Confindustria Genova rende noti i numeri dell'impatto su produttività e occupazione nell'area industriale interessata dal crollo
Sono oltre 3 mila i lavoratori delle 100 aziende, tra grandi, medio-piccole e micro, coinvolte dalle conseguenze dirette e indirette del crollo di ponte Morandi a Genova.
Mentre le realtà ricomprese, in tutto o in parte, all'interno della cosiddetta "zona rossa" sono circa una ventina, per circa 400 occupati direttamente destinati ad attività lavorative nell'area.
Sono i numeri resi noti da Confindustria Genova che ha incontrato le realtà produttive ubicate sulla sponda destra del torrente Polcevera, in corrispondenza del troncone ovest del viadotto rimasto in piedi dopo il crollo, sotto al quale è scattata l'inagibilità dell'area.
Al momento l'ultima ordinanza del sindaco di Genova ha restituito l'agibilità alla parte del sito di Ansaldo Energia che si trova sotto il viadotto, in un'area fino all'altro ieri evacuata per rischio cedimenti e ora tornata alla produttività.
Mentre le realtà ricomprese, in tutto o in parte, all'interno della cosiddetta "zona rossa" sono circa una ventina, per circa 400 occupati direttamente destinati ad attività lavorative nell'area.
Sono i numeri resi noti da Confindustria Genova che ha incontrato le realtà produttive ubicate sulla sponda destra del torrente Polcevera, in corrispondenza del troncone ovest del viadotto rimasto in piedi dopo il crollo, sotto al quale è scattata l'inagibilità dell'area.
Al momento l'ultima ordinanza del sindaco di Genova ha restituito l'agibilità alla parte del sito di Ansaldo Energia che si trova sotto il viadotto, in un'area fino all'altro ieri evacuata per rischio cedimenti e ora tornata alla produttività.
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