Secondo la media degli scenari del modello europeo il ramo ascendente della saccatura legata al vortice depressionario iberico potrebbe determinare forti temporali su alcune zone d'Italia.
L'anticiclone eroso lungo il bordo ascendente della saccatura collegata alla bobina depressionaria presente sull'Iberia, le correnti più fresche ed instabili che si inseriscono sul nord-ovest e parte del versante tirrenico, l'esaltazione delle convergenze al suolo e delle divergenze in quota, la tendenza alla formazione di temporali ad asse obliquo, pericolosi perché mantengono il nucleo distante dalle aree periferiche del temporale.
Vi basta?
Ci sono elementi sufficienti per credere che, di fronte a quella curvatura ciclonica, peraltro un po' "ballerina", possano esserci i germi per la formazione di temporali forti tra Piemonte e Lombardia e
in genere un'accentuazione dell'instabilità su tutti i rilievi, sia
alpini che appenninici già dal pomeriggio di lunedì, come resto mostra
anche la prima mappa elaborata da un modello ad area locale disponibile
per lunedì 28.
Insomma questa fiammata calda potrebbe essere pagata a caro prezzo da alcune regioni:
il contatto tra masse d'aria di origine diversa e tutto quanto esposto
sopra potrebbe creare il terreno fertile per la formazione di nuclei
temporaleschi particolarmente "cattivi", forieri di grandinate, forti
raffiche di venti e rovesci abbondantissimi.