Fino a un po' di anni fa era il decaffeinato per antonomasia, ora l'azienda trasferisce la produzione all'estero. I sindacati dichiarano lo stato di agitazione
di ROBERTO ORLANDOFino a qualche anno fa nei bar di tutta Italia per chiedere un caffè decaffeinato bastava dire "un Hag", complice anche un'ultradecennale campagna pubblicitaria e un marketing molto attento alla forma con la quale veniva servito il decaffeinato: molti ricorderanno infatti la tazzina arancione con il logo "Caffè Hag" ben visibile al centro. Ma nel corso degli anni tutti i produttori di caffè hanno cominciato a produrre il decaffeinato minando così l'esclusiva Hag che risaliva al 1905. Ora che nei bar la tazzina arancione non si vede più, il gruppo Jde chiude il sito produttivo di Andezeno (vicino a Torino) l'unico in Italia, e trasferisce la produzione nelle altre fabbriche europee. La società, presente sul mercato italiano con un altro marchio storico, quello del caffè Splendid, ha aperto la procedura di licenziamento per tutti i 57 dipendenti. I sindacati Uila e Flai hanno proclamato lo stato di agitazione.
Hag è l'acronino di Handels Aktien Gesellschaft, azienda di Brema, in Germania, dove il chimico Ludwig Roselius, mette in atto il primo procedimento industriale di estrazione della caffeina dal caffè che entra a regime nel 1907. Dal giugno 2015 il marchio Hag è di proprietà della Jacobs Douwe Egberts (Jde), dopo essere passata diverse volte di mano: è stata prima del gruppo Crippa&Berger, poi dell'americana General Food Corporation (divenuta Kraft food e quindi Mondelez International).
Fino a una decina di anni fa nello stabilimento italiano alle porte di Torino si producevano 5mila tonnellate di decaffeinato e le stime dell'azienda prevedevano addirittura un incremento. La fabbrica di Andezeno è stata fondata nel 1920. Mai prima d'ora si era avuti segnali di crisi. Per questo l'annuncio dell'azienda è stato accolto com un fulmine a ciel sereno.Continua qui
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