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sabato 28 marzo 2020

CORONAVIRUS: non è stato creato in LABORATORIO! Ecco la PROVA Decisiva secondo la rivista NATURE MEDICINE

Stop al complottismo
In queste settimane si leggono svariate informazioni a proposito della diffusione del Coronavirus, spesso con cognizione di causa, ma altre volte del tutto prive di fondamento (le famose fake news che proliferano sul web e in particolare sui social network).
Una delle più recenti polemiche nate sul tema COVID-19 è relativa alla tesi circolante già da qualche settimana che vorrebbe l'attuale epidemia in qualche modo collegata ad esperimenti scientificicondotti in Cina e in particolare dall'Università di Wuhan, capoluogo dello Hubei da dove ha avuto origine la pandemia.
Ebbene, la prestigiosa rivista Nature Medicine ha smentito questa teoria complottistica e pare aver trovato la prova definitiva che il virus è naturale e zoonotico (derivante dagli animali e trasmesso all'uomo) e non creato in laboratorio.
Scopriamo dunque nel dettaglio i risultati di questo studio.

Il Coronavirus (Sars-CoV-2) sarebbe il risultato dell'evoluzione naturale di altri virus della stessa "famiglia" e non un prodotto di laboratorio o di ingegneria genetica (cioè non fatto dall'uomo manipolando geni virali in provetta): a renderlo noto è uno studio sui genomi del Sars-CoV-2 e virus affini pubblicato recentemente.
Gli esperti hanno analizzato geneticamente una proteina chiave dell'involucro esterno del virus, chiamata spike, proteina che serve all'infezione per "attaccarsi"alle cellule umane. Ebbene, il legametra l'uncino molecolare di spike e la molecola che governa la regolazione della pressione del nostro sangue è risultato talmente perfetto che non può che provenire dalla selezione naturale e non dall'ingegneria genetica.
In particolare, il ricercatore Kristian Andersen, dello Scripps Research Institute di La Jolla afferma che "confrontando i dati genetici ad oggi disponibili per diversi tipi di coronavirus, possiamo risolutamente determinare che il Sars-CoV-2 si è originato attraverso processi naturali".

Nessun complotto dunque, niente armi batteriologiche "create" in qualche laboratorio segreto. Almeno a giudicare da queste autorevoli analisi.

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Ivrea, Conad toglie la licenza al supermercato che speculava sul coronavirus raddoppiando i prezzi

Il consorzio sostituirà "in tempi rapidi" il gestore denunciato dalla Guardia di finanza per aumenti del 200% su pane, olio, generi di prima necessità e persino la colomba pasquale

Il consorzio Conad ha deciso di procedere alla risoluzione della licenza d'uso del marchio a favore del punto vendita di Favria (Torino), nel Canavese, a seguito della mancata applicazione del piano promozionale e delle politiche commerciali definite dal consorzio. Lo ha reso noto l'azienda, specificando che procederà in tempi rapidi al cambio della gestione del punto di vendita.

Nei giorni scorsi, in seguito a un blitz della Guardia di finanza nel paese vicino a Ivrea, il titolare è stato denunciato per manovre speculative sulle merci: quasi tutti i prodotti, considerati "in offerta", avevano subito un notevole quanto immotivato incremento del prezzo, anche fino al 200 per cento rispetto al costo previsto.


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venerdì 27 marzo 2020

L’ultimo messaggio di Mattia, 18 anni: “Mamma ora mi intubano. Ma lotterò e tornerò per te”

Il telefono come unico strumento per comunicare, nella speranza che non suoni. “Significherebbe che c’è stato un peggioramento”. Mattia, 18 anni di Cremona, era stato portato in ospedale dopo che la febbre gli era iniziata a salire ed erano arrivati i problemi respiratori. “Polmonite da coronavirus” era stata la diagnosi, terribile, dei medici che lo avevano visitato con tutte le precauzione, sospettando già il terribile verdetto. Era il 16 marzo e da quel momento il ragazzo non ha più potuto vedere la sua famiglia.


Mattia ancora oggi si trova a Cremona, ricoverato e in coma farmacologico. È il paziente più giovane di tutto il reparto. L’ultimo messaggio arrivato alla madre dal suo telefonino è stato riportato da Il Messaggero, che ha raccolto la testimonianza della donna: “Fra poco mi intubano. Stai tranquilla, non ti lascerò sola. Ti amo, mamma. Lotterò per te e per Anastasia. Devo andare”. Anastasia è la sorellina che Mattia non ha mai potuto abbracciare, morta durante il parto avvenuto cinque anni fa.

