La relazione dei magistrati contabili sull'ente della previdenza. Nel
2015 le spese per prestazioni (307 miliardi) hanno superato nettamente
le entrate contributive (215 miliardi). Sulla riforma della governance
di Boeri: "Disegno comune di razionalizzazione". Poletti: "Nessun
allarme, il sistema è in equilibrio"
MILANO - Inps, il
patrimonio diventa rosso per la prima volta: gli accantonamenti legati
alla svalutazione dei crediti contributivi che non verranno mai
incassati affossano la cassa previdenziale italiana.
E' la Corte dei Conti a fotografare il deterioramento della solidità
finanziaria dell'Inps: nella relazione sul bilancio 2015 dell'Istituto
della previdenza, i magistrati contabili scrivono che "sul versante
economico patrimoniale si assiste a una situazione in peggioramento
rispetto al precedente esercizio. Lo scostamento tra i saldi finanziari e
quelli economici è dovuto principalmente all'andamento dei residui
attivi". La Corte sottolinea che l'esercizio 2015 si è chiuso con un
risultato economico negativo per 16,3 miliardi, "condizionato da un
accantonamento al fondo rischi crediti contributivi per 13,09 miliardi.
In conseguenza di ciò, il patrimonio netto si attesta su 5,87 miliardi,
con un decremento sul 2014 di 12,54 miliardi". Ma a questo punto i magistrati contabili
anticipano un effetto a valere sul 2016 notando che "per effetto di un
peggioramento dei risultati previsionali assestati del 2016 (con un
risultato economico negativo che si attesta su 7,65 miliardi) il
patrimonio netto passi, per la prima volta dall'istituzione dell'ente,
in territorio negativo per 1,73 miliardi". Andando ancora oltre nel
tempo e scontando il bilancio di previsione per il 2017
adottato dal presidente il 27 dicembre 2016 e in corso di approvazione
da parte del Civ, mostra un risultato economico di esercizio negativo
per 6,152 miliardi e un patrimonio netto che si attesta -7,863 miliardi
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