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martedì 3 dicembre 2019

Unicredit, dal 2020 al 2023 altri 8mila posti tagliati e 500 sportelli chiusi: colpita soprattutto l’Italia. Agli azionisti 8 miliardi

Il nuovo piano prevede risparmi per 1 miliardo di euro in Europa occidentale grazie alla "ottimizzazione dei processi" e agli interventi sui costi. Stando ai bilanci, tra 2008 e 2018 l'istituto ha ridotto il numero di dipendenti nel mondo del 50%, da 174mila a 86.786 unità a tempo pieno. L'ad Mustier: "Nel piano precedente abbiamo agito in modo molto socialmente responsabile e continueremo a farlo"

Unicredit presenta il suo piano al 2023 e, come anticipato quest’estate da Bloomberg, arrivano nuovi tagli ai dipendenti. La banca guidata da Jean Pierre Mustier ridurrà il personale di circa 8.000 unità soprattutto in Italia (5.500-6mila dipendenti in meno), Germania e Austria, dove il personale verrà ridotto complessivamente del 12% e le filiali ridotte del 17 per cento. In parallelo è prevista la chiusura di circa 500 sportelli. Nel frattempo i ricavi dell’istituto – che un mese fa a sorpresa ha liquidato la sua partecipazione in Mediobanca, ultimo legame forte con l’Italia – cresceranno ogni anno dello 0,8% dal 2019 al 2023 fino ad arrivare a 19,3 miliardi. L’utile netto sottostante “si attesterà a 4,3 miliardi nel 2020 per salire a 5 miliardi nel 2023 sulla base di un’aliquota fiscale sottostante compresa tra 18 e 20 per cento lungo l’arco del piano”, spiega la nota. “Stiamo iniziando ora le trattative con i sindacati. Sono 8mila tagli, non diamo dettagli su dove verranno fatti. Nel piano precedente abbiamo agito in modo molto socialmente responsabile e continueremo a farlo”, ha detto Mustier in conferenza stampa.

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