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“La commessa morta a Brescia potevo essere io”: la testimonianza di Alessandra nella sua quotidiana trincea del supermercato in cui lavora

Coronavirus, morti altri cinque medici. Dall'inizio dell'epidemia sono 46

Brusaferro (Iss): "La curva dei nuovi casi nella popolazione sembra attenuarsi. Ma non abbiamo raggiunto il picco"- Nuovi casi a Codogno. Sequestrati in Calabria 900 falsi kit per la diagnosi e 13mila mascherine a Taranto vendute a prezzi stellari. La ministra Azzolina: esami di maturità con membri interni e presidente esterno. Il Papa dona 30 respiratori agli ospedali. Autorizzati i farmaci antimalarici


ROMA - Giorno dopo giorno si allunga la lista dei medici deceduti sul campo per Covid-19. All'alba è morta Anna Maria Focarete consigliere provinciale della Fimmg di Lecco. A Bergamo sono morti Benedetto Comotti e Giulio Calvi. Lutti che portano il numero dei camici bianchi deceduti ad un totale di 46. Gli ultimi due sono Dino Pesce, medico internista dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena di Genova e Marcello Ugolini, pneumologo e consigliere dell'Ordine dei Medici di Pesaro-Urbino. A raccogliere questo drammatico elenco è la Fnomceo su una pagina del sito listata a lutto che sarà presto aggiornata tre volte al giorno. Sono 6.414 gli operatori sanitari contagiati. Ieri altri 4.492 positivi e 712 decessi. Il totale dei malati è di 62.013, quello delle vittime di 8.215.

Brusaferro (Iss): "La curva dei nuovi casi sembra attenuarsi, ma non è il picco"

La curva dei nuovi positivi a Covid-19 sembra aver smesso di crescere come avveniva nei primi giorni della scorsa settimana passata. "Il dato rilevante è che a partire dal 19-20 il numero di nuovi casi segnalati cala, la curva sembra attenuarsi". ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel punto stampa all'Iss. "Ma non dobbiamo illuderci che un rallentamento della diffusione possa indurci a rallentare le misure che abbiamo adottato. Ci sono realtà diverse nel Paese, la Lombardia e aree limitrofe con fortissima circolazione, mentre in altre aree c'è una circolazione ancora limitata, dove la sfida è fare in modo che quelle aree rosa non diventino rosse". E ha concluso: "Voglio essere chiaro su un punto. Non abbiamo raggiunto il picco, non lo abbiamo superato. Abbiamo segnali di rallentamento che ci fanno  presumere di essere vicini, vuol dire che le misure adottate stanno facendo i loro effetti, potremmo arrivare al picco in questi giorni. Stiamo rallentando la crescita, non stiamo scendendo. E la discesa, quando ci sarà, sarà costruita sui nostri comportamenti".

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Coronavirus: 74 i sacerdoti morti, cinque in poco più di un giorno

Coronavirus: 81.488 casi in Usa, più di Italia e Cina

Lo riporta il New York Times, ci sono già oltre 1.170 morti


Gli Stati Uniti sono ora diventati il primo Paese al mondo per casi di coronavirus: secondo i dati del New York Times sono 81.488, più di Cina e Italia, con 1.178 morti in tutto il Paese.
Per l'Oms-Europa ci sono "segnali incoraggianti" sul fronte lotta al coronavirus nella regione. Citando i cali registrati in Italia, si avverte però che è troppo presto per dire che il peggio è passato. Nel Vecchio Continente, secondo i calcoli dell'Afp sono più di 250mila i casi ufficialmente dichiarati, ovvero più della metà di quelli in tutto il mondo. In Spagna la situazione è drammatica, 10mila contagi in più in un giorno e un totale di oltre 4mila morti. La sanità britannica teme uno tsunami di ricoveri.
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giovedì 26 marzo 2020

Coronavirus, rivelazioni choc dai medici del Villa Scassi: “Costretti a lasciarli morire, è una mattanza”

La spaventosa testimonianza di due medici genovesi in primissima linea: "Non ci sono cure per tutti, salviamo solo i più giovani. Non eravamo preparati, questa è una malattia da fantascienza"

