Anche per loro la prima battaglia da affrontare è stata quella per reperire i dispositivi individuali di protezione, tanto da dover arrivare a “rimodularne” l’utilizzo. Ogni “spreco” è fatale, così, spiega a Ilfattoquotidiano.it, Michele Bonizzi, dipendente dell’Area salute della Cri, “le mascherine Ffp3, le più protettive, si usano solo per un paziente Covid quasi certo, o se in un intervento di 118 si agisce sulle vie aeree del paziente”, altrimenti si usano le Ffp2, o le chirurgiche, con un rischio ovviamente maggiore per l’operatore. “Neanche reperire i materiali ordinari per l’ambulanza è semplice”, sottolinea il virologo e presidente di Anpas Fabrizio Pregliasco, che ricorda l’impegno anche dei piccoli comitati, spesso costretti a lanciare da soli raccolte fondi locali per sopperire alla mancanza del sistema. Nessun corso, comunque, prepara a un’emergenza simile. Per questo tutte e tre le associazioni hanno attivato un team di psicologi, alcuni specializzati in “psicologia in emergenza”, proprio per supportare i volontari, molti dei quali sono oggi in isolamento dopo essere entrati in contatto con persone positive al Covid.

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Coronavirus, la Croce Rossa cinese: “Misure non abbastanza severe, va chiuso tutto. Non c’è seconda scelta di fronte alla vita”

MEGLIO INFORMARSI CHE POLEMIZZARE CON CHI SEMBRA COSÌ FUORI DALLA STORIA DI OGGI

Non riesco proprio a polemizzare con quelli che polemizzano. Sovranisti e loro amici mi sembrano così fuori dalla storia di oggi, una storia tragica per il nostro Paese, per il nostro Pianeta . Preferisco informarmi, leggere e lavorare. Si, anche da casa si possono preparare interrogazioni, cofirmare emendamenti, parlare e chattare con colleghi e amici. Spero tanto che sindacati e governo trovino oggi la quadra. Il tema sollevato dai rappresentanti dei lavoratori è cruciale. Quali sono le produzioni necessarie in questa fase? Nell’elenco presentato dal governo ce ne sono alcune che potrebbero restar ferme. Sono quindici giorni che stiamo chiusi in casa. E la domanda che ci poniamo tutti è fino a quando? La notizia positiva arriva dalla Cina. Dopo due mesi a Wuhan è finito l’isolamento. Si torna in strada liberamente dall’8 aprile. 

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Coronavirus, medici di famiglia: “A Bergamo almeno 1.800 trentenni con polmonite”

"La polmonite da Coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata", spiega Paola Pedrini, segretaria Fimmg Lombardia, "qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati"


Nella città tra le più colpite dall’emergenza esplosa con l’epidemia di Covid non c’è sola l’emergenza negli ospedali – con il Papa Giovanni XXIII arrivato allo stremo – e i cittadini che muoiono in casa e nelle residenze sanitarie, c’è anche l’allarme che lancia la Federazione medici di famiglia (Fimmg) Lombardia. Sono almeno 1.800 a Bergamo i pazienti trentenni con polmonite da Covid-19. “La polmonite da Coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata”, spiega Paola Pedrini, segretaria Fimmg Lombardia, “qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati di polmonite da Covid”. Come aveva spiegato il professor Marco Rizzi, primario del reparto di Malattie infettive del Papa Giovanni XXIII, che sono molti i malati in casa e che c’è chi non riesce neanche arrivare in ospedale.

Proprio i medici di base nella provincia hanno pagato un prezzo altissimo per stare vicino ai pazienti, nella maggio parte delle volte senza protezione. Erano 118, appunto su 600i medici ammalati o in quarantena della Bergamasca. Senza contare le vittime tra loro. Del resto questa malattia insidiosa può avere un decorso fulmineo.

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martedì 24 marzo 2020

Coronavirus, positiva Greta Thunberg: l'annuncio dell'attivista svedese

LA GIOVANE AMBIENTALISTA CONTAGIATA, PROBABILMENTE ANCHE IL PADRE


Anche l’attivista ambientalista svedese Greta Thunberg è risultata positiva al COVID-19: ad annunciarlo è lei stessa in un post sui social. Greta racconta che anche suo padre Svante, che ha viaggiato con lei in Europa, potrebbe essere stato contagiato, avendo presentato tutti i sintomi legati al coronavirus. 

