Inps: «Reddito minimo garantito» di 500 euro dai 55 anni in su
Le risorse per la lotta povertà verrebbero
da 250mila pensionati d’oro. Tra possibili perdenti anche 4mila
percettori di vitalizi per cariche elettive. Ma il governo frena: «Utile
contributo, ma proposta inattuabile: costi sociali ed economici troppo
alti»
«Abbattere la povertà, riducendola almeno del 50%, fra chi ha più di 55
anni di età e garantire una transizione più flessibile dal lavoro al non
lavoro e viceversa». Sono questi i due assi portanti delle proposte
contenute nel rapporto Inps sulle pensioni,
intitolato «Non per cassa ma per equità». Un titolo che suggerisce
l’obiettivo che l’istituto guidato da Tito Boeri si pone in questo
pacchetto di proposte presentato al governo mesi fa, ma che palazzo
Chigi non ha voluto accogliere: non solo costoso, ma anche politicamente
e giuridicamente troppo complicato da realizzare. Partendo dal
presupposto che la spesa pensionistica non deve salire, secondo Boeri
per rendere le pensioni povere più consistenti ma soprattutto per dare
una pensione ai giovani, bisogna intervenire su quelle esistenti con
un’operazione-equità. Nel rapporto di 69 pagine, pubblicato oggi sul
sito, e di cui il Corriere aveva
chiesto la desecretazione, c’è anche «un’aspirazione alla
semplificazione della normativa e all’unificazione dei trattamenti
contributivi e previdenziali fra gestioni diverse».
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