Genova. Pazienti lasciati morire nei corridoi del pronto soccorso con polmoniti terribili perché non ci sono abbastanza supporti respiratori per tutti. Cadaveri abbandonati sulle barelle senza dignità e lontani dai parenti. Personale sanitario che si ammala e rientra al lavoro senza aver mai eseguito un tampone. E una lunghissima serie di errori di valutazione in partenza che adesso non sono più recuperabili. Non siamo a Codogno e nemmeno in una qualsiasi trincea della Lombardia epicentro del disastro coronavirus. Siamo a Genova, all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. Dove “se hai più di settant’anni, o sei fortunato e ti riprendi, oppure probabilmente muori”.

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Il sindaco di Novi Ligure: “Non sappiamo qual è il numero reale dei ricoverati contagiati dal virus”

Coronavirus, ecco come cambia il modulo per autocertificazione. Previsti diversi nuovi casi di necessità

I cittadini devono dichiarare di essere a conoscenza anche di eventuali ordinanze delle Regioni in cui si spostano. Il Capo della Polizia Gabrielli: "Controlliamo in modo rigoroso ma con umanità. Le denunce non cadranno nel nulla"

Sono passati appena tre giorni dall'ultimo modulo di autocertificazione, ma con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la scorsa notte, di altre disposizioni, il testo per certificare gli spostamenti muta ancora.

Bollette meno care da aprile: -18,3% per la luce e -13,5% per il gas. Sale a 1,5 miliardi il conto Covid

Grazie soprattutto al calo dei prezzi delle materie prime, si riduce la spesa energetica per le famiglie tipo in tutela: 184 euro annui di risparmi

Calano le bollette di luce e gas per gli utenti serviti in maggior tutela. Secondo il consueto aggiornamento fornito dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera), nel secondo trimestre dell’anno la riduzione sarà di -18,3% per l’elettricità e del -13,5% per il gas per la famiglia tipo in tutela. La contrazione è dovuta, da un lato, alle basse quotazioni delle materie prime nei mercati all’ingrosso, anche per via di una netta riduzione dei consumi provocata dall’emergenza coronavirus, e, dall’altro, da una sostanziale stabilità nel fabbisogno degli oneri generali di sistema.

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Coronavirus, in casa anche i criminali. A marzo reati diminuiti del 75 per cento

Primo report della Direzione centrale della polizia criminale. Nel mirino dei rapinatori restano però le farmacie. Diminuiscono, ma a un ritmo più lento, anche i maltrattamenti in famiglia.


Il Coronavirus blocca in casa anche i criminali. Dal primo report pubblicato oggi sul sito del Viminale, viene fuori che le limitazioni agli spostamenti hanno fatto crollare i delitti del 75 per cento.
Preso in esame il periodo dall'1 al 22 marzo, sono stati 52.596 i delitti consumati a fronte dei 146.762 dello stesso periodo dell'anno scorso.


Il report - elaborato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza - prende in esame diverse tipologie di reati. Calano del 69 per cento le violenze sessuali, del 67,4 i furti in genere, del 72,5 quelli in abitazione. Percentuali analoghe ( -73,7 per cento) per le rapine agli uffici postali e -77 per cento per lo sfruttamento della prostituzione. Dimezzate invece le rapine ( -54,4 per cento) anche se in queste settimane nel mirino restano le farmacie, dove furti e rapine fanno registrare un decremento molto lieve, solo -13,8 e -24,6 per cento.

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Ricerca, 'il coronavirus era in Lombardia dal primo gennaio'


Nature, 'non rilevato per settimane'. È la preistoria dell'epidemia

Il coronavirus ha cominciato a circolare in Lombardia dal primo gennaio e ha continuato a farlo in modo sommerso per oltre un mese e mezzo prima della diagnosi del paziente 1 di Codogno, avvenuta il 20 febbraio. È quanto emerge dall'analisi pubblicata sul sito ArXiv e condotta da 14 centri di ricerca, con il coordinamento del Direttorato generale della Sanità della Regione Lombardia. "L'epidemia in Italia è rimasta sconosciuta per settimane", scrive oggi la rivista Nature, commentando la ricerca sul suo sito. 