Coronavirus, il messaggio di Greta

"Circa dieci giorni fa ho cominciato a sentire alcuni sintomi, esattamente nello stesso momento di mio padre", spiega Greta Thunberg. "Mi sentivo stanca, avevo i brividi, mal di gola e tossivo. Mio padre ha avuto gli stessi sintomi, ma molto più intensi e con la febbre. In Svezia non puoi avere il test del Covid-19 a meno che tu non abbia bisogno di cure mediche urgenti. A tutti i malati viene detto di restare a casa e di isolarsi".

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Coronavirus, nuovo decreto legge in arrivo

AGGIORNAMENTO ORE 18.45 - Il premier Conte ha voluto smentire le notizie riportate questa mattina e legate alla data del 31 luglio. Le misure non saranno automaticamente prorogate al 31, ha precisato Conte, che ha spiegato di come il 31 luglio rappresenti solo la data ultima dello stato di emergenza nazionale, non per forza chiamato a coincidere con le misure attualmente in vigore. 
Quella che sta combattendo l'Italia sarà una lunga guerra: i dati dei bollettini della Protezione Civile di ieri, in lieve calo rispetto ai giorni precedenti, hanno infuso fiducia nel paese, che se da un lato guarda con ottimismo a quello che può essere un primo, decisivo passo nella lotta al coronavirus, dall'altro deve fare i conti con la realtà: debellare una pandemia non sarà una cosa semplice. 
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Coronavirus: da domani stop benzinai

Lo annunciano insieme Faib, Fegica, Figisc/Anisa

"Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio. Di conseguenza gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria".

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Coronavirus, l'Austria richiama 3000 ex soldati di leva e scoppia il caso del paesino di Hiscgl

BOLZANO - Per la prima volta dal dopoguerra, l'Austria richiama 3.000 ex soldati di leva che saranno impegnati nell'emergenza coronavirus. Si tratta circa del 10% della milizia austriaca. L'annuncio è stato fatto dal ministrero della Difesa. I soldati prenderanno servizio dal 4 maggio dopo un corso di due settimane. Nel frattempo è stata prolungata la durata del servizio degli attuali soldati di leva.

IL CASO
Tutto  inizia il 29 febbraio scorso: un aereo islandese proveniente da Monaco di Baviera atterra a Reykjavik: a bordo 200 giovani  turisti di ritorno dalla settimana bianca trascorsa a Ischgl, piccola località di 1.500 abitanti in Tirolo (Austria). L’Islanda si trovava già in emergenza per il coronavirus, per cui sottopone al test tutti i viaggiatori: molti di loro risultano positivi.
Il governo islandese dichiara immediatamente il Tirolo area a rischio. Una dopo l’altra, le notizie di persone contagiate dal Covid-19 dopo essere state in vacanza a Ischgl cominciano a diffondersi in tutto il Nord-Europa. Le autorità tirolesi, però, insistono negando ogni evidenza: la stagione sciistica a Ischgl doveva continuare, nonostante l’allarme dei virologi e la chiusura delle frontiere al Brennero con l'Italia.


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Coronavirus, 52 morti nella casa di riposo di Mediglia. Le famiglie: "Pronti a denunciare"

I parenti degli ospiti: "Vogliamo la verità". La direzione della Rsa: "Fatto il possibile per fronteggiare l'emergenza"


Mediglia (Milano), 22 marzo 2020 - Continua la strage silenziosa degli anziani ospitati nella casa di cura di Mombretto, frazione di Mediglia. Il bilancio è salito a 52 morti. Nella casa di riposo contagiata dal coronavirus tutto pare avvolto dal silenzio. Spessi tendoni coprono le finestre e proteggono la struttura dagli sguardi. All’interno, si sta consumando la lenta tragedia mentre i famigliari, in bilico fra l’angoscia e la rabbia, accusano la struttura di avere nascosto troppo a lungo la gravità di quanto stesse accadendo. "Mio suocero è in fin di vita con il coronavirus, una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare" denuncia Leonardo La Rocca, residente a Peschiera Borromeo.
All’interno della struttura ha ancora un’anziana parente, al momento asintomatica, ma ha visto infettarsi il suocero, 72enne genero della signora ricoverata, che ora versa in condizioni disperate presso il Policlinico di San Donato. "Quando mio suocero, dopo essere tornato da una visita alla nonna ha mostrato i primi sintomi – rivela – non abbiamo potuto dare informazioni corrette al Triage perché non sapevamo che fosse stato a contatto con persone contagiate. L’autoambulanza è uscita solo dopo nove giorni e resta il dubbio che soccorsi più tempestivi avrebbero potuto fare la differenza".

