Occupate scuole e università A Torino bloccata la stazione
La protesta coinvolge oltre la metà degli atenei e sta esplodendo nei licei: in duecento istituti lezioni ferme. In alcune facoltà gruppi di ricercatori sui tetti. Intanto si va verso l'accordo con il Fli sul ddl Gelmini di CORRADO ZUNINO
ROMA Il ministro Mariastella Gelmini accelera sulla riforma universitaria, forzando tempi e regolamenti parlamentari. E nell'Italia attorno a Montecitorio, negli atenei ma anche nelle scuole medie superiori, cresce la protesta. Alla Camera al secondo giorno di discussione sul decreto legge il ministro ottiene l'accordo - probabilmente decisivo - con Futuro e Libertà. In un incontro mattutino i tecnici del ministero hanno rassicurato i finiani: il governo farà propri i due emendamenti proposti da Fli e troverà i soldi per finanziarli. Primo: ripristino degli scatti d'anzianità. Secondo: trasformazione di una parte dei vecchi ricercatori in associati. Futuro e Libertà avrebbe poi ottenuto l'abrogazione dell'articolo che rende il ministero dell'Istruzione subalterno al ministero dell'Economia. "Il governo non mette la fiducia e ci ha assicurato che finanzierà il ripristino degli scatti al 50% - ha detto Fabio Granata - o ci asterremo o voteremo a favore della riforma Gelmini". In verità, sostiene il Pd, alla commissione Bilancio della Camera ci sono solo 18 milioni per gli scatti dei neoassunti. I soldi restano il problema di questo contestato decreto legge.
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