"L'epidemia in Italia è cominciata molto prima del 20 febbraio 2020. Al momento dell'identificazione del primo caso di Covid-19 si era già diffusa in molti comuni della Lombardia meridionale", si legge nell'articolo. "È un lavoro estremamente interessante che ricostruisce la preistoria del coronavirus in Italia", ha commentato il fisico Giorgio Parisi, dell'Università Sapienza di Roma. Dalla ricerca, ha proseguito, emerge inoltre che all' inizio i casi sintomatici erano l'80%, contro il 5% di asintomatici e il 15% di casi non chiari, forse con sintomi così leggeri da non dare la sicurezza dell'infezione. 

Gli autori della ricerca hanno ricostruito l'origine dell'epidemia analizzando i dati relativi a 5.830 casi confermati nei laboratori della Lombardia, per i quali erano stati riportati anche i dati relativi alla comparsa dei sintomi. Quindi si è proceduto a ritroso, ricostruendo la catena dei contatti sempre più indietro nel tempo. Sono stati individuati così i casi sporadici comparsi nella regione dal primo al 29 gennaio e poi i casi più frequenti avvenuti dal 30 gennaio al 19 febbraio, con un picco di oltre 60 avvenuto il 18 febbraio. Due giorni più tardi, il 20 marzo, l'epidemia è uscita allo scoperto, con l'identificazione del paziente 1 a Codogno. 

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Coronavirus: commissario Croce Rossa di Serravalle con sintomi. Sospesi i servizi

SERRAVALLE SCRIVIA – Il commissario della Croce Rossa di Serravalle Scrivia, Antonino Pavoli, si trova attualmente in quarantena domiciliare. Lo spiega la stessa Cri locale con una nota parlando di “sospetto contagio da Covid-19“. Il decorso clinico di Pavoli sarebbe in linea con le sintomatologie tipiche del coronavirus.


Comunichiamo che sono state poste in essere tutte le misure di contenimento previste dai protocolli“, spiega la Croce Rossa che è anche stata costretta a mettere in quarantena anche tutti quei volontari che sono entrati in contatto con il commissario Pavoli. Da qui la decisione di interrompere tutti i servizi, compresa la consegna della spesa e dei farmaci, per due giorni “al fine di consentire la sanificazione profonda e accurata di tutti i locali e i mezzi“. Antonino Pavoli potrebbe aver contratto il coronavirus la settimana scorsa nel corso di un trasporto in ambulanza di una coppia di Carbonara Scrivia risultata positiva al test del Covid-19.

Fonte: Radio Gold


Sintomi da coronavirus per il presidente della Croce rossa di Serravalle Scrivia: “Ma non mi fanno il tampone”


A Tortona: 

Chiusa la Polizia Municipale, molti agenti in malattia

Coronavirus: Jole Santelli visita il nuovo reparto di terapia intensiva con collaboratori e medici. Ma tutti dimenticano il “distanziamento sociale”

Lunedì la presidente della Regione Calabria Jole Santelli ha visitato il nuovo reparto Covid di terapia intensiva dell’ospedale “Mater Domini” di Catanzaro. Un cantiere aperto, fino a pochi giorni fa, nel quale si è lavorato giorno e notte per far sì che fosse realizzato nel più breve tempo possibile. Ad accompagnarla alcuni collaboratori, ma anche medici e infermieri. Nelle immagini pubblicate come una sorta di spot sulla pagina Facebook della Regione, però, le misure di sicurezza imposte dal governo non sembrano rispettate. La presidente, infatti, pur avendo indossato i guanti, non usa in maniera corretta la mascherina: le copre la bocca, ma non il naso. Non solo. La Santelli e i suoi collaboratori si muovono con le scarpe con cui sono arrivati in ospedale senza indossare gli obbligatori calzari e le cuffie. Tra i corridoi del nuovo reparto, inoltre, sono diverse le persone che non rispettano la distanza di sicurezza di un metro richiesta per evitare la diffusione della pandemia. A fare da Ciceroni i medici e gli infermieri che, però, non indossano né guanti, né mascherine, né nessun’altra protezione per sé stessi e per i visitatori del reparto.

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Il virus uccide una ragazza di 21 anni in Inghilterra, la mamma: "Non sottovalutatelo"

LONDRA. Una ragazza di 21 anni senza patologie pregresse  è morta a causa del coronavirus: il suo nome era Chloe Middleton, è finora la vittima più giovane del Regno Unito.  Sua madre Diane Middleton ha pubblicato un post  straziante.  Scrivendo su Facebook, la signora Middleton, che vive nel Buckinghamshire, ha dichiarato: "A tutte le persone là fuori che pensano che sia solo un virus, per favore ripensateci. Parlo per esperienza personale, questo cosiddetto virus ha tolto la vita a mia figlia di 21 anni".