CORONAVIRUS: ecco il famoso GRAFICO di PREVISIONE dei CONTAGI del Decreto del Governo!

Nell’ultimo decreto del governo è presente un grafico che mostra la curva dei contagi e la previsione di aumento nei prossimi giorni. Inizialmente sembrava che il picco potesse essere raggiunto dopo il 18 Marzo, ma gli ultimi dati avevano spostato in avanti di qualche giorno. Con i dati di oggi sembra chiaro che il picco sia stato raggiunto il 21 e che ora siamo in fase calante. Se le misure adottate dovessero funzionare, ne usciamo entro Pasqua!

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Borrelli: "I numeri sono altri. L'epidemia va più veloce della nostra burocrazia"

Intervista al capo della Protezione civile: "I contagiati ufficiali a ieri sera erano 63 mila. Ma il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile"

ROMA - Due mesi sul fronte del virus. Angelo Borrelli apre il suo ufficio al primo piano del dipartimento di Via Vitorchiano. Appare stanco. La comunità Protezione civile ha appena conosciuto il Covid in casa: "Dodici dei miei sono stati contagiati", dice. "Io, vivaddio, sono negativo". I vostri dati dicono che la crescita dei contagi rallenta, per il secondo giorno.

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Coronavirus, Borrelli: "Credibile stima di 10 casi non censiti per ogni malato ufficiale"


I numeri forniti quotidianamente dalla Protezione Civile aiutano a monitorare l’evolversi dell’emergenza. Ma rischiano di essere parziali, a causa degli asintomatici non sottoposti a tampone e delle cifre relative ai decessi, che non considerano chi muore in casa

Coronavirus, cambia l'autocertificazione. Scarica il modulo del 23 marzo in pdf

Una circolare inviata ai prefetti dal capo della polizia Gabrielli alla luce del nuovo decreto. In vista un inasprimento delle sanzioni


Roma, 23 marzo 2020 - Nella lotta al coronavirus, cambia ancora il modulo da compilare per i cittadini che intendono - o sono costretti - a fare spostamenti. Si tratta del terzo modulo prodotto finora dal ministero dell'Interno che qui sotto potete scaricare.

Il nuovo cambio è previsto da una circolare inviata ai prefetti dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla luce del nuovo decreto del presidente del Consiglio pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale e contenente ulteriori misure contro la diffusione del Coronavirus. 
E il Consiglio dei ministri già domani potrebbe approvare un decreto per un inasprimento della sanzioni per chi viola i divieti. Con una sanzione amministrativa attorno ai 2mila euro e, eventualmente, anche la confisca del mezzo.
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lunedì 23 marzo 2020

Meteo e CORONAVIRUS: trovata CORRELAZIONE tra CLIMA, AMBIENTE e DIFFUSIONE EPIDEMIA Virus COVID-19

Quel filo invisibile che collega l'Italia a Wuhan



ll Coronavirus sta tenendo in scacco il Mondo: partito dalla Cina, si è rapidamente diffuso in gran parte del Pianeta, costringendo intere nazioni a prendere provvedimenti drastici per limitarne la diffusione. Tra i Paesi più colpiti c'è sicuramente l'Italia, con quasi 25 mila contagiati, mentre soltanto adesso Spagna e Francia iniziano a prendere misure più stringenti. Tra le nazioni più colpite vi sono inoltre la Corea del Sud e l'Iran, con la città di Qom che ha dovuto pagare un tributo davvero alto in termini di vite umane(più di 500 vittime in pochi giorni)

Secondo un gruppo di ricercatori tuttavia vi sarebbe una correlazione tra CLIMA, AMBIENTE e DIFFUSIONE dell'EPIDEMIA: un filo invisibile, che collegherebbe direttamente l'Italia con Wuhan, epicentro del contagio planetario.

Partendo da modelli matematici, test di laboratorio e studi epidemiologici su sopravvivenze e trasmissioni dei virus, si cerca di capire perché il Covid-19 si sia diffuso in determinate zone e, soprattutto, come potrebbe evolversi.
Come si può notare facilmente osservando l'immagine in apertura di articolo, elaborata dai ricercatori dell’università del Maryland con colleghi di due atenei iraniani, tra i punti in comune tra le varie località più interessate dal virus c’è la latitudine: tutte le località più colpite dal coronavirus si trovano nella fascia compresa tra 30 e 50 gradi a Nord.


