La
ragazzina, che era tossicodipendente, viveva in uno dei padiglioni
dismessi e occupati abusivamente con la madre e altre persone. Il corpo
trovato dalla mamma
Una «girl» alla «fine», aveva scritto il 27 gennaio scorso in un sms
alla madre. Sara Bosco, 16 anni, era scomparsa da due settimane dalla
sua abitazione a Santa Severa. E proprio la mamma, Katia Neri,
rivolgendo un appello a «Chi l’ha visto?», aveva manifestato timori che
la figlia fosse finita in un brutto giro fra l’Ostiense e il Pigneto.
Ieri mattina è stata ancora lei a chiamare i soccorsi dopo aver trovato
la figlia priva di sensi su una lettiga arrugginita all’interno di un
padiglione abbandonato nel Forlanini, l’ex ospedale al Portuense in gran
parte ridotto a un vergognoso dormitorio per sbandati e spacciatori.
Sara e anche la madre, secondo la polizia, frequentavano quel posto, e
sembra ci dormissero spesso. La ragazzina, che aveva lasciato gli studi
in una scuola a Ladispoli e aveva abbandonato anche una comunità di
recupero da pochi giorni vicino Perugia, è stata probabilmente stroncata
da un’overdose da eroina. Droga fumata, forse crack (insieme con la
cocaina), che l’ha uccisa nella notte di martedì. Poi qualcuno l’ha
abbandonata lì.
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