Fonte

Bologna: 50enne deceduto in casa a causa del coronavirus


La grammatica dell’epidemia. 

Si muore “per” e non “con” il virus


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mercoledì 25 marzo 2020

Covid19 Cina, dubbi sul numero di morti: sparite 21 milioni di utenze telefoniche

Morti Cina coronavirus – L’Italia sta vivendo una delle più grandi tragedie dal dopoguerra contro un nemico invisibile che sta mietendo vittime e timore. Una situazione paradossale con l’Italia intera ferma e sigillata in casa, un paese che ad oggi già piange ben 7.503 morti. Un dato aggiornato al 25 marzo e reso ancora più atroce dal fatto che in Cina, paese del focolaio da cui è partita la pandemia, si contano al momento circa 3300 morti. 

Morti Cina coronavirus: dubbi sui numeri

Un numero quello dei morti in Cina che desta ancora numerosi dubbi ed interrogativi vista la differenza abnorme con l’Italia. Ricordiamo che la Cina conta circa 1 miliardo e mezzo di persone, contro i circa 60 milioni di italiani. Questo significa che nel nostro paese si contano 100 decessi per milione di abitanti, contro i 2.2 milioni di morti per milione in Cina. Considerando le morti che, purtroppo, aumenteranno nei prossimi giorni in Italia la forbice statistica aumenterà in modo ancora più drammatico e significativo.
Le spiegazioni che si stanno dando in questi giorni su questa differenza sono tante e disparate, ma nessuna sembra convincere a pieno. Dall’Italia che è il paese più vecchio al mondo dopo il Giappone, alle misure straordinarie prese dalla Cina per contenere la diffusione. Tutte motivazioni che, però, non spiegano in modo così forte questa disparità considerando inoltre, che in Cina il Covid19 è in circolo dal mese di novembre. Una forbice statistica che troverebbe una spiegazione anche nel fatto che in Cina si sono considerati solo i morti “per” coronavirus, mentre in Italia anche quelli “con” coronavirus.

Dubbi sulle 21 milioni di utenze telefoniche cinesi sparite

Una riflessione interessante sui dati cinesi arriva da un articolo di Lettera43 che fa riferimento a The Epoch Times, circa l’improvvisa scomparsa in Cina di 21 milioni di utenze telefoniche. Il Paese nel quale i cellulari sono indispensabili più che in qualsiasi altra parte del pianeta d’improvviso calano di 21 milioni? Nel momento in cui l’utilizzo è in forte aumento viste le restrizioni e considerando che, in Cina il telefono è fondamentale per ogni tipologia di servizio dalla sanità alla pensione.
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«Polmoniti “anomale” da gennaio, il virus era già in circolazione»

I virologi confermano i sospetti dei medici lodigiani

Cristina Vercellone
Il coronavirus era in circolazione da tempo, almeno da gennaio. A dirlo, in questi giorni, sono i virologi che hanno confrontato i dati clinici e la genetica. Il concetto è stato ribadito ieri, nella conferenza stampa in Regione e lo confermano i medici della Bassa che hanno sotto controllo la situazione. I tempi di incubazione e il numero massiccio di contagi che si è registrato in questi giorni, 182 nel Lodigiano, portano in quella direzione. Prima del 38enne c’erano già altre persone positive in circolazione.
«Avevo diagnosticato già a gennaio delle polmoniti anomale - commenta il presidente dell’ordine dei medici Massimo Vajani -, l’avevo detto durante un’intervista sul “Cittadino”. Ricordo, per esempio, una ragazza di 29 anni che ha avuto una polmonite che si è trascinata appresso per un mese e mezzo, tra lastre, tac e domande come “Sei stata a Wuhan”, “Vieni dalla Cina?”. Lei non si era mossa da Cavenago. Poi avevo visitato anche una signora, sempre di Cavenago, di 50 anni. Entrambe le forme poi si sono risolte, ma la seconda, dopo una parziale risoluzione iniziale, aveva avuto una ricaduta a distanza di 10 giorni. L’ho visitata proprio la settimana scorsa, quando è esplosa l’epidemia. E poi c’erano state anche altre polmoniti simili che si erano risolte. Il virus era in giro. Non mi sento certo di puntare il dito contro l’ospedale di Codogno per quanto riguarda i contagi. Anzi, come ordine, abbiamo mandato i ringraziamenti a tutti gli operatori della sanità, hanno un’abnegazione enorme, odontoiatri compresi». Della stessa idea il medico di Castiglione, Bertonico e Casale Paolo Leotta, in isolamento fino all’inizio della prossima settimana, nella Bassa.
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Coronavirus, uno studio rivela: sulla Diamond Princess il Covid-19 è sopravvissuto 17 giorni nelle cabine