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Coronavirus, 23 i medici morti in Italia

Aumentano di ora in ora i medici italiani morti per coronavirus. L''elenco caduti' curato dalla Fnomceo (Federazione nazionale Ordini medici chirurghi e odontoiatri) aggiorna il totale a 23 vittime, di cui 11 medici di famiglia. L'ultimo deceduto è invece un medico legale di Bergamo, Rosario Lupo, scomparso oggi.


In mattinata era stato comunicato il decesso di Leonardo Marchi, medico infettivologo, direttore sanitario della Casa di cura San Camillo di Cremona.

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Oggi in provincia tre morti

Il bollettino dell'Unità di crisi. I decessi nell'Alessandrino salgono a 89


ALESSANDRIA - Salgono a 89 i decessi in provincia di Alessandria a causa del coronavirus. Il numero è aggiornato con i 3 di oggi, come comunicato dall'Unità di crisi che, pochi minuti fa, ha emesso il bollettino di metà giornata.
Quindici i decessi in regione dove i morti, da quando è esplosa l'epidemia, sono in tutto 315.
Alle 12.30, le persone positive al Covid-19 in tutto il Piemonte sono 4.861, di cui 817 nella nostra provincia, la peggiore della regione, a parte quella di Torino.

Vittima più giovane di Coronavirus, muore donna di 27 anni poco dopo il parto

La vittima più giovane del Coronavirus è una donna di 27 anni, polacca, morta pochi giorni dopo il parto. L’insufficienza respiratoria l’ha portata via.

Il Coronavirus ha colpito ancora, questa volta è caduta vittima una donna polacca di 27 anni. La vittima più giovane avuta fin’ora è deceduta nell’ospedale di Łańcut, nella provincia di Podkarpackie. La donna è morta pochi giorni dopo aver dato alla luce suo figlio. Questa è la vittima più giovane ad aver contratto il Covid-19.

La giovane donna polacca era tornata da poco dall’Italia, con sintomi tipici del Coronavirus, ma li ha trascurati. La paziente è stata trasportata nella struttura ospedaliera una settimana dopo aver partorito con taglio cesareo, presentava sintomi di insufficienza respiratoria e hanno dovuto ricoverarla in terapia intensiva. Dopo alcuni giorni, la diagnosi di sepsi, un’infezione batterica mortale.

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domenica 22 marzo 2020

Coronavirus, 12 contagiati alla Protezione civile a Roma

● Domenica 22 marzo: 46.638 i malati di coronavirus in Italia
● Boom di risposte, oltre 7.923 in 24 ore, all'appello del Governo per una task force di altri 300 medici per le aree più colpite dal contagio
● Renzi (Iv) contro Conte: basta show su Fb, riunire le Camere. Casini: serve comunicazione istituzionale all’altezza
● Ordinanza della Governatrice Santelli: Calabria chiusa fino al 3 aprile
● Allarme a Messina per due focolai in casa di riposo e Ircss

È atterrata all’aeroporto di Malpensa la delegazione composta da 37 medici e 15 infermieri cubani che da subito sono disponibili a aiutare
gli operatori sanitari degli ospedali lombardi e raggiungeranno Crema.
Del gruppo di medici fanno parte un capo di brigata, il dott. Carlos Pérez Días, direttore dell'ospedale 'Joaquín Albarrán', a L'Avana, un responsabile della logistica e del coordinamento, 35 medici, di cui 23 specialisti in medicina generale integrale, 3 pneumologi, 3 intensivisti, 3
specialisti in malattie infettive e 3 specialisti di emergenza. Insieme a loro 15 infermieri, di cui 7 intensivisti e 8 specializzati in emergenze.


I malati in Italia sono 46.638 . Diminuiscono i contagiati da 4821 a 3957


Sono complessivamente 46.638 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.957: ieri l'incremento era stato di 4.821. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 59.138. Il dato è stato fornito dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
“I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri. Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo”.
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Coronavirus, stop totale agli spostamenti fuori dal proprio comune. Ammessi solo per motivi di salute e lavoro

Provvedimento congiunto del ministero dell'Interno e della Salute

Da oggi non ci si potrà più spostare. E’ il nuovo provvedimento adottato congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell’Interno per contenere il contagio da coronavirus, che vieta a tutte le persone di spostarsi con mezzi di trasporto, pubblici o privati, in un Comune diverso da quello in cui ci si trova.
L’ordinanza del Governo, come riporta l’Ansa, stabilisce che ci si potrà spostare solo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute.
Rimarrà efficace fino all’entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui all’articolo 3 del decreto legge numero 6/2020.

