A fronte di questa situazione, denuncia il sindacato, la Questura ha proceduto con le multe: “L’applicazione del Decreto Salvini contro le legittime proteste dei lavoratori – commenta il Si Cobas – è un campanello di allarme sullo stato di salute delle libertà democratiche sul nostro territorio. Ancora più grave che questo accada andando a “sanzionare” lavoratori in sciopero che non recepiscono retribuzioni da sette mesi e sono impegnati nella denuncia di situazioni gravissime di sfruttamento ed illegalità imprenditoriale che purtroppo contraddistinguono ancora il distretto pratese. Dalle misure di vero e proprio razzismo istituzionale alle misure di limitazione del diritto di dissenso, il Decreto Salvini porta avanti una e vera e propria guerra ai più deboli in nome di una presunta ‘sicurezza’”.
Per chiedere il ritiro delle multe e sostenere l’abrogazione del decreto sicurezza, il Si Cobas organizzerà domani mattina alle 10 un presidio alla Prefettura di Prato, il soggetto che dovrà peraltro confermare le multe, visto che il sindacato ha già presentato ricorso contro le stesse.
Lo scorso 16 ottobre un’auto in uscita dalla Superlativa si fece largo tra il sit-in degli operai in sciopero, schacciando il piede della sindacalista Sarah Caudiero, che fu trasportata in ospedale in ambulanza.
Dopo questo fatto, in segno di solidarietà e di condanna dell’accaduto, gli operai di altre aziende entrarono in sciopero e raggiunsero via Inghirami, dove si radunarono circa cento lavoratori.
La Questura, che intervenne per sgomberare il presidio, contesta ora il blocco stradale e applica per la prima volta il decreto Salvini per questa tipologia di infrazione.
Lo scorso 16 ottobre un’auto in uscita dalla Superlativa si fece largo tra il sit-in degli operai in sciopero, schacciando il piede della sindacalista Sarah Caudiero, che fu trasportata in ospedale in ambulanza.
Dopo questo fatto, in segno di solidarietà e di condanna dell’accaduto, gli operai di altre aziende entrarono in sciopero e raggiunsero via Inghirami, dove si radunarono circa cento lavoratori.
La Questura, che intervenne per sgomberare il presidio, contesta ora il blocco stradale e applica per la prima volta il decreto Salvini per questa tipologia di infrazione.
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