Il report ha dimostrato anche che metà dei passeggeri risultati positivi eraIl report ha dimostrato anche che metà dei passeggeri risultati positivi era asintomatica asintomatica


Il Coronavirus è in grado di sopravvivere per un tempo relativamente lungo in ambienti esterni, stando a uno studio dei ricercatori americani dei Centers for Disease Control and Prevention, diffuso lunedì 23 marzo. Il lavoro ha dimostrato che il virus ha resistito per un massimo di 17 giorni a bordo per esempio della nave da crociera Diamond Princess, all’interno delle cabine.
Il report ha esaminato le misure di contenimento prese dal governo giapponese e statunitense per contenere i contagi da Covid-19 sulla nave Diamond Princess e sulla nave Grand Princess in California. I passeggeri e l’equipaggio di entrambe le navi sono stati messi in quarantena a bordo dopo che gli ospiti precedenti, che non avevano avuto alcun sintomo a bordo di ciascuna delle navi, sono risultati positivi dopo l’attracco.

Il virus «è stato identificato su una varietà di superfici in cabine di passeggeri infetti sia sintomatici che asintomatici fino a 17 giorni dopo che le cabine erano state lasciate libere sulla Diamond Princess ma prima che fossero condotte le procedure di disinfezione», hanno scritto i ricercatori. Questo però non significa che la trasmissione sia avvenuta tramite superfici esterne.
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Coronavirus, donna positiva parte da Pavia e prende due aerei per tornare a casa in Sicilia. Il sindaco di Modica: «Caso gravissimo»

Una donna, positiva e con sintomi di febbre, è partita da Paviaha preso due aerei e un taxi per tornare a casa a Modica, in Sicilia. Un caso definito «gravissimo» dal sindaco Ignazio Abbate, destinato a suscitare polemiche. La donna si trovava in quarantena, ma questo non l'ha fermata dalla volontà di rientrare in terra siciliana. La denuncia è giunta attraverso un videomessaggio del sindaco sulla proprio pagina Facebook. 

Leggi anche > Coronavirus, 744 vittime e 3.612 nuovi contagi: in Italia 6.820 morti

«La donna stava già male - dice in un video messaggio su Facebook - perchè aveva la febbre. Ha preso due aerei da Milano a Roma e poi a Catania ha preso un taxi che l'ha portata sino a Modica. Nessuno l'ha controllata, nessuno si è accorto che aveva la febbre. Eppure la donna era positiva e malata. Ora è ricoverata in ospedale nell'ospedale 'Maggiorè di Modica».


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Borrelli ha la febbre, niente conferenza stampa sull'emergenza coronavirus

Il capo del dipartimento ha accusato sintomi febbrili questa mattina. Le notizie sull'andamento della curva epidemica saranno diffuse attraverso un comunicato stampa

Questa mattina il capo del dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha accusato sintomi febbrili e, a scopo precauzionale, ha lasciato la sede del dipartimento. A causa di questa lieve indisposizione, fanno sapere da via Vitorchiano, a partire da oggi, fino a data da destinarsi, la quotidiana conferenza stampa sull'emergenza coronavirus delle ore 18 è sospesa. Il dipartimento della Protezione Civile, continuerà a garantire la massima operatività le notizie saranno diffuse attraverso un comunicato stampa, niente diretta televisiva, almeno per oggi. 