Coronavirus, il contagio corre anche così: in 30 ammassati in un magazzino a pregare

Li ha scoperti la polizia locale di Settimo Torinese. La spiegazione: «Hanno chiuso le chiese, qui ritroviamo Dio»

SETTIMO TORINESE. «Hanno chiuso le chiese e ci siamo trovati qui a pregare Dio». La fede ai tempi del coronavirus ti spinge anche a trasgredire le regole imposte per evitare il contagio. È una storia che arriva da Settimo Torinese dove trenta persone, l’altro pomeriggio, si erano radunate in un magazzino adibito al deposito merci (attualmente vuoto) all’interno della Città Commerciale Piemonte, un’area commerciale in via Torino.

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Roma, uccide la madre poi la decapita/ Choc al Laurentino: 18enne omicida arrestato

Roma, uccide la madre poi la decapita: un giovane di soli 18 anni è stato arrestato la scorsa notte nella capitale. Ecco cosa è accaduto

Gravissimo episodio di cronaca nera ci giunge da Roma: un ragazzo ha ucciso la propria madre per poi decapitarla. Il fatto, riportato dai colleghi dell’edizione online de Il Messaggero, è avvenuto di preciso nella periferia più a sud della capitale, nella zona del Laurentino, in via James Joyce. Nella notte da poco passata, quella fra sabato 21 e domenica 22 marzo, un giovane di soli 18 anni, tale V.A., avrebbe appunto ucciso la propria madre al termine di una violenta lite in cui dalle parole si è passati in breve tempo ai fatti. Dopo di che, non contento, l’avrebbe decapitata. Subito dopo aver lanciato l’allarme, sul posto si sono fiondati i carabinieri della compagnia Eur nonché le ambulanze degli uomini del 118, ma per la donna non vi era ovviamente più nulla da fare. “Abbiamo sentito delle urla nella notte e delle persone piangere”, il racconto dei vicini della vittima. L’allarme, è scattato attorno alla mezzanotte di ieri, al terzo piano di un edificio moderno situati nei pressi dei “Ponti”.

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Nel cuore della notte Conte prende il rischio più grande: per la prima volta nella storia della repubblica si ferma il cuore produttivo del paese

L'analisi di Luca Telese in seguito al discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con cui ha annunciato che vengono chiuse tutte le attività produttive del paese non essenziali

Alla fine Giuseppe Conte ha parlato ancora. Adesso che la decisione più grave è calata sul tavolo, nel cuore della notte, la piccola guerra del tira-e-molla che abitava il Palazzo da giorni è finita: tutto chiuso, l’Italia chiude qualsiasi attività produttiva, su tutto il territorio nazionale, esclusi i servizi essenziali. Non ci sono mezze misure, come non ce ne sono state fino a ieri.
Ma quanta sofferenza e quanto dolore in questo ultimo passo, nella scelta più difficile del presidente del Consiglio da quando è a Palazzo Chigi. Quanti retroscena dietro queste breve messaggio. Giuseppe Conte è apparso su tutti gli schermi in diretta Facebook, in ritardo rispetto ai tempi annunciati – le 22.45 – con le solite tre bandiere dietro le spalle e un’aria che apparentemente non tradiva emozioni o conflitti, la guerra tra alternative drastiche che si è consumata in queste ore.

“Occorre che continuiamo a rispettare tutte le regole. È difficile lo so…”. Il ritardo nella messa in onda del messaggio video, però, tradiva quello che la calma apparente del premier non rivelava: fino all’ultimo minuto il provvedimento è stato negoziato con le parti sociali, discusso con i medici, combattuto e modificato nel confronto con le opposizioni: “La decisione è quella di chiudere sul territorio nazionale ogni attività che non sia finalizzata a garantire al paese i servizi essenziali”.

sabato 21 marzo 2020

Coronavirus: in arrivo in Italia 3 milioni di mascherine. In un giorno 793 morti

In Italia superate le 4mila vittime. Nuova ordinanza, chiusi i parchi. Vietati spostamenti


Maggior incremento di morti dall'inizio dell'emergenza sul fronte del coronavirus.: sono saliti a 4.825 le vittime, con un aumento rispetto a ieri di 793 unità. Ieri l'aumento era stato di 627 morti. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile nella conferenza stampa delle 18
 Complessivamente sono 42.681 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.821. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 53.578.Ieri i malati in più erano stati 4.670.
Sono 6.072 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 943 in più di ieri, ha detto Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione civile. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 689. 
"E' tassativo il rispetto delle misure prese dal Governo, è un segnale forte per dire che non abbiamo ancora preso sufficientemente sul serio il pericolo.

