Conservati in una tasca schermata anche a ricreazione, tenuta dagli studenti ma gestita dagli insegnanti
"Lo scienziato Stephen Hawking diceva di non smettere mai di guardare alle stelle. Il senso più profondo di questa novità è proprio aiutare gli studenti a togliere gli occhi dal display per alzarli al cielo, ad andare metaforicamente oltre, verso qualcosa di più elevato". Così il preside del liceo San Benedetto di Piacenza, Fabrizio Bertamoni, presenta la 'sorpresa' che gli studenti troveranno domani, al suono della prima campanella dell'anno scolastico, e che la scuola ha importato dall'America, dove è già in uso da tempo: il loro smartphone finirà ben chiuso all'interno di una tecnologica quanto semplice tasca, in grado di schermare il dispositivo, rendendolo di fatto inutilizzabile, anche durante la ricreazione.
La custodia richiede un'apposita "base sbloccante", simile all'antitaccheggio dei negozi, per poter essere aperta. Quando gli studenti entreranno in classe, dovranno quindi riporre il proprio dispositivo nell'apposita custodia "Yondr" (il nome del progetto americano) che verrà bloccata dall'insegnante alla prima ora di lezione. Potranno tenerla vicino a sé ma non potranno aprirla, fino a quando non verrà sbloccata da un docente, al termine delle lezioni.
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