Un disastro che rischia di lasciare senza lavoro decine di famiglie a
cui è stato sottratto progressivamente il tempo per vivere con leggi
scellerate varate da celebrati "professori" allo scopo (presunto) di
aumentare le occasioni d'acquisto per i consumatori e dare impulso a
consumi ed occupazione
Quella dei centri commerciali è un’agonia inesorabile. Negli Stati Uniti
si parla da anni di apocalisse degli shopping mall ma in Italia
evidentemente la lezione non è servita, se è vero come è vero che,
soprattutto al Sud, continuano ad essere rilasciati permessi per nuove
aperture e si moltiplicano le cessioni a gruppi di dubbia solidità
economica di queste cattedrali di cemento in malora che hanno privato
decine di uomini e donne dell’equilibrio vitale tra la sfera lavorativa e
quella affettiva-relazionale.
I numeri sono scioccanti: 166 vertenze giacciono sul tavolo del MISE.
Federcontribuenti ha fornito una prima, angosciante stima: 200mila nuovi
disoccupati all’orizzonte.
Un disastro che rischia di lasciare senza lavoro decine di famiglie a
cui è stato sottratto progressivamente il tempo per vivere, con leggi
scellerate varate da celebrati “professori” allo scopo (presunto) di
aumentare le occasioni d’acquisto per i consumatori e dare impulso a
consumi ed occupazione.
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