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Coronavirus. Il racconto del poliziotto infettato: «Io intubato qui e i miei genitori a 700 km»

MALTEMPO in azione su mezza Italia: anche NEVE e FREDDO su alcune regioni

Il vortice depressionario presente nell'area mediterranea ha prodotto la formazione di un vasto corpo nuvoloso che impegnerà soprattutto il centro e il sud. Al nord affluirà ancora a breve dell'aria più fredda ma qui i fenomeni risulteranno limitati a poche aree. Giovedì ancora maltempo al centro e al sud, spruzzate di neve su Emilia-Romagna, poi Appennino ligure e Cuneese. Venerdì fenomeni in localizzazione al sud.


SITUAZIONE: nell'Italia aggredita da un nemico invisibile che rende incerto il nostro futuro, il maltempo in atto e il freddo tardivo sopraggiunto su molte zone sembrano passare in secondo piano, eppure non è cosi frequente sperimentare condizioni invernali a fine marzo. Ecco la situazione di stamane da PRATI di TIVO, nella zona del Gran Sasso, Abruzzo:

Un vortice freddo in quota è presente sul medio Adriatico e muove verso il settentrione, dove andrà a concentrarsi tutto il freddo residuo raccolto dall'est europeo, come testimonia questa carta termica a 1500m del modello europeo prevista per la prossima notte (valori sino a -7°C al nord):
Si nota inoltre il vortice al suolo che si sta scavando sul meridione, che raggiungerà i 995hPa, generando una circolazione ciclonica dei venti intorno a se stesso e soprattutto attivando una corrente mite sciroccale lungo l'Adriatico che finirà per mangiarsi rapidamente tutta la massa d'aria fredda affluita nelle ultime 48 ore, alzando repentinamente il limite delle nevicate partendo dalla Puglia e dalla Lucania.

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Coronavirus, la “trincea” degli oltre 50mila volontari delle ambulanze: “I dispositivi di protezione sono carenti, per questo ora l’uso è più oculato”. I servizi alla persona? Chiamate aumentate del 1.400%

Tre le associazioni principali che si sono subito attivate allestendo sale operative speciali coordinandosi con la Protezione civile, Anpas, Croce Rossa Italiana e Misericordie. Tanti i soccorritori e le soccorritrici in isolamento dopo essere entrati in contatto con un paziente Covid: "La paura? C'è, ma la forza sta nello spirito associativo". Impatto emotivo? Attivati gli psicologi in emergenza


Dall’inizio dell’emergenza coronavirus a oggi sono scese in campo oltre 50mila persone. Vengono da esperienze di vita diverse, c’è chi lavora in fabbrica, chi in ufficio, chi ancora studia, ma anche chi un lavoro non ce l’ha. È l’enorme famiglia del volontariato in ambulanza. Soccorritori e soccorritrici che rappresentano “la vera trincea” del Covid-19 e che, fin dalle prime battute dell’epidemia, hanno prestato aiuto. Tre le associazioni principali, che già nel quotidiano operano in continuità con il Sistema sanitario nazionale, e che si sono subito attivate allestendo sale operative speciali coordinandosi con la protezione civile, Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze), Croce Rossa Italiana e Misericordie. Anche per loro la prima battaglia da affrontare è stata quella per reperire i dispositivi individuali di protezione, tanto da dover arrivare a “rimodularne” l’utilizzo. Ogni “spreco” è fatale, così, spiega a Ilfattoquotidiano.it, Michele Bonizzi, dipendente dell’Area salute della Cri, “le mascherine Ffp3, le più protettive, si usano solo per un paziente Covid quasi certo, o se in un intervento di 118 si agisce sulle vie aeree del paziente”, altrimenti si usano le Ffp2, o le chirurgiche, con un rischio ovviamente maggiore per l’operatore. “Neanche reperire i materiali ordinari per l’ambulanza è semplice”, sottolinea il virologo e presidente di Anpas Fabrizio Pregliasco, che ricorda l’impegno anche dei piccoli comitati, spesso costretti a lanciare da soli raccolte fondi locali per sopperire alla mancanza del sistema. Nessun corso, comunque, prepara a un’emergenza simile. Per questo tutte e tre le associazioni hanno attivato un team di psicologi, alcuni specializzati in “psicologia in emergenza”, proprio per supportare i volontari, molti dei quali sono oggi in isolamento dopo essere entrati in contatto con persone positive al Covid.