Coronavirus: controlli a tappeto. Ancora record di denunce

In Italia superate le 4mila vittime. Nuova ordinanza, chiusi i parchi. Vietati spostamenti

Sono una settantina i feretri che questa mattina sono stati caricati sui camion dell'esercito per essere trasferiti dal cimitero di Bergamo in altre zone del Nord, in particolare in Emilia Romagna per la cremazione. Anche oggi Bergamo assisterà dunque a un nuovo, drammatico corteo dei mezzi, come quello della sera del 18 marzo scorso, con le bare dei propri cari per i quali non è nemmeno stato possibile organizzare un funerale, perché le regole per contrastare la diffusione del coronavirus li vietano. Cinquanta delle bare partite in mattinata da Bergamo arriveranno intorno alle 14 a Ferrara, su un convoglio militare, scortato dai carabinieri del radiomobile dal casello autostradale. I feretri saranno distribuiti tra la Certosa di Ferrara e il cimitero di Copparo. 

Quello di ieri è stato il giorno più duro dall'inizio dell'emergenza, con 627 nuove vittime in 24 ore, e un ulteriore giro di vite del governo alle misure restrittive adottate ormai due settimane fa in tutta Italia per tentare di contenere la diffusione del coronavirus: chiusi da parchi, ville storiche, aree giochi per bambini e giardini pubblici, sport consentito ma solo vicino casa, stop a qualsiasi attività ludica e ricreativa all'aperto. E' il bollettino di guerra quotidiano ad aver impresso un'accelerazione alle scelte dell'esecutivo, che avrebbe voluto attendere almeno il week end - domenica scadono infatti le due settimane indicate dagli scienziati per vedere se i provvedimenti adottati abbiano prodotto gli effetti sperati - prima di intervenire di nuovo. I numeri sono ormai impressionanti: nelle ultime 48 ore si sono ammalate 9.150 persone e le vittime sono state oltre mille. In tutto il paese ci sono 37.860 uomini, donne e bambini con il virus, 2.655 dei quali in terapia intensiva. Ma non solo: 3.359 malati, poco meno del 10% sono medici; da giovedì sono aumentati di 659 unità.
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Coronavirus, restare a casa funziona e rallenta i contagi. I casi di Lodi e Bergamo confrontati dall’Anbi

Per cercare di contenere la diffusione dell’epidemia da coronavirus sono state chiuse attività e limitati fortemente gli spostamenti dei cittadini. Mentre si parla di estendere queste misure oltre il 3 aprile, molti si chiedono quanto sia utile  restare a casa. Per capire quanto sia importante basta vedere il grafico elaborato dall’Anbi (Associazione nazionale dei biotecnologi italiani) sull’andamento dei contagi rilevato in due città lombarde ormai famose per i focolai di  coronavirus,  stiamo parlando di Lodi e Bergamo.

Per conoscere il numero di persone colpite in Italia  clicca qui
Per conoscere il numero di persone colpite nel mondo clicca qui
In provincia di Lodi ( linea azzurra del grafico) sono stati identificati i primi casi di contagio da coronavirus in Italia. Di conseguenza i comuni più colpiti sono subito diventati “zona rossa” e sono state adottate subito molte limitazioni estese anche al resto della provincia. Grazie a questi provvedimenti a partire dal 24 febbraio, in questa zona il numero di soggetti colpiti dal virus è cresciuto in maniera lineare, come si può vedere bene nel grafico.
A Bergamo (linea arancione nel grafico), i primi provvedimenti sono arrivati solo il 9 marzo, con il celebre decreto che ha esteso la zona rossa in tutta la Lombardia e altre 14 province italiane. Nella cittadina lombarda il numero di nuove infezione ha continuato a crescere in maniera esponenziale e l’andamento ha cominciato a mostrare segni di una leggera flessione solo una settimana dopo l’entrata in vigore, intorno al 15 marzo.
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