BOLZANO - Per la prima volta dal dopoguerra, l'Austria richiama 3.000 ex soldati di leva che saranno impegnati nell'emergenza coronavirus. Si tratta circa del 10% della milizia austriaca. L'annuncio è stato fatto dal ministrero della Difesa. I soldati prenderanno servizio dal 4 maggio dopo un corso di due settimane. Nel frattempo è stata prolungata la durata del servizio degli attuali soldati di leva.
IL CASO
Tutto inizia il 29 febbraio scorso: un aereo islandese proveniente da Monaco di Baviera atterra a Reykjavik: a bordo 200 giovani turisti di ritorno dalla settimana bianca trascorsa a Ischgl, piccola località di 1.500 abitanti in Tirolo (Austria). L’Islanda si trovava già in emergenza per il coronavirus, per cui sottopone al test tutti i viaggiatori: molti di loro risultano positivi.
Il governo islandese dichiara immediatamente il Tirolo area a rischio. Una dopo l’altra, le notizie di persone contagiate dal Covid-19 dopo essere state in vacanza a Ischgl cominciano a diffondersi in tutto il Nord-Europa. Le autorità tirolesi, però, insistono negando ogni evidenza: la stagione sciistica a Ischgl doveva continuare, nonostante l’allarme dei virologi e la chiusura delle frontiere al Brennero con l'Italia.
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