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Coronavirus, la Croce Rossa cinese: “Misure non abbastanza severe, va chiuso tutto. Non c’è seconda scelta di fronte alla vita”

MEGLIO INFORMARSI CHE POLEMIZZARE CON CHI SEMBRA COSÌ FUORI DALLA STORIA DI OGGI

Non riesco proprio a polemizzare con quelli che polemizzano. Sovranisti e loro amici mi sembrano così fuori dalla storia di oggi, una storia tragica per il nostro Paese, per il nostro Pianeta . Preferisco informarmi, leggere e lavorare. Si, anche da casa si possono preparare interrogazioni, cofirmare emendamenti, parlare e chattare con colleghi e amici. Spero tanto che sindacati e governo trovino oggi la quadra. Il tema sollevato dai rappresentanti dei lavoratori è cruciale. Quali sono le produzioni necessarie in questa fase? Nell’elenco presentato dal governo ce ne sono alcune che potrebbero restar ferme. Sono quindici giorni che stiamo chiusi in casa. E la domanda che ci poniamo tutti è fino a quando? La notizia positiva arriva dalla Cina. Dopo due mesi a Wuhan è finito l’isolamento. Si torna in strada liberamente dall’8 aprile. 

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Coronavirus, medici di famiglia: “A Bergamo almeno 1.800 trentenni con polmonite”

"La polmonite da Coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata", spiega Paola Pedrini, segretaria Fimmg Lombardia, "qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati"


Nella città tra le più colpite dall’emergenza esplosa con l’epidemia di Covid non c’è sola l’emergenza negli ospedali – con il Papa Giovanni XXIII arrivato allo stremo – e i cittadini che muoiono in casa e nelle residenze sanitarie, c’è anche l’allarme che lancia la Federazione medici di famiglia (Fimmg) Lombardia. Sono almeno 1.800 a Bergamo i pazienti trentenni con polmonite da Covid-19. “La polmonite da Coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata”, spiega Paola Pedrini, segretaria Fimmg Lombardia, “qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati di polmonite da Covid”. Come aveva spiegato il professor Marco Rizzi, primario del reparto di Malattie infettive del Papa Giovanni XXIII, che sono molti i malati in casa e che c’è chi non riesce neanche arrivare in ospedale.

Proprio i medici di base nella provincia hanno pagato un prezzo altissimo per stare vicino ai pazienti, nella maggio parte delle volte senza protezione. Erano 118, appunto su 600i medici ammalati o in quarantena della Bergamasca. Senza contare le vittime tra loro. Del resto questa malattia insidiosa può avere un decorso fulmineo.

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martedì 24 marzo 2020

Coronavirus, positiva Greta Thunberg: l'annuncio dell'attivista svedese

LA GIOVANE AMBIENTALISTA CONTAGIATA, PROBABILMENTE ANCHE IL PADRE


Anche l’attivista ambientalista svedese Greta Thunberg è risultata positiva al COVID-19: ad annunciarlo è lei stessa in un post sui social. Greta racconta che anche suo padre Svante, che ha viaggiato con lei in Europa, potrebbe essere stato contagiato, avendo presentato tutti i sintomi legati al coronavirus. 

Coronavirus, il messaggio di Greta

"Circa dieci giorni fa ho cominciato a sentire alcuni sintomi, esattamente nello stesso momento di mio padre", spiega Greta Thunberg. "Mi sentivo stanca, avevo i brividi, mal di gola e tossivo. Mio padre ha avuto gli stessi sintomi, ma molto più intensi e con la febbre. In Svezia non puoi avere il test del Covid-19 a meno che tu non abbia bisogno di cure mediche urgenti. A tutti i malati viene detto di restare a casa e di isolarsi".

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Coronavirus, nuovo decreto legge in arrivo

AGGIORNAMENTO ORE 18.45 - Il premier Conte ha voluto smentire le notizie riportate questa mattina e legate alla data del 31 luglio. Le misure non saranno automaticamente prorogate al 31, ha precisato Conte, che ha spiegato di come il 31 luglio rappresenti solo la data ultima dello stato di emergenza nazionale, non per forza chiamato a coincidere con le misure attualmente in vigore. 
Quella che sta combattendo l'Italia sarà una lunga guerra: i dati dei bollettini della Protezione Civile di ieri, in lieve calo rispetto ai giorni precedenti, hanno infuso fiducia nel paese, che se da un lato guarda con ottimismo a quello che può essere un primo, decisivo passo nella lotta al coronavirus, dall'altro deve fare i conti con la realtà: debellare una pandemia non sarà una cosa semplice. 
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